La Sorveglianza PASSI in ASL CN1 nella Giornata Mondiale del Cuore 2017

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La Sorveglianza PASSI in ASL CN1 nella Giornata Mondiale del Cuore 2017 La diffusione dei fattori di rischio cardiovascolare immagine tratta da World Heart Federation A cura di Maria Teresa Puglisi e Anna Maria Fossati (Settore Epidemiologia-staff Direzione Sanitaria ASL CN1)

P.A.S.S.I. (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) E il sistema di sorveglianza italiano sui comportamenti correlati con la salute della popolazione adulta, coordinato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dall Istituto Superiore di Sanità. Dopo una serie di studi pilota negli anni 2005 e 2006, in collaborazione con tutte le Regioni e Province Autonome italiane, la sorveglianza di popolazione è stata avviata in forma sperimentale nel 2007 ed è entrata definitivamente a regime nel 2010 in tutte le Aziende Sanitarie del Piemonte. PASSI raccoglie in continuo informazioni dalla popolazione adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di rischio comportamentali connessi all insorgenza delle malattie croniche non trasmissibili e sul grado di conoscenza e adesione ai programmi di intervento che il Paese sta realizzando per la loro prevenzione. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi dell anagrafe sanitaria aziendale. Personale delle ASL, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati, analizzati in forma anonima a livello nazionale, regionale e locale, sono quelli autoriferiti dalle persone intervistate, senza l effettuazione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari. La corretta e puntuale realizzazione nelle ASL delle sorveglianze di popolazione, secondo gli indirizzi annuali nazionali e regionali, rappresenta l indicatore sentinella dei Piani di Prevenzione e viene utilizzato per la valutazione annuale dei Piani Regionali ai fini della certificazione LEA. Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 3 marzo 2017 ("Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di mortalità, di tumori e di altre patologie, in attuazione del Decreto legge n. 179 del 2012"), le sorveglianze PASSI e PASSI d'argento sono state inserite nel gruppo dei "sistemi di sorveglianza e registri di rilevanza nazionale e regionale (allegato A)". Secondo lo studio su Big Data e Salute, commissionato dalla Direzione Generale Salute della Commissione Europea, PASSI è una delle 10 migliori pratiche da raccomandare a tutti gli Stati membri dell Unione Europea (fonte dati: P_News settembre-2017). In ASL CN1 da gennaio 2013 a dicembre 2016 sono state intervistate 1.100 persone (in Piemonte 12.613, 146.739 nel Pool PASSI nazionale). Premessa La Giornata Mondiale del Cuore (World Heart Day) è un appuntamento organizzato a livello mondiale dalla World Heart Federation. Si svolge ogni ultima domenica di settembre (nel 2017 il 29 settembre) e ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dell importanza della prevenzione per le malattie cardiovascolari. Ogni anno la giornata è incentrata su un aspetto specifico del problema, Il World Heart Day 2017 è dedicato all informazione sui rischi legati alle malattie cardiovascolari e alla promozione e l adozione di stili di vita salutari. Le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel mondo occidentale con 17,3 milioni ogni anno di vittime, comprendono una serie di patologie gravi e diffuse (ad esempio infarto miocardico e ictus cerebrale). In Italia provocano oltre il 40% di tutti i decessi e hanno anche un notevole impatto in termini di disabilità, risultando responsabili di circa un sesto dei Dalys (Disability Adjusted LifeYears), indicatore che misura il carico complessivo di malattia nella popolazione. Per il monitoraggio del parametro Dalys il sistema di sorveglianza PASSI utilizza indicatori relativi alla prevenzione e al controllo dell ipertensione arteriosa, dell ipercolesterolemia e del diabete, analizzando sia i profili di rischio multifattoriale che l utilizzo degli strumenti per il calcolo del rischio cardiovascolare assoluto. I dati raccolti attraverso le interviste telefoniche permettono di stimare: la proporzione di persone a cui è stata misurata la pressione arteriosa, la colesterolemia e quando è avvenuto l ultimo controllo la prevalenza di persone che riferiscono di essere affette da ipertensione o ipercolesterolemia e che stanno seguendo un trattamento (farmaci e altre misure, come perdita del peso e attività fisica) la prevalenza di persone a cui è stato calcolato il rischio cardiovascolare da parte di un medico utilizzando la carta del rischio. 1

