ULCERA NEUROPATICA PLANTARE : EZIOPATOGENESI, CLINICA E TRATTAMENTO



Documenti analoghi
L apparecchio di scarico nel trattamento delle ulcere neuropatiche plantari

Ortopedia 2MP. Località Grand Charrière 46, SAINT CHRISTOPHE (AO) Tel / Fax

APPROPRIATEZZA DEGLI INTERVENTI SANITARI IN WOUND-CARE: SUPERFICI ANTIDECUBITO. IL MIGLIOR RAPPORTO TRA COSTO ED EFFICACIA CLINICA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici genovesi

Relazione sull utilizzo in pazienti diabetici con complicanze ai piedi di una emulsione fluida di Morinda Citrifolia (xerem) PREMESSA

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

La terapia amputativa

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

Proposta per un protocollo in medicina generale. Perugia Hotel Gio'- 6 giugno 2009

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

SOFTWARE per ANALISI del MOVIMENTO e della POSTURA in 2D e 3D TEMPLO

Screening del Piede Diabetico Classi di Rischio e Prevenzione

SINTESI DELLA RELAZIONE AL SIR 2007

Modulo di Conoscenza delle metodiche e tecniche di bendaggio dinamico ad immobilizzazione parziale nella traumatologia delle articolazioni

Ministero della Salute

Ausili per la mobilità

SOSORT INTERNATIONAL SOCIETY ON SCOLIOSIS ORTHOPAEDIC AND REHABILITATION TREATMENT

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3)

COMUNICAZIONE AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELL AUTORITA PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DEL 29 LUGLIO 2005 N. 166/05. Termoli,

I piedi devono durare una vita!

Quick Up. Materiale autopolimerizzante per cementazione di attacchi e componenti secondarie nelle protesi

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI (IBD) E GRAVIDANZA

Corso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche E25


Report - ESPERIENZA PRATICA NELL APPLICAZIONE DI DERMASILK SU BAMBINI CON DERMATITE ATOPICA

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, ,3 83,1 77,7 27,6 16, anni anni anni.

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

Migliorare l appropriatezza del trattamento della depressione in Italia. Un progetto concreto

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

Hypoglycemia Social Burden in the Elderly and Related Geriatric problems (HYSBERG)

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

STRUTTURA DEL PROGETTO

BULGARIA FRANCIA GERMANIA ITALIA REPORT DELLE LINEE GUIDA

Gestione dell emergenza subacquea: analisi del rischio

PROGETTO SEGNALAZIONE E GESTIONE RECLAMI/DISSERVIZI

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Indice di rischio globale

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013

LE FAMIGLIE DI NASCITA

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

L EFFICACIA DELLE MISURE DI POLITICA ATTIVA DEL LAVORO REALIZZATE IN PROVINCIA DI TORINO NEL

VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ ACARICIDA DI UN DISPOSITIVO ELETTRONICO AD EMISSIONE DI ULTRASUONI (A BATTERIA/ A RETE) DENOMINATO D-MITE AWAY

REGIONE MARCHE Giunta Regionale SERVIZIO SALUTE P.F. SANITA PUBBLICA

GLI ACCERTAMENTI SANITARI DI SECONDO LIVELLO

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Nastri trasportatori a curva

Tra soli quattro mesi entreranno in vigore a Londra standard più severi nella zona a basse emissioni per migliorare la qualità dell aria.

Fisioterapista Laura Caravelli scrf Moncalieri Direttore dott Gaffuri Andrea

Comparabilità fra le somministrazioni successive effetto di trascinamento ( carry-over ) effetto di periodo

COMPILAZIONE DEL RAPPORTO DI RIESAME ANNUALE 2014/15

REGOLAMENTO PER L ADESIONE E L AFFILIAZIONE A SLOW FOOD

ISTRUZIONE OPERATIVA DI GESTIONE DEL CONSENSO INFORMATO

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo.

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Senza precedenti. In MAN, il Report TÜV è ora conosciuto come il Record TÜV. MAN kann.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

Appunti di restauro. Francesco Morante

Salute e sicurezza sul lavoro

Gli interventi di Fondazione Cariplo per la prevenzione della dispersione scolastica

INTERVENTO PER MORBO DI DUPUYTREN

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

STUDI SU MATERIALE GENETICO

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

I documenti di Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

Statuto Associazione Borsisti Marco Fanno

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Più che una protesi su impianto. Un sorriso naturale.

STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA


COPIA. Neuropatia diabetica. «Il diabete può danneggiare il sistema nervoso!»

Tutela preventiva del credito Scheda Paese. Olanda. Scheda Paese - Olanda 0

Potenza dello studio e dimensione campionaria. Laurea in Medicina e Chirurgia - Statistica medica 1

PROJECT SRL DISTRIBUZIONE DI DISPOSITIVI MEDICI E TEST RAPIDI IN VITRO

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.

SERVIZIO DI REUMATOLOGIA

DOCUMENTO DI SPECIFICA DEI REQUISITI SOFTWARE

Caviglia e piede. Tibia e perone Tarso: astragalo calcagno, navicolare, cuboide, 3 cuneiformi Metatarso falangi

PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare

Gestione Turni. Introduzione

Il massaggio consiste in manipolazioni che si praticano sui tessuti molli a fini terapeutici.

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

Il tumore della mammella

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Il delirium II/II. Firenze 1 dicembre Corso Multiprofessionale di Nursing

Transcript:

ULCERA NEUROPATICA PLANTARE : EZIOPATOGENESI, CLINICA E TRATTAMENTO G.Clerici FASE ACUTA : ULCERA NEUROPATICA PLANTARE Nello sviluppo di una lesione ulcerativa ai piedi di un soggetto diabetico possono concorrere più fattori. Ma l'insorgenza di una lesione ulcerativa neuropatica plantare è legata principalmente all'incremento del carico pressorio in una determinata area del piede anatomicamente alterata (es. testa metatarsale, apice delle dita "in griffe", mesopiede nel piede di Charcot, etc.). L atrofia dei muscoli interossei del piede (atrofia neurogenica), determinata dal danno alla componente motoria da parte della neuropatia diabetica, condiziona uno squilibrio tra muscoli estensori e flessori con conseguente comparsa delle caratteristiche dita ad artiglio e con accentuazione dell arco plantare. Queste alterazioni anatomiche del piede si accompagnano ad una sublussazione del cuscinetto di grasso che normalmente protegge le teste metatarsali e le articolazioni metatarso-falangee. La conseguenza finale di tutte queste modificazioni è lo sviluppo di un ipercarico pressorio plantare che induce a livello della cute la formazione di una ipercheratosi (callo) responsabile a sua volta di un ulteriore incremento del carico nella stessa sede (1). In queste zone callose e non dolenti per la concomitante presenza di una neuropatia sensitiva, a seguito del traumatismo ripetuto determinato dalla deambulazione e dalla stazione eretta, si sviluppa prima un processo di autolisi infiammatoria, un ematoma poi e, finalmente, un ulcerazione (2). Anche la rigidità articolare giuoca un ruolo importante nella formazione delle lesioni ulcerative nelle aree di ipercarico pressorio. Sembrerebbe che la glicazione non enzimatica delle proteine della cute e del collageno delle capsule articolari ne condizioni la loro struttura e funzione in modo da rendere il piede più rigido e quindi incapace di adattarsi al suolo durante la deambulazione (3). Pertanto, poiché la genesi di una lesione neuropatica plantare è legata all ipercarico in tale sede (4-5), lo scarico dell ulcera rappresenta l obiettivo del trattamento terapeutico. Lo scarico dell ulcera può essere ottenuto con il riposo a letto del paziente, ma tale provvedimento comporta una grave limitazione dell'autonomia dello stesso; in particolar modo nei soggetti anziani, rappresenta un rischio reale per lo sviluppo di una grave sindrome ipocinetica da allettamento, nonchè dello sviluppo di decubiti al Commento:

