Capitolo 7. Efficienza e scambio. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke



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Transcript:

Capitolo 7 Efficienza e scambio

Pareto-efficienza L efficienza in senso economico ha una definizione ristretta che prende il nome da un economista italiano (Vilfredo Pareto) una allocazione è efficiente se non è possibile aumentare il benessere di qualcuno senza diminuire quello di qualcun altro. L efficienza quindi, per definizione, non ha niente a che fare con questioni distributive.

Prezzo ed efficienza Ogni situazione in cui si può aumentare il benessere di qualcuno senza diminuire quello di qualcun altro è Pareto-inefficiente. Nel seguito dimostreremo che quando si fissano prezzi inferiori o superiori a quello di mercato esiste sempre la possibilità di migliorare la posizione di qualcuno senza peggiorare quella di nessun altro.

Consideriamo il mercato del succo di arancia e supponiamo che le curve di domanda ed offerta siano quelle rappresentate nella figura seguente: Prezzo (euro/litro) O 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 1 2 3 4 5 D Supponiamo che al momento il succo costi 1 euro a litro, che implica un eccesso di domanda di 2000 litri. Quantità (litro/giorno 1000) A questo prezzo, i venditori offrono solo 2000 litri; per tale quantità il compratore marginale assegna ad un ulteriore litro un valore di 2 euro (interpretazione verticale della curva di domanda). Inoltre, produrre un litro in più costa solo 1 euro (prezzo che corrisponde a 2000 litri sulla curva di offerta, che equivale al costo marginale).

Consideriamo il mercato del succo di arancia e supponiamo che le curve di domanda ed offerta siano quelle rappresentate nella figura seguente: Prezzo (euro/litro) 2,50 2,00 1,50 1,25 1,00 0,50 Ipotizziamo che un produttore venda al compratore più insoddisfatto un litro in più ad un prezzo di 1,25 euro. Poiché il costo di un unità aggiuntiva è solo 1 euro, il venditore ha un beneficio di 0,25 euro. A sua volta, il compratore (che assegna ad 1 litro in più di succo un valore di 2 euro) ricava un vantaggio di 0,75 euro. Alla fine, la transazione genera 1 euro in più di surplus e nessun altro ci perde. 1 2 3 4 5 D O Supponiamo che al momento il succo costi 1 euro a litro, che implica un eccesso di domanda di 2000 litri. Quantità (litro/giorno 1000)

Consideriamo il mercato del succo di arancia e supponiamo che le curve di domanda ed offerta siano quelle rappresentate nella figura seguente: Prezzo (euro/litro) O 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 1 2 3 4 5 D Supponiamo adesso che il succo d arancia costi 2 euro a litro, che implica un eccesso di offerta di 2000 litri. Quantità (litro/giorno 1000) A questo prezzo, i compratori domandano solo 2000 litri mentre i produttori sarebbero disposti ad offrirne 4000. In corrispondenza di 2000 litri di succo al giorno, il venditore meno soddisfatto è disposto a vendere un litro in più ad 1 euro (costo marginale di 2000 litri al giorno).

Consideriamo il mercato del succo di arancia e supponiamo che le curve di domanda ed offerta siano quelle rappresentate nella figura seguente: Prezzo (euro/litro) 2,50 2,00 1,75 1,50 1,00 0,50 1 2 3 4 5 D O Supponiamo adesso che il succo d arancia costi 2 euro a litro, che implica un eccesso di offerta di 2000 litri. Quantità (litro/giorno 1000) Ipotizziamo che il produttore meno soddisfatto venda un litro di succo d arancia a 1,75 euro al compratore che gli assegna il valore più alto. Questo compratore, che sarebbe stato pronto a pagare 2 euro, risparmia 0,25 euro. A sua volta, il produttore (che sarebbe stato disposto a vendere il succo ad 1 euro) ricava un surplus di 0,75 euro. La nuova transazione crea 1 euro in più di surplus senza peggiorare la situazione di nessun altro.

Prezzo ed efficienza: presupposti Il prezzo di mercato è quindi l unico prezzo in base al quale né per i compratori né per i venditori è realizzabile una transazione che aumenti il surplus. Tuttavia, il prezzo di mercato genera il massimo surplus totale possibile solo se vengono soddisfatte le seguenti condizioni: l informazione è perfetta, i mercati sono perfettamente concorrenziali, non ci sono esternalità, i costi di transazione sono bassi.

Efficienza ed equità Niente assicura che l allocazione di equilibrio di mercato sia particolarmente equa; ad esempio, il prezzo di mercato potrebbe comunque essere proibitivo o molto alto per alcuni consumatori. Ciò può turbarci e indurci a concludere che il mercato non ci soddisfa. Dobbiamo però essere consci che imporre limiti di prezzo provoca una diminuzione del surplus aggregato disponibile. Vediamo il perché considerando il mercato del combustibile

Figura 7.4 Surplus in un mercato non regolamentato relativo al combustibile per il riscaldamento domestico. In riferimento alle curve di domanda e di offerta illustrate, il prezzo di equilibrio del combustibile a uso domestico è 1,40 euro al litro e la quantità di equilibrio 3000 litri al giorno. Il surplus del consumatore corrisponde all area del triangolo superiore (900 euro al giorno). Il surplus del produttore coincide con l area del triangolo inferiore (anch essa 900 euro al giorno). Il surplus totale ammonta a 1800 euro. Prezzo (euro/litro) 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 O (3000 0,60)/2 (3000 0,60)/2 D 0 1 2 3 4 5 8 Quantità (litro/giorno 1000)

