DOCUMENTI SULLA CONDANNA DELLA C.G.R.



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DOCUMENTI SULLA CONDANNA DELLA C.G.R. Quali sono i capi d accusa in base ai quali la C.G.R. è stata condannata? La Pubblica accusa ha chiesto la condanna, a quattro anni di carcere, in quanto la C.G.R. ha agito in violazione degli artt. 2, 3, 9 Legge n. 225 del 24.02.1992, degli artt. 5 e 7 bis Legge n. 401 del 09.11.2001, dell art. 4 Legge n. 21 del 26.01.2006, dell art. 3 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 23582 del 03.04.2006; in violazione altresì della normativa generale della Legge n. 150 del 7 giugno 2000 in materia di disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni; effettuando, in occasione della detta riunione, una valutazione dei rischi connessi all attività sismica in corso sul territorio aquilano dal dicembre 2008 approssimativa, generica ed inefficace in relazione alle attività e ai doveri di previsione e prevenzione ; venendo così meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa; fornendo, in occasione della detta riunione, sia con dichiarazioni agli organi di informazione sia con redazione di un verbale, al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, all Assessore Regione Abruzzo alla Protezione Civile, al Sindaco dell Aquila, alla cittadinanza aquilana, informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell attività sismica in esame, in tal modo vanificando le finalità di tutela dell integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri grandi eventi che determinino situazioni di grave rischio ; affermando che sui terremoti non è possibile fare previsioni, è estremamente difficile fare previsioni temporali sull evoluzione dei fenomeni sismici, la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore e al contempo l esatto contrario ovvero qualunque previsione non ha fondamento scientifico ; ritenendo che i forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi. Improbabile il rischio a breve di una forte scossa come quella del 1703, pur se non si può escludere in maniera assoluta ; ritenendo che non c è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento ; rilevando che le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti di pochi millimetri e perciò difficilmente in grado di

produrre danni alle strutture, c è quindi da attendersi danni alle strutture più sensibili alle accelerazioni quali quelle a comportamento fragile ; qualificando lo sciame sismico che interessa L Aquila da circa tre mesi come un normale fenomeno geologico; esso si colloca diciamo in una fenomenologia senz altro normale dal punto di vista dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questo diciamo in questa tipologia di territori che poi, è centrata attorno all Abruzzo però, ha colpito un po il Lazio, un po le Marche, oscillata diciamo nella zona del centro Italia ; affermando che allo stato attuale, non vi è pericolo, la situazione è favorevole perché c è uno scarico di energia continuo, non c è un pericolo, io l ho detto al Sindaco di Sulmona, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole perciò uno scarico di energia continuo, e quindi sostanzialmente ci sono anche degli eventi piuttosto intensi, non sono intensissimi, quindi in qualche modo abbiamo avuto abbiamo visto pochi danni ; venendo così meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa; cagionavano, in occasione della violenta scossa di terremoto (magnitudo momento MW = 6.3, magnitudo locale ML = 5.8)del 06.04.2009 ore 3,32, la morte di.. Cosa è realmente successo in occasione della riunione della C.G.R. del 31 marzo 2009? RIUNIONE COMMISSIONE GRANDI RISCHI - L Aquila, 31 marzo 2009 Verbale Sono presenti, per la commissione grandi rischi, Prof. Barberi (vicepresidente), Prof. Boschi (INGV), accompagnato dal Dott. Selvaggi (Responsabile CNT), Prof. Calvi (EUCENTRE), Prof. Eva (Università di Genova), per il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, il Prof. De Bernardinis (vicecapo settore tecnicooperativo), Prof. Dolce (Direttore Ufficio Rischio Sismico), l Assessore della Protezione Civile della Regione Abruzzo, il Sindaco del Comune di L Aquila, il Dott. Altero Leone (Responsabile della PC regionale), altri rappresentanti del DPC e della Regione. La riunione ha inizio alle ore 18.30. Apre i lavori il Prof. De Bernardinis che porta i saluti del Capo del Dipartimento della Protezione Civile. La riunione odierna si è resa necessaria per esaminare la fenomenologia sismica in atto da

