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Matematica e Statistica Prova d esame (25/09/203) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 202/3

Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (25/09/203) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 202/3 Cognome-Nome Matr. IN STAMPATELLO VR *** Svolgere prima i punti (a) di tutti gli esercizi; solo in seguito i punti (b). *** Test a quiz sul retro () (a) Nello spazio tridimensionale il piano Π è ortogonale al vettore v = (, 2, 3) e passa per il punto A(0, 2, ), mentre la retta r passa per A ed è ortogonale sia a v che a w = (0,, ). Determinare entrambi in forma parametrica e cartesiana. (b) Decomporre il vettore v nelle direzioni parallela e ortogonale a w, e calcolare l area del parallelogramma individuato da v e w. (2) Studiare (giustificando le conclusioni) la funzione f(x) = sin x + 3 cos 2 x, e tracciarne il grafico.() x 3 (3) (a) Calcolare gli integrali 0 x 2 4 dx e f(x) dx (ove f è quella dell Ex. 2). 0 { } (b) Disegnare S = (x, y) : x, x+ x+2 y e 2x, x y, e calcolarne l area. (4) (a) Data g(x, y) = x +, determinarne dominio, zeri, segno e limiti interessanti, disegnando xy + i risultati. Trovarne i punti stazionari ed eventuali estremi locali. (b) Calcolare gli estremi assoluti di g sull insieme T = {(x, y) : 0 x 2, 0 y 2 x}. (5) Sono date le equazioni differenziali y = y 3 log x e y 2y + 4y = 4x 3e x. (a) Trovare le soluzioni di ciascuna delle due equazioni, specificando se ve ne sono in comune. (b) Quali delle soluzioni trovate ammettono un punto di minimo locale stretto in x =? π () Lo studio della convessità è facoltativo.

Matematica e Statistica Prova di STATISTICA (25/09/203) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 202/3 Cognome-Nome Matr. IN STAMPATELLO VR *** Attenzione: compiti illeggibili non verranno corretti! *** Test a quiz sul retro

