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129 In questo capitolo vengono descritti, analizzati ed elaborati i dati disponibili sulla situazione delle componenti ambientali del territorio del Mugello. Per semplicità di trattazione si è fatto riferimento a 4 macro-sistemi: il sistema acqua, le cui analisi hanno riguardato sia i consumi da acquedotto che la qualità delle risorse idriche superficiali e di falda; il sistema aria, rispetto al quale sono esaminati i livelli di inquinamento atmosferico, acustico e elettromagnetico; il sistema suolo e rischio idrogeologico, riguardo il quale è analizzato lo stato geologico dei terreni; il sistema paesaggio e biodiversità, che comprende la qualità del paesaggio e delle risorse vegetazionali, floristiche e faunistiche locali. Per le analisi si è fatto riferimento alle fonti informative più aggiornate e affidabili tra quelle disponibili, non necessariamente identiche a quelle utilizzate per le diagnosi ambientali già effettuate su territori più ampi, e in particolare per il Rapporto sullo Stato dell Ambiente provinciale. Come si vedrà, spesso qualità e quantità delle informazioni disponibili non hanno consentito di spingere l analisi a livello di singolo comune: in questo caso l analisi è stata necessariamente condotta considerando il territorio del Mugello preso nel suo complesso.

130 4.1. Sistema acqua 4.1.1. Consumi da acquedotto Come in tutto il paese, anche in Toscana il settore dei servizi idrici ha subito un importante processo di riassetto organizzativo (legge Galli 36/94 e successiva L.R. 81/95) che ha portato all istituzione di 6 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), definiti sulla base della configurazione geografica dei bacini idrografici regionali. Agli ATO compete la responsabilità di gestire i servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, nonché di fognatura e di depurazione delle acque reflue. Il territorio del Mugello è interamente compreso nell ATO 3 Medio Valdarno che, rispetto agli attuali confini provinciali, comprende alcuni comuni della Provincia di Prato e Pistoia ed esclude l area empolese. Una prima informazione importante contenuta nel Piano di Ambito dell ATO è relativa ai livelli di copertura del servizio di acquedotto; nel 1996 il 91% della popolazione mugellana era servita da acquedotto, rispetto ad una

131 media di ATO significativamente più elevata (96%). In tutti i comuni la quota varia tra il 90% e il 100%, ad eccezione del centro montano di Marradi, fermo al 77%. Tabella 4.1 - Livelli di copertura del servizio di acquedotto 1996 Popolazione servita da acquedotto % sulla popolazione totale Barberino di Mugello 8.176 90% Borgo San Lorenzo 13.920 90% Firenzuola 4.736 100% Marradi 2.866 77% Palazzuolo Sul Senio 1.341 100% San Piero a Sieve 3.447 90% Scarperia 5.567 90% Vaglia 4.175 90% Vicchio 6.218 93% MUGELLO 50.446 91% Totale ATO 3 1.155.741 96% Fonte: Piano di ATO n. 3 "Medio Valdarno" Il Piano di Ambito contiene inoltre alcuni importanti elementi per la valutazione dei consumi idrici a livello locale. In particolare, essi consentono di valutare sia i consumi della popolazione residente, distribuiti per tipologia di uso (domestico, industriale, pubblico); sia i consumi dei fluttuanti, ovvero dei non residenti (turisti, pendolari, ecc.); anche in questo caso i dati sono relativi al 1996, dunque piuttosto datati. Il consumo totale di acqua da acquedotto, che considera insieme sia i residenti che i fluttuanti, nel territorio del Mugello era pari nel 1996 a 184 litri/giorno/pro capite; si tratta di un livello senz altro contenuto, soprattutto se confrontato con la media di Ambito, superiore dell 15% circa (211 litri/giorno/pro capite). In realtà, le situazione all interno dell area mugellana è assai variabile: il comune più parco nell utilizzo di acqua è Scarperia, con 151 litri di acqua consumati in media da ciascun individuo presente, seguito da Vicchio (157 litri) e San Piero a Sieve (173 litri). Al contrario, il livello di consumo più elevato si registra a Palazzuolo sul Senio (222 litri) e Firenzuola (215), unici comuni mugellani con utilizzo pro capite di acqua superiore alle medie provinciali: tutti gli altri 7 comuni registrano, infatti, un livello di consumo largamente inferiore alla media di Ambito (cfr. Figura 4.1).

132 Figura 4.1 Consumo idrico medio pro capite (residenti + fluttuanti). Litri/giorno - 1996 Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo Sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio MUGELLO Totale ATO 3 0 50 100 150 200 250 Fonte: Piano di Ambito ATO 3 Medio Valdarno Il Piano di Ambito sottolinea inoltre che, in alcuni periodi dell anno, si registrano situazioni critiche nel sistema di approvvigionamento idrico (da pozzi, da sorgenti o da acque superficiali), legate ad incrementi di presenze antropiche (dunque, principalmente, ai flussi turistici). Per quanto riguarda in particolare la macro-area Mugello Val di Sieve, il Piano segnala che il bilancio tra il fabbisogno idrico di punta e la disponibilità effettiva di risorse idriche è sempre positivo nei mesi invernali, mentre registra un deficit di 62 litri al secondo nei mesi estivi 1. È molto interessante anche osservare per quali impieghi vengano utilizzate le risorse idriche dalla popolazione residente nei singoli comuni. Ancora una volta le informazioni sono ricavate dal Piano di Ambito, che 1 Nel periodo estivo la disponibilità di acqua risulta infatti poco superiore all 80% di quella che si registra nei mesi invernali.

133 fornisce la distribuzione dei consumi, relativa al 1996, tra le tre principali utenze: domestica, industriale, pubblica, e ne consente il confronto con la media registrata nell intero territorio dell ATO (cfr. Tabella 4.2 che segue). Si tenga conto che i totali non corrispondono a quelli presentati nella tabella precedente, che considerava anche i consumi dei fluttuanti. Tabella 4.2 - Domanda di servizio di acquedotto della popolazione residente al 1996 Valori assoluti (litri/ab./giorno) e composizione % per macro-tipologia di utilizzo Usi Usi Usi Totale domestici industriali pubblici Barberino di Mugello 124 41 27 192 % 65 21 14 100 Borgo San Lorenzo 124 42 21 187 % 66 22 11 100 Firenzuola 119 31 69 219 % 54 14 32 100 Marradi 104 52 24 180 % 58 29 13 100 Palazzuolo Sul Senio 122 31 75 228 % 54 14 33 100 San Piero a Sieve 122 30 17 169 % 72 18 10 100 Scarperia 107 31 10 148 % 72 21 7 100 Vaglia 121 19 31 171 % 71 11 18 100 Vicchio 118 22 14 154 % 77 14 9 100 MUGELLO 119 35 26 180 % 66 19 14 100 Totale ATO 3 120 39 18 177 % 68 22 10 100 Fonte: ATO 3 del Medio Valdarno, Piano di Ambito La distribuzione dei consumi è strettamente dipendente dalla struttura socioeconomica dei singoli comuni, e dunque dalla presenza di strutture industriali e di servizio. In linea di massima, gli elementi di maggiore rilievo riguardano: a) l elevato sbilanciamento a favore dei consumi domestici (sia in termini assoluti che relativi, in confronto con la media dell ATO) nei comuni di Vicchio, San Piero, Scarperia e Vaglia; b) una concentrazione di consumi

