Outlook trimestrale del Centro Studi AIB su euro/dollaro, Brent e metalli industriali Aprile - giugno 2015 Euro/dollaro Dopo aver toccato il livello minimo negli ultimi dodici anni, nel secondo trimestre 2015 il cross euro/dollaro ha sperimentato un apprezzamento tale da recuperare indicativamente la metà di quanto perso nel corso del primo trimestre. La salita della moneta unica è stata determinata da una serie di fattori: in primo luogo ha influito il rinvio del timing del primo rialzo dei tassi da parte della FED, mentre un ulteriore sostegno è giunto dalla correzione verso l alto dei rendimenti dei titoli di stato nell eurozona. In tale contesto, i buoni dati provenienti dall economia del Vecchio Continente hanno favorito il recupero dell euro. Nei primi giorni di luglio, l esito del referendum greco che ha espresso parere contrario al piano di accordo sottoposto da Commissione Europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale, ha zavorrato le quotazioni dell euro, nuovamente sceso sotto quota 1,10; tuttavia non è chiaro agli osservatori quale potrebbe essere l impatto di Grexit sul cambio. Non è infatti da escludere che in caso di uscita della Grecia dall UEM, l euro possa reagire con un apprezzamento. Al di là di tale questione, nel breve termine, il rialzo dei tassi da parte delle autorità monetarie statunitensi (atteso per settembre) potrebbe comportare una nuova correzione, non lontana dai livelli minimi registrati in primavera. 1
Brent Le quotazioni del Brent, il greggio di riferimento per il mercato europeo, dell anno sono state protagoniste nel secondo trimestre di un sensibile recupero dai livelli minimi sperimentati a gennaio. Il prezzo si è così riportato intorno ai 60 $/barile, ma rimane significativamente al di sotto della media registrata dal 2011 a metà 2014 (oltre i 100 $/barile). Numerosi fattori hanno contribuito alla salita dei corsi petroliferi, fra i quali: l abbandono da parte dell Arabia Saudita della politica dei ribassi dei listini, le aspettative di un prossimo rafforzamento della crescita mondiale (che contribuirebbe a sostenere la domanda), le perduranti tensioni geopolitiche in Medio Oriente (che limitano l offerta), nonché la riduzione della spare capacity dell OPEC (che evidenzia una potenziale tensione del mercato). Nei primi giorni di luglio, il No del popolo greco nel referendum sul piano di accordo offerto dalla troika e i rinnovati timori sulla crescita economica della Cina hanno spinto il prezzo del Brent ben al di sotto dei 60 $/barile. Le prospettive per i prossimi mesi indicherebbero un movimento laterale: un accordo fra l Iran e i Paesi del PS+1 (dato per vicino) porrebbe fine alle sanzioni internazionali e, nel contempo, l estrazione di greggio iraniano tornerebbe a salire: ciò contribuirebbe a mantenere le quotazioni basse, all interno di un trend di medio periodo previsto in moderato recupero. 2
Rame Al movimento di salita dei prezzi sperimentato fra febbraio e metà maggio, è succeduto un rapido declino delle quotazioni del rame, che ha portato i prezzi ai livelli di gennaio. La discesa è stata guidata dagli elevati stock di metallo disponibile presso i magazzini del LME e dalle crescenti preoccupazioni circa i consumi provenienti dalla Cina, il principale Paese utilizzatore del metallo rosso (oltre il 40% della domanda mondiale nel 2014). Nei primi giorni di luglio, l ondata di vendite sui mercati borsistici cinesi ha colpito anche il rame, i cui livelli di prezzo sono affossati ai minimi dal 2009, quando l economia mondiale era in piena crisi. Le prospettive a breve quindi non sembrano incoraggianti: la forza del dollaro e le incognite sulla capacità della Cina di superare l attuale fase di debolezza minano le attese di un recupero delle quotazioni. In tale contesto, la riduzione nell offerta cilena di materiale di alta qualità e l intenso utilizzo del rame in produzioni strategiche a livello mondiale (come auto elettriche e turbine eoliche) possono fornire un sostegno ai prezzi e così limitare la debolezza cinese. 3
Alluminio Il metallo è stato protagonista nel secondo trimestre dell anno di una certa volatilità; ciò nonostante, le quotazioni rilevate a fine giugno non sono dissimili da quelle di aprile. I prezzi nel complesso rimangono particolarmente depressi, i picchi registrati l anno scorso a fine agosto e a fine novembre sono obiettivamente lontani. In tale frangente, le quotazioni risultano zavorrate dal surplus produttivo in Asia e dal contestuale rallentamento della crescita economica in Cina, principale consumatore di alluminio su scala mondiale. Nei primi giorni di luglio, la crisi del mercato finanziario cinese ha determinato i ribassi delle principali commodity industriali, alluminio compreso. Il rafforzamento del dollaro e i timori per la Grexit hanno contribuito alla discesa. Per il prossimo futuro il rischio è legato alla concreta possibilità che una nuova salita del biglietto verde e che l eventuale difficoltà della Cina a riprendere il proprio sentiero di sviluppo, possano determinare ulteriori flessioni delle materie prime. 4
Minerale di ferro e rottame ferroso Nel secondo trimestre dell anno il minerale di ferro è stato protagonista di un mini rally, dopo aver toccato nei primi giorni di aprile i livelli minimi dall introduzione del nuovo sistema di pricing. La salita tuttavia è stata effimera, in coerenza con quanto prospettato dagli analisti. A luglio infatti le quotazioni del metallo sono nuovamente cadute andando ad aggiornare il nuovo minimo storico (44,1 $/t), valore poco al di sopra di quello stimato di break even per i produttori di piccole e medie dimensioni. Il mercato continua a scontare la frenata dell economia cinese, con la conseguente riduzione della domanda, in un contesto in cui la crescita dell offerta non sembra arrestarsi. Il forte recupero dei prezzi registrato nei giorni immediatamente successivi non deve trarre in inganno: le prospettive rimangono orientate al ribasso, zavorrate da fondamentali tutt altro che rosei. Nel periodo aprile-giugno, il rottame ferroso, materia prima utilizzata nel cosiddetto ciclo secondario, ha evidenziato un debole recupero delle quotazioni, che ha interrotto la discesa iniziata nella tarda estate del 2014. Documento redatto sulla base delle informazioni disponibili al 10 luglio 2015. 5