Estratto dal paper: Il processo di adozione delle tecnologie informatiche nelle imprese artigiane di servizio: un analisi multivariata



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Estratto dal paper: Il processo di adozione delle tecnologie informatiche nelle imprese artigiane di servizio: un analisi multivariata Pinuccia Calia, Ignazio Drudi La diffusione e la penetrazione dell Information and Communication Tecnology (ICT) nelle imprese è uno degli obiettivi principali delle politiche di molti governi negli ultimi anni (Locke, 2004, Martin and Matlay, 2001) come fattore importante nel migliorare e accrescere la competitività delle imprese. La stessa Unione Europea ne ha fatto il fulcro delle proprie politiche (e- Europe Action Plan 2002 e 2005, Commissione Europea), promuovendo azioni per stimolare l uso di Internet per accelerare l E-commerce (The European E- Business Report, 2003). Molta enfasi è posta in particolare sulle piccole imprese, attraverso iniziative a supporto di queste ultime per promuovere e facilitare l adozione delle tecnologie di Internet (Martin and Matley, 2001, Locke, 2004, Duan et al. 2002): le piccole imprese hanno, infatti, un ruolo fondamentale nel sostenere l occupazione e creare reddito (Lange et al. 2000, Clarcke and Gibson-Sweet, 1998, Duan et al.) e rappresentano una parte importante del sistema produttivo di molti paesi, tra cui l Italia, sia in termini di numerosità che in termini di occupazione. L adozione dell ICT offre grandi opportunità alle imprese, soprattutto alle piccole, in termini di riduzione dei costi, di raggiungimento di nuovi mercati e in generale nel migliorare l efficienza operativa. Tuttavia proprio le piccole imprese mostrano il passo nel processo di adozione dell ICT: le difficoltà derivano principalmente dai costi iniziali necessari per implementare le tecnologie, dalla difficoltà di reperimento delle risorse umane e delle professionalità, ma anche e soprattutto dalla necessità di ripensare le strategie e l organizzazione dell imprese per poter abbracciare e beneficiare pienamente di tutti i vantaggi offerti dall impiego dell ICT in azienda (Duan et al., 2002). Tuttavia affrontare l analisi dell adozione dell ICT da parte delle piccole imprese come se si trattasse di un insieme omogeneo può essere fuorviante mentre occorre tener conto di diversi fattori che le differenziano e possono influire sulla diffusione e l intensità dell utilizzo di tali tecnologie. Differenze significative sono state riscontrate, tra le altre, riguardo alla dimensione (micro imprese) e ai settori di attività (Martin e Matlay, 2001). Per l Italia, dati sulla diffusione dell ICT nelle imprese sono rilevate dall Istat tramite una indagine nazionale annuale presso le imprese con più di 10 addetti, iniziata nel 2001, i cui risultati sono elaborati per ripartizione geografica, settore di attività e classe di addetti. Tuttavia mancano informazioni a livello territoriale più dettagliato e per le imprese con meno di 10 addetti. Nel lavoro, utilizzando i dati di una indagine condotta per la Regione Emilia Romagna sull artigianato di servizi alle imprese, è presentata un analisi empirica sulla diffusione e l intensità dell adozione delle tecnologie di Internet nelle imprese che utilizza un approccio multivariato, con lo scopo di identificare le determinanti del processo di adozione dell Ict. A tale scopo è stato utilizzato un modello logit sequenziale (Amemiya 1979, Maddala 1983) descritto nel paragrafo 3. Le imprese artigiane costituiscono una parte importante del sistema economico dell Emilia Romagna, specialmente nel settore dei servizi: nel 2001 le imprese iscritte all albo delle imprese artigiane che operano nel settore dei servizi alle persone e alle imprese erano circa 46000. La scelta di concentrarsi sul settore dei servizi alle imprese è dovuta alla considerazione che le imprese di questo settore hanno dovuto affrontare negli ultimi anni maggiori sfide per rispondere alla crescente e innovativa domanda che proviene dalle imprese e hanno mostrato una maggiore dinamicità rispetto alle imprese artigiane di altri settori: sia il numero delle imprese che l occupazione hanno mostrato un andamento crescente nel corso degli anni 90 in questo settore, di fronte ad un consistente ridimensionamento delle imprese artigiane negli altri settori (Drudi e Filippucci,). Il lavoro si articola nel seguente modo. Nel paragrafo 2 (omesso in questo estratto) sono descritti i dati utilizzati, nel paragrafo 3 (omesso in questo estratto) viene introdotto il modello utilizzato nell analisi multivariata per l individuazione delle determinanti dell adozione delle tecnologie

