PROTOCOLLO OPERATIVO ASSJSTENZA AL PAZIENTE SOTTOPOSTO A CATETERISMO VENOSO CENTRALE P.O. 11

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Az. Osp. - Univ. ASSJSTENZA AL PAZIENTE SOTTOPOSTO A 0801 P.0. 11 Pag. I di 15 P.O. 11 REVISIONI DEL PO. 11 ------ -----~- REV.N DATA J 02 l 19/12/2009 J - ----- SINTESI DELLE MODIFICHE RISPETTO ALLA VERSIONE PRECEDENTE DEL P.0. 11- REV. 02 DEL 19/12/2009 REv.N PAR.N ALL. N MOTIVO La p resente istruzione, elaborata secondo la nuova organizzazione aziendale, sostituisce integralmente la precedente. FASI NOME FUNZIONE DATA FIRMA REDATTO Dott.ssa E. Terlizzi Coord. infermieristica U.O. Cardiologia 1 23/04/2018 APPROVATO Dott. E. Orsini Direttore U.O. Cardiologia 1 26/04/2018 EMESSO Dott. S. Giuliani Direttore U.O. Accreditamento e Qualità L~, o.s )2-01-a

Pag. 2 di 15 Il presente protocollo è stato elaborato a cura di infermieri della.: Brega Laura, Toncelli Stefania, Puccinelli Marisa, Stamate Aura, Cirstea Georgeta, Cei Michela Revisione editoriale: Dott. Paolo Caravelli, dirigente medico UO Cardiologia 1 La U.O. Professioni infermieristiche ed ostetriche ha provveduto ad effettuare la verifica di conformità, in relazione agli aspetti metodologici ed organizzativi del documento, rispetto a quanto previsto dagli specifici profili di competenza. La U.O. Accreditamento e Qualità, in ottemperanza alla P.A. 01: Gestione documentazione qualità, ha provveduto ad effettuare: la verifica di conformità (requisiti attesi, codifica, congruità con la documentazione aziendale esistente); l attivazione ed il coordinamento della revisione editoriale la convalida e l attribuzione della codifica la raccolta delle firme per l approvazione l emissione e diffusione, con definizione lista di distribuzione l archiviazione e la conservazione.

Pag. 3 di 15 I N D I C E 1. PREMESSA... 4 2. SCOPO... 4 3. CAMPO DI APPLICAZIONE... 4 4. RESPONSABILITÀ... 4 5. ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI UTILIZZATE... 5 6. MODALITÀ OPERATIVE... 5 6.1 FASE DI PREPARAZIONE... 5 6.2 FASE DI APPLICAZIONE... 6 6.3 FASE DI GESTIONE... 7 6.4 FASE DI RIMOZIONE... 13 7. MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ... 14 8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI... 15 ALLEGATI MODULI DI REGISTRAZIONE: T. T.01/P.O.11/P.O.12/P.O.14 T.02/P.O.11 Medicazione cateteri artero venosi Check List Set CVC