alcuni mesi nel territorio della Provincia Aquilana, che è culminata con la scossa di magnitudo 4.0 del 30.03.09. Alla riunione partecipano le massime autorità scientifiche del settore sismico, in grado di fornire il quadro più aggiornato e affidabile di quanto sta accadendo. Il Prof. Dolce fornisce un primo inquadramento delle problematiche da affrontare, con riferimento al quadro che emerge dalle registrazioni e valutazioni dell INGV e della rete RAN del DPC, e dalle notizie fornite dalle Protezione civile regionale sui danneggiamenti subiti dalle costruzioni. Distribuisce un documento preparato dal DPC, nel quale sono riportate, tra l altro, le registrazioni accelerometriche della RAN ed alcune elaborazioni. Evidenzia come la scossa di ieri sia stata preceduta da una sequenza sismica che dura oramai da quasi sei mesi, con scosse di magnitudo mai superiore al 2.7, e seguita da una serie di scosse, la prima delle quali di magnitudo 3.5 seguita da altre di magnitudo inferiore. Evidenzia inoltre come si siano registrati picchi di accelerazioni piuttosto alti, rispetto alla magnitudo, fino a 0.14g. A queste registrazioni corrispondono però spettri di risposta di forma stretta, con picco per periodi molto bassi, ed una durata di pochi secondi. Prende poi la parola il Prof. Boschi, per completare il quadro conoscitivo del fenomeno. L attività sismica a L Aquila si manifesta in un area di confine tra due grosse strutture sismogenetiche. I forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi. Improbabile che ci sia a breve una scossa come quella del 1703, pur se non si può escludere in maniera assoluta. Il dott. Selvaggi riporta come la sequenza in corso sia molto seguita dal Centro Terremoti, che localizza e segnala tutte le scosse di magnitudo almeno 1.4. Procede quindi ad un commento del documento dell INGV distribuito all inizio della riunione. L area appare caratterizzata da un attività pressochè costante, con terremoti distribuiti su tutte le ore del giorno e della notte, e non prevalentemente in alcune ore. Al termine dell esposizione del quadro conoscitivo, prende la parola il Prof. Barberi, per indirizzare e condurre la discussione, specificando, innanzitutto, gli scopi della riunione: 1) fare una valutazione oggettiva degli eventi sismici in atto in relazione a quanto si possa prevedere; 2) discutere e fornire indicazioni sugli allarmi diffusi nella popolazione. A proposito del primo punto, il Prof. Barberi evidenzia come sia estremamente difficile fare previsione temporali sull evoluzione dei fenomeni sismici. Si può fare riferimento alla conoscenza storica, da cui emerge l elevata sismicità del territorio abruzzese. La domanda da porre agli specialisti è se nei terremoti del passato c è testimonianza di sequenze sismiche che precedono forti terremoti.