informatiche, nel paragrafo 4 si presentano i risultati. Il paragrafo 5 (omesso in questo estratto) conclude il lavoro. 4. I risultati 4.1. Una sintesi dell indagine I dati provengono da una indagine campionaria condotta nel 2003 per conto della Regione Emilia Romagna sull artigianato di servizio. Data l elevata numerosità delle imprese artigiane di servizio, nell impostare l indagine si è operata la scelta di considerare solo il settore dei servizi alle imprese 1, sia per la elevata disomogeneità delle attività di servizio in cui a fianco di realtà innovative operano realtà più tradizionali (specialmente nei servizi alla persona), sia perché il settore dei servizi alle imprese ha mostrato una dinamica più vivace ed è soggetta a maggiori sollecitazioni imposte dalla globalizzazione e dallo sviluppo delle tecnologie informatiche. Lo scopo dell indagine è quello di analizzare se e come sono cambiate le caratteristiche della produzione e dell organizzazione di queste imprese per rispondere più prontamente alla crescente e innovativa domanda di servizi provenienti dal mondo delle imprese e come affrontano la sfida posta dallo sviluppo delle tecnologie informatiche. La popolazione di riferimento è data quindi dalle imprese artigiane residenti nella regione Emilia Romagna che operano nel settore dei servizi alle imprese. Il tipo di servizi considerati sono (con riferimento alla classificazione Ateco 91): a) Informatica e attività connesse, che comprende Consulenza per installazione di elaboratori elettronici, Fornitura software e consulenza informatica, Elaborazione elettronica dei dati, Attività delle banche dati, Manutenzione e riparazione di macchine per ufficio, Altre attività connesse all informatica; b) Attività in materia di architettura e ingegneria; c) Pubblicità; d) Servizi congressuali di segreteria e traduzione. Il questionario presenta 5 sezioni sui temi della Produzione, Occupazione, Innovazione, Alleanze strategiche (reti di imprese) e ICT. Ai fini della nostra analisi, le informazioni di questa ultima sezione sono state riorganizzate in un unica variabile assunta a rappresentare il livello raggiunto dall impresa nel processo di adozione dell uso del computer e delle tecnologie Internet. Delle 669 imprese artigiane di servizio solamente 20 non possiedono un computer e queste sono state eliminate dall analisi successiva data l esigua numerosità per costituire un gruppo a se stante. Le rimanenti sono state classificate in 4 gruppi. Il primo gruppo è costituito da imprese che possiedono almeno un computer ma non hanno la connessione a internet (54 su 649); il secondo gruppo è costituito da imprese che sono connesse ad internet (e utilizzano la posta elettronica) ma non hanno un proprio sito web né fanno commercio elettronico (332); il terzo gruppo è costituito da imprese che hanno un proprio sito internet ma non fanno commercio elettronico (208) ed, infine, il quarto gruppo è costituito da imprese che fanno anche commercio elettronico (55), individuando queste ultime tra le imprese che hanno un sito web e che effettuano o hanno effettuato vendite online. Questa verrà assunta nell analisi multivariata come variabile dipendente. Come possiamo osservare, la percentuale di imprese artigiane che ha l accesso a internet è molto alta, superando il 90%, anche se la maggior parte di loro utilizza internet solamente come utente (cioè non ha né un sito web né fa commercio elettronico). Comunque la quota di imprese che ha un proprio sito web è pari al 40%. Al contrario, è molto bassa la percentuale di imprese che fa anche commercio elettronico (meno del 10%). Di seguito riportiamo una breve descrizione delle principali caratteristiche del campione utilizzato; per una descrizione più dettagliata rimandiamo a Drudi e Filippucci (2003). 1 L indagine ha riguardato anche le imprese artigiane di un settore manifatturiero (Tessile): la globalizzazione può infatti indurre le imprese a esternalizzare la fase di produzione vera e propria e concentrarsi invece sulle attività a più elevato contenuto terziario. Poiché tuttavia dall indagine non è emersa alcuna evidenza riguardo a questa ipotesi, nell approfondimento che riguarda questo lavoro si terrà conto solo del settore di servizi alle imprese.