134 industriali che solo a Marradi supera la media d Ambito, e che comunque interessa, ovviamente, le aree in cui è più forte la presenza di attività industriali; c) una elevata quota di consumi pubblici nei comuni montani di Firenzuola e Palazzuolo sul Senio. Il Piano di Ambito fornisce, infine, alcune importanti indicazioni relative ai livelli futuri di erogazione di acqua. Secondo le previsioni contenute nel Piano, il volume erogato complessivamente aumenterebbe nell intero territorio dell ATO 3 dai 91,6 milioni di mc/anno ai circa 102,5 milioni del 2021, per una variazione complessiva pari a +11,9% in 20 anni, ad un ritmo annuale di oltre 570.000 litri, dunque piuttosto elevato. 4.1.2. Servizi di depurazione Alcune importanti indicazioni sul livello e sulla dotazione di impianti di depurazione nell area del Mugello possono essere ricavate dal confronto tra l offerta di servizi di depurazione disponibili e la domanda effettiva espressa dai cittadini e dalle imprese locali. Per quanto riguarda l offerta, è possibile fare riferimento al Rapporto sulla depurazione delle acque reflue urbane in Toscana 2001, pubblicato dall ARPAT 2, che contiene schede sintetiche con informazioni di dettaglio su tutti gli impianti di depurazione presenti sul territorio regionale e sulla capacità di ciascun impianto, espressa in abitanti equivalenti (Ab./Eq). In particolare, nel territorio del Mugello sono presenti 4 impianti di depurazione, tutti in fase di potenziamento, che dovrebbero coprire il fabbisogno di tutti i comuni del Mugello, ad eccezione di Palazzuolo sul Senio e Vaglia. Si tratta, in particolare, dei seguenti impianti: il depuratore di Marradi, gestito dalla AMI di Imola, con una capacità attuale di 4.888 Ab./Eq e prevista di 6.000 Ab./Eq, che serve il solo comune di Marradi; il depuratore di Vicchio, in località La Ginestra, gestito dalla ditta Ecoetruria di Milano, con una capacità attuale di 4.888 Ab./Eq e prevista di 6.000 Ab./Eq, che serve il solo comune di Vicchio; il depuratore di Firenzuola, in località Molin del Pepe, gestito dalla ditta AMI di Imola, con una capacità attuale di 2.780 Ab./Eq e prevista di 2.700 Ab/Eq, che serve il solo comune di Firenzuola; il depuratore di Borgo San Lorenzo, in località Rabatta, gestito dalla ditta Consiag, con una capacità attuale di 29.000 Ab./Eq e prevista di 63.000 2 I risultati del Rapporto sono illustrati e periodicamente aggiornati sul sito www.arpat.toscana.it.

135 Ab./Eq, che serve i comuni di Barberino di Mugello, Scarperia, San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. Per quanto riguarda invece la domanda del servizio di depurazione, essa viene generalmente identificata dalla somma tra carico di origine civile e carico di origine industriale, misurati in BOD 5 (carico di inquinante organico) e quantificati in Ab./Eq. Per il Mugello, i carichi inquinanti sono specificati nel Piano di Ambito dell ATO 3 Medio Valdarno, a livello di singolo comune 3. La Tabella 4.3 che segue presenta sinteticamente i dati principali e il confronto tra domanda e offerta di servizi di depurazione. Tabella 4.3 - Domanda e offerta del servizio di depurazione (carico organico potenziale BOD 5 espresso in abitanti equivalenti) Domanda Capacità Capacità attuale attuale prevista (B) / (A) (C) / (A) (A) (B) (C) Marradi 2.967 4.888 6.000 165% 202% Vicchio 4.756-6.000 0% 126% Firenzuola 3.410 2.780 2.700 82% 79% Barberino di Mugello 7.982 Borgo San Lorenzo 14.075 San Piero a Sieve 3.485 Scarperia 4.949 29.000 63.000 95% 207% Vaglia 3.758 - - 0% 0% Palazzuolo Sul Senio 1.073 - - 0% 0% Totale MUGELLO 45.382 36.668 77.700 81% 171% Fonte: Arpat, Rapporto sulla depurazione della acque reflue urbane in Toscana, 2001 e Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 del Medio Valdarno, 2002 È immediato verificare che, allo stato attuale, l offerta di servizi di depurazione arriva a coprire l 81% circa della domanda effettiva complessivamente presente nel territorio del Mugello. In dettaglio: il comune di Marradi è totalmente coperto; Firenzuola e i 4 comuni serviti dal depuratore di Borgo San Lorenzo sono prossimi al soddisfacimento della domanda; nei restanti comuni, invece, il servizio di depurazione attualmente non esiste, o si appoggia ad impianti esterni. Esso dovrebbe tuttavia essere garantito attraverso 3 ATO 3 Medio Valdarno, Piano di Ambito, Tabella 18 pag. 357; gli abitanti equivalenti sono ottenuti dalla somma tra i residenti e gli Ab./Eq industriali derivati.

