DIREZIONE DIDATTICA P. VETRI RAGUSA ANNO SCOLASTICO 2014/15



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DIREZIONE DIDATTICA P. VETRI RAGUSA ANNO SCOLASTICO 2014/15 PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI PREMESSA La presenza di alunni immigrati nel nostro Istituto, da alcuni anni a questa parte, non è più un dato eccezionale ed occasionale, ma costituisce una realtà consolidata. L incremento degli alunni di origine straniera ci ha portato gradualmente a riflettere sulle procedure e sugli interventi da affrontare per facilitarne l inserimento, sia all inizio dell anno scolastico sia quando si iscrivano in corso d anno. LA SITUAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO Nel nostro Istituto,composto da due plessi di scuola primaria (P.Vetri e C. Battisti) e quattro plessi di scuola dell infanzia(aquilone, P. Vetri. O.M.Corbino e C. Battisti), sono attualmente iscritti 81 alunni di nazionalità non italiana. Si tratta di bambini che appartengono a diverse nazionalità: alunni di etnie arabe, altri provenienti da Paesi slavi e dell est europeo e alcuni bambini dal continente africano e dall Asia. Ognuno presenta una storia, un viaggio, una situazione socio affettiva, familiare scolastica ed economica particolare. Una complessità che ha richiesto e richiede soprattutto ad inizio anno scolastico uno sforzo di accoglienza ad ogni persona che lavora nelle scuole e per le nostre scuole. In tabella sono riportati i dati numerici di alunni stranieri frequentanti nel nostro Istituto: ALUNNI STRANIERI PRESENTI NELL ISTITUTO Anno scolastico Scuola Nazionalità N. alunni Scuola primarianazionalità N. alunni dell infanzia 2014/2015 n.4 plessi varie 33 n.2 plessi varie 48 E quindi opportuna la definizione di una procedura di accoglienza che sia uno strumento operativo idoneo e flessibile nei diversi gradi scolastici per i soggetti coinvolti. A rendere indispensabile la stesura di un progetto di accoglienza non sono solo motivazioni di carattere pedagogico e socio-relazionale, ma è anche la normativa stessa, che ci richiede di accogliere ed inserire gli alunni stranieri dando loro pari opportunità rispetto ai cittadini italiani: -le Linee Guida per l accoglienza e integrazione degli alunni stranieri del MIUR ( legge febbraio 2014);

-la L. 53/2003 contenente indicazioni per lo sviluppo delle potenzialità di tutti gli allievi attraverso la personalizzazione dei piani di studio; -la L. 40/98, precisamente all art. 36, inerente il diritto allo studio nelle sue modalità applicative; la legge 23 agosto 1988, n 400 (articolo 17, comma 1), in cui sono dettate le disposizioni di attuazione; -il DPR n.394/ 99 (art.45 ) sulle funzioni del Collegio dei docenti La via italiana all accoglienza e all integrazione degli alunni stranieri, documento ministeriale. -il DPR n.275/99 (regolamento Autonomia Scolastica). L esperienza maturata in questi anni ha tentato di produrre nell evoluzione della realtà sociale e in base alle esigenze didattico-educative che si sono poste, delle indicazioni procedurali e delle prassi di lavoro che non sono state ufficializzate e condivise. Questo documento intende presentare una modalità corretta e condivisa, con la quale affrontare e facilitare l inserimento scolastico degli alunni stranieri. Esso può essere considerato un punto di partenza comune, all interno del percorso dei vari team-docente; infatti, il momento dell accoglienza rappresenta il primo approccio per porre le basi per un percorso scolastico finalizzato al successo formativo e alla integrazione scolastica e sociale. FINALITA GENERALI Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d Accoglienza, il Collegio dei Docenti si propone di: -facilitare l ingresso a scuola degli alunni stranieri; -entrare in relazione con la famiglia immigrata; -favorire un clima d accoglienza nella scuola; -favorire l integrazione scolastica e sociale dell alunno; -facilitare la conoscenza della lingua italiana; -facilitare l inserimento dell alunno nella classe supportato da eventuali percorsi di recupero di abilità e competenze; -occuparsi dell inserimento dell alunno in un gruppo classe e percorso scolastico che favorisca il consolidamento di competenze e abilità necessarie per un futuro orientamento scolastico; -definire e attivare pratiche condivise all interno dell Istituto territoriale in tema di accoglienza degli alunni stranieri; -promuovere la collaborazione tra le scuole e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale in collaborazione e finalità d intenti con la attività di educazione interculturale operante nel nostro Istituto. IL PROTOCOLLO DEFINISCE: -Le fasi dell accoglienza dell alunno straniero; -le indicazioni riguardanti l iscrizione; -compiti e ruoli degli operatori scolastici; -le modalità di inserimento degli alunni alla classe;