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Soluzioni MATEMATICA () (a) Il piano Π, ortogonale al vettore v = (, 2, 3), avrà equazione cartesiana del tipo x + 2y 3z + k = 0, e il passaggio per il punto A(0, 2, ) dà k =, da cui x + 2y 3z = 0. Due vettori ortogonali a v e non paralleli tra loro sono ad esempio u = (2,, 0) e u = (2,, 0), dunque una forma parametrica è Π = {(0, 2, ) + s(2,, 0) + t(0, 3, 2) : s, t R} = {(2s, 2 s + 3t, + 2t) : s, t R} La retta r, ortogonale sia a v che a w = (0,, ), sarà parallela al loro prodotto vettoriale v w = (,, ), e dunque si ha la forma parametrica r = {(0, 2, ) + t(,, ) : t R} = {(t, 2 + t, + t) : t R}; sostituendo poi t = x in (y, z) = (2 + t, + t) si ottiene una forma cartesiana dal sistema delle due equazioni x y + 2 = 0 e x z + = 0. (b) La decomposizione di v nelle direzioni parallela e ortogonale a w è data da v = v + v 2 con v = w = w w 5 w = (0, 5, 5 ) e 2 2 2 v2 = v v = (, 2, 3) (0, 5, 5 ) = (,, ). L area del parallelogramma individuato 2 2 2 2 da v e w è uguale al modulo del loro prodotto vettoriale v w = (,, ), dunque vale 3. (2) (Figura ) Poiché + 3 cos 2 x > 0, la funzione f(x) = sin x è definita su tutto R e derivabile infinite volte; +3 cos 2 x inoltre essa è dispari ed evidentemente periodica di periodo 2π, dunque basterà studiarla sull intervallo [0, π], nel quale si annulla negli estremi ed è positiva altrove. La derivata f (x) = cos x(+3 cos2 x) sin x( 6 sin x cos x) = (+3 cos 2 x) 2 cos x (7 3 cos 2 x) si annulla in x = π ed è positiva per 0 < x < π : ne ricaviamo che x = π è punto di massimo (+3 cos 2 x) 2 2 2 2 relativo (in realtà assoluto), con f( π ) =. Derivando ulteriormente, dopo pazienti calcoli si ottiene f (x) = 2 sin x (9 cos4 x 72 cos 2 x+7), che si annulla in x = 0, in x = π e quando cos 2 x = 4 ± 37, ovvero (escludendo (+3 cos 2 x) 3 3 4 + 37 > e considerando solo 4 37 0,) quando cos x = ±a con a := 4 37 0,3: dunque oltre 3 3 3 ai prevedibili flessi in x = 0 e x = π ve ne sono altri due in x = arccos a,25 e x = π arccos a,89, ben visibili in figura. (3) (a) Si ha x 3 = x(x 2 4)+4x, dunque 0 0,. Posto t = cos x (da cui dt = sin x dx) vale π 0 ( 3 arctg ( 3t)] = 3 ( π ( π 2π )) = 3 3 3,2 3 x 3 dx = 2x (x+2 dx = ( x 2 4 0 x 2 4 2 x2 +2 log x 2 4 ] 0 = +2 log 3 4 log 2 2 sin x dx = ( dt) = +3 cos 2 x +3t 2 +( dt = 3t) 2 (b) (Figura 2) L area di S risulta 0 (x+) dx+ 0 e 2x dx+ ( x+ ) dx = ( x+2 2 x2 +x] 0 +( 2 e 2x ] 0 +(log x+ 2 x] = (0) ( ) + ( 2 2 e 2 ) ( ) + () (log 3 ) = 3 2 2 e 2 log 3 (che vale circa,83). (4) (a) (Figura 3) Il dominio di g(x, y) = x+ x+ è data da 0: vanno dunque esclusi i due rami dell iperbole xy+ xy+ equilatera xy = (nel 2o e 4o quadrante). Si tratta di una funzione differenziabile in tutto il suo dominio, in quanto le derivate parziali g y (xy+) 2 e g y = x(x+) = risultano continue. Si ha g(x, y) = 0 per x + = 0, x (xy+) 2 ovvero sulla retta verticale x =. Si ha invece g(x, y) > 0 quando x+ > 0: il numeratore x + è positivo a xy+ destra della retta x =, il denominatore xy + lo è nei punti compresi tra i due rami dell iperbole equilatera xy =, e il segno di g ne segue per prodotto (si tratta delle zone segnate in giallo). I limiti interessanti sono quelli nei punti dell iperbole equilatera e a 2. In un punto (x 0, y 0) dell iperbole equilatera (dunque tale che y 0 = x 0 ) diverso dal punto A(, ) (intersezione tra la retta verticale degli zeri e l iperbole) il limite esiste e vale a seconda del lato dal quale si tende al punto stesso; invece in A e a 2 il limite non esiste, perché tendendovi lungo la retta verticale x = degli zeri il limite è zero mentre lungo la retta orizzontale y = la funzione vale costantemente e dunque anche il limite lungo essa è. I punti stazionari sono le soluzioni del sistema g = g = 0, ovvero il solo punto P (0, ) (oltre al punto A che però è fuori dal dominio); a conti x y 2y(y ) xy 2x fatti la matrice hessiana di g risulta H g(x, (xy+) y) = 3 (xy+) 3 ; essendo H g(p ) = ( ) 0 0 e dunque xy 2x (xy+) 3 2x 2 (x+) (xy+) 3 det H g(p ) < 0, il criterio dell hessiano ci dice subito che P è un punto di sella. (b) (Figura 3) L insieme T = {(x, y) : 0 x 2, 0 y 2 x} è il triangolo chiuso di estremi O(0, 0), B(2, 0) e C(0, 2): per la ricerca degli estremi assoluti di g su T (che esistono in base a Weierstrass, essendo T un sottoinsieme compatto ovvero chiuso e limitato interamente contenuto nel dominio di g, che è continua) dividiamo T nelle zone T 0 dei suoi punti interni; T del lato orizzontale OB privato dei vertici; T 2 del lato verticale OC privato dei vertici; T 3 del lato obliquo BC privato dei vertici; e T 4 = {O, B, C} dei vertici. Se massimo o minimo assoluti fossero assunti in un punto di T 0, tale punto dovrebbe essere in particolare stazionario per g. v w

