La prevenzione dell ictus nel paziente con fibrillazione atriale



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http://www.aslromaa.it/auslrma/ farmaanotizie Periodico mensile di informazione della ASL ROMA A su argomenti di farmacoepidemiologia/farmacoeconomia/farmacovigilanza Marzo 2012 anno 3 n 3 La prevenzione dell ictus nel paziente con fibrillazione atriale Introduzione La fibrillazione atriale è la aritmia cardiaca più comune nella pratica clinica. È caratterizzata da un battito cardiaco irregolare dovuto ad una alterazione della attivazione elettrica degli atri. I movimenti caotici che sostituiscono le normali contrazioni atriali risultano inefficaci, con conseguente stasi del sangue nell atrio cardiaco e la possibile formazione di trombi che aumentano il rischio di ictus. A oggi la popolazione con fibrillazione atriale è di dimensioni considerevoli e, con l aumentare della vita media è destinata a crescere in modo drammatico nel prossimo futuro [vedi Figura 1 pagina 2]. I pazienti con fibrillazione atriale inoltre mostrano un rischio di ictus 5 volte superiore rispetto a quelli con ritmo cardiaco regolare. Il rischio di recidiva di ictus è doppio nei pazienti con fibrillazione atriale rispetto a quelli che non la hanno. La presenza di fibrillazione atriale è sicuramente associata ad un incremento della severità dell ictus con un aumento di almeno il 50 % di probabilità di disabilità dovuta ad ictus non fatale. Da tutte queste considerazioni si evince che la fibrillazione atriale è la principale causa di ictus. Oltre alla elevata mortalità non si può dimenticare che il peso economico dell ictus è altissimo [vedi Figura 2 pagina 3]. Nell Unione Europea ad esempio rappresenta tra il 2 e il 3 % della spesa sanitaria totale, considerando non solo il costo del DRG per la ospedalizzazione ma anche la lunga fase di riabilitazione del paziente. Esistendo pertanto una forte ed inequivocabile correlazione tra la fibrillazione atriale e l ictus, la prevenzione di quest ultimo nei pazienti con fibrillazione atriale potrebbe avere un impatto notevole sulla riduzione dei costi della stessa spesa sanitaria totale. In Italia i farmaci per la prevenzione dell ictus vengono prescritti a poco più della metà dei pazienti. Inoltre, senza un efficace prevenzione della formazione di trombi, ogni anno un paziente su 20 con fibrillazione atriale va incontro a ictus. L unica terapia, peraltro disponibile da circa 50 anni, è quella anticoagulante orale (TAO) con farmaci antagonisti della vitamina K. Però, monitorare l effetto anticoagulante della TAO rappresenta un costo molto elevato in termini di tempo e di denaro sia per i medici che per i pazienti, senza dimenticare le difficoltà e i disagi sempre presenti in questo tipo di terapia: l impossibilità di utilizzare dosaggi fissi, variabili non solo da soggetto a soggetto ma, con il passare del tempo, nello stesso paziente, le interazioni con altri farmaci o con determinati alimenti, il rischio di sanguinamenti, soprattutto durante interventi invasivi, ed il monitoraggio molto ravvicinato della stessa terapia da eseguire in centri di sorveglianza, i cosiddetti centri TAO distribuiti purtroppo in modo non omogeneo nel nostro territorio Nazionale e pertanto non sempre facilmente raggiungibili [vedi Figura 3, 4 pagina 3 e figura 5 a pagina 4]. 1

