ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto a valori concatenati, ovvero espresso in termini reali (depurato cioè dall inflazione specifica del settore). 1 Il settore dell estrazione di minerali energetici è di dimensioni estremamente ridotte, rappresentando appena lo 0.2 per cento del Pil italiano. Durante gli anni novanta il valore aggiunto nel settore dell estrazione di minerali energetici aveva sperimentato una fase di crescita; nella prima metà del decennio la crescita media annua era stata del 2.4 per cento. L anno di svolta è costituito dal 1998, segnando un inversione della tendenza che, nonostante numerose oscillazioni, è divenuta negativa. Tra il 2001 ed il 2005 il valore aggiunto prodotto dal settore si è contratto del 5.5 per cento in media all anno; tra il 2006 ed il 2010 la flessione è apparsa meno intensa, a tassi dell 1 per cento in media all anno. Celata dal risultato medio, che evidenzia un trend di medio termine sostanzialmente piatto, però, c è un elevata volatilità nei tassi di crescita annui. La previsione relativa al medio periodo, tra il 2011 e il 2015, non prefigura particolari elementi di novità per il settore. Il trend continuerà ad essere debolmente negativo, e i tassi di variazione media annua saranno pari a 0.6 punti percentuali. 1 Il valore aggiunto è definito, per ogni impresa, come la differenza tra il valore della sua produzione e il valore dei beni intermedi utilizzati. La somma dei valori aggiunti per le imprese operanti in un determinato comparto produttivo rappresenta il valore aggiunto settoriale. Mediante la tecnica del concatenamento, utilizzata nella contabilità nazionale a partire dal 2005, si è introdotta un indicatore delle variazioni di volume che non tenga conto solo dei valori assunti in due momenti precisi (l anno corrente e quello base), ma che sia in grado di incorporare l andamento complessivo del fenomeno nell intervallo di tempo considerato. 1
Valore Aggiunto (*) Variazioni % annue 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0 93 96 99 02 05 08 11 14 (*) A prezzi costanti La produttività del lavoro 2 è un altra variabile di rilievo al fine di cogliere le tendenze di ciascun settore dell economia. L andamento della produttività del settore è dominato da un trend decisamente positivo per tutti gli anni novanta, dovuto sostanzialmente all espulsione di manodopera e all aumento della dotazione di capitale, cui si contrappone una flessione di pari entità ma concentrata nel triennio 2001-2003. Negli anni successivi il trend della produttività si è mantenuto negativo, in consonanza con quello dell attività produttiva; rispetto a quanto osservato a inizio decennio, però, la flessione è risultata attenuata. Tra il 2006 ed il 2010 la produttività si è contratta dell 1.4 per cento all anno, mediamente. Nel medio termine, la produttività è prevista continuare a muoversi lungo il trend lievemente decrescente evidenziato negli ultimi anni. 2 La produttività del lavoro è misurata dal valore aggiunto per unità di lavoro. Incrementi di produttività permettono di conseguire determinati livelli produttivi con un minor fabbisogno di lavoro. In altre parole, la produttività aumenta se l occupazione cresce a ritmi inferiori a quelli del prodotto. 2
Produttività del lavoro Livello, 1980=1 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 80 85 90 95 00 05 10 15 Nel terzo grafico si confronta l andamento dell occupazione con quello degli equivalenti a tempo pieno, ovvero le unità di lavoro 3. Il numero di occupati del settore dell estrazione dei minerali energetici ha seguito un trend di contrazione praticamente costante per tutti gli anni novanta. Tra il 1990 e il 2001 gli occupati sono scesi da 12 mila a 6 mila, con un calo quindi di circa il 50 per cento in circa un decennio. Il 2002 presenta una discontinuità nella serie dell occupazione. Va comunque segnalato che il settore è molto capital intensive e caratterizzato da livelli assoluti dell occupazione esigui. Nel corso del decennio il livello dell occupazione nel settore è rimasto sostanzialmente attorno ai 9 mila addetti. Anche in prospettiva si prospetta un mantenimento di questo livello occupazionale nel medio termine. 3 L unità di lavoro rappresenta la quantità di lavoro prestata da un occupato a tempo pieno, oppure la quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o che svolgono un doppio lavoro, al netto della Cassa Integrazione. Le unità di lavoro sono dunque utilizzate come unità di misura del volume di lavoro impiegato nella produzione dei beni e servizi; con tale misura si tiene conto delle variazioni dell orario di lavoro. 3
Occupati totali - Unità di lavoro Livello, migliaia 14 12 Unità di lavoro Occupati totali 10 8 6 4 2 0 80 85 90 95 00 05 10 15 L andamento degli aggregati professionali al 2015 La tabella che segue distribuisce la previsione dell occupazione al 2015 per i Grandi Gruppi professionali della Classificazione delle Professioni ISTAT CP 2001. 4
L'occupazione al 2010 e le previsioni al 2015 GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI*** Legislatori, dirigenti e imprenditori Professioni intellettuali ad elevata specializzazione Tecnici Professioni amministrative e di ufficio Professioni relative alle vendite ed ai servizi alle famiglie Artigiani, agricoltori e operai specializzati Conduttori di macchinari e impianti Professioni non qualificate Numero occupati Variazione 2010* 2015** 2010-2015** 535 561 26 2.100 2.367 267 1.423 937-486 1.833 2.224 391 188 163-26 892 851-42 1.487 1.256-231 541 611 70 Totale occupazione 9.000 8.970-30 *Dati riproporzionati sui valori di Contabilità Nazionale **Previsioni ISFOL-IRS basate su proiezioni metodo dei coefficienti fissi e metodo delle variazioni sempice (media ponderata ***Si riportano i grandi gruppi professionali rlevanti per il settore Fonte: elaborazioni ISFOL-IRS su microdati Istat Forze di Lavoro e previsioni ISFOL-REF 5