-suggerisce modalità di intervento per l apprendimento della lingua italiana; -individua le risorse necessarie per tali interventi. FASI D ATTUAZIONE DELLA PROCEDURA D ACCOGLIENZA Le azioni e gli attori della accoglienza in relazione a: AZIONI PERSONALE COINVOLTO 1 Informazione ed iscrizione Segreteria 2 Lettura ed analisi della situazione iniziale Dirigente Scolastico e docente Funzione Strumentale 3 Valutazione percorso pregresso nel paese d origine e della situazione in ingresso Commissione composta dalla Funzione strumentale, referente di plesso commissione intercultura e dai docenti di classe 4 Assegnazione alla classe Dirigente Scolastico,docente funzione strumentale e il referente di plesso commissione intercultura 5 Inserimento nella classe. Docenti di classe, Funzione Strumentale e referente di plesso commissione intercultura 6 Integrazione scolastica e territoriale dell alunno e della famiglia. Docenti di classe e Funzione Strumentale

1.INFORMAZIONE ED ISCRIZIONE L iscrizione è il primo passo del percorso di accoglienza dell alunno straniero e della sua famiglia. La Scuola individua nell Ufficio di Segreteria un incaricato che segua il ricevimento di questo tipo di iscrizioni in modo continuativo al fine di affinare progressivamente abilità comunicative e relazionali che facilitino l interazione con i nuovi iscritti. All atto di iscrizione dell alunno: -iscrivere con la compilazione del modulo preposto (redatte in varie lingue); -accogliere documenti e/o autocertificazioni relativi alla precedente scolarità; -acquisire l opzione di avvalersi /non avvalersi della religione cattolica; -fornire materiale per una prima conoscenza dell organizzazione della scuola (opuscolo plurilingue). -avvisare tempestivamente il Dirigente Scolastico e i docenti con incarico di Funzione strumentale per l accoglienza e l inserimento degli alunni stranieri al fine di favorire l organizzazione delle successive fasi di accoglienza; -informare i genitori delle successive fasi ed appuntamenti: incontro con la commissione, somministrazione prove (considerare se i genitori e l alunno comprendono sufficientemente l italiano per l eventuale coinvolgimento di un mediatore linguistico culturale). 2. LETTURA ED ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE Il Dirigente Scolastico e il docente incaricato di Funzione Strumentale per l accoglienza e l inserimento degli alunni stranieri esaminano la documentazione dell alunno raccolta in segreteria all atto dell iscrizione per una prima analisi della situazione. Il docente Funzione Strumentale insieme al rappresentante della commissione, organizzano quindi un colloquio iniziale di diretta conoscenza della famiglia e dell alunno. Si prevede la figura del mediatore culturale se la famiglia non comunica in italiano. (Scheda 1 allegata). Il colloquio ha lo scopo di ricavare le seguenti informazioni : -la scolarizzazione pregressa, nel paese d origine e/o in Italia (vedi tabella sinottica corsi di studio); -notizie sulla vita in famiglia in Italia e sul loro progetto migratorio; -il percorso scolastico nel paese d origine; -informare la famiglia delle prove di ingresso e della normativa circa l inserimento degli alunni stranieri in Italia; -fornire alla famiglia il calendario delle prove o delle attività di prima accoglienza finalizzate all osservazione dell alunno. Al fine di acquisire conoscenze più dettagliate sulla scolarità pregressa e sulla situazione generale della famiglia, per stendere la biografia dell alunno, se necessario, si prevede l ausilio di un mediatore linguistico culturale.

