Lezione Febbraio Principio del modello interno (Generalizzazione regolazione integrale)

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LabCont1: Laboratorio di Controlli 1 II Trim 2007 Lezione 12 22 Febbraio Docente: Luca Schenato Stesori: Giulio Zuita Bottegal, Enrico Bonobo Lovisari, Riccardo Kako Fabbris 121 Principio del modello interno (Generalizzazione regolazione integrale) Il principio del modello interno si basa sulla conoscenza delle caratteristiche dei segnali di riferimento r e di disturbo w Casi molto frequenti sono: r e w segnali costanti (ma non noti) r e w sinusoidi di frequenza ω 0 { ẋ = Ax + Bu + Gw con: y = Cx x R n u R p w R l r R d y R d Vogliamo che y(t) r(t) a regime r (m) + α m 1 r (m 1) + + α 0 r = 0 (121) w (m) + α m 1 w (m 1) + + α 0 w = 0 (122) cioè che abbiano gli stessi coefficienti Definiamo e = r y = r Cx errore di inseguimento Dalla precedente si trova che e (m) = r (m) Cx (m) m e quindi r (m) = e (m) + Cx (m) (123) 12-1

Dalle 121 e 123 si trova che: e (m) + Cx (m) + α m 1 (e (m 1) + Cx (m 1) ) + + α 0 (e + Cx) = 0 e quindi che: e (m) α m 1 e (m 1) + + α 0 + C(x (m) + α m 1 x (m 1) + + α 0 x) = 0 }{{} ξ R n Il nuovo stato risulta quindi essere: Da cui: ξ = x (m) + α m 1 x (m 1) + + α 0 x ξ = x (m+1) + α m 1 x (m) + + α 0 x (1) = (Ax (m) + Bu (m) + Gw (m) ) + + α 0 (Ax + Bu + Gw) = A(x (m) + α m 1 x (m 1) + + α 0 x) + B(u (m) + α m 1 u (m 1) + + α 0 u) + }{{} u ξ R p G(w (m) + α m 1 w (m 1) + + α 0 w) = Aξ + Bu ξ Dove, nell ultima equazione, si è usata la 122 facendo così non comparire più il disturbo ẹ Il nuovo stato è quindi z = e (m 1) R(n+m) ξ Da cui: ż = e (1) e (m) ξ Quindi ż = A z z + B z u ξ {}} { 0 1 0 0 0 0 0 1 0 0 = 0 0 0 1 0 α 0 α 1 α 2 α m 1 C 0 0 0 0 A A z ẹ e (m 1) ξ B z { }} { 0 + 0 0 0 B u ξ 12-2

Se (A z, B z ) è raggiungibile, allora K z R (m+n) p : (A z B z K z ) gli autovalori siano in posizione arbitraria e quindi anche asintoticamente stabile Nel caso sia strettamente stabile allora z(t) 0 per ogni condizione iniziale di r e w che soddisfino 121 e 122(e quindi e(t) 0, ovvero y(t) r(t)) Applicando il criterio PBH per la raggiungibilità alle matrici (A z, B z ) si trova: s -1 0 0 0 0 0 s -1 0 0 0 0 0 0-1 0 0 α 0 α 1 α 2 s + α m 1 C 0 0 0 0 0 si A B Risulta che condizioni necessarie e sufficienti affinché (A z, B z ) sia raggiungibile sono che: (A, B) sia raggiungibile gli zeri di (s m + α m 1 s m 1 + + α 0 ) non siano zeri di trasferimento di (A, B, C) Si può scrivere che E dalla definizione di u ξ u ξ = [ k 0 k m 1 k ξ ] }{{}}{{} R m R n ẹ e (m 1) ξ u (m) + α m 1 u (m 1) + + α 0 u = k 0 e k m 1 e (m 1) k ξ (x (m) + α m 1 x (m 1) + + α 0 x) Da cui (u (m) + k ξ x (m) ) + α m 1 (u (m 1) + k ξ x (m 1) ) + + α 0 (u + k ξ x) = k 0 e k m 1 e (m 1) }{{} eu E quindi Trasformando alla Laplace Da cui ũ (m) + α m 1 ũ (m 1) + + α 0 ũ = k 0 e k m 1 e (m 1) s m Ũ(s) + α m 1 s m 1 Ũ(s) + + α 0 Ũ(s) = k 0 E(s) k m 1 s m 1 E(s) Ũ(s) = k m 1s m 1 + + k 0 E(s) s m + α m 1 s m 1 + + α }{{ 0 } P e(s) = P e (s)e(s) 12-3