Da tutte queste considerazioni si può concludere che la gestione dell attuale terapia di prevenzione dell ictus nella fibrillazione atriale rappresenta un problema assai complesso [vedi Figura 6 e 7 a pagina 4 e 8 a pagina 5]. Tutte le evidenze scientifiche dimostrano però che esistono possibilità di intervento vantaggiose in termini di costo-efficacia con possibili diminuzioni della spesa sanitaria fino a valori prossimi al 10 %. Le chiavi di volta per ottenere questi risultati si dovrebbero basare sulla semplificazione del percorso terapeutico in termini di aumento dell efficacia complessiva dell intervento gestionale del paziente, di maggiore prevedibilità e stabilità dell effetto anticoagulante, e di minor rischio di interazione con altri farmaci o con alimenti grazie ad una adeguata informazione preventiva del paziente. Tutto ciò potrebbe determinare innegabili vantaggi grazie ad una minore incidenza di ictus, ad una riduzione della spesa complessiva, ad una riduzione dei costi sociali della malattia, ed infine a migliori condizioni e qualità di vita del paziente. Tale numero di Marzo 2012 del periodico FarmaAnotizie è stato pubblicato grazie alla fattiva collaborazione ed autorizzazione esplicita della Azienda Farmaceutica Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. ad utilizzare i dati contenuti in una brochure realizzata a cura della Azienda stessa. Tutto il comitato di redazione del periodico ringrazia sentitamente il Dottor Maurizio Barbiera - Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. Milano - Regional Health Care Manager, che si è prodigato in tal senso. Figura 1. stima dei casi di fibrillazione atriale in Italia popolazione 35 74 anni, 2008, Fonte: ISS e ISTAT 2

Figura 2. stima dei casi di ictus in Italia popolazione 35 74 anni, 2008, Fonte: ISS e ISTAT Figura 3. Pazienti in terapia con TAO (warfarin) al di fuori dell INR terapeutico sono a rischio di eventi gravi Fonte: modificato da Hylek E, Singer D. Ann Intern Med 1994; 120: 897-902 Figura 4. Densità di pazienti con fibrillazione atriale (2008) per Centro TAO (2010), Fonte: elaborazione dati da Iss e Istat 3

Figura 5. Stima densità di popolazione-paziente (circoscrizione Centro) con fibrillazione atriale per Centro TAO entro il 2020, Fonte: elaborazione dati da Iss e Istat Figura 6. Pazienti naïve e trattati range terapeutico Fonte: elaborazione dati da Degli Esposti et al. 2011 Figura 7. Livello di aderenza alla terapia orale in pazienti naïve (totali e in range terapeutico ottimale), Fonte: elaborazione dati da Degli Esposti et al. 2011 4

Figura 8. Livello di aderenza alla terapia orale in pazienti già trattati (totali e in range terapeutico ottimale) Fonte: elaborazione dati da Degli Esposti et al. 2011 DETERMINAZIONE 25 novembre 2011, 7-12-2011 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 285. Regime di rimborsabilità e prezzo di vendita del medicinale Brilique (ticagrelor). Indicazioni terapeutiche: Brilique, in co-somministrazione con acido acetilsalicilico (ASA), è indicato per la prevenzione di eventi aterotrombotici in pazienti adulti con Sindrome Coronarica Acuta (angina instabile, infarto miocardico senza innalzamento del tratto ST (NSTEMI) o infarto miocardico con innalzamento del tratto ST (STEMI), compresi i pazienti trattati farmacologicamente e quelli sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) o a impianto di by-pass aorto-coronarico (CABG). Classe di rimborsabilità A. Classificazione ai fini della fornitura - medicinale soggetto a prescrizione medica (RR). Prescrizione del medicinale soggetta a diagnosi piano terapeutico (PT) come da scheda allegata alla presente determina (all.1) e a quanto previsto dall allegato 2 e successive modifiche, alla determinazione 29 ottobre 2004 - PHT Prontuario della distribuzione diretta, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 4 novembre 2004. Il presente medicinale è inserito nell elenco dei farmaci sottoposti a monitoraggio intensivo delle sospette reazioni avverse di cui al decreto del 21 novembre 2003 (Gazzetta Ufficiale 1 dicembre 2003) e successivi aggiornamenti; al termine della fase di monitoraggio intensivo vi sarà la rimozione del medicinale dal suddetto elenco. RCP PIANO TERAPEUTICO Riviste consigliate http://www.freemedicaljournals.com/ Siti consigliati http://www.newslettersalute.com/ Comitato di Redazione: Dott. Luigi Bellante Dott. Riccardo Rivolta Dott.sa Patrizia Montinaro Dott.sa Giovanna Riccioni UOC Farmacoeconomia, Farmacoepidemiologia e Farmacovigilanza ASL ROMA A - via Ariosto 3/9, 00185, ROMA, Fax 06/77307427, Tel 06/77307474; e-mail: farmainfo@aslromaa.it 5