Pag. 4 di 15 1. PREMESSA Il cateterismo di una vena centrale è al giorno d oggi una pratica molto diffusa, poiché rappresenta un momento importante ed essenziale per l esecuzione corretta di molteplici programmi terapeutici sia in pazienti ospedalizzati che ambulatoriali (es. chemioterapia, terapia infusionale, emodialisi ecc.). L introduzione di un catetere venoso centrale è controindicato in presenza di infezioni generalizzate o di lesioni cutanee del sito di inserzione, insufficienza respiratoria grave o sindrome mediastinica. Le vie venose che possono essere utilizzate per inserire un CVC sono principalmente: Vena succlavia: garantisce una buona facilità di gestione ma comporta alcuni rischi (pnx etc.) durante l introduzione Vena giugulare: difficoltà di gestione legata alla posizione comporta minori rischi all introduzione. Vena femorale, di facile reperibilità, difficoltà di gestione, necessità di immobilizzare il paziente a letto e quindi preferibile nei pazienti ricoverati. L accesso venoso può essere realizzato con due metodi Percutaneo Chirurgico Quello percutaneo è il metodo più utilizzato, quello chirurgico necessita invece della tecnica operatoria d accesso vascolare. La revisione quotidiana della necessità di mantenere in sede il CVC garantisce dall eventualità di inutili ritardi nella rimozione di linee non più necessarie per la cura del paziente. A volte, i CVC vengono mantenuti inseriti oltre il necessario in quanto forniscono un comodo punto di accesso e gli operatori sono riluttanti a considerare l eventualità di una rimozione. Tuttavia, è dimostrato che il rischio di infezioni cresce ad ogni giorno in più di CVC inserito e diminuisce quando viene rimosso. Le linee guida del CDC di Atlanta stabiliscono che la sostituzione del CVC a intervalli fissi come metodo per ridurre le infezioni, non ha portato a una diminuzione nei tassi di infezione. Inoltre sostituzioni di routine non sono necessarie nel caso di cateteri ben funzionanti e senza la presenza di complicazioni locali o sistemiche evidenti. Inoltre queste linee guida dicono che la sostituzione temporanea di CVC su filo guida in presenza di batteriemia non è accettabile in quanto il punto di infezione è solitamente la colonizzazione del tratto di cute dal sito di inserimento alla vena. 2. SCOPO Il presente protocollo nasce allo scopo di uniformare il comportamento degli operatori nella gestione del catetere venoso, fornire indicazioni per l identificazione e la prevenzione delle complicanze infettive. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Il presente protocollo deve essere applicato ad ogni paziente in gestione intraospedaliera che necessita di un accesso venoso centrale a breve termine. 4. RESPONSABILITÀ Infermiere e medico

Pag. 5 di 15 5. ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI UTILIZZATE BSI-catetere CVC D.P.I. Tipologia CVC Soluzione Fisiologica Eparinata 0,2% dei Blood streem infection Catetere Venoso Centrale Dispositivi di protezione individuali La maggior parte dei CVC inseriti sono in poliuretano e idromeri, posizionati tramite tecnica di Seldinger, ad accesso dalla vena giugulare o dalla vena succlavia. A seconda del tempo di permanenza dei cateteri si distinguono: Accessi a breve termine: uso continuo pazienti ospedalizzati - tempo di permanenza previsto 20-30 gg. Accessi a medio termine: uso discontinuo pazienti a domicilio, Day-hospital, ambulatorio - tempo previsto di permanenza < 3 mesi. Accessi a lungo termine: uso discontinuo pazienti non ospedalizzati, domicilio, Dayhospital, ambulatorio tempo di permanenza > 3 mesi Dalle evidenze scientifiche si estrapola che la soluzione eparinata ottimale è di 10 UI di Eparina Sodica per millilitro di soluzione fisiologica. Sapendo che: 5 ml di Eparina sono = a 25.000 UI ( contenuto di una fiala) 1 ml di Eparina è = a 5.000 UI ½ ml di Eparina è = a 2.500 UI si deduce che: la soluzione deve essere preparata con 1/2 ml di eparina in 250 ml di soluzione fisiologica per ottenere la percentuale desiderata. 6. MODALITÀ OPERATIVE Figure professionali coinvolte 1 medico 1 infermiere Il presente protocollo si suddivide nei seguenti paragrafi 6.1 Fase di preparazione 6.2 Fase di applicazione 6.3 Fase di gestione 6.4 Fase di rimozione 6.1 Fase di preparazione Responsabile infermiere Il posizionamento del CVC avviene al letto del paziente. Posizionare il malato senza cuscino, la testa ruotata dal lato opposto in cui si opera, in lieve Trendelenburg, facendo appoggiare le spalle su di un cuscinetto o su di un rotolo di lenzuolini ripiegati in modo che le spalle cadano più possibile mantenendo le braccia lungo il corpo. Eseguire una tricotomia con rasoio monouso della regione latero cervicale (se necessario). Eseguire detersione della cute post tricotomia. Eseguire il lavaggio antisettico delle mani (I.A. 12). Predisporre il campo sterile sul carrello servitore.

