Effetto dell addestramento delle pecore primipare alla mungitura meccanica.



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Transcript:

Progetto OIGA-Az. Agricola Mazzette e figli Coordinatore del Progetto: Prof. Salvatore Pier Giacomo Rassu Dipartimento di Agraria Sezione di Scienze Zootecniche Università degli studi di Sassari Titolo del progetto Benessere animale, sistemi innovativi di gestione e qualità delle produzioni negli ovini da latte (BELAT) Relazione tecnica attività svolta al 30 giugno 2013 Effetto dell addestramento delle pecore primipare alla mungitura meccanica. Tenuto conto che qualsiasi fattore stressogeno provoca negli animali in lattazione, compresa la pecora, un peggioramento della produzione quanti-qualitativa di latte, la sperimentazione programmata aveva lo scopo di valutare gli effetti dell addestramento alla mungitura meccanica (ambiente, rumori e azione sulla mammella) delle primipare durante il periodo di allattamento sulla produzione di latte e sulla sua qualità dopo lo svezzamento degli agnelli, nonché sui parametri ematici relativi all ematogramma e alla popolazione leucocitaria. A tale scopo, da 100 pecore primipare di razza Sarda, sottoposte a sincronizzazione dei calori, sono state selezionate 40 soggetti suddivisi in due gruppi omogenei per periodo di parto e sottoposti a due diversi sistemi di allevamento durante il periodo di allattamento dell agnello: un gruppo di 20 primipare veniva addestrato giornalmente (gruppo addestrato AD) all ambiente della sala di mungitura a partire dal 5 giorno post-parto e per tutta la durata dell allattamento. Il sistema di gestione del binomio pecora/agnello consisteva nel condurre una volta al giorno gli animali in sala di mungitura dove erano catturati automaticamente, gli veniva somministrata l integrazione alimentare di concentrati, e poi con l impianto di mungitura meccanica in funzione (addestramento ai rumori) si procedeva alla mungitura meccanica delle saccaie che avevano un sufficiente accumulo di latte in mammella; l altro gruppo di 20 primipare (gruppo non addestrato NAD), veniva condotto una volta al giorno in un ovile provvisto di un sistema semiautomatico di cattura, dove veniva somministrato anche a loro il concentrato e venivano munte manualmente le pecore che avevano accumulato latte in mammella. In entrambi i gruppi gli agnelli sono stati tenuti permanentemente con le madri sino allo svezzamento, al pascolo durante il giorno e in ovile la notte. Dopo lo svezzamento entrambi i gruppi, che erano sempre separati fra loro, venivano munti meccanicamente due volte al giorno. Rilievi sperimentali. I rilievi hanno riguardato: su tutte le pecore il rilievo della produzione individuale di latte e su ciascun campione di latte sono stati analizzati il contenuto in grasso, in proteina, in