Il 39% delle imprese appartiene al settore informatico, il 28% al settore di architettura e ingegneria, il 21% al settore pubblicitario mentre solo il 12% circa al settore dei servizi congressuali di segreteria e traduzione. La maggior parte delle imprese (il 53%) sono ditte individuali (si tratta presumibilmente per la maggior parte di lavoratori autonomi poiché ben il 33% delle imprese ha un solo addetto, compreso il titolare, come risulta dalla distribuzione delle imprese per numero di addetti), e circa il 30% sono società in nome collettivo, mentre altre forme giuridiche sono meno frequenti (le SAS contano per il 12% e altre forme giuridiche, come SRL o cooperative e i consorzi, solo per il 5% circa). Data la natura delle imprese rilevate (cioè il fatto che si tratta di imprese artigiane), la dimensione aziendale è abbastanza piccola: la distribuzione è molto asimmetrica e ben il 67% delle imprese ha meno o al più tre addetti e meno del 5% ha più di 10 addetti. Tra queste, solo due imprese hanno un numero di addetti compreso tra 140-150 (si tratta di consorzi e cooperative?) mentre le altre hanno meno di 20 addetti. Le imprese sono abbastanza giovani: più del 55% hanno iniziato la loro attività durante gli anni 90 e l 11% dopo il 1999. Rispetto all anno precedente, solamente il 10% delle imprese ha aumentato il numero dei propri addetti mentre l 8% ha sperimentato una loro diminuzione. Nel 2002, comunque, il 22% delle imprese ha effettuato ricerca di personale (soprattutto nel settore di servizi di architettura e ingegneria). L 86% delle imprese del campione ha effettuato un qualche tipo di investimento nei tre anni precedenti (il 90% nel settore della pubblicità e l 88% nel settore di servizi di architettura e ingegneria), di cui il 62% ha effettuato investimenti in attrezzature per il trattamento e la trasmissione di dati, il 69% in software e il 25% in marchi e brevetti. Il 47% delle imprese ha introdotto innovazioni nei prodotti e nei processi durante il periodo 2000-2002: queste hanno avuto effetti soprattutto sulla produzione (per il 78% delle imprese che hanno innovato), sulla fase di progettazione e design (per il 63% di loro) e, con una percentuale di molto inferiore, sulla fase di commercializzazione (30% delle imprese che innovano) e di assistenza post-vendita (27%). Solamente il 55% delle imprese che hanno innovato ha avuto la necessità di acquisire nuove competenze e professionalità, ma la maggior parte di loro le hanno reperite riqualificando il personale già esistente. Il 23% delle imprese ha stipulato accordi di collaborazione con altre imprese, più frequentemente nel settore della pubblicità (la percentuale è pari al 39%): tali accordi riguardano principalmente la produzione (produzione in conto terzi, outsourcing) e meno frequentemente altri processi (ICT, marketing e pubblicità, R & D). Riguardo all uso del computer il 73% delle imprese usa sistematicamente il computer nelle fasi di produzione, il 65% nella fase di progettazione e design, e il 29% nella fase di assistenza post-vendita. Minore è la percentuale di imprese che usano il computer nella fase di commercializzazione (26%), e nel marketing e pubblicità (18%). L impiego del computer da parte dei dipendenti è abbastanza diffuso: la percentuale di addetti che usano il computer a lavoro è del 100 nei tre quarti delle aziende ma meno del 50% nel rimanente quarto. Le imprese utilizzano internet principalmente per ricevere prodotti e servizi digitali (il 65% delle imprese connesse ad internet), per analizzare il mercato (il 51% delle imprese connesse), e per avvalersi di servizi bancari e finanziari (il 45%) mentre meno frequentemente per ricevere assistenza post-vendita (solamente il 25% delle imprese connesse). Il 52% delle imprese connesse si avvale anche di altri servizi. Le percentuali sono maggiori per le imprese che hanno un sito web o fanno e-commerce, confermando la loro propensione ad utilizzare meglio le opportunità offerte da internet. Questo è vero anche per gli acquisti on-line: il 35% delle imprese connesse ad internet ha effettuato acquisti online durante il 2002 (il 31% dell intero campione) ma la percentuale è più bassa (20%) tra le imprese che non hanno un sito web mentre è maggiore per le imprese che hanno un sito e fanno e-commerce (il 52% e il 56% rispettivamente). La percentuale degli acquisti online è comunque inferiore al 10% del totale

