d 1 2 3 4 5 nel nucleo incollare dove è il DNA accomodare il DNA nelle cellule quanto è grande il DNA? dimensioni dei genomi (milioni di basi)



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Transcript:

dimensioni dei genomi (milioni di basi) procarioti eucarioti Mycoplasma genitalium 0.58 Escherichia coli 4.64 Bacillus megaterium 30.1 funghi Saccharomyces cerevisiae 12.1 spergillus nidulans 25.4 protozoi etrahymena pyriformis 190 invertebrati aenorhabditis elegans 100 Drosophila melanogaster 180 Strongylocentrus purpuratus 845 Locusta migratoria 5000 vertebrati Fungu rubripes 400 Homo sapiens 3200 Mus musculus 3300 Proechimys guariae 6000 riturus vulgaris 50.000 Pseudobranchus striatus 90.000 Necturus maculosus 160.000 d1 dove è il DN Il DN degli organismi eucarioti (dai funghi all uomo) è contenuto nel nucleo delle cellule. Nei batteri, che non hanno il nucleo, invece il DN è organizzato in una grossa struttura attaccata alla membrana cellulare che si chiama nucleoide. I mitocondri nelle cellule animali e i cloroplasti nelle piante, organelli responsabili della produzione dell energia cellulare, contengono molecole circolari di DN. lcuni virus contengono DN. ltri, come i retrovirus, l'rn. nel nucleo Struttura tridimensionale del nucleosoma accomodare il DN nelle cellule d2 quanto è grande il DN? Il DN non è mai "nudo" in una cellula I lunghissimi filamenti di DN sono impacchettati nei diversi cromosomi, sorretti da una struttura proteica. Il DN è avvolto intorno a dei veri e propri rocchetti formati da delle proteine che si chaimano "istoni". Il DN e gli istoni formano una struttura chiamata nucleosoma che assomiglia a una collana di perle. Questa struttura viene resa ancora più compatta con un ulteriore avvolgimento a costituire la reale fibra del cromosoma. Questa fibra per aumentare ulteriormente impacchettamento è ancorata su una struttura proteica che si chiama matrice a formare delle vere e proprie anse. La struttura a doppia elica ricorda una scala a pioli attorcigliata su se stessa. Lo spazio tra ogni piolo della scala della doppia elica del DN è di 0,34 nm, meno di un miliardesimo di metro. Ogni giro completo dell elica contiene circa 10 pioli ossia dieci coppie di basi, pari a di 3,4 nm. La sua larghezza è di circa 17 nm. Il DN si presenta come una doppia elica destrorsa, si avvolge cioè in senso orario lungo il suo asse. lcune sequenze, in particolari condizioni, possono generare una molecola sinistrorsa. In ogni cellula del nostro corpo ci sono circa due metri di DN che devono essere accomodati nel nucleo, in uno spazio di circa 0.005mm. Il punto alla fine di questa frase potrebbe contenere circa 200 cellule o 400 metri di DN d 1 2 3 4 5 immagini al microscopio elettronico della fibra della comatina 1. Serie nucleosomi della fibra larga 10 nm 2. Nucleosomi organizzati nella struttura a solenoide 3. 4. Fibra più compatta larga 30 nm 1 Mitocondri 2 DN fuoriuscito da una cellula batterica 4 loroplasto 5 Virus dell HIV 6 Immagine di un cromosoma in cui sono visibili le anse 1 2 3 4 D1