136 la realizzazione degli interventi di potenziamento previsti nel Piano di Ambito del Medio Valdarno. 4.1.3. Qualità delle acque superficiali I principali corsi d acqua che attraversano il territorio del Mugello sono i fiumi Sieve e Santerno e i torrenti Stura, Senio e Borro di Valbuona. Per la valutazione dei relativi livelli di inquinamento si è fatto riferimento a indici sintetici (IBE, LIM e SECA) 4 calcolati da Ambiente Italia su dati rilevati e forniti dall Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT). I risultati delle analisi sono illustrati nella Tabella 4.4 che segue. Tabella 4.4 - Qualità dei principali corsi d'acqua del Mugello - Anno 2002 Corso d'acqua Comune Località LIM (*) IBE SECA (**) (***) Fiume Sieve Barberino di M. Ponte per Montecuccoli 2 2 2 Fiume Sieve San Piero a Sieve Monte di San Piero 2 2 2 Fiume Sieve Pelago Presa Acquedotto - S. Francesco 2 3 3 Torrente Stura Barberino di M. Stura - Presa Acquedotto Barberino 2 3 3 Fiume Santerno Firenzuola Confine Regionale 2 2 2 Borro Di Valbuona Firenzuola Veccione-Badia di Moscheta 2 2 2 Torrente Senio Palazzuolo sul S. Presa Acquedotto - Loc. Palazzuolo 2 2 2 Fonte: elaborazioni Ambiente Italia su dati ARPAT (*) Valori LIM: 1 = ottimo; 2 = buono; 3 = sufficiente; 4 = scarso; 5 = pessimo (**) Valori IBE: 1 = non inquinato; 2 = poco inq.; 3 = inq.; 4 = molto inq.; 5 = fortemente inq. (***) Valori SECA: 1 = ottimo; 2 = buono; 3 = sufficiente; 4 = scarso; 5 = pessimo Come si nota, in nessuno dei corsi d acqua che attraversano il Mugello il livello di inquinamento assume valori allarmanti: la maggioranza dei fiumi considerati registra valori degli indici sintetici buoni per quanto riguarda il 4 L indice Biotico Esteso (IBE) si basa sull'analisi della struttura della comunità di macroinvertebrati che colonizzano le differenti tipologie fluviali, e si basa su Analisi semiquantitativa e tassonomica di un campione di benthos. Il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) è un valore che si ottiene sommando il 75 percentile dei parametri riportati nella tabella 7 dell All.1 al D.Lgs 152/99, ed è finalizzato ad ottenere un livello di inquinamento per ciascun parametro e un suo punteggio. Infine lo Stato Ecologico dei Corsi d Acqua SECA è una classificazione dei corsi d'acqua effettuata incrociando i dati risultanti dai macrodescrittori LIM del Decreto 152/99 con quelli dell'ibe.

137 LIM e il SECA e poco inquinati per quanto riguarda l IBE. Fanno eccezione il fiume Sieve nella presa dell acquedotto in località San Francesco (peraltro nel territorio comunale di Pelago, esterno al Mugello) ed il torrente Stura alla presa dell acquedotto di Barberino del Mugello, per i quali i valori degli indici sintetici segnalano una situazione di inquinamento (indicata dal valore 3, evidenziato in corsivo), anche se controllata e non grave. Del resto la Sieve, pur soggetta a notevoli pressioni ambientali (peraltro ancora notevolmente inferiori a quelle rilevate nell Arno e in alcuni suoi affluenti), è un fiume dotato di buona capacità autodepurativa, legata sia alle caratteristiche idrogeologiche e morfologiche, che alle caratteristiche della portata, buona anche in periodi di magra. È importante, in chiusura, fare un breve accenno al Lago di Bilancino, l invaso artificiale realizzato negli anni recenti in seguito alla costruzione di una diga nel territorio di Barberino di Mugello. Il Lago ha assunto ruolo di grande importanza per il territorio: dal punto di vista idrogeologico, perché svolge una funzione di regolazione della portata minima del fiume Arno; dal punto di vista dei servizi, perché garantisce un costante approvvigionamento idrico per la città di Firenze, attraverso la captazione dell acqua dall Arno; dal punto di vista economico, perché in pochi anni è diventato un polo di attrazione turistica di notevole rilievo, con affluenze estive tipiche di una stazione balneare vera e propria. In ottica ambientale, il Lago caratterizzato da una profondità molto limitata - costituisce un sistema piuttosto fragile, caratterizzato da rischi potenziali di interramento, eutrofizzazione e perdita di risorsa idrica. L Arpat, attraverso il Servizio Mugello-Piana di Sesto, ha affrontato il problema con la costituzione di un Osservatorio Ambientale finalizzato alla tutela della qualità e della quantità (soprattutto in termini di stabilità della portata degli affluenti) delle acque dell invaso, gestito da un Supporto Tecnico che approfondirà i vari aspetti connessi con la salvaguardia del corpo idrico. È inoltre previsto un programma di analisi ad hoc, più approfondite e puntuali di quelle previste dalla norma, mirate in particolare all individuazione delle pressioni ambientali. Il Piano di monitoraggio sarà effettuato attraverso la realizzazione di 5 stazioni permanenti, una al centro del lago, le altre in corrispondenza delle affluenze dei torrenti Lora, Stura, Tavaiano e Sieve. Allo stato attuale non si rilevano dati o elementi che segnalino alterazioni o inquinamento delle acque dell invaso; è tuttavia importante ricordare che i lavori previsti per la realizzazione della Variante di Valico costituiscono un fattore di rischio potenziale, soprattutto in termini di alterazione del sistema

138 idrogeologico e di perdita di risorsa idrica; la realizzazione delle opere dovrà evidentemente essere costantemente controllata e monitorata, al fine di mantenere gli attuali livelli quantitativi e qualitativi delle acque. 4.1.4. Qualità delle acque di falda In applicazione del Decreto Legislativo 152/99 sono state recentemente effettuate dall ARPAT numerose analisi sui principali acquiferi della Toscana, i cui principali risultati, qui riportati, sono stati elaborati da Ambiente Italia e pubblicati nella Relazione sullo Stato dell Ambiente della Provincia di Firenze. In particolare, partendo dai risultati delle indagini realizzate da ARPAT tra maggio e giugno 2002, Ambiente Italia suddivide in tre classi il livello di qualità degli acquiferi (buona, sufficiente e scadente), sulla base dei 7 parametri di base previsti nel decreto 152/99 (conducibilità elettrica, cloruri, manganese, ferro, nitrati, solfati, ione ammonio), tralasciando gli altri inquinanti organici e inorganici 5. Sull acquifero di interesse per il Mugello, quello della Sieve, i dati ricavati segnalano una situazione buona nel 100% dei punti di indagine e delle rilevazioni; in provincia di Firenze, situazioni altrettanto positive si registrano nell acquifero carbonatico del Monte Morello e in quello del Valdarno Superiore, mentre risultano più allarmanti le condizioni rilevate nel Valdarno Fiorentino, per quello empolese e per l Elsa. Per quanto riguarda in particolare l acquifero della Sieve, si propongono nella Tabella 4.5 che segue i valori di concentrazione minimi e massimi risultanti da 10 misurazioni effettuate nel corso delle indagini effettuate dall ARPAT tra maggio e giugno 2002. Essi consentono di classificare il corpo idrico all interno di classi chimiche definite dal Decreto legislativo 152/99, a seconda dell impatto antropico. Nella Tabella, il valore soglia indicato è quello che definisce la classe 4 impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti (le classi 1, 2 e 3 definiscono invece impatti nulli o ridotti, oppure significativi ma senza effetti particolari sulle caratteristiche idrochimiche). 5 Si tratta di una classificazione che Ambiente Italia definisce come provvisoria, realizzata cioè al solo fine di illustrare in maniera semplificata e immediata i dati disponibili.