tallone. A nostro avviso lo scarico della lesione dovrebbe essere attuato in modo da permettere al paziente di deambulare per tutto il pe.riodo di trattamento limitandone il meno possibile le normali attività quotidiane. Fatta questa premessa, il trattamento completo delle lesioni ulcerative neuropatiche plantari prevede il debridment chirurgico dell'ipercheratosi perilesionale e di tutto ciò che può ostacolare il processo di guarigione della lesione, l'utilizzo di un'idonea medicazione, il trattamento precoce e aggressivo di un'eventuale sottostante infezione e lo scarico della lesione stessa (6). L omissione, anche solo parziale, di questi trattamenti può condizionare in senso fortemente negativo l evoluzione clinica della lesione. Si possono utilizzare numerosi metodi per ridistribuire il carico pressorio dalla lesione ulcerativa. Il TCC (total contact cast) è sempre stato considerato come il "gold standard" per il trattamento delle ulcere neuropatiche plantari. Molti studi hanno infatti dimostrato che le ulcere neuropatiche plantari possono essere guarite in circa 8 settimane di trattamento con TCC (7-8-9). La controindicazione all'utilizzo del TCC è data dalla presenza di infezione e/o di ischemia (TcPO2 < 30 mmhg o ABI < 0.9), di grave limitazione visiva del paziente o di difficoltà deambulatorie preesistenti (esiti di ictus, disturbi dell equilibrio, etc.). In queste situazioni possono essere utilizzati altri metodi, meno efficaci, ma più sicuri per il paziente. Limitazioni all utilizzo di questa tecnica di scarico sono derivate dagli effetti collaterali descritti in letteratura (lesioni ulcerative secondarie al TCC, rigidità articolare, etc) che arrivano sino al 20%. Tali dati si riferiscono all'utilizzo del TCC confezionato utilizzando la benda gessata di Parigi che risulta così essere più rigido e pesante. Recenti esperienze italiane (10) hanno invece dimostrato che l'impiego di materiali diversi rispetto alla benda gessata di Parigi nel confezionamento dell'apparecchio di scarico (bende in vetroresina a rigidità differenziata) determina un abbattimento clamoroso del numero degli effetti collaterali portandolo intorno al 5% pur mantenendo un'efficacia elevata (100% di guarigione delle lesioni in una media di 5 settimane). L apparecchio deambulatorio di scarico in vetroresina non è removibile dal paziente ed è confezionato utilizzando una calza di cotone a contatto con la pelle sulla quale si adatta, in corrispondenza delle protuberanze ossee (malleoli, cresta tibiale, etc.), un nastro di gomma allo scopo di proteggere tali aree da possibili frizioni con la sovrastante benda in vetroresina irrigidita. Successivamente viene adattata una benda in cotone di Germania con lo scopo di proteggere ulteriormente la gamba e il piede e, infine, viene applicata la prima benda in vetroresina (la meno rigida) su gamba e piede. Dopo aver ottenuto

l irrigidimento della struttura con acqua, che funge da catalizzatore, si crea un supporto laterale e mediale sulla gamba e sulla faccia plantare del piede con la benda in vetroresina più rigida; il tutto viene nuovamente bagnato con acqua per irrigidire rapidamente le bende. A questo punto si crea una finestra in corrispondenza dell ulcera e, per le ulcere dell avampiede e del retropiede, si applica a livello del mesopiede un tacco in gomma dura per la deambulazione. Se l ulcera è nel mesopiede si applica invece una staffa in metallo che viene ancorata medialmente e lateralmente alla gamba, oppure si posizionano due tacchi anteriormente e posteriormente alla lesione da scaricare. L utilizzo di bende in vetroresina a rigidità differenziata sembrerebbe essere il motivo del ridottissimo numero di effetti collaterali registrati con questo metodo. Infatti questo tipo di "stivaletto" risulta essere meno rigido e meno pesante, caratteristiche che ne determinano anche una migliore accettabilità da parte del paziente stesso. Lo stesso gruppo italiano ha sperimentato l'utilizzo dell'apparecchio di scarico in vetroresina senza la creazione di una finestra per le medicazioni; l'apparecchio di scarico era sostituito insieme alla medicazione sottostante dopo 12 giorni. I dati emersi da questo studio hanno rivelato che questa nuova tecnica risulta essere sia sicura sia efficace (11); altri studi sono tuttavia necessari per definire se l'apparecchio di scarico chiuso è più efficace rispetto a quello con finestra. Altri metodi per lo scarico delle lesioni ulcerative plantari sono utilizzati e descritti in letteratura (12); tra questi ricordiamo l Aircast, la "Charcot restraint orthotic walker", la "DH pressure relief walker", la "healing sandal", "felted foam total contact padding", " polyurethane foam sheets" (13), la "calzatura da medicazione a suola rigida con inserto plantare". Un recente studio randomizzato (14) ha confrontato l'efficacia dell'apparecchio di scarico non removibile con la calzatura da medicazione a suola rigida e inserto plantare. I risultati di questo studio hanno confermato la maggior efficacia dell'apparecchio di scarico rispetto alla calzatura; hanno inoltre riconfermato la sicurezza di questa tecnica non essendosi registrati nel corso dello studio effetti collaterali. Da tale studio emerge tuttavia che la calzatura da medicazione pur essendo meno efficace dell'apparecchio di scarico in vetroresina può essere utilizzata in tutte quelle situazioni nelle quali esiste una controindicazione all'uso di quest'ultimo (gravi limitazioni visive, difficoltà deambulatorie preesistenti, amputazione maggiore controlaterale, rifiuto del paziente all'apparecchio di scarico).

