SCREENING E DIAGNOSI DELLE ANOMALIE CROMOSOMICHE FETALI

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Transcript:

Ospedale Filippo Del Ponte AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE DEI SETTE LAGHI S.C. Ginecologia e Ostetricia SCREENING E DIAGNOSI DELLE ANOMALIE CROMOSOMICHE FETALI Informazioni per la paziente Circa il 5% dei bambini nasce con una malattia congenita, ovvero una patologia che viene determinata durante il concepimento o durante lo sviluppo embrio-fetale e causa anomalie malformative, funzionali o metaboliche. Ad oggi sono state identificate migliaia di malattie congenite, alcune sono evidenti sin dalla nascita altre invece possono essere asintomatiche per diversi anni. Le malattie congenite possono essere causate da fattori genetici, ambientali o avere una causa multifattoriale. Per molte di queste patologie non è possibile formulare una diagnosi nel corso della gravidanza. Le patologie cromosomiche sono responsabili del 15% delle anomalie congenite maggiori diagnosticate entro il primo anno di vita e rappresentano la causa del 25% dei decessi perinatali dovuti ad anomalie congenite. La sindrome di Down (trisomia 21, ossia presenza di tre, anzichè di due copie del cromosoma 21) rappresenta circa il 50% di tutte le patologie cromosomiche. Ogni donna, indipendentemente dalla sua età, ha un rischio di partorire un bambino affetto da questa anomalia cromosomica e questo rischio aumenta con l aumentare dell età materna (vedi tabella a fianco). Età materna (anni) Rischio di trisomia 21 a termine di gravidanza 20 1:1527 25 1:1352 30 1:895 31 1:776 32 1:659 33 1:547 34 1:446 35 1:356 36 1:280 37 1:218 38 1:167 39 1:128 40 1:97 41 1:73 42 1:55 DIAGNOSI PRENATALE INVASIVA L unico modo per sapere con certezza prima della nascita se il feto è affetto da un anomalia cromosomica è quello di effettuare un indagine invasiva come il prelievo dei villi coriali (villocentesi, CVS) o l amniocentesi. Queste procedure hanno un rischio di causare un aborto dello 0.5-1% circa. Il Servizio Sanitario Nazionale italiano consente l esecuzione di esami diagnostici invasivi come CVS e amniocentesi senza partecipazione alla spesa sanitaria (esenzione da ticket) solo alle donne che hanno un rischio di base di avere un figlio affetto da patologia cromosomica più alto, ad esempio quelle che hanno 35 anni o più al momento del parto, o a 1

cui è stata diagnosticata una malformazione fetale o che hanno un alto rischio stimato da un test di screening. Fermo restando questa scelta di politica sanitaria, tutte le coppie, informate dei rischi, possono decidere di eseguire un indagine diagnostica invasiva se vogliono escludere con certezza che il feto abbia un anomalia cromosomica e non accettano nessun margine di rischio, seppur minimo, che la diagnosi avvenga solo dopo la nascita. Le malattie cromosomiche non possono essere curate mediante interventi terapeutici in utero, pertanto la diagnosi di queste condizioni durante la gravidanza ha l unico scopo di consentire l opzione di interrompere la gravidanza (nei termini consentiti dalla legge) o di prepararsi ad accogliere il bambino malato nella propria vita prima della sua nascita. TEST di SCREENING Gli esami di screening hanno lo scopo di individuare i soggetti a rischio di avere una patologia. Non forniscono una diagnosi di certezza, ma stimano il rischio individuale (ossia calcolano la probabilità statistica) di essere affetti da una determinata condizione, nello specifico la trisomia 21. I test di screening sono uno strumento utile qualora i futuri genitori vogliano avere un idea di quanto è il loro rischio di avere un bambino con la sindrome di Down (più precisamente rispetto al calcolo fatto solo in base all età materna), prima di decidere se esporsi o meno al rischio di esami diagnostici invasivi. Esistono due tipi di test di screening per la anomalie cromosomiche fetali: il test combinato e il Test Prenatale Non Invasivo (NIPT) che si basa sulla presenza di DNA fetale nel sangue materno. TEST COMBINATO Consiste in un esame biochimico sul sangue materno (detto bi-test) associato alla misurazione ecografica della translucenza nucale del feto tra 11 e 13 settimane gestazionali. Con il Bi-test si misura la concentrazione di 2 proteine prodotte dalla placenta (freeβhcg e PAPP-A), mentre la translucenza nucale è una piccola raccolta di liquido localizzata nella parte posteriore del collo del feto, visibile in ecografia alla fine del I trimestre di gravidanza. Un aumento dello spessore della translucenza nucale si associa ad un rischio aumentato di anomalie cromosomiche. Quando lo spessore è molto aumentato si deve considerare anche una maggior rischio di patologie malformative (ad esempio del cuore fetale), alcune delle quali possono essere diagnosticate solo più avanti nel corso della gravidanza. La sola valutazione ecografica della translucenza nucale consente di identificare circa il 70% dei feti con sindrome di Down. I valori di rischio ottenuti combinando ecografia e Bi-test danno una migliore stima del rischio di patologia cromosomica fetale rispetto al singolo esame. Se si esegue un esame invasivo diagnostico solo quando il test combinato fornisce un risultato di alto rischio (definito come probabilità di sindrome di Down maggiore o uguale a 1 su 250), si identificano circa l 85% dei feti affetti. 2