139 Tabella 4.5 - Qualità dell'acquifero della Sieve - Analisi maggio-giugno 2002 Valore minimo Valore massimo Condizione per rientrare nella classe 4(*), Allegato 1, Dlgs 152/99 Conducibilità µs/cm a 20 C 580,00 861,00 >2.500 Calcio mg/l 83,20 126,00 - Cloruri mg/l 12,10 51,60 >250 Magnesio mg/l 7,60 18,70 - Potassio mg/l 1,10 2,90 - Solfati mg/l 20,50 92,90 >250 Ione Ammonio mg/l NH4 <0,1 <0,1 >0,5 Ferro µg/l <0,05 0,32 >200 Manganese µg/l <0,05 0,20 >50 Nitrati mg/l NO3 2,00 13,80 >50 Fonte: elaborazioni su dati ARPAT (*) impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti Come è facile verificare, in nessuna delle 10 analisi i valori massimi registrati nell acquifero si avvicinano ai valori soglia; ciò indica, come già sottolineato, una condizione del principale corpo idrico del Mugello senz altro positiva, priva di elementi di criticità anche di tipo episodico. 4.1.5. Politiche di risposta Nelle diagnosi ambientali, le politiche di risposta tradizionalmente utilizzate per valutare le attività umane di mitigazione dei problemi ambientali connessi alle risorse idriche sono quelle relative a) alla capacità di depurazione degli impianti presenti su un determinato territorio e b) all attività di controllo e monitoraggio dei corsi d acqua superficiali e di falda. Il punto a) è stato discusso nel paragrafo 4.1.2, che ha messo in luce una capacità di depurazione buona, ma attualmente non sufficiente a soddisfare il fabbisogno; tale deficit dovrebbe peraltro essere colmato negli anni a venire, attraverso la realizzazione di nuovi impianti e il potenziamento di quelli esistenti. Per quanto riguarda invece l attività di monitoraggio, nel Mugello il bacino del fiume Sieve e dei principali affluenti è oggetto di controlli frequenti

140 effettuati dall ARPAT lungo tutto il suo percorso. Oltre ai controlli routinari 6, inoltre, l ARPAT ha condotto analisi specifiche finalizzate a due importanti obiettivi ulteriori: il primo è quello di rilevare eventuali effetti negativi sulla Sieve legati ai recenti lavori pubblici (opere di cantiere, escavazioni e agli scarichi dei campi-base) per la realizzazione della tratta Alta Velocità; il secondo obiettivo riguarda l esigenza di tenere continuamente sotto controllo tutti i corpi idrici le cui acque confluiranno nell'invaso di Bilancino, per conoscerne lo stato trofico delle acque e per individuare eventuali fenomeni di eutrofizzazione dell'invaso. Inoltre, ulteriori importanti fattori di diminuzione delle criticità ambientali della Sieve potranno derivare dall attività svolta dall impianto di depurazione di Borgo S. Lorenzo, cui saranno allacciate le fognature dei comuni di Barberino di Mugello, Scarperia, S. Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo. In linea generale, è possibile comprendere in un discorso più ampio di politiche di risposta anche le attività in qualche modo finalizzate ad approfondire i problemi ambientali connessi alla risorsa acqua, a migliorarne la gestione, o ad informare e sensibilizzare i cittadini sulle tematiche della sostenibilità. La redazione di Piani Ambientali; la creazione di Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione delle risorse idriche; la notevole e continua attività di controllo e monitoraggio delle acque reflue e di falda effettuate dall ARPAT; la realizzazione di numerose pubblicazioni, anche di carattere divulgativo, predisposte sia dall amministrazione regionale che provinciale sullo stato delle acque e sulla portata dei fiumi, o sulle attività di depurazione, cui si è fatto ampio uso anche per la redazione di questa RSA; le giornate di formazione ambientale o di educazione ambientale organizzate ormai dalla maggior parte dei comuni: tutte queste iniziative interessano in forma diretta, ovviamente, anche i 9 comuni del Mugello. In aggiunta, il territorio ha ritenuto opportuna la realizzazione di ulteriori iniziative a livello locale connesse con attività di salvaguardia delle risorse idriche; si fa riferimento, in particolare, al progetto Tutela delle Risorse Idriche nella Montagna Mugellana (TRIMM), promosso dalla Comunità Montana con l Università degli Studi di Firenze, l Istituto di Agrometereologia e Telerilevamento applicati all Agricoltura e l Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna; un breve approfondimento sui risultati della ricerca sono presentati nelle pagine dedicate ai dissesti idrogeologici (paragrafo 3.3). 6 Nel Rapporto sull attività di controllo ambientale di Arpat - Servizio Mugello e Piana di Sesto relativo ai primi 6 mesi del 2003 si rilevano 9 interventi di vigilanza sulle acque superficiali, in cui sono stati effettuati 9 sopralluoghi (nei comuni di Firenzuola, San Piero a Sieve e Barberino di Mugello) e 12 campionamenti.; risultano inoltre 12 sopralluoghi sui depuratori.

141 Vale la pena accennare infine al Progetto di monitoraggio del Fiume Sieve, realizzato nel corso del 2002 dagli alunni del Liceo Scientifico Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo, anch esso brevemente descritto nel paragrafo dedicato ai rischi idrogeologici.

142 4.2. Sistema aria 4.2.1. Emissioni in atmosfera Non si dispone di dati aggiornati sulla qualità dell aria riscontrabile nei comuni del Mugello: la Rete provinciale di controllo della qualità dell aria, costituita da circa 15 centraline di rilevazione costantemente attive e consultabili, non interessa infatti nessuno dei territori dei 9 comuni del Mugello 7. D altra parte, è possibile considerare questa situazione come segnale indiretto della gravità tutto sommato relativa dei fenomeni di inquinamento atmosferico registrati nell area. 7 Una base informativo-statistica affidabile a livello comunale sarà diffusa solo con la seconda redazione dell Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in Aria Ambiente (IRSE), prevista per la metà del 2004. Non si è ritenuto opportuno riportare qui i risultati della prima redazione, troppo datati (1995).

