Percezione dei rischi alimentari e stili di consumo degli italiani Coordinamento: Elena Battaglini Il Gruppo di Ricerca: Anna Ancora, Elisabetta d Ercole, d Daniele di Nunzio, Davide Marino, Stefano Nobile, Roberto Rocci, Serena Rugiero
LA RICERCA L obiettivo generale d indagined Analisi dell asimmetria tra percezione dei rischi, informazione e comportamenti dei consumatori al fine d individuare le corrette politiche informative per promuovere un consumo consapevole Il disegno di ricerca Analisi della letteratura economica, sociologica ed antropo logica sui consumi Analisi qualitativa: Focus groups in diverse aree territoriali Indagine con questionario Interviste in profondità
LA RICERCA 65 anni ed oltre 23% 45-64 anni 32% L indagine con questionario Il campione: 750 casi 18-29 anni 17% 30-44 anni 28% Femmine 53 % Maschi 47 % Sud e Isole 33% Nord-Ovest 28% Fino a 20000 ab. 47% 20-50000 ab. 18% 50-25000 ab. 19% Centro 19% Nord-est 20% Oltre 250000 ab. 16%
LA RICERCA Le ipotesi: i consumi alimentari sapore sapere strumento di conoscenza Il gusto (Montanari, 2004) Bene alimentare: espressione dell identit identità Territorio Persona Emozioni Desideri Paure
LA RICERCA Le ipotesi: la multidimensionalità della qualità alimentare S tatus P olisensorialità Ludicità Melting pot gastronom ico Sapere Sapore Naturalità Salubrità Territorialità / Tracciabilità Fonte: adattato da Fabris, 2003
La percezione dei rischi Percezione del rischio nel sistem a di produzione Molto rischioso 87,4% 87, 4% del campione considera il sistema di produzione MOLTO RISCHIOSO Abbastanza rischioso 7,4% Non è rischioso 5,2% La percezione del rischio nell'assunzione dei cibi 75,8 % del campione si ritiene ANSIOSO nell assunzione dei cibi Accorti 22,8% Ansiosi 75,8% Tranquil lissimi 1,3%
La percezione dei rischi 87, 4% del campione considera il sistema di produzione MOLTO RISCHIOSO Elementi di rischio nel sistema di produzione 75,8 % del campione si ritiene ANSIOSO nell assunzione dei cibi Fonti di preoccupazione L uso di prodotti chimici 95,2 La presenza di OGM 88,3 Il sistema di trasporto 82,1 La gestione dei punti vendita 76,4 La produzione in Paesi extra UE 75,6 L assenza di marca 52,6 Ormoni 67,1 Pesticidi 66,0 Antibiotici 64,3 Ogm 38,3 Grassi saturi 38,0 Conservanti 35,2
L informazione 73,2% Molto informato/ informatissimo Informazione di base (correttezza comportamenti alimentari) Etichette dei prodotti 28,0 % Medico 10,8 % Libri, riviste 10,2 % Principali fonti informative Pubblicità 8,5% Consigli nei punti vendita 3,8 %!
La conoscenza 29,6% non sa definire correttamente un prodotto biologico 65,2% non sa definire correttamente un OGM 1 intervistato su 3 è convinto che spaghetti, melanzane alla parmigiana e vino del contadino siano prodotti tipici! Una Organizzazione Mondiale che stabilisce criteri per una corretta alimentazione. 4,1% delle risposte!
Il ruolo della qualità nell alimentazione degli italiani Attributi degli alimenti come fattore di scelta (val.%) 64 97 97 94 88 Sapore Data di scadenza Benefici per la salute Prezzo Aspetto esteriore 52 49 Prodotto biologico Marca 25 24 23 Religione Lunga conservazione Pronto all'uso
Il ruolo della qualità nell alimentazione degli italiani DAP per prodotti garanti e certificati (val.%) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 35 33 31 29 30 41 Provenienza certa Rispetto dell'ambiente Gusto Più nutrienti Marca conosciuta Tradizione
L identikit dei consumatori Incuranti 24,6% Ottimisti 46,7% Edonisti Equilibrati 6,8% Allarmisti 21,9%
L identikit dei consumatori Propensione all'informazione 3,5 3 Orientamento alla qualità 0,8 0,6 0,4 0,2 0-0,2-0,4-0,6-0,8 Ottimisti Incuranti Edonisti Equilibrati Allarmisti 2,5 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 Ottimisti Incuranti Edonisti Equilibrati Allarmisti Status culturale Percezione del rischio 0,6 0,4 0,2 0-0,2-0,4-0,6-0,8 Ottimisti Incuranti Edonisti Equilibrati Allarmisti 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 Ottimisti Incuranti Edonisti Equilibrati Allarmisti
L identikit dei consumatori OTTIMISTI La più bassa percezione del rischio Età: tra i 45 e i 65 anni Coniugati/e Scuola dell obbligo Pensionati e Occupati stabilmente ALLARMISTI I più preoccupati ed ansiosi Età: tra i 45/64 anni Reddito: medio-alto Sono quelli che meno conoscono il significato di OGM Ottime condizioni di salute! EDONISTI EQUILIBRATI I più orientati alla qualità Alta informazione Percezione dei rischi alta ma non eccessiva I più giovani Il più alto status culturale (alta istruzione) INCURANTI Poco attenti ai rischi Poco orientati alla qualità I meno informati I più anziani I meno istruiti Vivono nei piccoli centri Pensionati o disoccupati I meno abbienti
IN CONCLUSIONE Alcune indicazioni di policy I rischi non condizionano tanto gli stili alimentari che sono orientati principalmente da desideri, emozioni, valori bensì il rapporto dei consumatori con la filiera produzione-distribuzione. Il consumatore, diventato esigente, competente, selettivo, ha assunto un ruolo rilevante nell influenzare le scelte della filiera e chiede all impresa una relazione fiduciaria. Non c e relazione tra la fiducia nel cibo e le variabili socio economiche (età, genere, istruzione, status sociale): la decisione di consumo è condizionata da fattori emozionali e di valore.
IN CONCLUSIONE Alcune indicazioni di policy Il mercato di beni di consumo è rigurgitante e satollo di beni. L iperscelta della produzione e distribuzione si interfaccia con una sovrastimolazione delle informazioni. Si tratta di trasformare questi bytes in conoscenza strutturata. E difficile governare la fiducia del consumatore. E se la fiducia non può essere governata con tradizionali forme di comando e controllo servono decisioni motivazionali e dialogo tra principi, saperi, obiettivi di tutti glia attori delle filiere. Per mantenere vivo il dialogo con il consumatore, e ai fini della competitività della singola impresa e dell intero territorio, è indispensabile effettuare innovazioni di prodotto e processo così come promuovere e sostenere filiere corte e orizzontali.
IN CONCLUSIONE Alcune indicazioni di policy Per la fiducia, per l innovazione di prodotto e processo, per la valorizzazione delle straordinarie espressioni del nostro territorio è necessario un nuovo sistema di alleanze, una governance partecipata della qualità alimentare, tra produttori, enti locali, lavoratori, distributori, ma anche associazioni di ristoratori, volta anche ad aiutare il consumatore a decodificare l allarmismo nonché a risolvere il suo disorientamento perché oberato da mille informazioni e pochi saperi.