Pag. 6 di 15 Aiutare il medico nella vestizione. 6.1.1 Scelta del materiale Il set utilizzato è composto come da T 09 più materiale di seguito elencato: clorexidina alcolica (clorexan tintura) anestetico locale (Lidocaina 2%) soluzione fisiologica 250cc eparinata 2% occorrente per tricotomia monouso (se necessaria) camice sterile mascherina monouso copriviso copricapo arcella 6.2 Fase di applicazione Il medico provvede a: effettuare disinfezione ampia della cute, prima dell inserimento del catetere e durante i cambi delle medicazioni, per evitare la contaminazione del sito di inserzione con. una soluzione a base di clorexidina alcolica (clorexan tintura), disporre sul paziente 2 telini sterili così da delimitare il campo di intervento, eseguire anestesia locale della cute e della sottocute della regione latero cervicale, assemblare l ago e la siringa da 10 ml. e aspirare 2-3 ml. di soluzione fisiologica, pungere la vena nel punto anestetizzato, inserire l ago aspirando e appena si evidenzia un franco reflusso ematico introduce il Seldinger attraverso lo stantuffo della siringa che è dotato di un foro di accesso; in seguito lo fa procedere per circa 20-25cm., toglie la siringa con cautela per non far fuoriuscire la guida e procede con la dilatazione della zona circostante ad essa con il dilatatore, inserire quindi il catetere tramite tecnica di Seldinger, collegare il rubinetto a tre vie e fissare il CVC con punti di sutura alla cute, richiedere un RX Torace per visualizzare il posizionamento del CVC. L infermiere durante la manovra di inserzione provvede a: verificare e controllare la posizione del paziente, eseguire la prova di verifica di funzionalità della via venosa, che consiste nel verificare il reflusso venoso, lavaggio con Soluzione Fisiologica 0,9% se la linea verrà subito utilizzata per l infusione di terapia, se invece la linea non viene utilizzata lavare con soluzione eparinata al 0.2%, disinfettare la zona nella quale si è operato e apporre una medicazione semipermeabile trasparente oppure medicazione assorbente se il sito trasuda liquidi, monitoraggio della frequenza cardiaca e respiratoria del paziente accertarsi che abbia eseguito l RX Torace infondere la terapia E.V. prescritta nella STU

Pag. 7 di 15 6.3 Fase di gestione Responsabile infermiere 6.3.1 Monitoraggio del sito di inserzione Revisione quotidiana del sito di inserzione, con particolare riferimento all effettiva necessità di mantenere in sede il CVC. Monitorare regolarmente il catetere, secondo la situazione clinica e le condizioni individuali del paziente, con ispezione visiva o con palpazione, attraverso la medicazione intatta. Se il paziente presenta dolenzìa nella sede di inserzione, febbre senza causa evidente, o altre manifestazioni che suggeriscano infezione locale o ematica, la medicazione dovrebbe essere rimossa per consentire un esame completo del sito. La sede di inserzione deve essere ispezionata ogni giorno per controllare lo stato e l integrità della medicazione e l eventuale insorgenza di complicanze da terapia infusiva e comunque sostituita nel caso di medicazione umida sporca o se si stacca. Invitare i pazienti a riferire agli infermieri che li assistono qualsiasi modificazione del sito del catetere o qualsiasi situazione anomala. Registrare su modulo T01 Medicazione cateteri artero venosi l operatore, la data, e il tempo di inserimento e rimozione del catetere. trascrivere in cartella infermieristica tutti gli interventi assitenziali effettuati sul paziente e ogni variazione delle sue condizioni cliniche 6.3.2 Norme generali Ogni approccio al CVC deve essere preceduto dal lavaggio antisettico delle mani. Evitare manipolazioni frequenti su tutta la linea d infusione. 6.3.2.1 Set infusionali Cambiare i set per infusione, non più frequentemente che ad intervalli di 72 ore a meno che non sia sospetta o documentata un infezione associata al catetere. Cambiare le linee usate per somministrare sangue, prodotti del sangue o emulsione di lipidi (quelli combinati con aminoacidi e glucosio in una soluzione 3 in 1 o infusi separatamente) entro 24 ore dall inizio dell infusione. Se la soluzione contiene solo destrosio e aminoacidi, il set per la somministrazione non necessita di essere cambiato più frequentemente di ogni 72 ore. Cambiare le linee usate per la somministrazione di propofol ogni 6 o 12 ore a seconda del suo uso, a seconda delle indicazioni del produttore. 6.3.2.2 Dispositivi intravascolari senza aghi Cambiare i componenti senza ago almeno con la frequenza dei set per infusione. Cambiare i tappi non più frequentemente di ogni 72 ore o secondo le raccomandazioni del produttore. Assicurarsi che tutte le componenti del sistema siano compatibili per ridurre al minimo le perdite e le rotture del sistema. Ridurre al minimo il rischio di contaminazione disinfettando la porta di accesso con un antisettico appropriato e utilizzando per l accesso alla porta solo dispositivi sterili.