143 Per fornire un quadro generale della qualità atmosferica mugellana è tuttavia possibile fare riferimento alla ricerca Valutazione della qualità dell aria e classificazione del territorio regionale ai sensi del decreto legislativo 351/1999 elaborata dalla Regione Toscana e pubblicata nel settembre 2002. Lo studio non fornisce dati quantitativi a livello disaggregato, ma classifica ciascun comune regionale ai fini della protezione della salute umana e ai fini della protezione degli ecosistemi, della vegetazione e per il degrado dei materiali, secondo una scala di livelli di qualità che varia da A (qualità migliore) a D (qualità peggiore). La tabella 4.6 che segue illustra i livelli di qualità connessi alla presenza dei principali inquinanti per i Comuni del Mugello. Per l interpretazione dei dati è opportuno segnalare che: la presenza di Monossido di carbonio (CO) è legata principalmente al traffico stradale, ma anche agli impianti termici del settore terziario (ad esempio: impianti di riscaldamento) e alla combustione dei residui agricoli; la presenza di Ossido di Azoto (NO 2 ) è legata soprattutto ai trasporti agricoli e, in generale, alle sorgenti mobili; la presenza di Polveri fini sospese con diametro inferiore ai 10 micron (PM 10 ), deriva principalmente dagli impianti termici del settore terziario, dai trasporti stradali e dai processi di trasformazione dell industria la cui presenza di Ossidi di Zolfo (SO 2 ) è collegata soprattutto alle attività di combustione nell industria e nel terziario, oltre che nei trasporti; la presenza di piombo (Pb) e benzene (C 6 H 6 ) è infine legata soprattutto al traffico e alla mobilità stradale. Tabella 4.6 - Classificazione dei comuni mugellani ai fini della protezione della salute (A = qualità migliore; D = qualità peggiore) CO NO 2 PM 10 SO 2 Pb C 6 H 6 Barberino di Mugello A A B A A A Borgo San Lorenzo A A B A A B Firenzuola A A B A A A Marradi A A B A A A Palazzuolo Sul Senio A A B A A A San Piero a Sieve A A B A A A Scarperia A A B A A A Vaglia A A B A A A Vicchio A A B A A A Fonte: Regione Toscana, Valutazione della qualità dell'aria e classificazione del territorio regionale, settembre 2002.

144 Se si fa eccezione per le polveri fini sospese, presenti in quantità significativa, in tutti i comuni mugellani si riscontra un livello qualitativo dell aria buono, senza rischi per la salute derivanti dall inquinamento atmosferico; nel solo comune di Borgo San Lorenzo si rileva una presenza rilevante di benzene, connesso ai problemi di traffico. È importante specificare, inoltre, che in base alla classificazione del territorio per diffusività atmosferica (ovvero alla facilità di dispersione e diffusione degli inquinanti in atmosfera in base all intensità del vento e alla turbolenza atmosferica), sviluppata dal Laboratorio per la Metodologia e la Modellistica Ambientale (La.M.M.A.) in collaborazione con la Regione Toscana, tutti i comuni del Mugello rientrano nella categoria media diffusività ; ciò implica che le probabilità che un emissione inquinante possa avere impatti anche su aree distanti dalla sorgente sono, nel Mugello, non del tutto trascurabili. Tutti gli elementi sinora descritti, pur significativi, non sono tali da far considerare il Mugello come area con problemi significativi di inquinamento atmosferico; essi non escludono tuttavia l importanza di una continua azione di controllo e laddove possibile di mitigazione dei problemi episodici o chiaramente localizzati, soprattutto quando siano facilmente individuabili le cause. I fenomeni di criticità mugellani, in effetti, sono connessi in larga misura alla mobilità, e in particolare agli spostamenti privati: i livelli di inquinamento sono, infatti, strettamente legati alla diffusione di mezzi di trasporto su strada, che determina impatti significativi sia sulla qualità dell aria (attraverso emissioni in atmosfera di ossido di carbonio) che sul clima acustico (attraverso il rumore). 4.2.2. Inquinamento acustico L inquinamento acustico è provocato dalla diffusione eccessiva di rumore in uno spazio limitato; per rumore si intende la propagazione di onde meccaniche originate dalla sorgente del rumore stesso 8. Le principali fonti di rumore che assumono rilievo in ottica ambientale sono i seguenti, secondo l ordine di importanza attribuita da ARPAT: il rumore da traffico (veicolare, ferroviario e aeroportuale); il rumore originato da attività industriali; il rumore originato da attività musicali e ricreative; 8 I brevi cenni che seguono sono tratti dal sito Arpat http://www.arpat.toscana.it/rumore/index.html.

145 il rumore originato da attività e fonti di rumore in ambiente abitativo. I valori, misurabili in decibel, che consentono di definire le soglie tollerabili (e dunque sostenibili, in termini di RSA) di rumore sono generalmente individuate da norme specifiche. In Italia l impianto normativo sull inquinamento acustico è stato definito dalla Legge Quadro 447/95, che ha sancito la ripartizione di competenze fra i diversi livelli istituzionali. In particolare, allo Stato spetta il compito di emanare i principi fondamentali ai quali è ispirata la normativa ed i limiti massimi della rumorosità; alle Regioni viene demandato il compito di disciplinare le modalità attraverso le quali tali limiti sono concretamente attuati sul proprio territorio; infine ai comuni è assegnata la responsabilità di svolgere concretamente l azione di tutela che la normativa richiede sia in fase di prevenzione, che in fase di controllo e repressione. Tra i principali compiti dei Comuni figura quello di suddividere il proprio territorio in zone acusticamente omogenee e di attribuire ciascuna di queste ad una delle sei classi di diversa tutela previste dalla Legge Quadro 447/95, con limiti via via più restrittivi a partire dalle aree esclusivamente industriali, fino alle aree protette. L ARPAT effettua regolarmente misure e controlli per l'applicazione della normativa vigente; in particolare, nel Rapporto sulle attività di controllo svolte da Arpat Servizio Mugello e Piana di Sesto risulta che nei primi 6 mesi del 2003 sono stati effettuati 6 sopralluoghi (3 a Borgo San Lorenzo, 3 a Scarperia) su fonti di rumore, in seguito a specifiche segnalazioni. Allo stato attuale non esiste, comunque, un sistema stabile di rilevazione di episodi di inquinamento acustico che interessi direttamente il territorio del Mugello. Alcune indicazioni a riguardo possono tuttavia essere ricavate dal Rapporto sullo Stato dell Ambiente provinciale, e in particolare dai giudizi in esso contenuti che si riferiscono all intero territorio della provincia di Firenze: i livelli sonori risultano sostanzialmente stabili, dunque non crescenti, a partire dal 1990; tuttavia si registrano frequenti superamenti dei valori limite soprattutto nelle ore notturne nelle aree caratterizzate da intensa attività umana. Per i comuni del Mugello è possibile affermare che, come nel caso dell inquinamento atmosferico, l origine principale di tali criticità sia da collegarsi al comparto dei trasporti su gomma e su ferrovia, mentre altre forme di generazione di rumore, considerata anche la scarsa presenza di grandi stabilimenti industriali, siano da considerare in larga parte episodiche (si pensi ad esempio all Autodromo del Mugello, o al tratto dell Autostrada A1 che interessa i comuni di Barberino e Firenzuola).