Conclusioni: il corretto trattamento di una lesione ulcerativa neuropatica plantare prevede il debridment chirugico dell'ulcera, il trattamento di una eventuale infezione, l'utilizzo di un idoneo trattamento topico e lo scarico della lesione stessa. Il TCC Ë sempre stato considerato come il "gold standard" dei trattamenti cioè quello che di meglio si sarebbe potuto usare per curare le lesioni neuropatiche plantari. Tuttavia nel corso degli anni il suo utilizzo è stato limitato dal numero elevato degli effetti collaterali riscontrati. I recenti lavori italiani che hanno dimostrato non solo l'elevata efficacia ma anche l'assoluta sicurezza dell'apparecchio di scarico confezionato con materiali diversi rispetto alla benda gessata di Parigi ci permette di affermare che tale tecnica è da considerarsi il trattamento standard (standard care) per le ulcere neuropatiche plantari. Questo significa che, al di fuori di quei soggetti in cui il suo uso è controindicato, per tutti gli altri pazienti affetti da ulcera neuropatica è obbligatorio assicurare questo tipo di trattamento, ovunque il paziente venga curato e da chiunque esso sia trattato per la patologia ulcerativa. Recenti studi hanno anche dimostrato che la calzatura da medicazione a suola rigida, pur essendo meno efficace dell'apparecchio di scarico, è una buona alternativa per tutti quei pazienti affetti da deficit visivi, da difficoltà gravi della deambulazione, che non possono usufruire del trattamento più efficace attualmente a disposizione. GUARIGIONE : PREVENZIONE SECONDARIA Lord & Lewis (15) scrivevano nel 1998 che i pazienti diabetici con pregresso evento ulcerativo dovevano avere una cura particolarmente attenta dei loro piedi ma che anche gli operatori sanitari dovevano adoperarsi per assicurare al paziente una calzatura appropriata. Una valida spiegazione per questa raccomandazione ci viene fornita dai dati della letteratura; il tasso di recidive d'ulcera nei pazienti diabetici è compreso infatti tra il 35 e il 70% nell'arco di 5 anni (16). Inoltre Ë un dato ormai noto a tutti che l'84% delle amputazioni maggiori nei pazienti diabetici sono precedute da una lesione ulcerativa. Nel Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico (17) viene chiaramente espressa l'importanza della calzatura e del plantare come mezzi di prevenzione di un successivo evento ulcerativo. Infatti un certo numero di studi ha evidenziato che, quando disponibile, la calzatura protettiva è in grado di prevenire la recidiva di ulcere nel 60-85% dei pazienti. Tuttavia, attualmente, i dati sull'efficacia delle calzature nei pazienti diabetici sono scarsi. Come evidenziato infatti

da una recente Cochrane review (18) che ha analizzato tutti i più importanti studi sullo scarico delle pressioni plantari, ci sono ancora poche e limitate evidenze sull'efficacia delle calzature di prevenzione. Un recente studio prospettico randomizzato e policentrico condotto su soggetti diabetici con pregressa ulcerazione plantare, ha confrontato l'efficacia di una calzatura a suola rigida con plantare su calco rispetto ad una calzatura ordinaria. I risultati di questo studio hanno evidenziato che dopo un anno di follow-up i pazienti posti in prevenzione con la calzatura terapeutica (suola rigida) presentavano un tasso di reulcerazione più basso rispetto al gruppo di controllo (19). Un altro recentissimo lavoro italiano (20) ha confermato che l uso di scarpe terapeutiche a suola rigida con plantare su calco associato alla costante educazione del paziente può contribuire alla riduzione delle recidive d ulcerazione. I risultati di questo studio hanno infatti dimostrato che il tasso di recidiva in un periodo di follow-up medio di 78.3±15.3 mesi è stato pari al 12.75%, dato che si conferma più basso rispetto ai dati di precedenti studi. CONCLUSIONI : I dati attualmente disponibili indicano che quando la calzatura protettiva è utilizzata in prevenzione secondaria il tasso di reulcerazione si riduce in maniera importante. In particolare, recenti lavori condotti in Italia hanno dimostrato che attuare la protezione con una calzatura a barchetta con suola rigida e plantare su calco significa ridurre la comparsa di nuove ulcerazioni e di nuove amputazioni (19, 20). Alla luce di tutto quanto esposto, e della nostra personale esperienza, è raccomandata per i soggetti diabetici con anamnesi positiva per evento ulcerativo al piede una calzatura a suola rigida con plantare su calco gessato. I pazienti già ulcerati che presentino zone di ipercarico pressorio non correggibili con il solo intervento ortesico dovranno essere sottoposti ad una valutazione per correzione ortopedica (es. ostectomia delle esostosi, riallineamento delle teste metatarsali, etc.). Solo successivamente l'utilizzo della calzatura a suola rigida potrà garantire la miglior protezione al paziente. BIBLIOGRAFIA