3. VALUTAZIONE PERCORSO PREGRESSO NEL PAESE D ORIGINE E DELLA SITUAZIONE IN INGRESSO Il docente Funzione Strumentale, in accordo con il Dirigente Scolastico e il rappresentante della commissione contattano i docenti delle classi interessate al fine di valutare la probabile classe di inserimento per l anno definito. Si effettua la scelta da parte della commissione delle prove e delle discipline da somministrare in base al percorso scolastico svolto nel Paese d origine. Vengono somministrate e corrette le prove: ci sono proposte a disposizione per la scuola primaria; tuttavia, se i docenti coinvolti lo ritengono opportuno, possono somministrare prove diverse, secondo la situazione dell alunno. I docenti interessati alla succitata commissione di valutazione, definiscono la classe di inserimento in base ai criteri definiti collegialmente dalla Commissione Intercultura e Accoglienza alunni stranieri. 4. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE Il Dirigente Scolastico e il docente Funzione Strumentale, sulla scorta delle informazioni ricavate nell iter di conoscenza e di valutazione d ingresso, stabiliscono la classe di inserimento del nuovo alunno con cittadinanza non italiana. I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica, dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno, del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza, del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno (DPR 349/1999 art. 45) Viene poi data comunicazione alla famiglia, con convocazione, dell assegnazione dell alunno alla classe, dell orario scolastico e delle attività di mediazione, dei materiali scolastici necessari all alunno. I docenti della classe interessata all inserimento vengono informati del nuovo inserimento dai docenti Funzione Strumentale. 5. INSERIMENTO IN CLASSE. In fase di inserimento in classe, il docente Funzione Strumentale promuove: l attivazione di risorse interne ed esterne per l ingresso in classe; supporta i docenti di classe nel definire, se necessario, un percorso di prima alfabetizzazione linguistica o attività di recupero disciplinare;

predispone un piano di intervento con ore aggiuntive da parte di docenti interni, e/o con il coinvolgimento di un mediatore linguistico culturale (prendendo accordi per il suo intervento in classe); offre materiali didattici facilitati e strumenti di prima alfabetizzazione italiana. Il team docente o il consiglio di classe ha il compito di: -favorire l inserimento dell alunno straniero nella classe; -informare gli alunni del nuovo compagno e creare un clima positivo di attesa; -organizzare un momento di benvenuto e conoscenza; -individuare, se possibile, un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor (compagno di viaggio) dell alunno straniero; -rilevare i bisogni specifici di apprendimento; -individuare ed applicare modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione; 6. INTEGRAZIONE SCOLASTICA E TERRITORIALE DELL ALUNNO E DELLA FAMIGLIA. I docenti di classe informano l alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola. Il docente Funzione Strumentale è a disposizione dei docenti interni per collaborare nella creazione di un clima di accoglienza e formazione interculturale nella scuola; si attiva per organizzare percorsi di educazione interculturale sia utilizzando le risorse interne che esterne, tenendo anche contatti con altri enti ed istituzioni del territorio che possano offrire strumenti esperienziali a scopo didattico. CRITERI PER L INSERIMENTO DEGLI ALUNNI CON CITTADINANZA STRANIERA La valutazione definitiva dell alunno di origine straniera è frutto di un impegno costante, volto a conoscere e a far emergere vari aspetti della personalità e della storia dell alunno; egli è soggetto protagonista in questa fase delicata di passaggio alla nuova vita scolastica e pertanto il profilo personale abbozzato deve essere espressione di più aspetti : -l età anagrafica; -il carattere del minore; -la scolarità pregressa; -la sua attitudine allo studio e la risposta agli stimoli offerti; -le esigenze e le aspettative familiari emerse dal colloquio; -la competenze linguistica italiana e gli esiti delle prove d ingresso; -il periodo dell anno in cui l alunno si iscrive; -la situazione della classe di inserimento ipotizzata, ove non sia comunque superato il 30% di alunni stranieri (in base alle recenti normative) privilegiando, qualora ci sia, un connazionale affinché possa fargli da interprete e tutor nella fase iniziale di ingresso; -la presenza in classe di altri alunni con difficoltà di inserimento.