4.2.3. Inquinamento elettromagnetico 146 Un campo elettromagnetico è la propagazione nello spazio di campi elettrici e di campi magnetici variabili nel tempo 9. Ogni variazione di campo elettrico o di campo magnetico produce un campo elettromagnetico che si propaga a partire dalla sorgente; lo spettro elettromagnetico di un campo è l'insieme di tutte le radiazioni con frequenza diversa, ognuna delle quali è generata da un campo elettromagnetico con una determinata frequenza. In base alla frequenza, le radiazioni generate da un campo elettromagnetico si distinguono in: radiazioni ionizzanti (IR) con frequenze maggiori di 300 GHz (raggi ultravioletti, raggi X e raggi gamma), in grado di rompere i legami molecolari delle cellule e dunque di indurre mutazioni genetiche; radiazioni non ionizzanti (NIR) generate da un campo elettromagnetico con frequenza compresa tra 0 e 300 GHz, non in grado di rompere i legami molecolari delle cellule; essi producono principalmente effetti termici. In Italia solo di recente (febbraio 2001) è stato approvata la Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (n. 36/201), la quale tuttavia non stabilisce limiti vincolanti, ma definisce soltanto alcuni principi di carattere generale, nonché la filosofia di approccio alla problematica. Prima che questa legge venisse definitivamente approvata dal Parlamento, il Ministero dell Ambiente - con il Decreto Ministeriale n 381 del 10 settembre 1998 Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana - si è tuttavia preoccupato di fissare valori limite di esposizione delle popolazioni ai campi elettromagnetici connessi al funzionamento e all esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell intervallo di frequenza compresa fra 100 khz e 300 GHz. A livello regionale la Toscana, in attuazione del Decreto Ministeriale n. 381, ha recentemente approvato la L.R. 54/2000 la quale disciplina da un lato l autorizzazione all installazione e alla modifica degli impianti fissi per telecomunicazione e radiotelevisivi; dall altro le azioni di risanamento da intraprendere sugli impianti già esistenti al fine del graduale raggiungimento dei limiti e dei valori previsti dalle normative statali vigenti. Così come per quello acustico, anche per quanto riguarda l inquinamento elettromagnetico non sono disponibili informazioni che si riferiscono direttamente al territorio del Mugello. Per avere un indicazione di massima sul 9 I brevi cenni che seguono sono tratti dal sito Arpat http://www.arpat.toscana.it/radiazioni/index.html.

147 livello del problema è possibile fare riferimento ancora una volta al Rapporto sullo Stato dell Ambiente della Provincia di Firenze, che riporta i risultati dei controlli effettuati da ARPAT sui principali impianti radiotelevisivi della provincia. Il quadro che ne risulta è complessivamente positivo: tra gli 8 impianti oggetto di rilevazione nel 2002, solo 2 (Poggio Incontro e Monte Morello) risultano aver superato i limiti normativi di cautela, e solo uno di questi (Poggio Incontro) risulta aver superato i limiti normativi di esposizione, ma non in luoghi caratterizzati da una permanenza prolungata dell uomo. La conclusione che ne deriva è che nel territorio provinciale non emergono situazioni di rischio elettromagnetico, e che i superamenti delle norme sono di carattere episodico: ovviamente, tali valutazioni riguardano anche il territorio del Mugello. 4.2.4. Politiche di risposta Le politiche di risposta ai problemi di inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico generalmente analizzate nei rapporti ambientali fanno riferimento alla rete di monitoraggio, ovvero al numero delle centraline e alla frequenza/qualità dei controlli effettuati nei punti di maggiore rischio di inquinamento. In Toscana le amministrazioni pubbliche, a tutti livelli, si sono attivate per arginare i problemi del sistema aria (inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico) attraverso iniziative innovative e differenziate di controllo, monitoraggio e riduzione di emissioni inquinanti. La Provincia di Firenze, in particolare, ha attivato come già sottolineato - un sistema permanente per il monitoraggio della qualità dell aria ( Rete provinciale di controllo della qualità dell aria ), le cui rilevazioni sono consultabili praticamente in tempo reale sui siti Internet della stessa Provincia (al link Vediamo che aria tira ) e dell ARPAT. Tuttavia, nessuna delle circa 15 centraline di rilevazione in funzione mentre viene redatta la presente RSA interessa direttamente il territorio del Mugello: esse sono concentrate a Firenze, ovviamente, a Scandicci, a Montelupo Fiorentino, Calenzano ed Empoli. Allo stesso modo, come già precisato non esiste un sistema costante di rilevazione di episodi di inquinamento acustico o elettromagnetico che interessi direttamente il territorio del Mugello. Un dato importante relativo ad iniziative di risposta al problema del rumore è tuttavia costituito dal livello di zonizzazione acustica del territorio mugellano. Il Dpcm 01/03/1991 e la legge quadro sull inquinamento acustico (L. 447/95, recepita in Toscana con la L. R. 89/1998) obbligano tutti i comuni a classificare il proprio territorio in particelle omogenee alle quali sono associati valori limiti di emissione,

148 immissione e qualità del rumore per le ore diurne e notturne. Nel momento in cui viene redatta le presente RSA, la situazione dei comuni del Mugello è la seguente: nei comuni di Firenzuola e Scarperia la classificazione acustica è stata adottata ex L.R. 89/98 (20% circa della popolazione mugellana); nei comuni di San Piero a Sieve, Borgo San Lorenzo e Vicchio la classificazione acustica risulta approvata ex Dpcm del 01/03/1991 (46% circa della popolazione mugellana); nei comuni di Barberino di Mugello, Palazzuolo sul Senio, Marradi e Vaglia la procedura di classificazione, invece, ancora non risulta avviata (34% circa della popolazione mugellana). Complessivamente, dunque, circa 2 mugellani residenti su 3 sono interessati dal piano di zonizzazione acustica. Per quanto riguarda infine l inquinamento elettromagnetico, l ARPAT effettua regolarmente dei rilevamenti presso impianti radio-tv per verificare il raggiungimento di obiettivi di qualità o di cautela, pur non direttamente interessanti il territorio del Mugello; i risultati delle rilevazioni sono stati brevemente presentati nelle pagine precedenti.