Pag. 8 di 15 6.3.2.3 Infusioni parenterali Completare l infusione di soluzioni contenenti lipidi (ad esempio soluzioni tre in- uno) entro 24 ore dall inizio dell infusione. Completare l infusione di emulsioni isolate di lipidi entro 12 ore dall inizio dell infusione dell emulsione. Se a causa della quantità dell infusione è necessario più tempo, l infusione deve essere completata in 24 ore. Completare le infusioni del sangue o altri prodotti del sangue entro 4 ore dall inizio dell infusione. Non ci sono raccomandazioni per altri tipi di infusioni di liquidi parenterali. Se un CVC multilume è usato per somministrazione NPT, riservare una porta all iperalimentazione. Non usare l accesso riservato all iperalimentazione per altri scopi (somministrazione di liquidi, sangue, esecuzione di prelievi ematici). Lasciare una via distale del catetere da utilizzare esclusivamente per i prelievi ematici. Le vie non utilizzate devono essere tenute pervie con un lavaggio di Soluzione Fisiologica eparinata allo 0.2% Non esistono indicazioni alla sostituzione routinaria del CVC. 6.3.2.4 Porte per iniezione endovenosa Prima di aver accesso al sistema, pulire le porte per iniezione con alcool al 70% o con uno iodoforo. Clorexidina alcolica (CLOREXAN TINTURA). Quando non in uso, mettere i tappi. 6.3.2.5 Mantenimento della pervietà dei cateteri e delle vie infusionali Quando il catetere venoso è in uso, prima e dopo infusioni, effettuare il lavaggio dei cateteri e delle vie di flusso come di seguito riportato: Lavaggio ed Eparinazione Disinfettare la porta di accesso del CVC con garze sterili e clorexidina al 2% su base alcolica o iodopovidone (N.B. NON ASCIUGARE, ma lasciare agire la clorexidina alcolica per 30 e lo iodio povidone per 2 ). Il lavaggio deve essere fatto: dopo prelievo di sangue, dopo somministrazione di terapie, in caso di reflusso di sangue nelle vie del CVC, utilizzati in modo discontinuo e tenuti chiusi per periodi inferiori a 8 ore. L eparinizzazione deve essere eseguita con manovra definita a pressione positiva, cioè, clampare la via contemporaneamente all infusione della soluzione, per evitare che durante la deconnessione della siringa dal cono del catetere si possa verificare un lieve ritorno di sangue dalla vena all interno del lume del catetere per effetto della pressione del circolo venoso (PVC): dopo il lavaggio, se il catetere non viene più utilizzato (per un tempo maggiore alle 8 ore). Il lavaggio e l eparinizzazione devono essere realizzate sempre con manovra pulsante.

