Un bambino che gioca. Davide Zoletto. Facoltà di Scienze della Formazione Università di Udine



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Un bambino che gioca Davide Zoletto Facoltà di Scienze della Formazione Università di Udine

il gioco nello sviluppo del bambino Jean Piaget (1896-1980) Il giudizio morale del fanciullo. (1932) Giunti, Firenze 1972. La formazione del simbolo nel bambino. (1945) La Nuova Italia, Firenze 1972. Lev S. Vygotskij (1896-1934) Il ruolo del gioco nello sviluppo mentale del bambino. (1933), in J. Bruner et al., Il gioco, 4 vll., Armando, Roma 1981, pp. 657-678.

tra assimilazione e accomodamento il bambino passa da uno stadio all altro mediante l adattamento, ottenuto attraverso un equilibrio dinamico fra assimilazione accomodamento la tendenza ad assimilare il mondo esterno alle strutture già costruite la tendenza a riadattare queste in funzione delle trasformazioni subite, quindi, accomodarle agli oggetti esterni gioco di esercizio (assimilazione) gioco simbolico (assimilazione) gioco con regole (accomodamento) J. Piaget

dal gioco d esercizio mero esercizio sensoriale/motorio uso dell oggetto/fenomeno come occasione di attività, per il piacere dell attività, per padroneggiarli non sforzo per apprendere ma felice esibilizine di azioni note attraverso combinazione, ripetizione e variazione di gesti e schemi ludici per mero piacere loro ritualizzazione e decontestualizzazione J. Piaget

al gioco simbolico il bambino utilizza schemi familiari e già ritualizzati negli giochi dei tipi precedenti, ma: invece di utilizzarli in presenza degli oggetti a cui essi vengono in genere accostati, assimila a essi nuovi oggetti che non hanno relazione dal punto di vista dell effettivo adattamento questi nuovi oggetti, invece di risultare una semplice estensione dello schema, vengono utilizzati senza altro scopo se non quello di permettere al soggetto di mimare o evocare gli schemi in questione il gioco simbolico è visto come pensiero egocentrico allo stato puro, ma, attraverso la crescente socializzazione di esso, si prepara anche il passaggio

al gioco di regole dal punto di vista della pratica o applicazione delle regole fase motoria individuale fase egocentrica fase della cooperazione fase della codificazione delle regole J. Piaget

dal punto di vista della consapevolezza delle regole semplice regolarità individuale imitazione dei più grandi con egocentrismo eteronomia, atteggiamento mistico verso le regole interesse per le regole in se stesse, autonomia, regole sociali/convenzionali J. Piaget

a cavallo di un manico di scopa da oggetto significato a significato oggetto L.S. Vygotskji

regole e immaginazione insieme per Piaget il gioco simbolico è sostanzialmente un gioco solitario ed egocentrico, mentre il decentramento e con esso l elemento sociale compare solo molto tardi nella fase del gioco regolato. per Vygotskij invece, essendo fin dall inizio un intreccio indissolubile di regole e immaginazione, il gioco è già da subito gioco interpersonale e sociale e l immaginazione è sempre un immaginazione che, almeno in linea di massima, può essere condivisa con altri.

un area di sviluppo prossimale per Piaget nel gioco non vi sono quasi mai né relazione educativa né apprendimento (se non nella fase ormai tarda del gioco regolato, dove peraltro non vi è relazione educativa, ma relazione paritaria con gli altri compagni di gioco) per Vygotskij invece il gioco è immediatamente investito di una grande rilevanza educativa il gioco è l origine e il paradigma dell area di sviluppo prossimale, ed è quindi il motore stesso dello sviluppo del bambino. Diventa fondamentale la presenza nel gioco così come nell area di sviluppo prossimale del compagno di gioco esperto, adulto o bambino.

la SVALSI scala di valutazione delle abilità ludico simboliche infantili 5 sottoscale: decontestualizzazione decentramento integrazione controllo dell esecuzione competenza sociale A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996

decontestualizzazione 3 sottoscale: area oggetto strumento prototipo sostituto immaginario area identità funzionale realistica immaginaria/fantastica area situazione prototipica realistica fantastica A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996

decentramento 2 sottoscale: area ruolo azione relativa a sé azione relativa ad altri assunzione di ruolo attribuzione di ruolo ruoli reciproci area oggetto agente agente recipiente passivo agente recipiente attivo agente attivo agente partner A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996

integrazione area script schema singolo combinazione singola combinazione multipla evento narrativo problematica narrativa A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996

controllo dell esecuzione area verbalizzazione egocentrata in gioco egocentrata fuori dal gioco sociale in gioco sociale fuori dal gioco sociale di cornice A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996

competenza sociale area della partnership solitario imitativo associativo cooperativo di coppia cooperativo di gruppo A. Bondioli, D. Savio, Osservare il gioco di finzione, Junior, Bergamo 1994 A. Bondioli, Gioco e educazione, Franco Angeli, Milano 1996