Aspetti clinici ed epidemiologici dell infezione da Campylobacter spp. A cura di R. Serra 1, F. Biorci 2, E. Carraro 2, G.Gilli 2



Documenti analoghi
Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova

La sindrome dell intestino irritabile post-infettiva

MALATTIE A VEICOLO IDRICO: EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

Campylobacter: ancora un patogeno emergente?

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

LA GESTIONE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEL RASFF IL MODELLO DANESE

La catena Epidemiologica

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

INFEZIONE DA HIV e AIDS

PREVENZIONE POLMONITE

Report Malattie infettive situazione gennaio-maggio 2009

I tumori rappresentano un problema prioritario di salute pubblica nei Paesi occidentali.

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV)

Provincia di Forlì - Cesena

TEST HELICOBACTER PYLORI CARD

ANALISI DI IMPATTO DI BUDGET DI UNA NUOVA STRATEGIA VACCINALE PATRIZIA BERTO, NICOLA PRINCIPI

PROGRAMMAZIONE 2015 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE

Validità e precisione delle codifiche. Alberto Perra, PROFEA Corso SDO, CNESPS Gennaio 2006

Che cos è la celiachia?

Sorveglianza della West Nile Disease in Emilia-Romagna Bollettino n. 1 del 17/07/2014

REPORT SINTETICO dei casi di MALATTIA INFETTIVA notificati nell Asl Roma C nel 2010

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Elementi di Epidemiologia

Organizzazione del capitolo

La radioattività negli alimenti

INFEZIONI DA MENINGOCOCCO: INFORMAZIONI PER I CITTADINI

Ferrara, 28 settembre Christian Napoli. Reparto di Epidemiologia delle Malattie Infettive ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA

Salute delle persone e sostenibilità ambientale: La Doppia Piramide BCFN. Milano 9 ottobre 2014

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche Esempi di quiz di Epidemiologia utilizzati all esame

R e g i o n e L a z i o

Igiene. Dott. Pamela Di Giovanni. Definizione

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Oggetto: relazione attività anno consuntivo malattie trasmesse con gli alimenti (MDA).

Salute percepita nella ASL 8 di Cagliari

Malattia da virus Zika


COME E CAMBIATA LA SPESA DELLE FAMIGLIE

Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (CRA-NUT)

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Pagina 19. Sigla/Firma 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO - 1

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

Morbosità oncologica ed inquinamento atmosferico. Dr. Fabrizio Limonta Direttore Dipartimento PAC ASL Lecco

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Nella figura A si vede la distribuzione mensile dei casi (picco nel mese di luglio)

CORSO ECM FISIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE E PATOLOGIE INFETTIVE GASTROINTESTINALI

Indagine e proposta progettuale

Sicurezza alimentare. La percezione dei consumatori. Marzo 2011

PNAA biennio Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

Le risorse finanziarie dei Comuni siciliani tra il 2009 e il luglio A cura del Segretario Generale dell AnciSicilia Mario Emanuele Alvano

Istruzioni operative per la gestione della leishmaiosi nei canili. Ozzano, 19 giugno 2008

Un sistema per guadagnare salute

L epidemiologia del diabete senile

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

ESERCITAZIONE 2. TRATTO E MODIFICATO DA: Esercizi di epidemiologia - MORO, DAVOLI, PIRASTU Il pensiero scientifico editore

Guida alle Vaccinazioni

igiene Scienza della salute che si propone il compito di promuovere, conservare e potenziare lo stato di salute di una comunità

Modena, 28 Settembre 2011 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP

Attività estate 2012

R e g i o n e L a z i

La rosolia nella donna in gravidanza

Analisi dei dati di morbosità nei comuni di Castelraimondo e Gagliole:

Esami di qualificazione biologica su ogni donazione

Ministero della Salute

linee verticali = inizio estate dal 2001 al 2007

SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Tassi di incidenza 9/2/2005

Ministero della Salute

Ministero della Salute

LE TASSE SUL LAVORO CHE BLOCCANO CRESCITA, CONSUMI E INVESTIMENTI

Education at a glance 2011 (Uno sguardo sull Istruzione) Nota paese Italia

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

Sistemi di tracciabilità per un attestato di identità molecolare. FEM 2 - Ambiente S.r.l. Spin-off dell Università degli Studi di Milano-Bicocca

LISTERIA MONOCYTOGENES Dott.ssa Manuela Cagnoli

I costi per crescere un figlio/a da 0 a 18 anni. 3 rapporto Osservatorio Nazionale Federconsumatori (su dati 2015)