Pag. 9 di 15 Tipo di catetere Lavaggio Eparinizzazione Percutaneo Tunnellizzato a punta chiusa tipo Groshong Tunnellizzato a punta aperta Tunnellizzato a punta aperta tipo Broviac 10ml di sodio cloruro 0,9% nell adulto 5ml di sodio cloruro 0,9% 10ml di sodio cloruro 0,9 dopo il prelievo o se il circuito è sporco di sangue 20ml di sodio cloruro 0,9 prima del prelievo se è in corso NPT 10ml di sodio cloruro 0,9% nell adulto 3-5ml di glucosata al 5% nel bambino 3ml di sodio cloruro 0,9% 2,5 ml di soluzione eparinata (10 µ/ml) in siringa da 10ml con manovra pulsata e mantenendo sempre pressione positiva fino a chiusura della clamp o del rubinetto Questo catetere non deve essere eparinato 2,5ml di soluzione eparinata (10 µ/ml) in siringa da 10ml 1,5ml di soluzione eparinata in siringa da 10ml Port A Cath 5ml per lavaggio semplice 20ml di sodio cloruro 0,9% dopo il prelievo o se il circuito è sporco di sangue 10ml di sodio cloruro 0,9% dopo la somministrazione di terapia o prima dell eparinizzazione 5 ml di soluzione eparinata 0.2% 6.3.2.6 Preparazione e controllo delle qualità delle preparazioni endovena Preparare di routine tutti i liquidi per parenterale nella farmacia in una cappa a flusso laminare usando tecniche asettiche. Non usare alcun contenitore di liquidi parenterali che abbiano torbidità visibile, perdite, rotture o materiale articolato o se sia trascorsa la data di validità prevista dal produttore. Usare fiale monodose per additivi o farmaci parenterali quando possibile. Non utilizzare il contenuto di fiale monodose per usi successivi. Non usare fiale multidose. Refrigerare le fiale multidose dopo che siano state aperte se raccomandato dal produttore. Pulire il diaframma di accesso delle fiale multidose con alcool al 70% prima di inserire il dispositivo nella fiala. Usare il dispositivo sterile per accedere all interno di una fiala multidose ed evitare di toccare il dispositivo prima di penetrare nel diaframma di accesso. Eliminare la fiala multidose se compromessa la sterilità.

Pag. 10 di 15 6.3.2.7 Filtri in-line Allo scopo di attuare il controllo delle infezioni, non usare di routine filtri. 6.3.3 Medicazione del sito di inserzione 6.3.3.1 Indicazioni per la sostituzione della medicazione sul sito di inserzione del CVC Cambiare la medicazione del sito del catetere se la medicazione risulta bagnata, staccata o visibilmente sporca. Cambiare le medicazioni almeno una volta a settimana a seconda delle circostanze individuali. Non usare pomate o creme antibiotiche sui siti di inserimento. Non immergere i cateteri nell acqua. La doccia deve essere permessa se vengono prese precauzioni per ridurre le possibilità di introdurre germi nel catetere (se il catetere e il dispositivo di connessione sono protetti con una protezione impermeabile durante la doccia). Materiale occorrente 6.3.3.2 Medicazione: materiale occorrente e procedure Il materiale descritto deve essere presente nel carrello delle medicazioni la prestazione va registrata sull'apposito modulo T01 PO 12 scheda medicazioni Guanti non sterili Guanti sterili Acqua ossigenata Soluzione fisiologica 0.9% 100cc Antisettico a base di clorexidina gluconato (clorexan tintura) Soluzione fisiologica 250cc eparinata con 2.500 UI di eparina Tamponi per esame microbiologico Telino sterile monouso Garze sterili Siringhe di varie misure (5, 10, 20 ml) Cerotto in tessuto traspirante, per la medicazione in garza e cerotto Medicazione in poliuretano trasparente semipermeabile Steri-Strip o altro sistema di fissaggio del catetere senza punti Arcella reniforme Contenitore per rifiuti assimilati agli urbani Contenitore rigido rifiuti taglienti D.P.I. (dispositivi di protezione individuali)