Fattori di rischio cardiovascolare Tra i fattori correlati al rischio di malattia cardiovascolare alcuni sono non modificabili (età, sesso e familiarità), altri sono modificabili. I fattori di rischio modificabili per le malattie cardiovascolari sono numerosi e comprendono: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, fumo di tabacco, sovrappeso/obesità, sedentarietà, dieta (scarso consumo di frutta e verdura e di pesce, eccessivo contenuto di sale e grassi saturi nei cibi, ecc). Rivestono inoltre un ruolo rilevante anche la depressione, il basso livello socio-economico, le condizioni di stress cronico legate a marginalità ed isolamento sociale. La probabilità di sviluppare la malattia dipende dalla gravità dei singoli fattori di rischio e dalle loro combinazioni. I fattori di rischio analizzati Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 i dati mostrano che meno del 3% degli intervistati è completamente privo i fattori di rischio cardiovascolare (Regione Piemonte 4%), mentre circa il 40% ha un profilo con almeno tre o più fattori. Nell ASL CN1 in generale il 6% risulta senza fattori di rischio mentre il 94% degli intervistati ne presenta almeno uno: -il 16% riferisce diagnosi di ipertensione -il 21% di ipercolesterolemia -il 27% è sedentario -il 24% è fumatore -il 34% è in eccesso ponderale -l 86% dichiara di mangiare meno di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura -il 2% riferisce diagnosi di diabete. Fattori di rischio cardiovascolare Prevalenze per tipologia ASL CN1 2013-2016 (n=1034) 8% 2% 6% In sintesi sui 1.100 intervistati, come si evince nel grafico a lato, tra chi risulta con almeno un fattore: -il 29% ne presenta uno -il 34% due -il 21% tre -l 8% quattro -il 2% cinque. 21% 34% 29% Quindi poco più del 31% delle persone intervistate possiede tre o più fattori di rischio. nessun fattore un fattore due fattori tre fattori quattro fattori cinque fattori 2

Ipertensione arteriosa L ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio di malattie gravi e invalidanti come ictus, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale. L ipertensione è associata a fattori modificabili, come il contenuto di sale della dieta, l obesità e l inattività fisica. La sua insorgenza è pertanto prevenibile con interventi a livello individuale e di popolazione. In ogni caso è importante la diagnosi precoce mediante controlli medici, il trattamento farmacologico e appropriate modifiche degli stili di vita. La misurazione della pressione arteriosa Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 la percentuale di persone intervistate che hanno dichiarato di aver misurato la pressione arteriosa nei due anni precedenti l intervista è dell 83%. In Piemonte il dato si assesta sull 80%. Persone a cui è stata misurata la pressione arteriosa negli ultimi due anni (%) Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL CN1 2013-2016 (n=984) Nella ASL CN1 quasi il 90% degli intervistati ha riferito almeno una misurazione della pressione arteriosa negli ultimi 2 anni (dato superiore a quello regionale in modo statisticamente significativo), il 6% più di 2 anni fa, mentre il restante 4% non l ha mai controllata o non ricorda a quando risale l ultima misurazione. In particolare la misurazione della pressione negli ultimi 2 anni è meno diffusa: -nella fascia d età più giovane (differenza statisticamente significativa con la classe di età dei 50-69enni) -tra chi è laureato -tra le persone con cittadinanza straniera (differenza statisticamente significativa). 3

La popolazione con ipertensione arteriosa Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 la percentuale di persone che riferiscono una diagnosi di ipertensione è pari a circa il 20%. In Piemonte il dato si assesta su circa il 19%. Persone con diagnosi riferita di ipertensione arteriosa Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL CN1 2013-2016 (n=163) Nella ASL CN1 meno del 16% degli intervistati ai quali è stata misurata la pressione arteriosa negli ultimi due anni ha riferito di aver avuto diagnosi di ipertensione (dato inferiore a quello regionale in modo non statisticamente significativo). L ipertensione riferita risulta più diffusa: -al crescere dell età (30% nella fascia 50-69 anni, dato statisticamente significativo) -nelle persone con livello d istruzione molto basso (41%, dato statisticamente significativo) -nelle persone con qualche difficoltà economica (19%) -nelle persone in eccesso ponderale (29%, dato statisticamente significativo) -tra le persone con cittadinanza italiana (16%). La tipologia dei trattamenti nelle persone ipertese Nelle ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale la percentuale di ipertesi in trattamento farmacologico è pari a quasi l 80% (stesso dato a livello di Regione Piemonte). Indipendentemente dall assunzione o meno di farmaci specifici, all 87% degli ipertesi è stato consigliato da un medico di ridurre il sale, al 81% di perdere peso e all 82% di praticare regolare attività fisica. Nella ASL CN1 l 81% degli ipertesi ha riferito di essere trattato con farmaci antipertensivi. Trattamenti consigliati dal medico Prevalenze per tipologia ASL CN1 2013-2016 (n=163) Indipendentemente dall assunzione dei farmaci, gli ipertesi hanno dichiarato di aver ricevuto dal medico il consiglio di: -ridurre il consumo di sale (83%) -ridurre o mantenere il peso corporeo (75%) -svolgere regolare attività fisica (78%). 4