1) Levin EM et al. Preventing amputation in the patients with diabetes. Diabetes Care 10 : 1383-1394, 1995 2) Coleman W et al. Il piede diabetico. In : Ellenberg & Fifkin : il diabete mellito. Cap. 52, pp 1159-1182, 1999. 3) Cavanagh PR et al. Biomechanical aspects of diabetic foot disease :aetiology, treatment and prevention. Diabetic Medicine 1996, 13 ; S17 S2 4) Fernando DJS et al. : Relatioship of limited joint mobility to abnormal foot pressures and foot ulceration. Diabetes Care 14 : 8 11, 1991 5) Shaw J et al. : Analysis of dynamic forces transmitted through the foot in diabetic neuropathy. Diabetes Care 11 : 1955 1959, 1998 6) Cavanagh PR et al. Biomechanical aspects of foot problems in diabetes. In: Boulton AJM et al. editor(s) The foot in diabetes.2 nd Edition.London: John Wiley and Sons, 1994; 25-36 7) Sinacore DR et al. Diabetic plantar ulcers treated by total contact casting: a clinical report. Phys Ther 1987;67:1543 8) Myerson M, et al. The total-contact cast for management of neurophatic plantar ulceration of the foot. J Bone Joint Surg Am 1992; 74-A:261-9 9) Caputo GM, et al. The total contact cast: a method for treating neurophatic diabetic ulcers. Am Fam Phys 1997; 5:605-611 10) Caravaggi C., Faglia ADA Congress 1998 11) Clerici G. et al. Efficacy and safety of a total fiberglass off-bearing cast in the treatment of neuropathic plantar ulcers. Oral Presentation in Neurodiab-Diabetic foot study group of the EASD Joint Meeting September 14-16 2000 Fiuggi (Italia). 12) Catanzariti AR et al. Off-loading techniques in the tratment of diabetic plantar neurophatic foot ulceration. Adv Wound Care 1999; 12:452-8 13) Piaggesi A. et al. Polyurethane foam sheets for relieving pressure from diabetic neurophatic plantar ulcers : a pilot study. 14) Caravaggi C.et al. Effectivenes and safety of a nonremovable fiberglass offbearing cast versus a therapeutic shoe in the treatment of neurophatic foot ulcers:a randomized study. Diabetes Care, 23; 1746-1751, 2000 15) Lord M, Lewis R. An overview of footwear provison for the diabetic foot. The diabetic foot, 1998;1(2):64-71 16) WalshCH. A healed ulcer: what now? Diabetic Medicine, 1996;13(suppl1)S58-S60

17) Documento di Consenso Internazionale sul Piede Diabetico. Gruppo di studio internazionale Piede Diabetico - traduzione e discussione del Gruppo di studio Piede Diabetico della SID - Ed. Mediserve srl 2000 18) Spencer S. Pressure relieving interventions for preventing and treating diabetic foot ulcers (Cochrane Review). The Cochrane Library, issue 4, 2001 19) Uccioli L. et al. Manufactured Shoes in the Prevention of Diabetic Foot Ulcers. Diabetes Care, ottobre 1995, vol.18(10)1376-78 20) Faglia et al. New ulceration, new major amputation and survival rates in diabetic subjects hospitalized for foot ulceration from 1990 to 1993. Diabetes Care.2001, 24 (1); 78-83