1 Matt Meselson davanti all ultracentrifuga analitica con la quale è stato fatto l esperimento della replicazione semiconservativa 2. La DN Polimerasi α 3. F. Stahl e M. Delbruck a old Spring Harbor 4. La sliding clamp (pinza scorrevole) è una delle proteine coinvolte nel processo di replicazione del DN. Si aggancia come un anello sul DN e scorre lungo la fibra 5.. Kornberg 6. La Proteina Ruv coinvolta nel processo che ripara i danni sul DN. 7. Da libro DN Story di J. Watson e J. ooze SHL press 1 2 3 4 5 6 7 DN d3 complementarietà e replicazione omplementarietà e replicazione. La complementarietà consente di conoscere automaticamente la sequenza delle basi su uno dei filamenti della doppia elica se si conosce la sequenza dell altro. Se un filamento è formato dalla sequenza il suo complementare sarà formato dalla sequenza. Ogni elica del DN ha una sua polarità, infatti l'inizio di una stringa è definito come il 5' la fine come il 3', numeri che rappresentano la posizione degli atomi di carbonio nello zucchero desossiribosio. L elica complementare avrà polarità opposta. La complementarietà suggerisce immediatamente il meccanismo di replicazione del DN. on un elegante esperimento Matt Meselson e Frank Stahl dimostrarono che ogni nuova elica viene copiata sull elica complementare. II due filamenti del DN si separano e servono da stampo per la sintesi del filamento complementare. Questo processo è portato avanti da una complessa macchina enzimatica, formata da molte unità ognuna con compito differente. La proteina che è direttamente responsabile della sintesi si chiama DN polimerasi ed è stata isolata per la prima volta da rthur Kornberg. Le proteine coinvolte in questo processo funzionano come delle vere e proprie macchine molecolari, composte da vari ingranaggi 5 I legami idrogeno 3 I 5 I 3 I d4 riparazione È importante ricordare, che la cellula è in grado di riparare non solo la maggior parte degli errori che avvengono durante la replicazione del DN, ma anche una enorme quantità di danni al DN causati da una moltitudine di agenti chimicofisici presenti nell ambiente extracellulare e da prodotti di normali reazioni chimiche che avvengono all interno delle cellule stesse. Il DN è l unica molecola per la quale si sono evoluti dei meccanismi che hanno il compito di ripararla e questa peculiarità ne sottolinea l importanza cruciale D2

nel nucleo vecchio filamento nuovo filamento La replicazione semiconservativa D

Storia del DN La scoperta delle basi molecolari dell ereditarietà: dall isolamento del DN alla decifrazione del codice genetico 1869 Frederick Meischer isola dai nuclei dei globuli bianchi del pus e da quelli degli spermatozoi di salmone una sostanza ricca di fosforo che chiama nucleina. 1900 li esperimenti sui piselli descritti da regor Mendel nel 1865 e che dimostrano l esistenza di fattori discreti che trasmettono i caratteri ereditari sono riscoperti da diversi ricercatori. Nel 1909 per questi fattori sarà proposto il nome di geni. 1910 E definitivamente stabilito che i geni sono localizzati nei cromosomi. L osservazione dei cambiamenti nei cromosomi durante la divisione cellulare e la fecondazione mostra che vi sono forti analogie con il comportamento dei geni secondo le leggi definite da Mendel. La dimostrazione sperimentale la fornisce homas Morgan utilizzando come organismo modello il moscerino della frutta Drosophila melanogaster associando i geni che trasmettono particolari caratteri (es. occhi bianchi o occhi rossi) a specifici cromosomi. Studiando l associazione dei geni sui cromosomi e la frequenza delle ricombinazioni tra loro durante la meiosi, Morgan costruì le prime mappe genetiche. 1940 eorge W. Beadle ed Edward L. atum, studiando i mutanti auxotrofi di Neurospora crassa, dimostrano che i geni controllano singoli passaggi delle catene metaboliche, e ipotizzano che ogni reazione biochimica sia diretta da un gene specifico, e cha la funzione primaria e forse unica dei geni sia quella di determinare la configurazione delle proteine e degli enzimi che catalizzano i percorsi metabolici. 1944 Oswald. very, olin M. MacLoad e Maclyn J. Mcarty dimostrano che il DN è il materiale ereditario; ovvero la sostanza in grado di trasformare una varietà di pneumococco da non virulenta in virulenta (principio trasformante). 1949 Il biochimico Erwin hargaff nei DN delle diverse specie il rapporto +/+ varia quantitativamente, mentre rapporti / e / rimangono costanti e pari a 1. Si tratta delle cosiddette regole di hargaff, che implicavano una volta interpretate alla luce anche della chimica delle basi nucleotidiche, una regolare associazione tra guanina e citosina e tra adenina e timina. 4

