The right way to infusion
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- Gianluigi Di Carlo
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1 The right way to infusion La corretta Gestione delle Complicanze Gaetano Tammaro
2 Obiettivi Riconoscere le complicanze e le possibili cause; Prevenzione delle complicanze; Trattamento e gestione.
3 Occlusione parziale o totale Incapacità di infondere liquidi o prelevare sangue da catetere. Cause: Reflusso di sangue, fibrina o precipitazione di farmaci incompatibili nel lume del dispositivo; Posizione scorretta del catetere, ad esempio, punta del catetere contro la parete venosa o inginocchiamento del dispositivo nel vaso sanguigno. Prevenzione: L'incidenza di occlusione può essere ridotta attuando le tecniche di lavaggio e di chiusura.
4 Occlusione parziale o totale Trattamento: Verificare che il sistema di chiusura del dispositivo sia aperto e che il tubo non sia inginocchiato; Non forzare l introduzione di liquidi all interno del catetere poiché potrebbe causarne la rottura; Invitare il paziente a tossire, ad alzare il braccio o a cambiare posizione per cercare di modificare la posizione della punta del catetere; In caso di occlusione parziale effettuare piccoli movimenti ripetuti di infusione/ aspirazione (pumping).
5 Occlusione parziale o totale In caso di occlusione totale utilizzare il sistema delle due siringhe connesse al dispositivo mediante rubinetto a 3 vie: siringa vuota in aspirazione e siringa contenente la soluzione fisiologica per disostruire; (Kathleen Walsh, 2012) In molti casi, la pervietà può essere ripristinata utilizzando farmaci come urochinasi, alteplase o bicarbonato di sodio contattare il Centro di Riferimento Aziendale; Se non si riesce a disostruire il lume del catetere contattare il Centro di Riferimento Aziendale.
6 Flebite E caratterizzata da rossore, eritema, edema, indurimento della vena, dolore e debolezza dell arto interessato; Causa: Meccanica: Trauma del vaso sanguigno determinato dalla puntura del dispositivo durante l impianto o qualsiasi successiva manipolazione e/o movimento del catetere; Chimica: Somministrazione di farmaci irritanti, come antibiotici o chemioterapici.
7 Flebite Prevenzione: Valutare adeguatamente il calibro del catetere; Diluire adeguatamente i farmaci irritanti e utilizzare un filtro da 0,22 micron, quando possibile, per l'infusione di liquidi composti da grandi particelle; Consultare il Farmacista nel determinare l'adeguatezza della soluzione dei farmaci e la via di somministrazione; Eseguire la manovra di impianto rispettando la tecnica asettica.
8 Flebite Trattamento: In presenza di flebite meccanica e chimica il catetere può rimanere in uso; Eseguire impacchi caldo-umidi 3 o 4 volte al giorno e lasciarli in sede per almeno 20 fino alla risoluzione dei segni clinici, che dovrebbero iniziare a ridursi dopo 24 ore e scomparire in 72 ore (Macklin 1997); Istruire il paziente a limitare il più possibile l uso del braccio; Sospendere il farmaco irritante. Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
9 Trombosi venosa Segni comprendono edema unilaterale, dolore, intorpidimento e debolezza. Causa: Malposizionamento primario della punta del catetere provocando un trauma endoteliale; Fattori genetici; Calibro del catetere; Prevenzione: lavaggio del dispositivo secondo il prossimo protocollo; Scelta adeguata del calibro del catetere.
10 Trattamento: Trombosi venosa NON rimuovere il Catetere prima di: Richiedere un eco-doppler all arto interessato; Informare il medico che ha in cura il paziente ed il Centro di Riferimento Aziendale ed iniziare, se possibile terapia antitromboembolica; Applicare impacchi caldo-umidi al sito interessato per alleviare il disagio del paziente; Valutare settimanalmente quando possibile sfilare il presidio (risoluzione del trombo); Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
11 Sospetta o nota dislocazione della punta del catetere E caratterizzato da segni di stress cardiovascolare (es. aumento della frequenza cardiaca, abbassamento della pressione sanguigna); il paziente riferisce dolore mandibolare, auricolare, o dentale; vampate o sensazione di pienezza alla testa durante le infusioni. Causa: catetere non adeguatamente fissato alla cute o manipolazione scorretta del catetere; eccessi di tosse o vomito; attività fisica eccessiva.