149 4.3. Suolo e rischio idrogeologico 4.3.1. Siti inquinati e caratterizzazione del suolo Non è naturalmente questa la sede adeguata per un analisi scientifica approfondita del sistema dei terreni del Mugello, che ne determini la conformazione geomorfologica, la stratigrafia, il reticolo idrografico, nonché i principali aspetti floristici, vegetazionali e forestali. In ottica di diagnostica ambientale, piuttosto, appare opportuno mettere in luce gli elementi che in misura maggiore possono costituire fattori di criticità per la situazione ambientale del territorio: a) presenza di siti inquinati (impianti industriali dismessi, cave, discariche, ecc.); b) esposizione a fenomeni alluvionali; c) esposizione a rischio di frana; d) esposizione a rischio sismico. A causa dell attuale indisponibilità di dati disaggregati, alcune delle considerazioni che seguono sono effettuate con riferimento all intero territorio del Mugello, anziché a livello di singolo comune.

150 Per quanto riguarda i siti inquinati 10 è possibile fare riferimento al Piano regionale delle bonifiche approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione n. 384 del 21 dicembre 1999, entrato in vigore il 1 marzo 2000. Il Piano è costituito da una parte dispositiva e da allegati che elencano i siti che necessitano di bonifica o ripristino ambientale classificati a seconda della priorità di intervento. Per quanto riguarda la Provincia di Firenze il Piano segnala la presenza di 11 : 14 siti da bonificare a breve termine, nessuno dei quali situato nel territorio dei 9 comuni del Mugello 12 ; 56 siti da bonificare a medio termine, di cui 11 nel territorio del Mugello, così distribuiti: 3 a Scarperia, 3 a Vicchio, 1 a San Piero a Sieve, 1 a Firenzuola, 1 a Borgo San Lorenzo, 1 a Barberino di Mugello, 1 a Vaglia; 12 siti oggetto di approfondimento, di cui 3 localizzati nel Mugello (a Scarperia, Marradi e Firenzuola); infine 12 siti con necessità di ripristino ambientale, di cui 5 nel Mugello (2 a Barberino, 1 a Palazzuolo sul Senio, 1 a Firenzuola e 1 a San Piero a Sieve). Il fatto che sul territorio in esame non sia previsto alcun intervento urgente di bonifica ambientale, e che dunque non vi siano rischi significativi di compromissione ambientale legati alla diffusione di situazioni di inquinamento, costituisce senz altro un elemento positivo; d altra parte, va sottolineato che la presenza di un sito inquinato, di una cava o di una discarica (tanto più se abusive) costituiscono nella maggior parte dei casi un fattore notevole di degrado del paesaggio. Per quanto riguarda in particolare le cave, dal PTCP (i cui risultati sono illustrati nella RSA provinciale) è possibile rilevare che in tutti e 8 i comuni del Mugello si registra una presenza piuttosto trascurabile: essa è infatti ovunque inferiore a 2 cave ogni 100 kmq e oltre, ad eccezione di Barberino (1 cava ogni 50-100 kmq) e Firenzuola e San Piero a Sieve (1 cava ogni 10-20 kmq). 10 Con tale termine si identificano quei siti che, come specificato nel Decreto Ministeriale 471/99, presentano livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito. 11 Informazioni più dettagliate su nome e località dei siti sono disponibili sulla rete Internet al sito: http://www.rete.toscana.it/sett/pta/rifiuti/bonifiche_siti_inquinati/piano_bonifica.pdf. 12 Il rapporto sull Attività di controllo ambientale elaborato da Arpat Servizio Mugello e Piana di Sesto segnala tra i siti a breve termine una discarica nel comune di Scarperia, attualmente in fase di indagine.

151 Per quanto concerne invece l esposizione a fenomeni alluvionali, la RSA provinciale indica che il 97,1% del territorio del Mugello è costituito da aree non pericolose; il 2,2% da aree a pericolosità bassa o media; lo 0,3% da aree a pericolosità elevata; lo 0,4% da aree a pericolosità molto elevata. La situazione delineata per il Mugello riguardo ai rischi alluvionali è dunque senz altro positiva: le aree a rischio elevato o molto elevato sono largamente inferiori all 1% del territorio complessivo (per una popolazione coinvolta di poco superiore a 1.060 unità), a fronte del 4,1% registrato in media a livello provinciale (oltre 135.000 residenti interessati). Considerata l ampia porzione di territorio di tipo collinare e soprattutto montano, la situazione si modifica in misura significativa quando si considera l esposizione al rischio di frana. In questo caso, nel Mugello la RSA provinciale individua come non pericoloso o a media pericolosità solo il 49,2% del territorio, mentre è individuato come a pericolosità elevata il 44,6% della superficie (6.400 abitanti circa interessati) e a pericolosità molto elevata il 6,1% del territorio (oltre 661 abitanti coinvolti). In media provinciale, invece, queste due ultime percentuali risultano pari rispettivamente al 32,1% ed al 4,5% (per un totale di 45.000 individui interessati). Il Mugello risulta dunque un area in cui il rischio di frane risulta molto elevato e costituisce un fattore di rischio di grande rilevanza per il sistema ambientale locale. Un breve accenno merita infine il rischio sismico: tutti i comuni del Mugello, ad eccezione di Vaglia, rientrano nell Elenco dei Comuni a maggior rischio sismico della Toscana, individuato con Delibera di Giunta Regionale n. 604 del 166/2003, modificata con la successiva Delibera n. 751 del 28/7/2003; il rischio di sismi, ovviamente collegato alla particolare morfologia del territorio, costituisce dunque nel Mugello un ulteriore rilevante fattore di rischio ambientale. Tra i fattori di pressione sul sistema idrogeologico mugellano, è infine necessario accennare ai lavori per la realizzazione del tracciato ad Alta Velocità tra Firenze e Bologna, che stanno provocando gravi dissesti, soprattutto in termini di portata di sorgenti e torrenti. Considerato il rilievo per il territorio mugellano, a questo tema oltre ad alcuni accenni nel paragrafo che segue - relativo alle politiche di risposta - viene dedicato uno specifico approfondimento nel paragrafo sul sistema dei trasporti (capitolo 4).

