Termina il periodo di transizione per la certificazione della Unione doganale russa



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Termina il periodo di transizione per la certificazione della Unione doganale russa Il 15 marzo 2015 ha rappresentato la data di passaggio effettivo dal regime certificativo a quello dichiarativo per la certificazione dei prodotti da esportare nell Unione doganale (Russia, Bielorussia e Kazakistan), che accetterà solo il certificato o la dichiarazione di conformità ai Regolamenti Tecnici dell Unione doganale. Dal 15 marzo 2015, ultimato il periodo di transizione per categorie di prodotto interessate, i vecchi documenti di conformità GOST hanno perso la loro validità, a prescindere dalla data di scadenza indicata sul certificato stesso. Un eccezione è rappresentata per i documenti di conformità che sono stati rilasciati prima che la Commissione dell'unione doganale ha preso la decisione su quello specifico regolamento tecnico. Tali certificati e le dichiarazioni possono essere utilizzati fino alla data di scadenza. Breve excursus sull evoluzione del sistema di certificazione in Russia L introduzione della legge sulla tutela dei consumatore (Legge n. 2300-1 del 7 Febbraio 1992) prima e il relativo sistema di certificazione, comunemente conosciuto come GOST Standard, hanno sancito il diritto del consumatore alla sicurezza e all adeguata qualità dei prodotti acquistabili sul mercato, nonché il diritto all'informazione sulle caratteristiche e modalità d'utilizzo del bene acquistato. Il sistema di certificazione obbligatoria Gost, in fase di progressivo superamento, prevedeva la certificazione obbligatoria della maggior parte dei prodotti, indipendentemente dal loro potenziale livello di rischio. Dal 15 febbraio 2013 con l entrata in vigore del nuovo regime dichiarativo, al contrario, ciò non è più tassativo nei regolamenti tecnici dell Unione doganale. Infatti per i prodotti con un basso

livello di rischio, viene abolito il regime certificativo, che era previsto nel sistema Gost R, adottando invece una serie di Regolamenti Tecnici. Con l entrata in vigore del Regolamento Tecnico dell Unione doganale (RT UD) 010/2011 sulla sicurezza delle macchine e attrezzature (valido in Russia, Bielorussia e Kazakistan) per la maggior parte dei prodotti non è più richiesto il certificato obbligatorio, ma è sufficiente la dichiarazione di conformità, che sostituisce il certificato obbligatorio. Un attenzione particolare riguarda le macchine da impiegare negli impianti industriali pericolosi, per le quali viene introdotto il certificato di esame del tipo, sulla base del quale verrà formalizzata la dichiarazione di conformità. Nello specifico, il 15 febbraio 2013 sono entrati in vigore nuovi regolamenti tecnici (Direttive) dell Unione doganale: Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 010/2011 sulla sicurezza delle macchine ed attrezzature (Direttiva Macchine dell Unione doganale) Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 004/2011 sulla sicurezza dei dispositivi a bassa tensione (Direttiva Bassa Tensione dell Unione doganale) Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 011/2011 sulla sicurezza degli ascensori (Direttiva Ascensori dell Unione doganale) Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 012/2011 sulla sicurezza degli apparecchi destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (Direttiva ATEX dell Unione doganale) Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 016/2011 sulla sicurezza degli apparecchi a gas(direttiva sugli Apparecchi a Gas dell Unione doganale) Regolamento Tecnico dell Unione doganale n. 020/2011 sulla compatibilità elettromagnetica delle apparecchiature (Direttiva Compatibilità Elettromagnetica dell Unione doganale). Si precisa che da tale data è stato vietato il rilascio dei certificati di conformità di tipo nazionale.