Come tutti i test di screening, anche il test combinato ha falsi positivi (risulta un alto rischio ma il feto in realtà non ha la trisomia 21) o falsi negativi (risulta un basso rischio ma il feto in realtà ha la trisomia 21). Il 5% dei feti senza trisomia 21 viene classificato come alto rischio (e verrà inutilmente sottoposto a procedura invasiva) e il 15% dei feti con trisomia 21 viene identificato come basso rischio (e potrà quindi non essere diagnosticato). Il valore predittivo positivo (probabilità di trovare realmente la patologia se il test indica un rischio alto) è del 7-10%. TEST PRENATALE NON INVASIVO (NIPT) basato sul DNA fetale Questo test cerca di identificare la presenza di feti con trisomia dei cromosomi 21,18, 13 a partire dalla 10 settimana gestazionale; tali trisomie rappresentano circa il 70% di tutte le anomalie cromosomiche. Il test analizza direttamente il DNA fetale (più precisamente frammenti di DNA libero che provengono dalle cellule placentari) nel sangue materno. A differenza dell amniocentesi o villocentesi, il NIPT non fornisce una diagnosi conclusiva né analizza tutti i cromosomi fetali. E un test di screening, perciò misura la probabilità che ci siano alcune anomalie cromosomiche. Rispetto al test combinato presenta maggiore sensibilità per la trisomia 21 (individua il 99% o piu dei feti affetti), ha un minor tasso di falsi positivi (meno di 1 feto su 1.000 verrà inutilmente sottoposto a procedura invasiva) e un migliore valore predittivo positivo (probabilità di trovare realmente la patologia se il test indica un alta probabilità), pari mediamente all 80% (più basso se l età materna è <35 anni). Un risultato di alta probabilità deve sempre essere verificato con la diagnosi invasiva. Anche il NIPT può dare un risultato falso negativo (risulta un basso rischio ma il feto in realtà ha la trisomia 21): questo accade in meno dell 1% dei casi). Il NIPT può anche individuare anomalie numeriche dei cromosomi sessuali, ma l efficienza di rilevamento delle aneuploidie dei cromosomi X e Y è inferiore a quella della sindrome di Down (variabile tra il 60 e il 99%). Il NIPT può occasionalmente non fornire un risultato, ad esempio per insufficiente quantità di DNA fetale nel campione ematico materno (circa 2% dei casi) o per altri motivi: in questo caso si effettuerà una consulenza per valutare l iter successivo. Sebbene il test sia tecnicamente fattibile a partire dalla 10 settimana, è consigliabile posticiparne l esecuzione dopo aver eseguito l ecografia di screening del I trimestre (11-13 settimane), in modo da escludere anomalie strutturali del feto che indirizzerebbero verso un esame diagnostico invasivo. E possibile eseguire la consulenza con un genetista medico, prima di decidere se effettuare questo test. Il laboratorio che effettuerà il test richiederà di sottoscrivere un consenso informato dettagliato e specifico per il NIPT. La tabella che segue ha lo scopo di aiutare le coppie nella scelta tra le differenti opzioni per lo screening o la diagnosi di malattie cromosomiche fetali, illustrandone le principali caratteristiche, rischi e benefici. Informazioni più dettagliate verranno fornite prima di eseguire ciascuno degli esami/test prescelti. Si specifica che l esecuzione di screening o esami diagnostici per le malattie cromosomiche fetali è assolutamente opzionale: i futuri genitori possono liberamente decidere di non effettuare nessuno di questi test/procedure. 3

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Ospedale Filippo Del Ponte AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE DEI SETTE LAGHI S.C. Ginecologia e Ostetricia CONSENSO INFORMATO Si consegna alla Sig.ra Cognome Nome l informativa sui test di screening e sulle metodiche invasive di diagnosi prenatale per le anomalie cromosomiche fetali, al fine di aiutare la paziente ad effettuare una scelta consapevole in questo ambito. Diamo piena disponibilità a rispondere alle domande formulate dalla paziente o a fornire ulteriori spiegazioni. Firma del medico Data. La sottoscritta.... nata il dichiaro di aver ricevuto, letto e compreso l informativa consegnatami. Da quanto letto e dalle spiegazioni fornitemi dal Ginecologo dichiaro di aver compreso limiti, vantaggi e svantaggi delle indagini invasive e non di diagnosi prenatale. Dichiaro pertanto consapevolmente di : o Volermi sottoporre a diagnosi prenatale invasiva (villocentesi, amniocentesi) o Volermi sottoporre al test combinato, indipendentemente dal mio rischio per età o Non volermi sottoporre ad alcun test di screening o accertamento di diagnosi prenatale invasiva per la ricerca di anomalie cromosomiche fetali, pur consapevole del rischio statistico di patologia cromosomica associato alla gravidanza in corso o Volermi sottoporre al test della ricerca del DNA fetale su sangue materno Firma della paziente.. Data