5 CONVEGNO NAZIONALE FITOFARMACI E AMBIENTE PALERMO OTTOBRE 2004

Introduzione all epidemiologia

Indice. PARTE I Igiene generale. Autore. Prefazione

Misure della relazione di occorrenza

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL

REPORT WEST NILE DISEASE (WND) Anno Aprile 2014

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

FluNews Rapporto Epidemiologico Settimanale

CAPITOLO 4 L INVOLUCRO EDILIZIO (C. 345)

La sicurezza alimentare dai campi alla tavola: puntualizzazioni e riflessioni

Autorità europea per la sicurezza alimentare La sicurezza dei prodotti alimentari : Il ruolo dell EFSA

Osservatorio Epidemiologico Regionale GLI ACCIDENTI CEREBROVASCOLARI IN SARDEGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 aprile 2014, n. 565

La situazione del sistema pensionistico in Friuli Venezia Giulia

UNA LOTTA LUNGA 30 ANNI

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti

Statistiche e stime su rapporto tra assunzione di alcolici e infortuni sul lavoro Antonella Ciani Passeri CeRIMP - Regione Toscana

Le malattie trasmesse da alimenti

INFORMAZIONE COMUNICAZIONE PARTECIPAZIONE PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI. Antonio Faggioli

8. Dati finanziari e bancari

Transcript:

ALLEGATO 2 Aspetti clinici ed epidemiologici dell infezione da Campylobacter spp. A cura di R. Serra 1, F. Biorci 2, E. Carraro 2, G.Gilli 2 1 SC Microbiologia, AOU S.Giovanni Battista Torino 2 Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia Università degli Studi di Torino Attualmente la campilobatteriosi è la causa principale di gastroenterite batterica nell uomo nei Paesi sviluppati e rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica nell Unione europea, con pesanti ripercussioni anche a livello socio-economico. La campilobatteriosi umana (CB) è una zoonosi causata da specie termofile di Campylobacter. Oltre l'80% e circa il 10% dei casi umani sono causati rispettivamente da C. jejuni e C. coli. La prima comprende due sottospecie (C. jejuni subsp. jejuni e C. jejuni subsp. doylei), raramente differenziate nella diagnostica di routine. Altre specie di Campylobacter, come C. upsaliensis, C. lari, and C. fetus, possono anche essere associate a diarrea acuta nell uomo. La rilevazione di casi nell uomo di campilobatteriosi non attribuibile alle specie jejuni e coli è rara nel mondo industrializzato, più comune nei Paesi in via di sviluppo [Lastovica and Allos, 2008]. La dose infettante è bassa (poche centinaia di batteri), il periodo di incubazione è di 2-5 giorni e la sintomatologia comprende diarrea acquosa, anche emorragica, dolori addominali, febbre, mal di testa e nausea. L infezione normalmente è autolimitante, ma talvolta (1%) determina infezioni extra-intestinali o complicanze post-infezione (artrite reattiva, sindrome di Guillain- Barrè) [Gradel et al., 2009; Haagsma et al., 2006; Havelaar et al., 2000; Mangen et al., 2005; Smith and Bayles, 2007]. L esito fatale è piuttosto raro e solitamente confinato a soggetti in età pediatrica, in anziani o in immunocompromessi. Alcuni studi hanno tuttavia evidenziato un incremento di mortalità di 3 volte entro l anno dall infezione di Salmonella, Campylobacter, Yersinia enterocolitica e Shigella, dopo aggiustamento per comorbidità [Helms et al., 2003]. E importante anche sottolineare che, a causa della mancanza di un quadro patognomonico caratteristico e specifico, la campilobatteriosi è difficile da differenziare dalle altre patologie gastrointestinali. Una diagnosi definitiva può essere effettuata solo attraverso l analisi microbiologica di campioni clinici. La maggior parte dei ceppi è resistente a penicilline e cefalosporine. La resistenza ai macrolidi (eritromicina) varia da meno del 5% di C.jejuni fino all 80% di C.coli. Significativa e in aumento la resistenza ai fluorochinoloni La campilobatteriosi nei paesi industrializzati rappresenta la causa principale di enterite batterica acuta nei bambini e negli adulti. Nei paesi in via di sviluppo, sebbene la colonizzazione nei bambini con meno di 6 anni sia diffusa, la malattia è rara sopra i due anni. Inoltre l assenza di malattia può essere associata a un incremento del titolo anticorpale. Tale riscontro porta a ipotizzare che ripetute esposizioni a Campylobacter inducano o mantengano una risposta anticorpale che protegge i bambini e gli adulti dalla malattia, ma non necessariamente dalla colonizzazione. Studi condotti su soggetti volontari e su primati attestano che la prima esposizione a Campylobacter può indurre risposta immunitaria. Non sono tuttora chiare l efficacia e la durata di tale risposta. (Cawthraw et al., 2002; Ange t al., 2010). Le specie di Campylobacter sono ampiamente distribuite nell ambiente e l habitat naturale della maggior parte delle specie è l intestino degli uccelli o di altri animali omeotermi. Il serbatoio di amplificazione è quindi rappresentato da tutti gli animali a sangue caldo, inclusi gli animali da produzione alimentare (bovini, ovini, suini e pollame), oltre che la fauna selvatica e animali domestici. La campilobatteriosi è largamente percepita come malattia di origine alimentare, dove le carni avicole rappresentano la principale fonte di rischio. Tuttavia, sono state identificate altre fonti di esposizione, quali il contatto diretto con gli animali e l ambiente. Il parere recentemente pubblicato dal gruppo 1