Pertanto la valutazione è un processo frutto di collaborazione tra più attori, in cui l alunno deve essere il principale beneficiario con un inserimento il meno traumatico possibile. INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI La valutazione degli alunni stranieri deve essere pensata nel contesto del percorso di accoglienza. Essa deve avere carattere orientativo e formativo, finalizzato alla promozione della persona nell interezza della sua storia e del suo progetto di vita. I principali riferimenti normativi sull argomento denotano che: Il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento.. (DPR 394 del 31/08/1999, art. 45) Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni, comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l attenzione ai percorsi personalizzati degli alunni (C.M. n. 24 del 2006) Questa circolare è orientata verso una valutazione più comprensiva e diluita in un arco di tempo più lungo per rispettare i tempi di apprendimento/acquisizione delle varie discipline. Si può ipotizzare che il percorso personalizzato possa avere la durata di almeno due anni. Pertanto è fondamentale conoscere la storia scolastica precedente dell alunno ed ogni altra informazione raccolta in fase d ingresso dai docenti incaricati. La non competenza linguistica, infatti, non va confusa con l incompetenza scolastica. Sulla base della programmazione realizzata, si effettua una valutazione che consideri: -il percorso scolastico pregresso e/o familiare (soprattutto nei casi in cui sia presente un disagio socio-familiare), -la situazione scolastica di partenza, -le osservazioni sistematiche sull alunno operate dagli insegnanti di classe (scuola primaria e dell infanzia), -i giudizi analitici per disciplina e le valutazioni espresse nel corso dell anno sul livello globale di maturazione, con particolare riguardo anche ad attitudini e capacità dimostrate. -la verifica dei progressi ottenuti rispetto alla situazione di partenza, -il conseguimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione individualizzata. Per il primo anno di frequenza scolastica, per le materie che presentano maggiori difficoltà per la complessità della lingua italiana e siano un ostacolo per l apprendimento anche degli obiettivi minimi e dei contenuti semplificati, nel primo quadrimestre è possibile omettere la valutazione nella scheda di valutazione, spiegandone la motivazione a verbale. Sarà cura dei Consigli di classe e dei team docenti della scuola primaria operare affinché tali alunni di recente immigrazione con conoscenza limitata della lingua italiana, possano avere una valutazione almeno nelle materie pratiche e meno legate alla competenza linguistica. Per la scheda di valutazione si possono utilizzare le formulazioni di seguito proposte:

FASE VALUTAZIONE DISCIPLINARE GIUDIZIO GLOBALE PRIMO ANNO, I QUADRIMESTRE PRIMA ALFABETIZZAZIONE LINGUA DI COMUNICAZIONE PRIMO ANNO, II QUADRIMESTRE PRIMA ALFABETIZZAZIONE LINGUA DI COMUNICAZIONE SECONDO ANNO RINFORZAMENTO LINGUISTICO Per italiano (giudizio sintetico in base L alunno proviene da scuola italiana / alla programmazione paese d origine. Frequenta la scuola individualizzata) da anni. La valutazione non viene L alunno segue una espressa in quanto l alunno si trova programmazione individualizzata in in fase di alfabetizzazione in lingua base al DPR 349/ 99. italiana e il livello non consente una Per le discipline non valutabili: valutazione delle discipline di studio. La valutazione non viene espressa Oppure: in quanto l alunno segue una La valutazione espressa fa programmazione di sola / prima riferimento al Piano di Studi alfabetizzazione linguistica secondo Personalizzato, programmato per gli il DPR 349/ 99. apprendimenti, in quanto l alunno si Per le discipline valutabili: trova in fase di alfabetizzazione in la valutazione viene espressa come lingua italiana. per gli altri alunni. Si esprime una valutazione per tutte L alunno ha seguito un percorso le discipline precisando che è stato individualizzato di prima compiuto un percorso alfabetizzazione linguistica / di individualizzato di prima rinforzo / approfondimento linguistico alfabetizzazione linguistica e ed il livello di acquisizione raggiunto disciplinare. è Si esprime una valutazione per tutte L alunno ha seguito un percorso le discipline precisando che è stato individualizzato di seconda compiuto un percorso alfabetizzazione linguistica / di individualizzato di prima rinforzo / approfondimento linguistico alfabetizzazione linguistica e ed il livello di acquisizione raggiunto disciplinare. è Il lavoro svolto dagli alunni nel corso di alfabetizzazione o di sostegno linguistico con docenti di classe e/o mediatori linguistico culturali, costituiscono parte integrante della valutazione di italiano e di altre discipline, nel caso sia possibile lavorare con contenuti disciplinari. L attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte, concordate tra i docenti interessati. Quando lo studente sarà in grado di affrontare i contenuti delle singole discipline, questi saranno opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici indispensabili e semplificati, così da permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. Nel caso l alunno straniero venga iscritto nella seconda parte dell anno scolastico, è necessario l intervento di un mediatore linguistico culturale soprattutto nella fase di prima accoglienza, ma anche per una valutazione equipollente di eventuali produzioni scritte in lingua materna.