Ipercolesterolemia L ipercolesterolemia, come l ipertensione, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari sul quale è possibile intervenire con efficacia. Essendo modificabile, è importante diagnosticarla precocemente mediante appropriati esami del sangue. Si stima che una riduzione del 10% della colesterolemia totale possa ridurre la probabilità di morire di una malattia cardiovascolare del 20% e che un abbassamento del 25% dimezzi il rischio di infarto miocardio. L ipercolesterolemia può essere ridotta mediante una dieta appropriata, l attività fisica e, ove necessario, anche l uso di farmaci. Il monitoraggio dei livelli di colesterolo Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 la percentuale di persone intervistate che hanno dichiarato di aver effettuato almeno una volta nella vita la misurazione della colesterolemia è di quasi l 80%. In Piemonte il dato si assesta sul 77%. Persone a cui è stata misurata la colesterolemia almeno una volta nella vita (%) Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL CN1 2013-2016 (n=815) Nella ASL CN1 il 75% degli intervistati ha riferito di aver effettuato almeno una volta nella vita la misurazione della colesterolemia (dato inferiore a quello regionale in modo statisticamente non significativo): -il 49% nel corso dell ultimo anno -il 16% tra 1 e 2 anni precedenti l intervista -il 10% da oltre 2 anni. Il 25% non ricorda o non ha mai effettuato la misurazione della colesterolemia. La misurazione del colesterolo è più frequente: -al crescere dell età (dal 49% della fascia 18-34 anni al 93% di quella 50-69 anni, dato statisticamente significativo) -nelle persone con basso livello di istruzione (90%, dato statisticamente significativo) -nelle persone senza alcuna difficoltà economica (78%) -nelle persone con cittadinanza italiana (77%, dato statisticamente significativo). 5

La popolazione con alti livelli di colesterolo Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 la percentuale di persone che riferiscono una diagnosi di ipercolesterolemia è di poco superiore al 23%, in Piemonte il dato si assesta sul 22%. Persone con diagnosi riferita di ipercolesterolemia Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche ASL CN1 2013-2016 (n=166) Nella ASL CN1, circa il 21% degli intervistati (ai quali è stato misurato il colesterolo) ha riferito di aver avuto diagnosi di ipercolesterolemia. Il dato per la nostra ASL è inferiore a quello regionale in modo statisticamente non significativo. L ipercolesterolemia riferita risulta una condizione più diffusa: -al crescere dell età (28% nella fascia 50-69 anni, dato statisticamente significativo) -nelle persone con basso livello di istruzione (37%, dato statisticamente significativo rispetto a chi ha la laurea e il diploma di scuola media inferiore) -tra chi è in eccesso ponderale (29%, dato statisticamente significativo). La tipologia dei trattamenti negli ipercolesterolemici Nelle ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale la percentuale di ipercolesterolemici in trattamento farmacologico è pari al 34% (Regione Piemonte: 30%). Indipendentemente dall assunzione o meno di farmaci specifici, all 89% degli ipercolesterolemici è stato consigliato da un medico di ridurre il consumo di carne e formaggi, all 82% di aumentare il consumo di frutta e verdura, al 79% di perdere peso e all 83% di praticare regolare attività fisica. Trattamenti consigliati dal medico Prevalenze per trattamento ASL CN1 2013-2016 (n=166) Nella ASL CN1 il 23% delle persone con elevati livelli di colesterolo nel sangue ha riferito di essere in trattamento farmacologico. Indipendentemente dall assunzione di farmaci, le persone con ipercolesterolemia hanno riferito di aver ricevuto da parte di un medico il consiglio di: -ridurre il consumo di carne e formaggi (92%) -aumentare il consumo di frutta e verdura (82%) -ridurre o controllare il proprio peso (77%) -svolgere regolare attività fisica (80%). 6

Carta e punteggio individuale del rischio cardiovascolare La carta e il punteggio individuale del rischio cardiovascolare sono strumenti semplici e obiettivi utilizzabili dal medico per stimare la probabilità che il proprio paziente ha di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi. Nella determinazione del punteggio si utilizzano i valori di sei fattori principali (sesso, presenza di diabete, abitudine al fumo, età, valori di pressione arteriosa sistolica e colesterolemia) allo scopo di pervenire ad un valore numerico rappresentativo del livello di rischio del paziente. Il calcolo del punteggio può essere ripetuto nel tempo, consentendo di valutare variazioni del livello di rischio legate agli effetti di specifiche terapie farmacologiche o a variazioni apportate agli stili di vita. È inoltre un importante strumento per la comunicazione del rischio individuale al paziente, anche allo scopo di promuovere la modifica di abitudini di vita scorrette. Il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare Nel Pool nazionale PASSI 2013-2016 la percentuale di persone intervistate (35-69 anni) che hanno dichiarato di aver avuto il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare è di poco superiore al 5%, in Piemonte il dato si assesta su circa il 6%. Nell ASL CN1 meno del 2% degli intervistati nella fascia 35-69 anni ha riferito di aver avuto il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare. Il dato per la nostra ASL è inferiore a quello regionale in modo statisticamente significativo. In particolare, il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare è risultato più frequente, anche se con valori sempre molto bassi, nella classe di età più anziana del campione (3%) e nelle persone con cittadinanza italiana (2%, dato statisticamente significativo). 7