degli acquisti nel 50% dei casi. Come fornitori, le imprese utilizzano internet principalmente per pubblicizzare i propri prodotti (il 70% delle imprese che hanno un sito, pari al 28% dell intero campione). L accesso online al catalogo dei prodotti e alla lista dei prezzi, come pure la consegna di prodotti e servizi digitali sono offerti rispettivamente dal 45% e dal 43% delle imprese con un sito (pari rispettivamente al 18% e 17% dell intero campione) mentre più bassa è la percentuale delle imprese che offre assistenza post vendita online (il 28% delle imprese con un sito pari all 11% dell intero campione). Il 36% delle imprese con un sito offre anche altri servizi online. 4.2. Il processo di adozione dell ICT Dall analisi emerge che la dimensione risulta cruciale anche tra le micro-imprese artigiane, discriminando nettamente tra coloro che hanno e non hanno l accesso ad internet, ma non risulta altrettanto significativa nei successivi passi dell adozione delle tecnologie di internet benché aumenti nelle imprese che si trovano negli stadi successivi del processo di adozione dell Ict. Altri aspetti connessi con la struttura organizzativa acquistano maggiore importanza nel caratterizzare le imprese nei successivi stadi di tale processo: questi riguardano la forma giuridica, l esistenza di accordi di collaborazione con altre imprese, e il crescente coinvolgimento diretto dell impresa nello svolgimento delle diverse fasi del processo produttivo, sia nella produzione vera e propria che, specialmente, in altre fasi a monte e a valle di questa con un contenuto di servizi avanzati maggiore (come progettazione e design, marketing, controllo di qualità, assistenza post vendita), che unitamente alla dimensione sono proxi della complessità organizzativa. La specificità dell attività economica svolta ha una qualche influenza, ma solo da un certo punto in poi. Un atteggiamento più dinamico e meno passivo riguardo al cambiamento e all innovazione sembra, comunque, essere uno dei fattori propulsivi per spingere le imprese a procedere lungo il percorso dell adozione delle modalità più avanzate delle tecnologie internet. La penetrazione delle tecnologie di internet va di pari passo con la pervasività del computer nell attività produttiva, misurata sia dall aumentare degli addetti che utilizzano il computer nello svolgimento del proprio lavoro che dall uso sistematico di questo strumento nelle diverse fasi del processo produttivo come la progettazione e il design, il controllo di qualità e l attività di marketing. Le imprese più attive nella ricerca di personale, nell introduzione di innovazioni di prodotti o processi e nell investimento, specialmente in software e attrezzature informatiche sembrano anche quelle più propense ad avvalersi delle opportunità offerte da internet, pur se con diverse modalità. Abbiamo riscontrato alcuni segnali positivi di tale dinamismo tra le imprese analizzate, anche se rimangono a questo riguardo alcune ombre: investimenti meno frequenti in software e attrezzature informatiche e di ammontare non elevato, solo la metà di esse ha introdotto innovazione, mentre rimane piuttosto bassa la percentuale di imprese che ha effettuato ricerca di personale. E ovvio che per fare il salto di qualità ed entrare nel mondo dell e-business occorra una propensione al cambiamento molto più marcata dell atteggiamento tutto sommato abbastanza prudente mostrato dalle imprese nella nostra analisi. Dal punto di vista dell adozione dell ict, infatti, le imprese artigiane di servizio sembrano essere a metà del guado: la dotazione e la diffusione del computer è abbastanza generalizzata, come pure l accesso a internet e il suo utilizzo per ottenere alcuni servizi telematici basilari. Più problematico è invece l aspetto legato al trading on line e alla fornitura di reali servizi interattivi. Poco più di un terzo delle imprese considerate fa, o ha fatto, acquisti su internet, un aspetto che discrimina fortemente tra i semplici utilizzatori della rete e le imprese che hanno un sito web, indicando in queste ultime una maggiore capacità di sfruttare nella propria attività produttiva almeno alcune delle opportunità offerte da internet. Ma il vero scoglio appare la capacità di interagire on line con i propri clienti, che poi è il

core dell e-commerce. A parte reclamizzare i propri prodotti o servizi (la funzione più utilizzata dalle imprese che hanno un sito), non sono molte le imprese che forniscono assistenza post vendita online, che permettono l accesso on line ai cataloghi e ai prezzi o consegnano prodotti e servizi digitali. In particolare, i primi due aspetti sono tra quelli che caratterizzano le imprese che operano nell e-commerce dalle imprese che, pur avendo un sito, non implementano tale opzione. Ad ogni modo, il processo di adozione dell Ict non va oltre, data la scarsa numerosità delle imprese che effettuano anche vendite on-line. A parte la debolezza strutturale delle imprese considerate che sembra costituire un limite all adozione del computer e delle tecnologie di internet ma solo in un primo stadio, il problema sembra quindi essere non tanto la scarsa consapevolezza delle opportunità che internet può offrire, poiché nella loro funzione di utenti e clienti le imprese sembrano essere a conoscenza delle sue potenzialità, quanto una non spiccata tendenza all innovazione e al cambiamento degli assetti organizzativi.