12 Sospetta o nota dislocazione della punta del catetere Prevenzione: Fissare adeguatamente il catetere; evitare indebite manipolazione del catetere e della linea infusionale quando connessa. Trattamento: Interrompere l'infusione di fluidi/farmaci dal catetere interessato; Valutare accuratamente il paziente; (ad esempio: segni vitali, ossigenazione, livello di coscienza) Richiedere Rx- torace per valutare la posizione del catetere; Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
13 Embolia gassosa Caratterizzato da ansia, irrequietezza, dispnea, cianosi, dolore toracico e shock. Causa: aspirazione d aria attraverso l ago dedicato alla venipuntura al momento dell impianto del catetere o del dilatatore; rottura del catetere. Prevenzione: Verificare che l exit site sia protetto e che non presenti alterazioni. Il catetere deve essere bloccato solo sulla porzione rinforzata del dispositivo e utilizzando il morsetto specificato dalla casa produttrice.
14 Embolia gassosa Trattamento: Se il catetere è rotto, clampare immediatamente la porzione del catetere a monte della rottura in modo da chiuderla; Rilevare segni vitali, il monitoraggio cardiaco e la saturazione; Somministrare O2-tp (Kathleen Walsh, 2013); Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
15 Complicanze infettive: Infezione locale Eritema, dolorabilità, indurimento, e/o essudato purulento entro 2 cm dal punto di inserzione del catetere. Causa: Tecnica di impianto non asettica; lunga permanenza del catetere; Uso di tecniche non asettiche nella gestione del catetere (accessi, medicazioni) Flebite: infezione causata da organismi patogeni che possono stimolare una risposta infiammatoria all interno del vaso. Sono presenti segni sistemici di infezione.
16 Complicanze infettive: Infezione locale Prevenzione: Rispettare durante le manovre gli appositi Bundles; Adottare tecniche asettiche nella gestione del catetere (accessi, medicazioni); Valutare quotidianamente della persistenza della necessità dell accesso vascolare. Trattamento: Valutare il punto d inserzione tramite schema di assegnazione dello score ed medicazione secondo protocollo.
17 Complicanze infettive: Infezione locale Effettuare emocolture secondo procedura e FAQ del Comitato Infezioni Aziendale per verificare il sopravvenire di CRBSI. In caso di sospetta CRBSI, valutare la necessità di rimuovere il catetere vascolare (CDC 2011, IIA); Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
18 Infezione sistemica/sepsi E caratterizzata da: Febbre >38 o <36 C FC > 90 BPM FR >20 min WBC <4000 o >12000 Brividi Ipotensione Causa: Tecnica di impianto non asettica; Lunga permanenza del catetere; Uso di tecniche non asettiche nella gestione del catetere (accessi, medicazioni).
19 Prevenzione: Gestione delle complicanze Infezione sistemica/sepsi Diagnosi microbiologica In caso di sospetto clinico di batteriemia correlata a catetere vascolare (CRBSI = Catheter-Related Bloodstream Infections) procedere all esame microbiologico colturale finalizzato alla eventuale conferma del sospetto e alla conseguente definizione dell agente eziologico e del suo profilo di sensibilità ai farmaci antimicrobici; La diagnostica colturale può essere eseguita mediante 2 diverse modalità in base alla scelta clinica di rimuovere o meno il catetere vascolare (CDC 2011, IB); emocoltura da catetere venoso centrale (associata ad emocoltura da vena periferica); coltura della punta del catetere. NB: non è indicata la coltura di sorveglianza dei cateteri rimossi in assenza di sospetto clinico di infezione.
20 Infezione sistemica/sepsi Emocoltura da catetere venoso centrale (associata ad emocoltura da vena periferica): eseguire secondo le modalità indicate in FAQ del Comitato Infezioni Aziendale; Per una corretta interpretazione del risultato dell emocoltura da vena centrale, risulta FONDAMENTALE prelevare contemporaneamente anche un set di campioni da via venosa periferica. Ciò consente un adeguata diagnosi di infezione ematica catetere-correlata, permettendo: una valutazione delle positività da probabile contaminazione; la valutazione del tempo differenziale di positivizzazione, indicativo di CRBSI se il tempo risulta inferiore di più di 3 ore a favore del prelievo da vena centrale; Se non può essere prelevato un campione di sangue da una vena periferica perché il patrimonio venoso del paziente non lo consente, è raccomandato che due o più campioni di sangue vengano prelevati da differenti lumi del catetere, se multilume.
21 Infezione sistemica/sepsi Coltura della punta del catetere: Nei casi in cui venga rimosso un catetere e vi sia un sospetto di infezione correlata a CVC deve essere effettuato l esame colturale della punta; Se non si riesce con il trattamento indicato contattare il Centro di Riferimento Aziendale
22 Conclusioni Saper riconoscere le complicanze e le possibili cause; Saper effettuare la giusta prevenzione delle complicanze; Imparare ad Trattamento e gestione.
23 Grazie
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