La valutazione non può essere la semplice media dei voti ottenuti nelle prove di verifica, in quanto deve tenere conto degli obiettivi trasversali, quali: -percorso scolastico pregresso, -impegno, -partecipazione alle attività individuali e collettive, -progressione nell apprendimento e potenzialità, -eventuali condizioni di disagio. I giudizi finali tengono conto dei giudizi analitici per disciplina e delle valutazioni espresse nel corso dell anno sul livello globale di maturazione, con riguardo anche alle capacità ed attitudini dimostrate, PREDISPOSIZIONE LABORATORI L2 La scuola si attiverà per predisporre laboratori d italiano L2 articolandoli nei livelli previsti dal Portfolio europeo. Le classi d italiano L2 potranno prevedere accorpamenti di livelli simili. PRIMO LIVELLO -Alfabetizzazione di base con l obiettivo che l alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana.(portfolio europeo livelli A1, A2) SECONDO LIVELLO-Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa, con l obiettivo che l alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunitario.( Portfolio europeo livelli B1, B2) TERZO LIVELLO-Apprendimento della lingua per studiare con l obiettivo che l alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline( Portfolio europeo livelli C1, C2) LE RISORSE Il processo di accoglienza ed inserimento degli alunni stranieri nella scuola richiede il coinvolgimento di molteplici figure: -la partecipazione della famiglia d origine, prima fonte di informazioni e di eventuale sostegno; -il personale di segreteria che, con il suo ruolo di primo contatto con la famiglia, contribuisce alla creazione di un clima di accoglienza; -il docente con incarico di Funzione Strumentale per l accoglienza degli alunni stranieri nell Istituto, figura di coordinamento della procedura di accoglienza; -i mediatori linguistico culturali, figure fondamentali nella fase iniziale di conoscenza e valutazione dell alunno -gli insegnanti di classe, che progettano e gestiscono, insieme al referente per l accoglienza e l intercultura e ai mediatori, il percorso di accoglienza in classe e di apprendimento, determinando un clima di serenità per l alunno neo-arrivato e per l intera classe; -enti di sostegno economico agli interventi di personale esterno alla scuola.