-sociali 1993 1993 Inventata la tecnologia dei microchips per studiare l'espressione globale dei geni nelle cellule. 1994 Ottenuta la prima inibizione selettiva dell'espressione di un gene utilizzando oligonucletidi antisenso. 1995 ompletamente sequenziato per la prima volta il genoma di un organismo vivente (che non è un virus), Haemophilus influenzae. La Food and Drug dministration degli Stati Uniti dichiara che i cibi geneticamente modificati non sono intrinsecamente pericolosi e quindi non richiedono una regolamentazione speciale. L anno successivo dichiara sicuro (sostanzialmente equivalente) il pomodoro FLVR SVR, un pomodoro geneticamente modificato. lcuni ricercatori statunitensi creano cloni di embrioni umani in vitro, sollevando intense proteste. 1995 ommercializzazione della soia Monsanto resistente all erbicida della stessa Monsanto. 1996 Vengono pubblicati i primi sondaggi d opinione da cui risulta che l opinione pubblica è spaventata dalle biotecnologie e non si fida dei ricercatori. In particolare risulta che la maggioranza dei cittadini europei è contraria ai cibi geneticamente modificati. 1997 nnunciata la nascita di Dolly, il primo mammifero clonato. 1998 ellule staminali embrionali vengono per la prima volta coltivate con successo in vitro. 2001 Pubblicazione da parte di elera enomics e del onsorzio Internazionale Progetto enoma (National Human enome Research Institute) della prima descrizione del sequenziamneto del genoma umano. 1997 L annuncio della nascita di Dolly, il primo clone di mammifero, solleva un acceso dibattito etico a livello internazionale. 1998 La coltivazione in vitro di cellule staminali embrionali umane prefigura la possibilità di utilizzare queste cellule e la tecnologia del trasferimento nucleare (clonazione) per scopi terapeutici. La prospettiva intensifica ulteriormente il dibattito etico. 2001 Effettuato il primo esperimento di trasferimento nucleare con cellule somatiche umane. 2002 La ran Bretagna legalizza la clonazione terapeutica, ovvero la creazione di embrione in vitro mediante clonazione per studiare le malattie umane e sviluppare nuove terapie. 2003 Sequenziato completamente il genoma umano. 1

1952 1958 1961 1967 Nel 1952 lfred Hershey e Martha hase, con un elegante esperimento fatto con i batteriofagi dimostrano che il DN, e non le proteine, è il responsabile della produzione dei nuovi virus all interno delle cellule batteriche e che quindi il DN è il materiale genetico di questo virus. 1953 James Watson e Francis rick propongono la struttura a doppia elica per il DN. Basandosi su dati propri e di Rosalind Franklin e Maurice Wilkins. 1956 rthur Kornberg isola per la prima volta la DN polimerasi e con questo enzima sintetizza una nuova molecola di DN a partire da un DN substrato. Matthew Meselson e Franklin Stahl dimostrano che la replicazione del DN è semiconservativa, cioè che i due filamenti originali di DN non rimangono insieme quando si replicano, ma si separano per servire da stampo per la sintesi di filamenti complementari. 1960 Sulla base dei dati ottenuti da un esperimento pubblicato nel 1958, Francois Jacob e Jacques Monod propongono un modello cibernetico per spiegare il controllo dell espressione dei geni per l enzima beta-galattosidasi, basato sulla presenza di una proteina repressore che blocca la sintesi dell RN di uno specifico insieme di geni (l operone del lattosio) legandosi all operatore, a meno che un induttore, il lattosio, non si leghi al repressore impedendo il legame con l operatore e consentendo quindi la sintesi dell enzima. Lavorando con batteri infettati da fagi, Sydney Brenner, Francois Jacob e Matthew Meselson dimostrano che l infezione di Escherichia coli da parte del fato 4 ha come conseguenza che la sintesi dell RN dell ospite viene sostituita dalla sintesi di RN specifico del 4, che si attacca ai ribosomi dirigendo la sintesi delle proteine: si conferma l esistenza di un RN messaggero, già ipotizzato sulla base degli esperimenti condotti da Jacob e Monod sull'induzione dell enzima beta-galattosidasi. Usando una tecnica diversa Francois ros, Walter ilbert, James Watson e altri isolano anche loro un RN instabile. 1962 Daniel Nathans e Norton Zinder ottengono la sintesi di una proteina dell involucro di un virus con la stessa sequenza di amminoacidi della proteina isolata direttamente dal virus, utilizzando un sistema in vitro ottenuto da Escherichia coli a cui era stato aggiunto l RN del virus. I biologi molecolari della Harvard University, Walter ilbert, premio Nobel 1980 per la chimica, Benno Müller e Mark Ptashne isolano e identificano per la prima volta due molecole che servono da interruttori per l espressione dei geni, come previsto dal modello dell operone. Sono il repressore dei geni per il metabolismo del lattosio e il repressore della crescita del fago lambda. 1975 Phil Sharp e Richard Roberts descrivono per la prima volta che i geni degli eucarioti sono interrotti da sequenze non codificanti dette introni. li esoni sono le sequenze che codificano per la proteina. 1961 Marshall W. Nirenberg e Johann Heinrich Matthai scoprono che un polinucleotide sintetico (un RN poli-u) aggiunto a estratti cellulari contenenti ribosomi dirige la sintesi di polifenilanalina. La conclusione è che la tripletta UUU codifica per la fenilanalina. 1966 E stabilita la corrispondenza tra 61 triplette di nucleotidi e i 20 amminoacidi. re triplette, dette nonsense, funzionano come segnali di interruzione della catena polipeptidica. 5