europeo di esperti sui pericoli biologici ha valutato il contributo della carne di pollame nella trasmissione della campilobatteriosi: la stima espressa attribuisce alla manipolazione, preparazione e al consumo di carne di pollo il 20% - 30% dei casi umani, mentre il 50% - 80% può essere attribuito al serbatoio rappresentato dal pollame nel suo complesso, suggerendo che i batteri a partire dal pollo possano raggiungere l uomo attraverso percorsi diversi da quello strettamente alimentare, come l'ambiente o il contatto diretto [EFSA BIOHAZ, 2011] In generale, tutti i tipi di volatili da cortile (polli da carne, tacchini, anatre, oche, quaglie, struzzi) e gli uccelli selvatici possono essere colonizzati da Campylobacter [Newell and Wagenaar, 2000; Waldenstrom et al., 2002]. Diversamente da Salmonella, il consumo di uova non contribuisce all incremento della campilobatteriosi umana dal momento che Campylobacter non è che raramente, se non mai, trasmesso verticalmente (Callicott et al., 2005). Tuttavia l alto numero di Campylobacter nel tratto intestinale degli uccelli può contaminare la carne nei processi che seguono la macellazione e la più importante fonte di esposizione umana è considerata la contaminazione crociata degli alimenti [EFSA BIOHAZ, 2011]. Le carni, quindi, specie quelle avicole, rappresentano tra gli alimenti la principale sorgente di infezione. Le carni di maiale e di ruminanti sono generalmente considerate a basso rischio, mentre le frattaglie crude di questi animali, così come i vegetali e i molluschi bivalvi, se consumati crudi, sono a rischio piuttosto elevato di trasmissione. Le epidemie di campilobatteriosi vengono prevalentemente associate al consumo di acqua o di alimenti di origine animale (latte o carne) consumati crudi o non adeguatamente trattati. In Europa dal 2005 al 2009 Campylobacter è stato, tra i batteri, il patogeno gastrointestinale più frequentemente riportato nell'uomo, con un incremento del 4% del numero di casi confermati nel 2009 rispetto al 2008, ascrivibile soprattutto a un aumento del tasso globale di notifica per la campilobatteriosi, passando da 43,9 per 100.000 abitanti nel 2008 a 45,6 per 100.000 abitanti nel 2009 (Tabella 1) (EFSA, 2011). Tabella 1 Casi umani di campilobatteriosi nel 2005-2009 e incidenza normalizzata a 100.000 ab. per il 2009 (EFSA, 2011). 2

I bambini di età inferiore ai 5 anni presentano il tasso maggiore di incidenza nel 2009 (128/100.000 abitanti), con un aumento complessivo per tutte le classi di età, a conferma del generale aumento di casi confermati nel 2009, rispetto al 2008 (Figura1). Figura 1. Distribuzione età-specifica dell incidenza dei casi di campilobatteriosi per 100.000 ab. (EFSA, 2011). Il trend stagionale delle campilobatteriosi evidenzia un maggior numero di notifiche nel periodo estivo, da giugno ad agosto, con decremento graduale nel mese di settembre. Figura 2. Numero di casi confermati di campilobatteriosi per mese (EFSA, 2011). A livello europeo si stima che la reale incidenza della campilobatteriosi si attesti sui nove milioni di casi l anno, con una sotto-notifica del 48.4 (90% CI), che implica quindi che solo il 2.1% (90% CI) dei casi sia oggetto di notifica. Questi dati suggeriscono un alta incidenza di campilobatteriosi con 1 caso su 50 abitanti/anno. L'onere della malattia e delle sue sequele si ritiene ammonti a 0,35 milioni anni di vita vissuti al netto della disabilità (DALYs) all'anno e i costi annui totali a 2,4 miliardi di euro [EFSA BIOHAZ, 2011]. In Italia l infezione causata da questo patogeno non é soggetta a notifica obbligatoria. I casi confermati notificati al sistema SIMI e trasmessi a livello europeo all EFSA sono stati 531, con un incidenza pari a 3