caseina, in urea ed in cellule dopo 1, 3, 5, 7, 16, 23 e 30 giorni dopo lo svezzamento degli agnelli. Da 10 primipare per gruppo è stato prelevato un campione di latte della mungitura del mattino, e stoccato in congelatore, al fine di determinarne il profilo acidico, il contenuto in cortisolo ed in interleuchina-6; su 10 pecore per gruppo è stato effettuato il prelievo individuale di sangue due giorni prima dello svezzamento e a distanza di 1, 3, 5, 7, 16, 23 e 30 giorni da esso. Sui campioni di sangue prelevati è stato eseguito l ematogramma, l analisi delle popolazioni leucocitarie ed il contenuto in cortisolo. In concomitanza con la mungitura del mattino a partire dallo svezzamento è stata filmata con una videocamera la fase di cattura allo scopo di stabilirne il tempo impiegato, l intervento da parte dell operatore ed eventuali comportamenti anormali da parte delle pecore. Risultati ottenuti. Produzione e qualità del latte. L addestramento all ambiente di mungitura sembra influenzare più che la produzione di latte, quasi uguale fra i due gruppi (g/d AD 1352±22 vs NAD 1372±22), la sua qualità; infatti, le analisi effettuate sui campioni di latte (Tabella 1.2.) hanno messo in evidenza che le primipare addestrate (AD) mostravano un latte con un significativo maggiore contenuto in grasso (% 5,4 vs 5,1), in proteina (% 5,2 vs 5,0), in casina (% 4,1 vs 3,9) ed in urea (mg/dl 33 vs 27) (Tabella 1,2.), mentre nessuna differenza è stata osservata relativamente al contenuto cellulare. Anche in questa prova è stato rilevato un basso contenuto in grasso il giorno dello svezzamento, dovuto in parte ad un effetto diluizione ed in parte allo stress da separazione (inibizione della cessione del latte), ed una progressiva riduzione del contenuto cellulare nella prima settimana di mungitura, analogamente ad altre prove sperimentali simili. Tabella 1.2. Produzione e qualità del latte delle primipare nel primo mese di mungitura Parametri Addestrate Non Errore P addestrate standard Latte g/d 1352 1372 22 ns Grasso % 5,37 5,07 0,06 ** Proteina % 5,22 4,96 0,03 ** Caseina % 4,08 3,86 0,03 ** Urea mg/dl 33 27 0,60 ** Cellule n.x1000 230 241 64 ns Per quanto attiene al profilo acidico del grasso del latte non è stata osservata nessuna differenza fra i due gruppi di primipare (Tabella 2.2.). In particolare, quasi tutti gli acidi grassi mostravano un andamento quasi costante nel primo mese di mungitura ad eccezione degli acidi grassi saturi (SFA) il cui contenuto è risultato crescente, e gli acidi grassi monoinsaturi (MUFA) il contenuto è risultato progressivamente decrescente.

Tabella 2.2. Profilo acidico (g/100g) del grasso del latte delle primipare nel primo mese di mungitura Parametri Addestrate Non Errore P addestrate standard SFA % 61,9 61,0 0,42 n.s. MUFA % 30,2 30,8 0,36 n.s. PUFA % 7,9 8,1 0,15 n.s. PUFA-ω3 % 1,2 1,3 0,03 n.s. PUFA-ω6 % 4,7 5,0 0,12 n.s. CLA % 1,19 1,19 0,03 n.s. ω3/ω6 n. 0,25 0,26 0,00 n.s. PUFA/SFA n. 0,12 0,12 0,01 n.s. MUFA/SFA n. 0,50 0,51 0,01 n.s. SFA= Ac. Grassi saturi; MUFA=ac.grassi monoinsaturi; PUFA=ac.grassi polinsaturi; PUFA-ω3= ac.grassi polinsaturi serie ω3; PUFA-ω6= ac.grassi polinsaturi serie ω6 CLA=ac.linoleico coniugato Parametri ematici. Per quanto attiene ai parametri ematici, l ematogramma ha messo in evidenza differenze significative (p=0,05) fra i due gruppi soltanto per l MCV e l MCH, risultati entrambi di poco superiori nelle pecore NAD (rispettivamente fl 32,8±0,1 vs 32,6±0,1 e pg 12,0±0,1 vs 11,8±0,1) (Tabella 3.2.). Tabella. Emocromo nelle primipare nel primo mese di mungitura Parametri Addestrate Non addestrate Errore standard cortisolo ng/ml 23,0 24,1 3,79 ns WBC 10 3 /µl 12,2 12,0 0,17 ns RBC 10 6 /µl 9,4 9,2 0,07 ns HGB g/dl 11,0 11,0 0,07 ns HCT % 30,4 30,2 0,23 ns MCV fl 32,6 32,8 0,06 * MCH pg 11,8 12,0 0,05 * MCHC g/dl 36,3 36,6 0,16 ns PLT 10 3 /µl 828 852 17,77 ns Per quanto attiene al contenuto ematico in cortisolo, considerato uno dei parametri più importanti nella valutazione dello stato di benessere degli animali, pur non essendo nel complesso diverso fra i due (ng/ml AD 23,0±3,8 vs NAD 24,1±3,8), ha mostrato il suo picco il giorno dello svezzamento in entrambi i gruppi, ma con valori maggiori nel gruppo AD. P