Pag. 11 di 15 Procedura per la medicazione standard Azione 1. Ambiente. Durante la medicazione del CVC i movimenti di aria devono essere ridotti al minimo. Le operazioni di pulizia e il rifacimento del letto dovrebbero cessare almeno trenta minuti prima dell inizio della medicazione. 2. Paziente. Posizionare il paziente senza cuscino e con il capo girato dalla parte opposta al punto di inserimento. Informare il paziente di non parlare, né tossire. 3. Operatore / Operatori. Obbligo assoluto di un lavaggio antisettico delle mani. 4. Avvicinare il carrello delle medicazioni al letto del paziente e organizzare gli spazi di lavoro. 5. L operatore deve porsi di fronte al carrello mai di spalle. 6. Aprire tutti i flaconi e le fiale e lasciarli pronti sopra il carrello. 7. Indossare i guanti non sterili e rimuovere la vecchia medicazione. Gettarla immediatamente nel sacchetto dei rifiuti. Togliere i guanti non sterili. 8. Osservare attentamente l emergenza cutanea del cate-tere accertandosi che non vi siano indizi di complicanze quali: a) fuoriuscita di liquidi, sangue o pus b) arrossamento, edema c) dolore. 9. Se presenti essudati o liquidi organici, nel punto d uscita, rimuoverli con tamponi imbevuti di acqua ossigenata. Successiva-mente lavare l emergenza cutanea con soluzione fisiologica. 10. Usando un tampone con soluzione antisettica appropriata, applicare una leggera pressione e pulire il punto d ingresso del catetere con movimenti rotatori Motivazione Evitare la contaminazione dell emergenza cutanea e del sistema CVC, da parte di microrganismi presenti nell aria. Queste istruzioni riducono il rischio di contaminazione. La più semplice prevenzione è la misura di controllo più importante nel prevenire le I.O. La zona pulita va tenuta separata da quella sporca. Evitare lunghi tragitti del materiale dal carrello al paziente, la parte pulita deve essere osservata per evitare di contaminarla. I flaconi e le fiale già aperti possono essere presi dalla mano aiuto, mantenendo sterile la mano dominante. Evitare i contaminare altro materiale. Secondo l indizio evidenziato si attueranno le variabili già descritte nelle indicazioni generali. L impiego dell acqua ossigenata consente una veloce ed efficace rimozione degli essudati. Il lavaggio, con la soluzione fisiologica, serve a neutralizzare l azione dell acqua ossigenata che, altrimenti, inattiverebbe l effetto disinfettante della soluzione iodata nel successivo passaggio. La parte più lontana di una ferita è considerata più sporca, perciò va evitato di tornare indietro per non contaminare il

Pag. 12 di 15 Azione che vanno verso l esterno,evitando di tornare indietro con lo stesso tampone. 11. Ripetere la stessa manovra una seconda volta con un tampone nuovo. 12. Pulire il catetere per circa 7 cm. dall emergenza cutanea verso la parte esterna con un antisettico; non usare mai l etere o la benzina. 13. Non applicare pomate antisettiche o antibiotiche di routine. 14. Se durante la medicazione si osserva che i punti di fissaggio si sono staccati, questi possono essere rimessi dall infermiere se ritiene di saperlo fare, altrimenti avvisa il medico. 15. Nel caso non sia possibile rimettere i punti di fissaggio si può assicurare il CVC usando gli steri strip o i dispositivi di fissaggio predisposti. 16. Riapplicare e fissare una nuova medicazione sterile sull area medicata. 17. A fine medicazione eseguire il lavaggio delle mani anche se sono stati usati i guanti. punto già disinfettato. Motivazione Lasciare agire l antisettico per il tempo stabilito. Ad esempio se usato l antisettico iodato 10% su base acquosa, il tempo di azione è di 30 per ogni passaggio, per un tempo totale di due minuti. L etere o la benzina reagisce con la plastica ed ha un effetto corrosivo sul catetere. Non è raccomandata l applicazione di routine di pomate contenenti antibiotici o antisettiche, per la possibilità di sensibilizzazione e selezione di germi resistenti. Il fissaggio del catetere è fondamentale per prevenire il rischio di fuoriuscita accidentale. Quando la conta delle PLT è inferiore a 5000, è preferibile evitare di far sanguinare la zona adiacente l emergenza cutanea del CVC. Durante l impiego i guanti si possono perforare e non dare una protezione totale. Procedura in presenza di segni di sospetta o certa infezione cutanea pericatetere Cute integra. Se l ispezione della medicazione ha dato risultato negativo non è necessario anticipare la medicazione; questa rispetta i tempi già programmati: nessuna operazione, medicazione suggerita: in poliuretano trasparente. Cute arrossata. Necessario intervenire: 1. rimuovere la vecchia medicazione, 2. medicare seguendo le procedure standard (vedi procedura suggerita per la medicazione del CVC), 3. applicare la medicazione: in garza sterile e cerotto traspirante, 4. frequenza delle medicazioni giornaliera fino alla scomparsa del segno / sintomo. Cute arrossata e flogosi. Se l ispezione della medicazione ha dato risultato positivo per eritema e flogosi è necessario intervenire:

Pag. 13 di 15 1. rimuovere la vecchia medicazione, 2. eseguire il tampone colturale sull emergenza cutanea toccando solo dove è presente il siero; evitare di toccare il resto della cute per non ottenere un campione con falso positivo, 3. medicare: a) rimuove l essudato con acqua ossigenata, b) detergere con soluzione fisiologica, c) disinfettare con antisettico appropriato, d) applicare pomata al Povidone Iodio. Se si applica una pomata gettare la prima parte che esce dal tubo con una garza sterile. La prima parte di pomata che esce da un tubo già in uso è da considerare come potenzialmente contaminata. 4. applicare la medicazione trasparente semipermeabile in poliuretano, 5. frequenza delle medicazioni giornaliere fino alla scomparsa del segno / sintomo. Cute sanguinante. Se l ispezione della medicazione ha dato risultato positivo per presenza di sangue fresco e non già coagulato evenienza che a volte si verifica subito dopo l impianto del catetere o in presenza di deficit della emocoagulazione, è necessario intervenire: 1. rimuovere la vecchia medicazione, 2. medicare: a) rimuovere la presenza di sangue con acqua ossigenata, b) detergere con soluzione fisiologica, c) disinfettare con antisettico appropriato, d) applicare impacco con garza sterile imbevuta di Acido Tranexamico (Ugurol) per 30 60 minuti. 3. posizionare sopra la medicazione un tampone di ghiaccio e se possibile esercitare una modica compressione manuale, 4. rimuovere la medicazione a seconda della presenza di sangue; non lasciare mai una medicazione imbevuta / sporca di sangue; successivamente medicare ogni 24 ore fino alla scomparsa completa del segno / sintomo, 5. segnalare la presenza di sanguinamento; potrebbe essere necessario eseguire il controllo degli esami della emocoagulazione. 6.4 Fase di rimozione Nella fase di rimozione è necessaria la presenza del medico. Reperire una vena periferica, in caso sorgano complicanze durante le manovre di rimozione del CVC per il materiale occorrente vedi tabella al paragrafo 6.1.1. I due operatori provvedono al: lavaggio ANTISETTICO delle mani ed a indossare i guanti sanitari monouso non sterili. Compito dell infermiere è: preparare il materiale occorrente (vedi paragrafo 6.3.3.2), rimuovere la medicazione, sospendere le infusioni e dopo che il medico avrà provveduto a rimuovere i punti di sutura e sfilato il CVC, eseguire disinfezione del sito,