Il Prof. Eva spiega cha la casistica è molto limitata, anche perchè terremoti così piccoli non venivano registrati nel passato. In tempi recenti non ci sono stati forti eventi, ma numerosi sciami che, però, non hanno preceduto grossi eventi (esempio in Garfagnana). Ovviamente essendo la zona di L Aquila sismica, non è possibile affermare che non ci saranno terremoti. Il Prof. Boschi spiega che, se si guarda una faglia attiva, la sismicità è in un certo modo sempre attiva, manifestandosi attraverso scorrimenti lenti, piccoli terremoti e, talvolta, terremoti forti. Quindi la semplice osservazione di molti piccoli terremoti non costituisce fenomeno precursore. Guardando l Italia nel suo complesso probabilmente c è una logica che governa lo sviluppo dei terremoti. E ancor più questa logica può riguardare l intero pianeta Terra. Ma questa logica non è ancora nota e non è perciò possibile fare previsioni. E invece molto noto che il Comune di L Aquila è classificato in zona 2, e dunque è caratterizzato da una sismicità che richiede una particolare attenzione verso le costruzioni, che vanno rafforzate e rese capaci di resistere ai terremoti. Il Prof. Calvi fa notare, sulla base del documento distribuito dal DPC, che le registrazioni delle scosse sono caratterizzate da forti picchi di accelerazione, ma con spostamenti spettrali molto contenuti, di pochi millimetri, e perciò difficilmente in grado di produrre danni alle strutture. C è quindi da attendersi danni alla strutture più sensibili alle accelerazioni, quali quelle a comportamento fragile. Il Dott. Selvaggi evidenzia come ci siano stati anche alcuni terremoti recenti preceduti da scosse più piccole alcuni giorni o settimane prima, ma è anche vero che molte sequenze in tempi recenti non si sono poi risolte in forti terremoti. Il Prof. Barberi conclude che non c è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento. Riguardo al secondo punto, l Assessore alla PC della regione chiede se si possa affermare con sicurezza che non si debba dare credito a chiunque affermi di poter fare previsioni e proponga strumenti allo scopo. Il Prof. Barberi, riferendosi a quanto sta accadendo a L Aquila, spiega come le misurazioni del gas Radon ai fini previsionali dei terremoti sia un problema molto vecchio e oramai a lungo studiato, senza arrivare a soluzioni utili. Sicuramente in preparazione o in concomitanza dei fenomeni sismici ci sono fenomeni geochimici, la cui complessità è, però, tale da non poter essere utilizzati come precursori. Dunque, oggi non ci sono strumenti per fare previsioni e qualunque previsione non ha fondamento scientifico. Il problema va, invece, visto nei termini generali, perché l unica difesa dai terremoti consiste nei rafforzare le costruzioni e migliorare la loro capacità di resistere al terremoto. Un altro importante aspetto da curare ai fini di protezione civile è migliorare il livello

di preparazione a gestire un emergenza sismica. Tutti i componenti della Commissione concordano con questa valutazione. Il Prof. De Bernardinis, infine, pone la questione sul tipo e entità del danneggiamento che terremoti di questo tipo possono procurare. In relazione a quanto detto in precedenza dal Prof. Calvi, il Prof. Dolce evidenzia la vulnerabilità di parti fragili non strutturali e evidenzia come sia importante, nei prossimi rilievi agli edifici scolastici, verificare la presenza di tali elementi, quali controsoffittature, camini, cornicioni in condizioni precarie. La riunione ha termine alle ore 19.30. Quali sono i compiti della C.G.R.? La commissione è prevista dalle leggi vigenti ed è la struttura di collegamento tra il Servizio Nazionale della Protezione Civile e la comunità scientifica. La sua funzione principale è fornire pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti del Capo Dipartimento e dare indicazioni su come migliorare la capacita di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi. La Commissione si articola in un Ufficio di Presidenza e in cinque settori inerenti le diverse tipologie di rischio: settore rischio sismico; settore rischio vulcanico; settore rischi meteoidrologico, idraulico e di frana; settore rischi chimico, nucleare, industriale e trasporti; settore rischio ambientale e incendi boschivi. Il ruolo degli esperti comporta impegni significativi in situazioni di eventuale emergenza per cui le competenze nei vari settori devono essere più che provate ed esercitate per valutare la risposta in tempo reale. STRALCI TRATTI DALLO STUDIO DEL 1999 CENSIMENTO DI VULNERABILITA' DEGLI EDIFICI PUBBLICI, STRATEGICI E SPECIALI NELLE REGIONI ABRUZZO, BASILICATA, CALABRIA, CAMPANIA, MOLISE, PUGLIA E SICILIA. Come non si è parlato del rischio correlato agli edifici aquilani. Rischio evidenziato da uno studio del 1999: Censimento di vulnerabilità degli edifici pubblici, strategici e speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Studio a cui collaborarono anche alcuni degli imputati Barberi, Eva e Dolce. Lo studio fornisce un attenta analisi della Classificazione sismica della Regione Abruzzo (pag. 7-15), in cui viene evidenziato come la Regione Abruzzo sia tra quelle maggiormente soggette a rischio sismico. Tale constatazione viene avvalorata dalla lettura del Catalogo dei Terremoti dal