0.88/100.000 ab. Enter-net, la rete nazionale di sorveglianza delle infezioni enteriche associate a patogeni identificati dai laboratori regionali di riferimento, ha registrato durante il triennio 2007-2009 1.802 isolamenti di Campylobacter da campioni clinici umani, di cui C. jejuni è risultata la specie più frequentemente isolata (Tabella 2). La distribuzione degli isolamenti per classe di età (Tabella 3) e per mese di isolamento (Tabella 4) confermano che Campylobacter può causare infezione in soggetti di tutte le età e che l infezione viene contratta prevalentemente durante la stagione estiva [Istituto Superiore di Sanità, 2011]. Tabella 2 - Isolamenti di ceppi di Campylobacter spp. in Italia da casi di infezione umana (2007-2009) [Istituto Superiore di Sanità, 2011] Tabella 3 Distribuzione degli isolamenti umani di Campylobacter spp. per classe di età (2007-2009) [Istituto Superiore di Sanità, 2011] Tabella 4 - Distribuzione degli isolamenti umani di Campylobacter spp. per mese di isolamento (2007-2009) [Istituto Superiore di Sanità, 2011] 4

In Piemonte, il sistema di sorveglianza delle Malattie Trasmesse da Alimenti, istituito con D.G.R. n. 85-4977 del 28.12.2001, ha registrato un incidenza di campilobatteriosi pari a 1.1/100.000 abitanti nel 2008 e 1.2/100.000 abitanti nel 2009. Tuttavia il sistema di sorveglianza di laboratorio, attivato a integrazione e implementazione del sistema di notifica clinica a partire dal 2009, ha evidenziato un incidenza di posititivà per Campylobacter spp. pari a 9. 4/100.000 abitanti (2009) e 10.3/100.000 abitanti (2010). Complessivamente comunque l incidenza della campilobatteriosi osservata in Italia e anche in Piemonte risulta decisamente inferiore rispetto ai livelli riportati nel contesto Europeo ed extraeuropeo in Paesi industrializzati con caratteristiche analoghe all Italia, sia per quanto riguarda la possibilità di circolazione ambientale del Campylobacter, sia per quanto riguarda le abitudini alimentari. La bassa incidenza riscontrata potrebbe essere ascrivibile a una reale bassa circolazione del Campylobacter nella popolazione e nell ambiente o a una sottostima dei casi dovuta alla mancanza di diagnosi specifica dei campioni clinici. A tale riguardo bisogna sottolineare che la diagnosi di gastroenterite nell uomo, in assenza di specifica richiesta del medico, prevede routinariamente la ricerca di Salmonella e Shigella, non sempre di Campylobacter. Inoltre la ricerca di Campylobacter nelle feci mediante coltura è spesso nei laboratori ancora poco standardizzata in riferimento ad alcuni parametri essenziali (pre-arricchimento; atmosfera, temperatura e durata dell incubazione), mentre la sensibilità del metodo è spesso inficiata dalle inadeguate modalità di conservazione e trasporto dei campioni, con inevitabile compromissione della vitalità dei ceppi. Numerosi studi sembrano indicare che, in tale contesto, la ricerca di componenti strutturali (antigeni e/o acidi nucleici) potrebbe essere preferibile, in particolare come test di screening. Ancora più incomplete sono le informazioni delle fonti di rischio (tipologia di alimenti, infezioni nelle diverse specie animali, resistenza dell'agente a fattori ambientali o a trattamenti fisico-chimici) coinvolti nell'insorgenza della malattia alimentare nei consumatori. Bisogna considerare che il Regolamento CE 2073/05 e s.m.i. non ha inserito il Campylobacter tra i criteri di sicurezza alimentare per mancanza di dati utilizzabili per la valutazione del rischio. In Piemonte, invece, il Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare (PRISA) prevede la ricerca di Campylobacter nelle matrici a rischio e in particolare in latte crudo da macchine erogatrici, preparazioni gastronomiche a base di carne, preparazioni a base di carne e carni avicole fresche. I dati sugli alimenti di origine animale indicano, nel 2011, un incremento delle positività rispetto al 2010 nel latte crudo venduto attraverso le macchine erogatrici; in particolare si è passati dallo 0,9% (5 campioni positivi su 587 campioni prelevati) del 2010 al 1,4% (9 campioni positivi su 631 campioni prelevati). Per quanto attiene la carne di pollame le positività si assestano al 2,2% (1 positivo su 46 campioni) nel 2011, rispetto al 4,3% (1 positivo su 23 campioni) del 2010; tale dato, però, è difficilmente interpretabile data l'esigua numerosità dei campioni prelevati 5