Tuttavia sino al 15 marzo 2015 (definita fase transitoria), i certificati di conformità di tipo nazionale rilasciati prima dell entrata in vigore dei Regolamenti Tecnici rimanevano validi, ma solo sul territorio dello Stato membro che li aveva rilasciati. I prodotti certificati nell ambito dei Regolamenti Tecnici dell Unione doganale vengono marcati con il marchio di conformità EAC. La nuova era si caratterizza da norme più severe e da una riduzione del numero degli enti di certificazione e dei laboratori di prova abilitati a svolgere le procedure di valutazione della conformità nell'ambito dei nuovi Regolamenti Tecnici. La gran parte dei prodotti passa da regime certificativo a regime dichiarativo. Queste novità stanno creando un forte impatto sui fabbricanti ed esportatori nelle prossime spedizioni verso i paesi dell Unione doganale EurAsEC. Come procedere Una volta stabilito qual è il Regolamento Tecnico che si applica ai nostri prodotti, occorre effettuare in maniera puntuale una descrizione dettagliata del prodotto e determinare il numero di tariffa doganale russa. Sulla base di queste informazioni, è possibile verificare se i certificati GOST precedentemente rilasciati sono ancora validi; in caso negativo bisogna richiedere certificati o dichiarazioni di conformità secondo il Regolamento Tecnico dell'unione doganale. A differenza dei certificati di tipo nazionale, il certificato o la dichiarazione di conformità dell'unione doganale non potranno più essere intestati al fabbricante straniero. Al contrario, la nuova normativa nell'ambito delle certificazioni prevede un nuovo soggetto, denominato Rappresentante del fabbricante relativamente alla conformità e alla marcatura del prodotto.

A partire dal giorno dell'entrata in vigore dei Regolamenti Tecnici dell'unione doganale, quindi, un fabbricante estero non potrà più ottenere un certificato di conformità per fabbricazione in serie intestato a se stesso, ma sarà costretto in alternativa: ad aprire una rappresentanza (società registrata in uno stato membro dell Unione) o quantomeno a nominare, su base contrattuale, un Rappresentante Autorizzato (persona fisica o soggetto giuridico residente o registrato in uno stato membro in cui la dichiarazione è fatta e il quale agirà quale mandatario), responsabile della conformità e della marcatura del prodotto. A meno che il produttore italiano non abbia esigenze produttive/commerciali tali da richiedere l apertura di una società di diritto o russo, o kazaco o bielorusso, l opzione del rappresentante espressamente autorizzato a tale scopo è da considerarsi la scelta più consona. Importatore o rappresentante autorizzato? Alla luce delle norme sinora emanate emerge un potenziale problema per le aziende italiane impegnate in questo mercato. Contrariamente al passato, infatti, un impresa italiana non potrà più far certificare i propri prodotti e ottenere un certificato intestato a sé stessa, ma dovrà invece: affidare questo compito al suo importatore, trovandosi in un certo senso in una condizione di soggezione, perché al cambio dell importatore si dovrà ripetere la procedura di certificazione, o nel caso di più importatori, si dovranno fare più pratiche di certificazione per ciascun importatore. oppure nominare un Rappresentante Autorizzato, il cui ruolo sarà finalizzato all adeguamento del prodotto alla normativa vigente in loco e alla sua marcatura. Laboratori di prova e enti certificatori

Un secondo problema riguarda l aumento sostanzioso del costo dei servizi dei laboratori di prova ed enti di certificazione. Diversamente dal vecchio sistema, i nuovi Regolamenti Tecnici dell Unione doganale hanno ridotto a tre gli enti, con l ulteriore imposizione di visite ispettive in produzione e di prove su campione vere e proprie. Di contro, si ha che i documenti di conformità rilasciati nell ambito dell Unione doganale sono validi sul territorio di tre Stati: Russia, Bielorussia e Kazakistan. Di conseguenza, sarà sufficiente munirsi di un unico documento per commercializzare prodotti nei tre Paesi. Quindi, da un lato osserviamo un aumento generale dei prezzi per i servizi di certificazione, ma dall altro la riduzione del numero dei documenti richiesti. Novità per il settore agroalimentare Sono entrati in vigore dal 2014 i regolamenti tecnici relativi al latte e a tutti i prodotti da esso derivati e alla carne. Per evitare di incorrere in sanzioni o blocchi doganali, le aziende dovranno dotarsi di nuovi certificati di prodotto secondo i Regolamenti Tecnici e da quanto su esposto si evince l importanza per le imprese esportatrici verso questi mercati di tenere monitorato lo sviluppo e l implementazione della normativa che allo stato dell arte risulta passibile di ulteriori evoluzioni e interpretazioni. Conclusioni La zona economica unificata dell'unione doganale sta diventando sempre più saliente nelle relazioni commerciali globali, in modo particolare tra Europa e Asia. Gli standard dell'unione europea sono stati funzionali nell esposizione delle regolamentazioni tecniche e delle norme che hanno portato a stilare i regolamenti tecnici (TR) dell'unione doganale.

Su questa scia si ritiene che questo porterà alla creazione di una zona di libero scambio UE allargata ad una porzione di territorio del Commonwealth of Independent States (ex-ussr) già nel periodo tra il 2015 e il 2020. Giuseppe De Marinis fonte: Newsmercati