152 4.3.2. Politiche di risposta La Provincia di Firenze, e in particolare l Assessorato alla Pianificazione territoriale, ha recentemente pubblicato un rapporto 13 in cui sono messi in luce i notevoli sforzi finanziari e organizzativi realizzati sino ad oggi in attività di difesa del suolo e di prevenzione di rischi idrogeologici. Per i vari interventi di messa in sicurezza di fiumi e torrenti (realizzazione di casse di espansione, impianti idrovori, aree di laminazione, ecc.) sono stati spesi circa 5 milioni di euro tra il 1994 e il 1999, e impegnati altri 17 milioni circa per gli anni 2000-2004. Allo stato attuale non risultano iniziative intraprese direttamente da comuni mugellani per la mitigazione dei fattori di rischio per le componenti ambientali connessi alle condizioni del suolo e a quelle idrogeologiche. Si tratta piuttosto di verificare, negli anni a venire, l effettiva applicazione ed efficacia di Piani predisposti ad hoc dalle amministrazioni regionali e provinciali; si fa riferimento, in particolare, al Piano regionale delle bonifiche del 2000 (e dunque all effettiva realizzazione almeno degli interventi di messa in sicurezza a breve termine di siti inquinati); al Piano regionale delle attività estrattive, attualmente in corso di approvazione; e al Piano stralcio Rischio idraulico del Bacino dell Arno, approvato nel 1999, che si pone l obiettivo della messa in sicurezza delle aree del bacino entro il 2014. Gli interventi strutturali collegati a quest ultimo piano, il cui costo totale viene previsto nella RSA provinciale in poco meno di 2 miliardi di euro, avranno in realtà effetti marginali o indiretti nel Mugello; gli interventi prioritari sono infatti previsti soprattutto nell area di Firenze, Signa, Figline Valdarno ed Empoli. Un elemento di rilievo, in termini più pratici, è costituito dalla costante attività di vigilanza svolta da Arpat, e in particolare dal Servizio Mugello Piana di Sesto; nel Rapporto sulle attività di controllo relativo ai primi 6 mesi del 2003 risulta ad esempio che l Arpat ha effettuato 28 sopralluoghi per bonifiche (di cui 15 nella sola Barberino, le altre distribuite tra Firenzuola, San Piero a Sieve, Scarperia e Vaglia) e 11 sopralluoghi su cave (6 a Borgo San Lorenzo, 5 a Firenzuola), cui vanno aggiunti ulteriori 15 sopralluoghi relativi ad attività produttive diffuse sul territorio. 13 Provincia di Firenze, Assessorato alla Pianificazione territoriale, Parchi e Aree protette, Difesa del suolo, Bonifica, Rapporto sull attività di Difesa del Suolo della Provincia di Firenze (1994-2003), Firenze, ottobre 2003.

153 4.4. Paesaggio e biodiversità 4.4.1. Morfologia e caratterizzazione del paesaggio Dal punto di vista paesaggistico e morfologico il territorio dei 9 comuni della Comunità Montana del Mugello può essere diviso in due macro aree: il Mugello vero e proprio, prevalentemente collinare, e la zona appenninica della Romagna Toscana. Il primo è costituito da un grande bacino circondato dai monti dell Appennino Tosco-emiliano, in cui si alternano rilievi collinari e montani attraversati in senso orizzontale dalla valle pianeggiante creata dal fiume Sieve. Il territorio della Romagna Toscana è formato invece da un sistema prevalentemente montano, situato sul versante appenninico a nord del Mugello, mai inferiore ai 300 metri di quota, che isola i tre centri abitati dal resto del territorio provinciale. Il sistema è attraversato trasversalmente da tre grandi vallate che confluiscono verso la pianura romagnola secondo il corso dei fiumi Santerno, Senio e Lamone.

154 Si tratta di un paesaggio di grande pregio e di grande bellezza, che l intensa attività agricola da un lato, e l attenzione e la sensibilità dei residenti dall altra, hanno contribuito notevolmente a disegnare e a mantenere; esso costituisce un vero e proprio marchio del territorio 14 ed è per questo una meta sempre più ambita dai turisti italiani e internazionali. In un ottica di sostenibilità ambientale, è possibile valutare la qualità del paesaggio e della biodiversità sulla base delle informazioni contenute nella RSA della Provincia di Firenze. Facendo sempre riferimento all intera area mugellana, anziché ai singoli territori comunali, gli elementi di principale interesse riguardanti il paesaggio sono così sintetizzabili: poco meno di 50.000 ettari del territorio del Mugello, pari al 41% circa della superficie complessiva, vengono individuati come aree disturbate, ovvero aree che contengono elementi detrattori della qualità visiva del paesaggio (edifici, infrastrutture, supporti per la comunicazione, ecc.). Si tratta di una quota largamente inferiore a quella registrata in tutte le altre aree provinciali (si pensi che nel Chianti, altra zona il cui paesaggio è rinomato a livello mondiale, questa si attesta su di un valore pari al 75%), e in particolare alla media delle provincia di Firenze, pari al 60%; per quanto riguarda le infrastrutture del paesaggio, nel Mugello risultano relativamente più diffusi, rispetto alle medie regionali, gli arbusteti e i boschetti, mentre sono relativamente meno presenti le aree a riforestazione naturale, le formazioni riparie, i cespuglietti e le siepi; per quanto concerne il livello di diversità delle aree agricole, ovvero dell uso del suolo in base alla distribuzione delle colture agrarie sul territorio stimato attraverso la costruzione di un apposito indice (indice di Shannon), risulta che nel Mugello si registra la minore diversità colturale dell intera provincia (ad eccezione della Val di Sieve); tale risultato è tuttavia determinato dalla diffusa presenza di superfici boscate, e non è quindi il risultato di politiche agricole; le elaborazioni effettuate da Ambiente Italia sulla base della classificazione Corine Land Cover mettono in luce come il Mugello sia caratterizzato da una buona situazione del territorio in termini di diversità del paesaggio agro-forestale, che considera il grado di naturalità, di pressione antropica, di forme colturali e di uso del suolo; è cioè molto elevata la quota di territorio ad alto valore naturale, ma rimane piuttosto significativa anche la percentuale di paesaggio caratterizzato da un eccessivo sfruttamento di risorse. In particolare, il territorio è distribuito come descritto nel grafico che segue. 14 Ambiente Italia, Rapporto sullo stato dell ambiente della provincia di Firenze, 2003.