Bibliografia Ang C. W., Teunis P. F. M., Herbrink P., Keijser J., Van Duynhoven Y. H. T. P., Visser C. E., Van Pelt W. 2011. Seroepidemiological studies indicate frequent and repeated exposure to Campylobacter spp. during childhood Epidemiol. Infect., 139, 1361 1368. Callicott KA, Stern NJ, Hiett KL and Campy Ice C, 2005. Isolation of DNA for PCR assays from noncultivable Campylobacter jejuni isolates. Poultry Science, 84, 1530-32. Cawthraw S. A., Feldman R. A., Sayers A. R., Newell D. G., 2002. Long-term antibody responses following human infection with Campylobacter jejuni Clin. Exp. Immunol. 130:101 106. Istituto Superiore di Sanità, 2011. Enter-net: sorveglianza delle infezioni trasmesse da alimenti e acqua. Rapporto dell'attività 2007-2009. Notiziario dell Istituto Superiore di Sanità, Vol 24, n 1, Gennaio 2011 Gradel KO, Nielsen HL, Schonheyder HC, Ejlertsen T, Kristensen B and Nielsen H, 2009. Increased short- and long-term risk of inflammatory bowel disease after Salmonella or Campylobacter gastroenteritis. Gastroenterology, 137, 495-501. Haagsma JA, Siersema PD, De Wit NJ and Havelaar AH, 2006. Disease burden of post-infectious irritable bowel syndrome in the Netherlands. Epidemiology and Infection, First View, 1-7. Havelaar AH, de Wit MA, van Koningsveld R and van Kempen E, 2000. Health burden in the Netherlands due to infection with thermophilic Campylobacter spp. Epidemiol Infect, 125, 505-22. Helms M, Vastrup P, Gerner-Smidt P and Molbak K, 2003. Short and long term mortality associated with foodborne bacterial gastrointestinal infections: Registry based study. BMJ, 326 (7356), 357. Lastovica A and Allos BM, 2008. Clinical significance of Campylobacter and related species other than Campylobacter jejuni and Campylobacter coli. In: Campylobacter, Nachamkin, I, Szymanski, C, Blaser, M (eds.) ASM Press, Washington, DC, USA. Mangen MJJ, Havelaar AH, Bernsen RAJAM, Koningsveld RV and Wit GAD, 2005. The costs of human Campylobacter infections and sequelae in the Netherlands: A DALY and cost-of-illness approach. Acta Agricultura Scandinavica. Section C, Food Economics, 2, 35-51. Newell DG and Wagenaar JA, 2000. Poultry infections and their control at the farm level. In: Campylobacter, 2nd ed. I Nachamkin and MJ Blaser. American Society for Microbiology, Washington, D.C., 497-509. Nicholson FA, Groves SJ and Chambers BJ, 2005. Pathogen survival during livestock manure storage and following land application. Bioresour Technol, 96, 135-43. SCIENTIFIC OPINION. Scientific Opinion on Campylobacter in broiler meat production: control options and performance objectives and/or targets at different stages of the food chain. EFSA Panel on Biological Hazards (BIOHAZ)2, 3 European Food Safety Authority (EFSA), Parma, Italy EFSA Journal 2011; 9(4):2105 Smith JL and Bayles D, 2007. Postinfectious irritable bowel syndrome: A long-term consequence of bacterial gastroenteritis. J Food Prot, 70, 1762-9. SCIENTIFIC REPORT OF EFSA AND ECDC, 2011. The European Union Summary Report on Trends and Sources of Zoonoses, ABSTRACT. Zoonotic Agents and Food-borne Outbreaks in 2009. EFSA Journal 2011;9(3):2090 Waldenstrom J, Broman T, Carlsson I, Hasselquist D, Achterberg RP, Wagenaar JA and Olsen B, 2002. Prevalence of Campylobacter jejuni, Campylobacter lari, and Campylobacter coli in different ecological guilds and taxa of migrating birds. Appl Environ Microbiol, 68, 5911-7 6

7