Disprassia verbale. DVE CAS Valutazione e trattamento Corso di alta formazione Roma 18 e 19 settembre 30 settembre e 1 ottobre 4 e 5 novembre 2016 Sede Villa Eur Parco dei Pini P.le M. Champagnat, 2 Responsabile Scientifico : Prof. Letizia Sabbadini RAZIONALE: La disprassia verbale evolutiva DVD in italiano DVE rappresenta una delle categorie nosologiche più controverse nella clinica dei disordini del linguaggio. Inclusa nel 1988 da Rapin e Allen nella loro tassonomia dei disturbi evolutivi specifici del linguaggio essa viene descritta anche in condizione di non specificità (Sabbadini G e L; 1995, Sabbadini L. 2005-2013), associata ad altre turbe delle sfere linguistica a deficit cognitivo (Q.I. non verbale anche inferiore a 85), a DCM (Deficit della Coordinazione Motoria e Disprassia). Si presenta come un disturbo dell articolazione del linguaggio che comporta una compromissione a carico del processo di sequenzializzazione prearticolatoria e poi della coarti colazione dei fonemi e delle sillabe determinando una scarsa intelleggibilità dell eloquio. Alla disprassia verbale evolutiva DVE si associa frequentemente disprassia bucco-linguo-facciale (DAS: Developmental Apraxia of Speech o CAS: Children Apraxia of Speech) in italiano DAF ovvero Deficit dell Apparato Fonatorio (Sabbadini L 2013). Nella clinica frequentemente si riconoscono oltre al severo deficit della produzione verbale, gravi persistenti e specifiche difficoltà in alcuni processi metacognitivi (deficit delle FE). Altro tratto caratteristico di questi soggetti, quando è presente una produzione verbale, seppur ridotta e fonologicamente deficitaria, è la disprosodia. La prosodia rappresenta un fenomeno complesso caratterizzato da fini modificazioni del vocal tract con effetto sulla frequenza,sull intensità,sulla durata e sulla linearità del flusso vocale. A livello clinico quindi è necessario tener conto di molteplici fattori e di una grande variabilità in diverse aree dello sviluppo; sia la valutazione che il progetto di terapia debbono assumere un approccio multisistemico, per operare ad un alto livello di specializzazione La terapia logopedica quindi avrà diverse strade da percorrere: quella della terapia mio funzionale specifica, quella quella fonetica-fonologica compresa la diadocococinesi sia fonetica che motoria, e quella prosodica dove il lavoro sarà incentrato sui livelli di percezione e di modulazione attraverso i ritmi e le melodie del metodo Drezancic.Molta importanza sarà anche dedicata all ambito delle FE e quindi dell autoregolazione e dei processi di attenzione. Nel presente corso saranno considerati tutti questi aspetti sia rispetto alla valutazione che all approccio metodologico terapeutico completo ed efficace. Il corso si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti per poter valutare correttamente con il protocollo APCM i disturbi delle attività prassiche e della coordinazione motoria del bambino. Si
sviluppa in due sessioni di lavoro: verranno prima presentati gli aspetti teorici di riferimento del protocollo, successivamente si svolgeranno attività pratiche mirate all utilizzazione dello strumento e, quindi, sperimentazione attiva dei partecipanti con discussione di casi clinici videoregistrati e valutati con il Protocollo. Alla fase di valutazione seguirà poi la parte relativa al trattamento, in base ai problemi evidenziati nei diversi casi. Programma I modulo 18 settembre 2016 Prof. Sabbadini Letizia 08.00 Registrazione partecipanti 09.00 Introduzione alla disprassia verbale Definizione della disprassia verbale in età evolutiva 10.45 Coffee - break 11.00 Classificazione della disprassia verbale in italia: CAS ( DAF) - DVE 12.00 Strumenti di valutazione generale per le diverse fasce di età(apcm FE--produzione e comprensione verbale) Durante la lezione verranno proiettati dei video con esemplificazione di valutazione di casi clinici 13.30 Pausa Pranzo 14.00 Come si esplicita il cambiamento da DVE a DSL con DCM e componenti disprattiche Diagnosi d attesa