60 50 40 ng/ml 30 20 10 0-2 1 3 5 7 16 23 30 giorni dallo svezzamento AD NAD Figura 1.2. Andamento del contenuto di cortisolo ematico Successivamente il gruppo delle primipare addestrate alla sala di mungitura meccanica hanno mostrato valori di cortisolo sempre inferiori, ad eccezione del picco osservato al 7 giorno post-svezzamento, che probabilmente è imputabile a cause non legate alla sperimentazione (Figura 1.2.) Maggiori differenze sono state osservate invece sulla popolazione leucocitaria, nonostante il contenuto complessivo in globuli bianchi non fosse diverso fra i due gruppi (Tabella 4.2.); infatti, ad eccezione dei neutrofili (33,8% vs 30,5%) in numero maggiore nel gruppo AD, il contenuto delle altre popolazioni di globuli bianchi è risultato sempre superiore nelle pecore non addestrate: linfociti (54,6% vs 52,5%), eosinofili (8,0% vs 6,5%) basofili (0,87% vs 0,77%). Particolarmente interessante è stato l andamento di alcuni di questi, in quanto i monociti e gli eosinofili hanno registrato il loro picco il giorno dello svezzamento, al contrario dei linfociti per i quali è stato osservato il valore inferiore. Tabella 4.2. Popolazione linfocitaria delle primipare nel primo mese di mungitura Parametri Gruppo Errore P Addestrate Non standard addestrate WBC 10 3 /µl 12,2 12,0 0,20 ns NEUT % 33,8 30,5 0,70 ** LYM % 52,5 54,6 0,70 * MONO % 5,2 5,2 0,30 ns EOS % 6,5 8,0 0,30 ** BASO % 0,8 0,9 0,02 *

Tempo di cattura degli animali. Più interessanti sono risultati i dati relativi ai tempi di cattura delle primipare nella sala di mungitura nei primi 15 giorni successivi allo svezzamento degli agnelli; come era logico attendersi, quelle del gruppo addestrate (AD) all ambiente di mungitura durante l allattamento nel complesso impiegavano meno tempo per catturarsi (sec. 75,6 vs 132,6) e richiedevano meno lavoro da parte dell allevatore (sec. 10,0 vs 46,8) per questa operazione. secondi 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 1 3 5 7 16 giorni dallo svezzamento AD NAD Figura 2.2. Tempo di cattura complessivo I dati raccolti indicano da una parte, che gli animali non addestrati hanno necessità di circa 15 giorni per abituarsi al management delle operazioni di cattura in un ambiente non familiare come può essere quello della sala di mungitura (Figura 2.2.); dall altra parte, i dati relativi al tempo di intervento da parte dell operatore addetto alla mungitura è sensibilmente inferiore (Figura 3.2.), rispetto a quello necessario per gli animali che entrano in sala di mungitura soltanto dopo lo svezzamento degli agnelli secondi 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1 3 5 7 16 giorni dallo svezzamento AD NAD Figura 2.2. Tempo di intervento da parte dell allevatore

Ciò è molto importante perché la facilità di cattura favorisce positivamente il rapporto tra l allevatore ed i suoi animali, in quanto favorisce un atteggiamento più tranquillo da parte dell operatore. In conclusione la sperimentazione condotta ha evidenziato come l addestramento all ambiente di mungitura sia in grado di migliorare sia la qualità del latte che il lavoro da parte dell uomo, almeno nei primi 15 giorni di mungitura. far variare, più che il contenuto ematico in globuli bianchi quello delle sue diverse popolazioni ed al contempo migliorare la qualità del latte. Pertanto i singoli leucociti potrebbero essere impiegati come strumento di valutazione dello stato di benessere, così come il tempo di cattura degli animali può rappresentare un parametro di valutazione della confidenza che gli animali hanno con i diversi ambienti di allevamento. Per il completamento di questa prova sperimentale restano ancora da analizzare il contenuto di cortisolo e di interleuchina-6 nel latte.