Le informazioni per gli obiettivi del Piano di Prevenzione Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 delinea un sistema di azioni di promozione della salute e di prevenzione che accompagnano il cittadino in tutte le fasi della vita, nei luoghi di vita e di lavoro. La corretta e puntuale realizzazione nelle ASL delle sorveglianze di popolazione, secondo gli indirizzi annuali nazionali e regionali, rappresenta l indicatore sentinella dei Piani di Prevenzione e viene utilizzato per la valutazione annuale dei Piani Regionali ai fini della certificazione. Per misurare il progresso della prevenzione negli obiettivi di salute ritenuti prioritari, a livello nazionale sono stati individuati 10 macro obiettivi e 139 indicatori (59 qualitativi, 7 semi qualitativi, 73 quantitativi). Tra gli indicatori quantitativi 15 sono forniti dal Sistema di Sorveglianza PASSI, con significato di indicatori centrali. Rispetto ai valori di partenza di questi indicatori, il Piano Regionale della Prevenzione (PRP) individua il valore atteso per il 2018; per il dettaglio aziendale si ricorda che l andamento dei valori è utile per il monitoraggio delle azioni descritte nel Piano Locale della Prevenzione. Per la tematica rischio cardiovascolare il macro obiettivo individuato è il numero 1 (ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili) e l obiettivo è l 1.8 (ridurre il consumo eccessivo di sale); per il monitoraggio delle azioni l indicatore PASSI è individuato dal codice 1.8.1 (ipertesi che ricevono il consiglio di ridurre il sale nel cibo). PRP 1.8.1 Ipertesi che ricevono il consiglio di ridurre il sale nel cibo Nel grafico di seguito riportato viene descritto l andamento dei valori in ASL CN1 dal quadriennio 2010-2013 al 2013-2016 (ultimo dato utile per il confronto) con il valore atteso per il 2018 dal PRP. Trend % ipertesi che ricevono il consiglio di ridurre il sale nel cibo Prevalenze per quadriennio PASSI ASL CN1 Valore atteso PRP 2018: 89.2% Il valore di questo indicatore presenta un trend in diminuzione nel corso dei quadrienni. Per il 2013-2016 il dato aziendale (82.9%) è distante dal valore atteso PRP 2018 (89.2%). 8

Contribuiscono alla realizzazione della sorveglianza P.A.S.S.I. a livello aziendale: Gruppo P.A.S.S.I. ASL CN1: coordinatore: Maria Teresa Puglisi-Settore Epidemiologia vice coordinatore: Anna Maria Fossati-Settore Epidemiologia intervistatori: Gemma Aimar (fino a maggio 2016), Antonella Balestra, Ferdinando Palagi, Riccardo Chiapello (da ottobre 2016) - S.C. Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Mariangela Barale, Marina Cerrato (fino a novembre 2016) - S.C. Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, Anna Maria Fossati -Settore Epidemiologia Il supporto informatico è a cura di Stefano Bruno e del Dr Gianfranco Mina (S.S. Sistema Informativo Territoriale) Supporto Regionale a cura del Coordinamento P.A.S.S.I. Regione Piemonte: coordinatore regionale: Maria Chiara Antoniotti Servizio di Epidemiologia ASL NO referente regionale: Donatella Tiberti SeREMI ASL AL vice coordinatore regionale: Paolo Ferrari SIAN ASL VCO Si ringraziano: la Direzione Aziendale e la Direzione del Dipartimento di Prevenzione ASL CN1 tutti gli operatori che hanno contribuito alla realizzazione della Sorveglianza a livello aziendale Un ringraziamento particolare ai Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita e a tutte le persone intervistate che generosamente ci dedicano tempo e attenzione A livello nazionale è previsto il libero accesso entro l anno ai risultati PASSI aziendali, attualmente disponibili in un area riservata del sito www.epicentro.iss.it/passi Siti consultabili: www.epicentro.iss.it/passi www.regione.piemonte.it/sanita/pubblicazioni/passi www.aslcn1.it/prevenzione/epidemiologia/sistema-di-sorveglianza-passi/ 9