Figura 121 Schema del modello interno Y (s) = P ry (s)r(s) Se r(t) + r(t) = 0 allora si hanno segnali del tipo r(t) = A sin(t + φ) L uscita a regime risulta quindi y(t) = A P ry (jω 0 ) sin(t + φ + P ry (jω 0 )) Se invece si hanno disturbi del tipo w(t) = A sin(t + φ) e r(t) = 0 l uscita a regime y(t) = 0 Quindi la funzione di trasferimento Y (s) = P wy (s)w(s) deve avere uno zero in ω 0 = 1, cioe P wy (jω 0 ) = 0 Figura 122 Modulo della funzione di trasferimento P ry (jω) 12-4

Figura 123 Fase della funzione di trasferimento P ry (jω) Figura 124 Modulo della funzione di trasferimento P wy (jω) 12-5

122 Stimatori e regolatori Non sempre è possibile (o conveniente) utilizzare la retroazione di stato u = Kx, perchè: 1 non si dispone di tutto lo stato (x R n ); 2 anche se x è disponibile, il segnale è molto rumoroso (ad es u = K(x + v), con v rumore additivo), quindi la retrozione risulta poco conveniente se il disturbo è elevato ( v x ) La soluzione che si utilizza in questi casi è quella di stimare lo stato x e applicare la retroazione sulla stima, ottenendo u = Kˆx (124) dove ˆx rappresenta lo stato stimato Se si riesce ad ottenere ˆx x allora si hanno buone possibiltà che il sistema di controllo abbia buone prestazioni La costruzione dello stimatore si basa sull ipotesi che del sistema { ẋ = Ax + Bu y = Cx si conoscano con una certa accuratezza le matrici A, B, C; in tal caso si procede facendo una copia del sistema reale sul controllore (ad esempio un computer adibito a questo scopo) secondo lo schema in fig 125 Figura 125 Stima dello stato Si definisce ora l errore sulla stima di stato: e x = x ˆx (125) da cui si ricava ė x = ẋ ˆx = Ax + Bu Aˆx Bu = A(x ˆx) = Ae ė x = Ae x (126) 12-6

In particolare si ottiene che e x 0 se e solo se A è stabile (ossia se i suoi autovalori hanno parte reale negativa); pertanto la costruzione degli stimatori di stato funziona solo per sistemi internamente stabili In questo caso si ottiene che e x e λt, con λ autovalore di modulo maggiore E necessario osservare però che, limitandosi ad utilizzare una stima dello stato di tal genere, i modi che caratterizzano l evoluzione dell errore sono gli stessi che caratterizzano l evoluzione libera del sistema, essendo in ambo i casi legati agli autovalori di A Ma allora l errore e x non si può annullare con velocità maggiore di quella del sistema stesso Si supponga invece ora di considerare anche l errore sull uscita: e y = y ŷ, (127) e si supponga di modificare la dinamica della stima dello stato ponendo: ˆx = Aˆx + Bu + L(y ŷ) (128) Costruita in tal modo la stima, la dinamica dell errore sullo stato diviene: ė x = ẋ ˆx = Aˆx + Bu Ax Bu L(y ŷ) (129) = A(x ˆx) LC(x ˆx) = (A LC)e x = A s e x (1210) Come suggerisce la teoria dell Analisi dei Sistemi, se il sistema (A, C) è osservabile (e per dualità è sufficiente controllare che (A T, C T ) sia raggiungibile), allora gli autovalori di A s sono allocabili a piacere in funzione della matrice L opportuna scelta Scelta dunque L tale per cui A s sia strettamente stabile, si ha la convergenza della stima dello stato ˆx allo stato x, e questo avviene: x(0), ˆx(0); u(t): il principio dello stimatore è infatti una proprietà legata esclusivamente all evoluzione libera, e per questo si parla di principio di separazione della stima dal controllo E necessario però osservare che se il modello dello stimatore non è perfetto, non si ha perfetta cancellazione Bu Bu in 129, e dunque, pur limitato, si avvertirà in questo caso l effetto dell ingresso 12-7