Pag. 14 di 15 Ripristino della nuova medicazione La medicazione deve essere compressiva onde evitare emorragia e formazione di ematomi. La medicazione va mantenuta in sede per almeno 48 ore. Durante tale periodo controllare eventuali sanguinamenti e comunicarlo al medico (è preferibile non eseguire delle medicazioni con troppe garze, per avere la possibilità di verificare immediatamente eventuali sanguinamenti). Inoltre Monitoraggio, durante tutta la manovra e anche successivamente, dei parametri vitali del paziente. Trascrivere sull apposita scheda infermieristica l ora, il giorno e l operatore che ha eseguito la rimozione del CVC. N.B: Eseguire un esame colturale della punta del CVC. In caso di sospetta/accertata infezione. COMPLICANZE Breve termine Aritmie transitorie Punture arteriose Punture del polmone e della pleura senza conseguenza di Emo-pneumotorace Puntura dei dotti linfatici Embolia gassosa subclinica Rottura del cuore Medio e lungo termine Pneumotorace da puntura accidentale del polmone (l operatore se ne rende conto per la presenza di bolle d aria che penetrano nella siringa durante la manovra di aspirazione). Il paziente accusa dolore in sede posteriore accentuato dai movimenti respiratori profondi e tosse; l Rx torace è diagnostico. Embolia gassosa che può essere prevenuta mantenendo una pressione venosa positiva durante l incannulamento tenendo il paziente in posizione di Trendelemburg. Embolia per recisione della punta del catetere con l ago durante le manovre di introduzione. Occlusione del catetere con compromissione del funzionamento. Inquinamento del circuito e del catetere venoso centrale. 7. MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ L aggiornamento del presente protocollo è consequenziale al mutamento delle norme nazionali, regionali o etico-professionali o in occasione di mutamenti di indirizzo proposti da norme, regolamenti ed indicazioni tecniche degli organismi scientifici nazionali ed internazionali o in occasione di mutamenti delle strategie, delle politiche complessive e delle esigenze organizzative aziendali.

Pag. 15 di 15 8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI Linee guida per la prevenzione delle infezioni associate a catetere intravascolare CDC- 1. 2. HICPAC 2002, pubblicate in versione italiana sulla rivista, Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 2002;9(3):105-152 Documento di Consenso regionale, progetto CORESI, ASR Toscana 31 maggio 2007-1 Prevenzione e trattamento delle infezioni correlate al catetere venoso centrale Gestione delle vie infusive connesse al. catetere venoso centrale e periferico. suggerimenti. 3. motivazione Mazzufero Fabio rif.: MF024. www.aiio.it/doc/accessi_11_ispezione%20medicazione 4. www.arssanità.toscana.it 5. Raccomandazioni GAVeCeLT 6. Sito ebn Santorsola Malpighi

CTV MODULO DI REGISTRAZIONE U.O. CARDIOLOGIA 1a Universitaria MEDICAZIONI CATETERI ARTERO/VENOSI 0801 T.01/P.O.11/P.O.12/P.O.14 Rev. 01 del 09/01/2018 Pag. 1 di 1 COGNOME E NOME (1) AGO CANNULA PERIFERICO (2) AGO CANNULA PERIFERICO C.V.C. INTRODUTTORE ARTERIOSO INTRODUTTORE VENOSO DATA SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF SEDE INSERZIONE MEDICAZIONE RIMOZIONE NORMALE ARROSSATO SIGLA INF Legenda: segnare con una crocetta (x) l'attività e con un (.) sostituzione. N.

Univ. MODULO DI REGISTRAZIONE CHECK LIST SET CVC 0801 T.02/P.O.11 del 23/04/2018 Pag. 1 di 1 QUANTITÀ DESCRIZIONE PRESIDI CHECK (*) 1+1 SET CVC 3 VIE 30 CM (MOD 730) E 20 CM (MOD 720) 3 TELINI STERILI 5 PACCHETTI GARZE STERILE MONOUSO 1 SIRINGA 5 CC 2 SIRINGA 20 CC 3 RUBINETTI 1 BISTURI MONOUSO STERILE LAMA N 11 1 FILO DA SUTURA SU AGO RETTO 1+1 GUANTI STERILI 7 ½, 8 1 MEDICAZIONE MONOUSO STERILE 8X10 1 LAMA PER TRICOTOMO DA AGGIUNGERE EXTRA SET: 100 DI SOLUZIONE FISIOLOGICA EPARINATA ALLO 0,2% BETADINE LIDOCAINA DATA FIRMA OPERATORE (*) Nello spazio della check depennare l avvenuto controllo