pe del dibattito e delle controversie etico-social egneria genetica 1978 1978 1984 Dimostrati i polimorfismi di lunghezza dei frammenti di restrizione, (RFLP) ovvero le differenze nella lunghezza dei frammenti ottenuti, trattando con enzimi di restrizione il DN di individui diversi. La tecnica si rivela particolarmente utile per mappare i geni e rilevare le differenze genetiche individuali. Nasce Louise Brown, la prima bambina concepita mediante la fertilizzazione in vitro (IVF). Inventata la tecnica del DN fingerprinting (impronte digitali del DN) per identificare diversi individui. L anno successivo viene utilizzata nelle corti di giustizia statunitensi. 1985 1985 1980 Viene concesso il primo brevetto per una forma di vita geneticamente modificata; si tratta di un microrganismo che elimina il petrolio. La decisione inaugura lo sfruttamento commerciale dell ingegneria genetica. Messa a punto la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PR), che consente di amplificare in maniera specifica tratti di DN e sintetizzarne grandi quantità a partire da poche molecole. 1986 Negli Stati Uniti vengono sperimentate le prime trasformazioni di piante per renderle resistenti a parassiti, e vengono rilasciati per la prima volta nell ambiente microrganismi geneticamente modificati. 1981 Nascono i primi topi transgenici. Inventato il sequenziatore automatico di DN. 1990 1990 1982 Viene approvato dalla Food and Drug dministration il primo farmaco ottenuto mediante ingegneria genetica, una forma di insulina umana prodotta da batteri. 1983 Varato ufficialmente il Progetto enoma Umano. Viene effettuato il primo trattamento di terapia genica su una bambina di 4 anni affetta da un gravissimo deficit immunitario. Il primo protocollo di terapia genica solleva un intenso dibattito etico. Negli Stati Uniti viene promulgato l merican Disabilities ct, che vieta le discriminazioni su basi genetiche di ogni cittadino statunitense. In ran Bretagna viene promulgata una legge sulla fecondazione assistita che consente la sperimentazione su embrioni umani fino al quattordicesimo giorno. Ottenuta la prima trasformazione genetica di una pianta utilizzando i plasmidi i di grbacterium tumefaciens modificati. 2

Le tappe del dibattito e delle contr rent anni di ingegneria genetica 1973 Messa a punto da Herbert Boyer e Stanley ohen la tecnologia del DN ricombinante, che consente di inserire nuovi geni nel genoma di un microrganismo. 1975 Si tiene ad silomar, in alifornia, una conferenza per discutere i rischi che potrebbero scaturire dall'utilizzazione della tecnologia del DN ricombinante. Il dibattito che prepara la conferenza solleva forti preoccupazioni presso l opinione pubblica statunitense. 1976 Vengono promulgate negli Stati Uniti, e poi in ran Bretagna, le linee guida per l uso della tecnologia del DN ricombinante. Diversi esperimenti non sono consentiti. 1976 Viene introdotta la diagnosi molecolare prenatale dell alfa-talassemia. 1977 Frederick Sanger e Walter ilbert concepiscono due diverse tecniche per sequenziare il DN. Viene ottenuta per la prima volta la produzione da parte di un batterio ingegnerizzato di una proteina umana, la somatostatina. 3

2 1 1 E E1 E2 F E3 B2 D1 D2 D F1 B1 1 3 4 1 2 2 5 2 3 conclusioni prodotti/diversità 1 introduzione