Ora, come visto prima l unico è P (0, ), che non sta in T 0 (e tra l altro, essendo già stato appurato che si tratta di una sella, non sarebbe stato interessante ai fini della nostra ricerca). Sul lato orizzontale T la funzione vale ϕ (x) := g(x, 0) = x +, con 0 < x < 2. Se massimo o minimo assoluti fossero assunti in un punto di T, in tale punto dovrebbe annullarsi la derivata ϕ (x) =, il che però non accade mai. Sul lato verticale T 2 la funzione vale ϕ 2(y) := g(0, y) vale costantemente : teniamo dunque presente tutti i suoi punti. Sul lato obliquo T 3 la funzione vale ϕ 3(x) := g(x, 2 x) = x+, con 0 < x < 2: la derivata x 2 2x ϕ 3(x) = x2 +2x si annulla per (x 2 2x ) 2 x = ± 2, dei quali il solo valore accettabile è 2. Si trova così il punto Q( 2, 3 2). Infine, i tre punti O, B, C di T 4 vanno tenuti tutti presenti. Gli estremi assoluti di g su T potranno dunque assunti solo nell ambito del punto Q, dei tre vertici O, B, C e dei punti del lato verticale OC: poiché g(q) = 2+ 2 0,85, 4 g(o) = g(c) = g(lato OC) = e g(b) = 3, il massimo assoluto di g su T è 3 (assunto in B) e il minimo assoluto è 2+ 2 (assunto in Q). 4 (5) (a) L equazione differenziale y = y 3 log x è del primo ordine a variabili separabili: oltre alla soluzione costante y 0, separando si ottiene y 3 dy = log x dx, da cui integrando = x(log x )+k, da cui y(x) = 2y 2 2x( log x)+k al variare di k R. L equazione y 2y + 4y = 4x 3e x è del secondo ordine, lineare a coefficienti costanti. L equazione caratteristica t 2 2t + 4 = 0 ha soluzioni t = ± i 3, dunque lo spazio di soluzioni dell equazione omogenea associata è y(x) = A cos(x 3) + B sin(x 3) al variare di A, B R. Una soluzione particolare per il termine non omogeneo 4x sarà del tipo ỹ (x) = ax + b, e i calcoli danno (a, b) = ( 2, ); una per 3e x sarà del tipo ỹ 2(x) = ce x, e i calcoli danno c = ; dunque lo spazio di soluzioni dell equazione completa è y(x) = A cos(x 3) + B sin(x 3) 2x e x al variare di A, B R. Le due equazioni non hanno alcuna soluzione in comune. (b) Chiedere che una soluzione y(x) abbia il grafico passante per (, ) equivale ovviamente a chiedere che y() =. Per le soluzioni della prima equazione ciò dà = 2+k, da cui la scelta del segno e k = : l unica soluzione con questa proprietà è dunque y(x) =. Per quelle della seconda ciò dà 2x( log x) = A cos( 3) + B sin( 3) 2 e, ovvero B = 2+e A cos( 3) sin(, dunque le soluzioni con questa proprietà sono 3) quelle del tipo y(x) = A cos(x 3) + 2+e A cos( 3) sin( sin(x 3) 2x e x al variare di A R. 3). Il grafico della funzione dell ex. 2. 2. L insieme dell ex. (3.b). 3. Ex. (4.b): zeri (rosso), segno positivo (giallo) e negativo (grigio) della funzione g; il punto stazionario (porpora); l insieme T (azzurro). 2

STATISTICA 3

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