Istituto Comprensivo F. Crispi Ragusa. Progetto Pedagogia di Genere. Scuola dell Infanzia Via Carducci sez. B, Inss.



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Transcript:

Istituto Comprensivo F. Crispi Ragusa Progetto Pedagogia di Genere Scuola dell Infanzia Via Carducci sez. B, Inss. Greco - Massari

E' stata affrontata una tematica, oggi più che mai, attuale e necessaria, visti i cambiamenti sociali e culturali che ci troviamo a vivere. È giusto e appropriato cominciare dalla scuola, luogo dove si educano i bambini e si individuano le prime difficoltà. La sezione B è formata da bambini di tre anni con molti anticipatari. Le insegnanti, nell ambito del percorso della Pedagogia di Genere intrapreso, hanno posto particolare attenzione al proprio modo di relazionarsi con gli alunni e adulti, di entrambi i sessi, in ambito scolastico e non solo, soffermandosi su quegli aspetti che, alla luce del percorso di formazione e delle relative riflessioni, evidenziavano i condizionamenti culturali ed esperienziali sulla differenza di genere, le diverse modalità comunicative, le attese (nei confronti di entrambi i generi). Tra le azioni intraprese si evidenziano: Interventi educativi per favorire le riflessioni e azioni sul rispetto dell altro indipendentemente dall appartenenza al genere; Una più attenta osservazione delle naturali differenze sessuali; La creazione di angoli in cui è stata data la possibilità di giocare, non condizionando i bambini ma lasciandoli andare liberamente secondo le richieste e desideri;

L utilizzo della fiaba Gli Scimmi e le Scimmie di Mario Bolognese, con una procedura che viene di seguito descritta: 1. Lettura di piccolo periodo, frammentando la storia in modo da creare attesa, curiosità e riflessioni; 2. Di volta in volta ci si è soffermati a riflettere su quanto letto e con domande stimolo è stata avviata la discussione/intervista. Le insegnanti hanno trascritto le risposte, le riflessioni e i dialoghi dei bambini, in modo da conoscere e documentare l interesse per la narrazione e, riguardo alla tematica, i condizionamenti già presenti; 3. Alla fine della discussione si è sempre mimata la fiaba; 4. In seguito i bambini sono stati invitati a produrre graficamente la storia e i loro vissuti emotivi. Le insegnanti ritengono che tale procedura stimoli pure la capacità creativa e il pensiero divergente perché i piccoli sono stimolati a formulare ipotesi e confronti con realtà vissute o fantasie pensate. Alla fine del percorso la storia è stata messa in scena curando la drammatizzazione e la preparazione di aspetti scenografici che illustravano la storia.

L arcobaleno è stato al centro dell'interesse dei bambini e usato come punto di partenza per numerosi apprendimenti oltre che costruito secondo varie tecniche. Le insegnanti ritengono che tale percorso sia valido, sebbene l'esperienza sia stata in parte difficile da affrontare perché troppo breve il tempo in cui si è svolto e per lo scarso coinvolgimento da parte dei genitori. I bambini arrivano a scuola con l identità di genere già, quasi del tutto, strutturata. Non tutti si sono lasciati coinvolgere ma evidenti sono stati i comportamenti di rifiuto per alcune attività proposte. Tale rifiuto è stato predominante nei maschi. Inoltre, hanno evidenziato, con una più attenta osservazione e riflessione, numerosi atteggiamenti che determinano una modalità differente di interazione rispetto ai due generi. È stato compreso come molte azioni sono state condizionate dai propri vissuti durante l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta. Fasi in cui gli stereotipi hanno spesso teso a classificare e rilevare aspetti e attese che talvolta hanno condizionato scelte, azioni e prospettive. Le insegnanti hanno osservato come i bambini sono già plasmati da condizionamenti da parte degli adulti e degli ambienti culturali e sociali in cui vivono. Nel percorso intrapreso, si è teso a evidenziare atteggiamenti scorretti per modificarli. È stato sviluppato un itinerario che favorisse il rispetto dell'altro, la valorizzazione delle capacità e caratteristiche di ognuno, la chiarezza dell'esistenza delle figure femminile e maschile, caratterizzate da

differenze fisiche ma ugualmente degne di rispetto. È stato notato che i bambini si sono relazionati con meno pregiudizi nei confronti dell altro genere, giocando indifferentemente con tutti e con ogni tipo di gioco proposto senza distinguerlo tra maschile o femminile. Le insegnanti, convinte che è un percorso educativo valido e fondamentale e che non può concludersi in così breve tempo, fanno propria la strategia educativa intrapresa e fanno si che resti una costante azione nella propria sezione. Le insegnanti auspicano il coinvolgimento delle altre sezioni presenti nel plesso. Pertanto, ritengono che la Pedagogia della Differenza debba essere tenuta presente in tutte le attività inerenti alla programmazione educativa.