GLI ATTORI DELLA PROCEDURA D INSERIMENTO A SCUOLA DEGLI ALUNNI STRANIERI L UFFICIO DI SEGRETERIA: -Individua fra il personale ATA un incaricato al ricevimento delle iscrizioni degli alunni stranieri, formato sulle procedure di accoglienza -Iscrive i minori. -Raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente). -Acquisisce l opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica. -Fornisce ai genitori stranieri materiale in una lingua a loro facilmente accessibile, per una prima informazione sul sistema scolastico italiano. -Avvisa tempestivamente il Dirigente Scolastico e i docenti con incarico di Funzione Strumentale al fine di attivare le successive fasi dell accoglienza. -Acquisisce dal docente incaricato per l Accoglienza e l intercultura indicazioni sulla classe cui iscrivere l alunno. LA COMMISSIONE DI PRIMO ACCERTAMENTO È formata dal Dirigente Scolastico, dal docente incaricato di Funzione Strumentale per l Accoglienza e l Integrazione degli alunni stranieri,dal referente di plesso per accoglienza e dai docenti delle classi ipotizzate per l inserimento; questi docenti effettuano la valutazione d ingresso e propongono la classe di inserimento, tenendo conto anche della loro conoscenza della situazione della classe stessa. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA E INTERCULTURA: È formata dal docente incaricato di Funzione Strumentale e dai docenti referenti di plesso per l intercultura. Si incontra periodicamente per attività di rilevazione iniziale e in itinere dei bisogni formativi degli alunni stranieri e delle classi in essi inseriti al fine di progettare, per monitorare le azioni di intervento idonee all integrazione, anche in collaborazione con enti territoriali e mediatori linguistico culturali. I membri della commissione possono partecipare alla progettazione di attività di sostegno linguistico e propongono progetti interculturali per l Istituto, attivandosi secondo le necessità. Ricercano materiali e coordinano l acquisto e la gestione di specifici sussidi didattici (testi per l acquisizione dell italiano L2, narrativa bilingue, educazione interculturale, testi per l apprendimento, materiali multimediali, altro) al fine di costituire e arricchire il Centro di Documentazione Interculturale Mantengono gli opportuni contatti con gli enti e associazioni territoriali per acquisire le opportunità da questi offerte alla scuola. Si tiene in contatto con case editrici specializzate in pubblicazioni in ambito interculturale e in didattica dell italiano L2.

Fanno applicare la normativa e il protocollo d accoglienza nelle sue finalità educative. Modificano e aggiornano il protocollo d accoglienza. Si formano ed auto-formano continuamente. L INSEGNANTE FUNZIONE STRUMENTALE PER L INTERCULTURA E L ACCOGLIENZA: Accoglie il nuovo alunno straniero, ne cura l inserimento in classe affiancando l insegnante referente di plesso per l intercultura, gli insegnanti di classe e i mediatori linguistico culturali soprattutto nella fase di valutazione iniziale. Esso forma con il Dirigente Scolastico, il MLC referente esterno,l insegnante referente per l intercultura e i docenti delle classi interessate all inserimento, un gruppo di prima accoglienza. Questo gruppo ristretto raccoglie informazioni e ipotizza l inserimento dell alunno in una classe tenendo conto: -dei bisogni dell alunno, - delle esigenze della famiglia, - dell offerta migliore che l Istituto può offrire. Fornisce al team docente che accoglierà il nuovo iscritto tutte le informazioni raccolte dal colloquio con la famiglia e l alunno e prende i necessari accordi per l accoglienza in classe. Partecipa alla progettazione e all organizzazione dei laboratori di L2. Si inserisce nei consigli di classe/interclasse, se richiesto, per consigliare e discutere le modalità di attuazione del "Protocollo d Accoglienza" approvato dal Collegio Docenti. Coordina le attività interculturali all interno dell Istituto. Mantiene i rapporti col territorio e le famiglie straniere. Costituisce punto riferimento per la Segreteria e per i docenti interessati. INSEGNANTE REFERENTE DI PLESSO PER L INTERCULTURA: E un docente designato all interno di ogni plesso dell Istituto al fine di: -tenere i contatti con il docente incaricato di Funzione Strumentale per l intercultura e l accoglienza degli alunni stranieri. - è un portavoce nella Commissione per l intercultura e l accoglienza degli alunni stranieri e delle esigenze formative che emergono nel plesso. -è utile supporto per i team docenti di classe nelle progettazioni individualizzate. -funge da riferimento per i mediatori linguistico culturali che intervengono nel plesso. GLI INSEGNANTI DI CLASSE Partecipano all accoglienza dei minori e delle loro famiglie collaborando con il docente Funzione Strumentale e con i mediatori linguistico-culturali designati. Partecipano alla costruzione di prove d ingresso adeguate che accertino competenze ed abilità nelle singole materie. Favoriscono l inserimento dell alunno nella classe: a) informando i compagni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa;