Figura 7.5 Spreco causato dal controllo dei prezzi. Se si impedisce al prezzo del combustibile di salire oltre 1 euro si venderanno solo 1000 litri al giorno. Il surplus totale diminuisce di un ammontare pari all area del triangolo verde tratteggiato (800 euro al giorno). Il surplus del produttore scende da 900 a 100 euro; quello del consumatore è sempre 900 euro; la perdita di surplus totale coincide con la contrazione del surplus del produttore. = (1000 0,20)/2 = 100 = (1000 0,80) = 800 Prezzo (euro/litro) 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 O (2000 0,80)/2 (1000 0,20)/2 0 1 2 3 4 5 8 D Quantità (litro/giorno 1000)

Perdita di benessere Il controllo dei prezzi provoca quindi una perdita di surplus del produttore, senza creare surplus aggiuntivo per i consumatori. In realtà, la perdita di benessere è presumibilmente maggiore di quella descritta in figura. Al prezzo controllato la domanda è molto maggiore dell offerta niente assicura che gli individui serviti in equilibrio siano quelli che hanno i prezzi di riserva più alti. Inoltre, alcuni o tutti i consumatori potrebbero mettere in atto strategie costose per accaparrarsi il bene; i costi che sopportano sono una pura perdita sociale.

Figura 7.6 - Quando la torta è più grande, ciascuno può ottenerne una fetta maggiore. Qualsiasi politica che riduca il surplus totale è un occasione persa per migliorare la situazione economica di ogni singolo individuo (ricco o povero che sia).

Controllo dei prezzi vs. altre politiche Poiché il controllo dei prezzi a fini di equità diminuisce il surplus aggregato sarebbe meglio trovare altre politiche che conservino intatta la torta disponibile e rendano più equa la distribuzione: ad esempio, politiche di redistribuzione ex-ante del reddito In realtà, anche queste politiche possono provocare effetti di disincentivo al lavoro. Inoltre, la gestione della redistribuzione potrebbe comportare costi aggiuntivi (burocrazia, controllo dei requisiti). Tuttavia, esistono forme automatiche di redistribuzione attraverso tassazione, in cui il sussidio potrebbe essere collegato alla produzione di reddito, che sono meno problematiche.

Sussidi e surplus I sussidi ai prezzi di beni e servizi essenziali sono analoghi ai tetti di prezzo nel senso che riducono il surplus totale. Consideriamo una piccola nazione che importa il pane al prezzo sul mercato mondiale pari a 2 euro a filone. Data la curva di domanda nazionale, come varia il surplus totale se il governo offre un sussidio pari a 1 euro a filone?

Figura 7.7 Surplus in un mercato del pane senza sussidi. Se la curva di domanda è quella illustrata: il prezzo del pane nel mercato nazionale è pari a quello sul mercato mondiale (2 euro), la quantità domandata in corrispondenza di questo prezzo è 4 milioni, il surplus del consumatore (l area del triangolo tratteggiato) è 4.000.000. Questo importo equivale al surplus totale nel mercato interno del pane, poiché il prodotto viene interamente importato dall estero. Prezzo (euro/litro) 4,00 3,00 Surplus del consumatore = 4 000 000 / mese 2,00 O 1,00 0 D 2 4 6 8 Quantità (milioni di filoni/mese)

Figura 7.8 Riduzione del surplus derivante da un sussidio. Se il governo rivende il pane sul mercato interno ad 1 euro soltanto i consumatori acquisteranno 6 milioni di filone al mese, ottenendo un surplus di 9 000 000 (5 milioni in più rispetto a prima). Ma il sussidio non è gratuito: costa 1 euro/mese 6 milioni di filoni/mese = 6 000 000 al mese L effetto netto del sussidio è una riduzione del surplus di 1 000 000 Prezzo (euro/litro) 4,00 3,00 2,00 O Surplus del consumatore = (6 000 000 3,00)/2 = 9 000 000 / mese Costo del sussidio = 6 000 000 / mese 1,00 D Prezzo interno con sussidio 0 2 4 6 8 Quantità (milioni di filoni/mese)

Perché il sussidio fa diminuire il surplus totale di un milione? Il sussidio genera un consumo aggiuntivo di 2 milioni al mese. Ogni unità in più rispetto alla quantità che massimizza il surplus totale ha un costo marginale di 2 euro, ma per un compratore ne vale di meno. La differenza complessiva fra costo marginale di un unità ed il suo valore per i compratori è data dall area del triangolo grigio (1 000 000 ). Prezzo (euro/litro) 4,00 3,00 Riduzione del surplus totale = 1 000 000 / mese 2,00 O 1,00 0 D 2 4 6 8 Prezzo interno con sussidio Quantità (milioni di filoni/mese)

Politiche primo arrivato, primo servito Eccessi di domanda conseguenti al controllo dei prezzi sono in genere risolti sulla base del principio primo arrivato, primo servito. Queste politiche sembrano favorire clienti meno abbienti perché in genere più disponibili a code o a presentarsi con anticipo. Tuttavia, esse non tengono conto del valore che viene assegnato ai beni da ogni potenziale acquirente e in questo modo provocano perdite sociali.

Figura 7.9 Equilibrio nel mercato dei posti sui voli con prenotazioni in eccesso. La curva di domanda per potersi imbarcare in overbooking si ottiene tracciando i prezzi di riserva in ordine decrescente. Il valore di equilibrio del rimborso per i passeggeri che volontariamente decidono di rinunciare al proprio posto ammonta a 27 euro: a questo prezzo 4 persone decidono di aspettare il volo successivo.