e Diagnosi definitiva: DVE e ambito della gestualità DVE e profili motorioprassici ; DVE e F.E. Esemplificazione di un caso clinico (da DVE a DSL con DCM e componenti disprattiche ) 18.30 Termine lavori II modulo 19 settembre 2016 Prof. Sabbadini Letizia Dott. Michelazzo Letizia Dott. Luigina Ricci 09.00 VALUTAZIONE MIOFUNZIONALE Valutazione oromiofunzionale e timing articolatori Presenza di sincinesie orobuccali Presenza di prassie su richiesta Classificazione di prassie eseguite casualmente ed eventuale rinforzo per renderle automatiche Valutazione della stimolabilità e tipologia L assetto della mandibola - posturazione adeguata Valutazione movimento e posizione della lingua : fascicolazioni e tenuta
11.00 Coffee break Lavoro in parallelo con lo gnatologo e l ortodonzista 11.15 ESEMPI DI TERAPIA MIOFUNZIONALE APPLICATA AI CASI CLINICI Utilizzo degli esercizi per : L assetto mandibolare Posturazione primi fonemi Chiusura della bocca e riduzione salivazione Lingua in posizione o in semi articolazione Modelli articolatori 13.30 Pausa Pranzo VERRANNO PROPOSTI ESEMPI PRATICI DI INTERVENTO SU CASI CLINICI CON VIDEOREGISTRAZIONE E DISCUSSIONE 14.30 DVE/CAS :forme comunicative alternative : esempi di valutazione e terapia Valutazione e terapia di un caso di DVE con CAS(DAF)con associato Deficit Cognitivo Uso di strategie di comunicazione alternative ( es. LIS, CAA ) 18.30 Termine lavori II modulo 30 settembre 2016 Dott. Michelazzo Letizia 09:00 IL METODO DI ZORA DREZANCIC APPLICATO ALLA DISPRASSIA VERBALE Teoria del metodo Drezancic e validità supportata da esempi della clinica e della ricerca I canali di strutturazione 11.00 Coffee break 11.15 La stimolazione alla voce e il recupero della lallazione come primo step per i fonemi I Giochi Fonici e la percezione fonetica Le vocali e i primi fonemi 14:00 Giochi fonici: melodie e giochi fonetici e semantici a supporto dei fonemi Il gesto articolatorio a supporto della costruzione di PAROLE : costruzione del vocabolario VALUTAZIONE STRUTTURATA E SPECIFICA DEL BAMBINO CON DISPRASSIA E DVE -Qualità articolatoria e prosodica -Valutazione aspetti soprasegmentali e lentezza coarticolatoria -Valutazione dell automaticità fonetica -Valutazione fonetica-fonologica nelle disprassie verbali importanza della adiacenza fonetica per la costruzione delle prime parole fino alle frasi minime -Valutazione parole prodotte con aiuto e parole utilizzate dal soggetto nel linguaggio connesso 18.00 Termine lavori
II modulo 1 ottobre 2016 Dott. Michelazzo Letizia 09:00 Il ritmo, la prosodia ed il gesto articolatorio come elementi fondamentali nella rieducazione della disprassia verbale. I giochi semantici, libri e schede illustrate per l acquisizione delle prime parole e delle prime frasi 11.00 Coffee-break 11:30 Esercitazione pratica in gruppi per la memorizzazione da parte del partecipante dei giochi fonici creati per i restanti fonemi della progressione fonetica pranzo 14:00 Esercitazione pratica in gruppi per la memorizzazione da parte del partecipante dei giochi fonici creati per i restanti fonemi della progressione fonetica Il gesto articolatorio a supporto della costruzione di PAROLE : costruzione del primo vocabolario. Dalla parola alla frase minima contesti articolatori e fonetici 18.00 Termine lavori III modulo 4 novembre 2016 Dott. Michelazzo Letizia Dott. Dell Ospedale Simonetta 09.00 Il ritmo musicale del metodo Drežančić per la costruzione della struttura fonotattica 14.00 Le SFR facilitate da utilizzare nella DVE o nel CAS presentazione ed esercitazione in piccoli gruppi 18.00 Termine dei lavori III modulo 5 novembre 2016 Dott. Michelazzo Letizia Dott. Dell Ospedale Simonetta 09.00 Utilizzo e uso delle SFR per la diadococinesi fonetica Strutturazione frasale l uso dei clitici e il passaggio rapido esempi dai libri della strutturazione Presentazione di tutte le SFR e dei Ritmi musicali 14.00 Esercitazione e ripasso di tutte le strutture e utilizzo delle prime forme di correzione fonologica
17.30 Prova scritta ECM