b) progettando specifiche attività di benvenuto e conoscenza reciproca; c) preparando un aula visibilmente multiculturale (cartelli di benvenuto nella lingua d origine, carta geografica con segnato il Paese di provenienza etc.); d) incaricando un alunno di svolgere attività di tutor (compagno di viaggio) dell alunno straniero e coinvolgendo eventualmente alunni della stessa provenienza già inseriti nella scuola. Stimolano, coinvolgendo anche gli altri compagni e i loro genitori, la partecipazione dell alunno straniero ad attività extra-scolastiche del Territorio Programmano, in forma integrata, il lavoro con gli eventuali mediatori culturali e facilitatori linguistici che seguono l alunno straniero e predispongono un percorso personalizzato e laboratori di italiano L2, in collaborazione con il docente referente e con il mediatore linguistico-culturale, attraverso: - l individuazione ed applicazione di modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica per ogni disciplina, stabilendo i contenuti essenziali ed adattando ad essi le metodologie didattiche, la verifica e la valutazione delle competenze acquisite. - Stabiliscono criteri, modalità e strumenti di valutazione periodica coerenti con il piano di studi personalizzato..informano la famiglia del percorso formativo predisposto dalla scuola. -Verificano i laboratori e i percorsi personalizzati realizzati insieme agli insegnanti dei laboratori di L2 e li confrontano con le programmazioni di classe. -Considerano l insegnamento della lingua italiana trasversale alle discipline e adeguano i curricoli e le programmazioni alle abilità linguistiche raggiunte dagli alunni stranieri. -Propongono l integrazione compito di tutti i docenti che operano nella scuola. -Contribuiscono a mantenere climi relazionali caratterizzati da apertura, rispetto reciproco e dialogo. IL MEDIATORE LINGUISTICO CULTURALE È una figura fondamentale in fase di accoglienza di famiglie e alunni stranieri in quanto un ponte di collegamento tra la scuola e l alunno e la sua famiglia. -Offre alla famiglia e all alunno un servizio di informazione sui servizi scolastici. -Ha un ruolo attivo nella raccolta di bisogni delle famiglie, degli alunni e dei docenti coinvolti nell inserimento scolastico. -È un aiuto prezioso nella valutazione complessiva dell alunno, che svolge in collaborazione con gli insegnanti preposti. -Lavora sui pregiudizi e favorisce lo sviluppo di un clima di accoglienza e reciproca conoscenza e valorizzazione delle diverse etnie, attraverso la promozione del dialogo. -Fornisce chiavi di lettura riguardo alla complessità della situazione dei neo-arrivati. -Fa un avviamento alla lingua italiana facilitando il passaggio dalla lingua di origine a quella di destinazione. -Offre suggerimenti per la risoluzione di conflitti manifestatisi.

-Ha un ruolo attivo in classe favorendo l inserimento dell alunno straniero preparando la classe ad una positiva accoglienza e valorizzando le culture presenti. IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE SULLA DIDATTICA INTERCULTURALE E utile creare nell Istituto un centro di documentazione interculturale, che possa raccogliere materiali vari sull alfabetizzazione in italiano come lingua straniera, sulla didattica interculturale e sull integrazione degli alunni stranieri. Sarebbe istituito al fine di favorire il costante aggiornamento degli insegnanti, fornendo gli strumenti necessari per un appropriata attivazione degli interventi mirati all apprendimento della lingua italiana e all educazione interculturale. MATERIALI ALLEGATI AL PROTOCOLLO Scheda d iscrizione alla scuola (diverse lingue straniere) Scheda informativa sulla scuola Scheda raccolta notizie in fase di colloquio iniziale con l alunno e famiglia a disposizione della Commissione di primo accertamento. (SCHEDA 1) Foglio notizie al consiglio di classe o team docenti, compilata dalla Commissione di primo accertamento. (SCHEDA 2) Piano formativo individualizzato a disposizione dei docenti di classe. (SCHEDA 3) Scheda di programmazione personalizzata per disciplina (SCHEDA 4) Scheda di valutazione globale quadrimestrale. Tabella sinottica corso di studio Paesi stranieri.