quale si evince che il territorio abruzzese è stato sede di frequente ed intensa attività sismica: a partire dall anno 1000 ad oggi si possono contare circa una ventina di terremoti distruttivi con zona epicentrale nel territorio abruzzese. Lo studio fornisce quindi un chiaro quadro del rischio sismico regionale. In merito alla pericolosità sismica del territorio regionale, trattata nello studio al capitolo 4, alla pag. 43 si legge: Si rileva agevolmente che gran parte del territorio regionale è caratterizzata da probabilità di eccedenza dell VIII grado MCS superiori 0.1; ciò si verifica per la quasi totalità della provincia de L Aquila Se si considera la probabilità di eccedenza del X grado si può rilevare un ampia zona all interno della quale la probabilità di eccedenza supera 0,01, comprendente gran parte della provincia de L Aquila. Da quanto riportato nello studio si evince, in maniera chiara ed incontrovertibile, che sia la Città de L Aquila che la sua Provincia sono aree da ritenersi ad elevato rischio sismico. Rischio accentuato dalla elevata possibilità che l evento sismico possa verificarsi con intensità distruttive. I risultati, cui giunge lo Studio, sono illustrati in due diversi capitoli, il capitolo 4.2, che riguarda gli edifici in muratura, da pag. 123 a pag.134 (conclusioni), ed il capitolo 4.3 che riguarda gli edifici in c.a. da pag. 135 a 154 (conclusioni). Anche se i dati non riguardano specificamente la sola città de L Aquila ma tutta la sua provincia, questi non perdono di significato, si consideri che gli effetti disastrosi del sisma non hanno interessato la sola città ma, appunto, l intera provincia. Il 9 % degli edifici ha una vulnerabilità da Medio Alta ad Alta. Gli edifici con maggior vulnerabilità hanno destinazione d uso civile e istruzione. Nello Studio si legge: In particolare le code ad elevata vulnerabilità delle distribuzioni, dove sono presenti quasi sempre un significativo numero di edifici, individuano gli immobili che con maggiore probabilità raggiungeranno il collasso per sismi di intensità anche non elevata. Questi edifici sono da analizzare con particolare attenzione perché più degli altri possono determinare vittime in caso di sisma. In merito agli edifici in cemento armato, lo studio rileva una notevole variazione della vulnerabilità in base all anno di realizzazione. La quasi totalità degli edifici in c.a. realizzati prima del 1975 sono caratterizzati da Vulnerabilità da Medio Alta ad Alta. Per gli edifici pubblici in cemento armato analizzati la quasi totalità ricade nelle fasce di vulnerabilità Medio Alta o Alta, in particolare, il 30% degli edifici (realizzati con telai in c.a. non tamponati o con tamponature deboli), ricade in fascia di Vulnerabilità Alta, il 60 % degli edifici (realizzati con telai in c.a. con tamponature consistenti) ricade in fascia di Vulnerabilità Medio Alta (ovvero il 90% degli edifici).

su 1.107 edifici esaminati 700 ricadono in fascia di Vulnerabilità Medio Alta e 344 in fascia di vulnerabilità Alta (1.044 edifici su 1.107). Altra pubblicazione, altra falla. Nel 2007, Barberi, Boschi e Bertolaso, collaborano su un rapporto del terremoto umbro. Nel primo articolo dal titolo, Difendersi dai terremoti: la prevenzione sismica in Italia, scrivono: La vulnerabilità del patrimonio edilizio è così elevata che sono possibili ancora nel futuro eventi catastrofici di enormi dimensioni. Nella città di L Aquila, per citare un altro esempio, il numero delle vittime in caso di ripetizione del massimo terremoto storico sarebbe di 4.000 14.500 Nonostante quanto a loro conoscenza membri della C.G.R. rilasciano, prima della riunione della Commissione, delle dichiarazioni che lasciano, quanto meno perplessi. De Bernardinis per esempio, in un intervista a Tv Uno, in merito allo sciame sismico in corso afferma: si colloca diciamo in una fenomenologia senz altro normale dal punto di vista del.. dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questo diciamo in questa tipologia di territori. Allo stato attuale, non vi è pericolo, la situazione è favorevole perché c è uno scarico di energia continuo. Affermazione ribadita in occasione della riunione. Sempre De Bernardinis: Io l ho detto al Sindaco di Sulmona, la comunità ehh scientifica mmm mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole perciò uno scarico di energia continuo, e quindi sostanzialmente ci sono anche degli eventi piuttosto intensi, non sono intensissimi, quindi in qualche modo abbiamo avuto abbiamo visto pochi danni, diciamo vista la sequenza temporale molto lunga degli eventi, quindi credo che siamo pronti a fronteggiare la situazione, io chiedo ai cittadini di stare anzi agli abitanti alla popolazione, di starci vicino, e stare vicino a loro stessi. A queste affermazioni il Cronista risponde: intanto ci facciamo un buon bicchiere di vino, di Ofena. De Bernardinis: Assolutamente, assolutamente un Montepulciano di quelli, assolutamente doc diciamo, mi sembra, mi sembra importante questo. Durante la riunione della Commissione, aperta al pubblico per scelta del Dipartimento della Protezione Civile, si parlò dello sciame sismico in atto, fu detto che era difficile che ci sarebbero stati eventi superiori a quattro, cioè come se il terremoto del giorno prima fosse ormai il massimo che si poteva raggiungere o comunque si aspettavano eventi grossomodo intorno a quattro, ma non di certo più forti. Nelle udienze è stata più volte citata una chiamata tra Bertolaso e l Assessore alla Protezione Civile della Regione Abruzzo, Daniela Stati. Telefonata che evidenzia come l esito della riunione fosse stato programmato prima ancora che avvenisse:

Bertolaso: Nooo, no, no, no già fatto adesso ci stanno mettendo una pezza i miei. Tu adesso parla con DE BERNARDIS e decidete dove fare questa riunione domani poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione e che non è perché siamo spaventati e preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece di parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Stati: Va benissimo STRALCI DELLE DICHIARAZIONI RILASCIATE AI MEZZI DI INFORMAZIONE DA ALCUNI MEMBRI DELLA C.G.R. De Bernardinis per esempio, in un intervista a Tv Uno, in merito allo sciame sismico in corso afferma: si colloca diciamo in una fenomenologia senz altro normale dal punto di vista del.. dei fenomeni sismici che ci si aspetta in questo diciamo in questa tipologia di territori. Allo stato attuale, non vi è pericolo, la situazione è favorevole perché c è uno scarico di energia continuo. Affermazione ribadita in occasione della riunione. Sempre De Bernardinis: Io l ho detto al Sindaco di Sulmona, la comunità ehh scientifica mmm mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole perciò uno scarico di energia continuo, e quindi sostanzialmente ci sono anche degli eventi piuttosto intensi, non sono intensissimi, quindi in qualche modo abbiamo avuto abbiamo visto pochi danni, diciamo vista la sequenza temporale molto lunga degli eventi, quindi credo che siamo pronti a fronteggiare la situazione, io chiedo ai cittadini di stare anzi agli abitanti alla popolazione, di starci vicino, e stare vicino a loro stessi. A queste affermazioni il Cronista risponde: intanto ci facciamo un buon bicchiere di vino, di Ofena. De Bernardinis: Assolutamente, assolutamente un Montepulciano di quelli, assolutamente doc diciamo, mi sembra, mi sembra importante questo. Durante la riunione della Commissione, aperta al pubblico per scelta del Dipartimento della Protezione Civile, si parlò dello sciame sismico in atto, fu detto che era difficile che ci sarebbero stati eventi superiori a quattro, cioè come se il terremoto del giorno prima fosse ormai il massimo che si poteva raggiungere o comunque si aspettavano eventi grossomodo intorno a quattro, ma non di certo più forti. Nelle udienze è stata più volte citata una chiamata tra Bertolaso e l Assessore alla Protezione Civile della Regione Abruzzo, Daniela Stati. Telefonata che evidenzia come l esito della riunione fosse stato programmato prima ancora che avvenisse:

Bertolaso: Nooo, no, no, no già fatto adesso ci stanno mettendo una pezza i miei. Tu adesso parla con DE BERNARDIS e decidete dove fare questa riunione domani poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione e che non è perché siamo spaventati e preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece di parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Stati: Va benissimo LA REQUISITORIA DEI P.M. http://oggiscienza.files.wordpress.com/2012/09/requisitoria_scritta_del_pm.pdf