le fragole italiane agricoltura oggi

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agricoltura oggi Le fragole italiane 17 L offerta di fragole italiane non è più concentrata solo da marzo a giugno ma si estende per tutto l anno. Negli anni 8 la produzione italiana di fragole era presente principalmente in aprile e in maggio e con limitati apporti in marzo e giugno. Dopo 3 anni il picco produttivo si verifica ancora nello stesso periodo ma l offerta va da gennaio a dicembre grazie alle diversificate aree di coltivazione del nostro Paese. Sono due i fattori principali che hanno determinato questa ampia destagionalizzazione : l evoluzione delle tecniche di coltivazione e l introduzione di nuove varietà, in grado di produrre per più ampi periodi.

Le tecniche di coltivazione Nelle regioni meridionali, dove sono presenti le aree più precoci, si producono fragole a partire nel periodo invernale attraverso l adozione, come avviene in California e in Spagna, della cosiddetta winter planting system : nel mese di ottobre vengono poste a dimora delle piante fresche, prevalentemente a radice nuda, estirpate pochi giorni prima da vivai situati principalmente in Polonia o nelle montagne Spagnole e anche in Italia in zone come la Sila. Le piante fresche al momento dell estirpazione dai vivai, in genere, hanno già avviato l induzione a fiore delle gemme e ricevuto un certo numero di ore di freddo in grado di rallentare notevolmente l attività vegetativa. Queste piante, messe a dimora nei fragoleti meridionali in coltura protetta, quindi in condizioni climaticamente vantaggiose, riprendono l attività vegetativa e procedono rapidamente all emissione di fiori. Questa fioritura sarà tanto più precoce quanto è minore il fabbisogno in freddo invernale delle varietà. In genere si ha già in novembre-dicembre in Sicilia, gennaio-febbraio nel Metapontino, in quanto zona più fredda. Un innovativo tipo di pianta fresca denominata cima radicata consente un notevole anticipo di precocità rispetto alla pianta fresca a radice nuda. Questa pianta messa a dimora in settembre negli ambienti più caldi, come quelli siciliani, può già entrare in produzione a metà novembre. Florida Fortuna, varietà della Florida a bassissimo fabbisogno in freddo invernale, è ampiamente coltivata in Sicilia, in quanto nel periodo natalizio in genere è in grado di entrare in piena produzione, garantendo una buona redditività al produttore siciliano. Durante le festività i mercati nazionali, fino a poco tempo fa offrivano solo prodotto importato 16 14 12 1 8 6 FLUSSI PRODUTTIVI IN ITALIA: CAMBIAMENTI IN 3 ANNI 198 4 2 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 16 14 Oggi 12 1 8 6 4 2 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Sicilia e Calabria Campania e Basilicata Valle del Po Aree Montane Verona Sicilia 18 19

dall estero. Prima di affermarsi pianta fresca nei fragoleti meridionali era diffusa la coltivazione di pianta frigoconservata, ancora ampiamente utilizzate nel Nord Italia. La tecnica di coltivazione basata sulla pianta fresca presenta una serie di vantaggi rispetto a quella in cui si fa ricorso alla pianta frigoconservata: ritardo di piantagione di circa 1 mese con conseguente risparmio idrico; anticipo notevole del calendario di raccolta che si prolunga nel tempo evitando picchi di produzione e permettendo una migliore gestione e un minor utilizzo di manodopera aziendale; riduzione dei costi di produzione in quanto non vengono eseguite alcune operazioni colturali, necessarie invece alle piante frigoconservate, quali l asportazione dei fiori dopo la piantagione e degli stoloni nel periodo autunnale; aumento delle caratteristiche qualitative del frutto, soprattutto contenuti in zuccheri e acidi; miglioramento della regolarità della forma e quindi dell aspetto del frutto, minor incidenza di frutti deformati per effetto del minor sviluppo vegetativo con conseguente maggior aerazione delle piante e quindi più possibilità di avere una perfetta impollinazione del fiore. Al Nord, principalmente in Trentino, si è affermata la coltura programmata una tecnica che prevede l utilizzo di piante frigonservate di grosse dimensioni (di tipo A+, WB e TP). Consente la programmazione delle produzioni scaglionando le piantagioni da aprile a luglio; l inizio della raccolta avviene dopo 45-5 giorni dalla data di messa a dimora delle piante. Questa tecnica, piuttosto costosa e molto diffusa nel Nord Europa, è prevalentemente realizzata in coltura fuori suolo e spesso finalizzata ad un solo ciclo colturale e consente di produrre fragole da luglio fino ad ottobre. 11 111

Piante fresche a radice nuda o cime radicate La pianta fresca a radice nuda è prodotta in vivai appositamente costituiti in primavera ed estirpata generalmente a fine settembre primi di ottobre con l arrivo dei primi abbassamenti termici. L estirpazione delle piante può essere eseguita meccanicamente e dopo un attenta selezione, vengono commercializzate solo le piante dotate di un buon calibro al colletto e con apparato radicale piuttosto sviluppato. In genere, alle piante viene asportato gran parte del complesso del fogliame più sviluppato, appena al di sopra del colletto. Le piante vengono poste all interno di cassette e dentro a sacchetti di plastica, al fine di mantenere umido l apparato radicale. Il periodo di tempo fra estirpazione e messa a dimora della pianta nei fragoleti deve essere il più breve possibile (3-5 giorni) e il trasporto deve essere effettuato in container a basse temperature (4-6 C). Le piante fresche utilizzate in Italia sono principalmente prodotte nei vivai polacchi o in aree di altura (7-8 m) localizzate nel centro della Spagna dove si registra in genere - un abbassamento termico prima di iniziare la loro estirpazione. Spesso per raggiungere un quantitativo importante di freddo (circa 2 ore di temperatura 7 C) si ritarda l estirpazione delle piante che però spesso poi in campo evidenziano un troppo basso livello produttivo. L interesse per le piante prodotte nei vivai localizzati in Polonia, deriva dall ampia differenza di latitudine e dal più freddo andamento climatico che in genere consente di anticipare l estirpazione e quindi la messa a dimora delle piante nei fragoleti, anche di 15 giorni rispetto alle piante prodotte nei vivai spagnoli. Per il successo di questo tipo di pianta è indispensabile, infatti, non ritardare la piantagione in Italia oltre la prima decade di ottobre e utilizzare piante mature ben sviluppate nei vivai (non filate o con tessuti troppo giovani). Le piante nei vivai iniziano la differenziazione delle gemme che viene interrotta nelle operazioni di trapianto e poi proseguirà nei campi di coltivazione favorita dalle migliori condizioni di termoperiodo. La pianta cima radicata è un tipo di pianta prodotta in 25-3 giorni a seguito della radicazione, su substrato di torba e in condizioni controllate (altissima umidità grazie a numerosi interventi di nebulizzazione, temperature costanti, ecc.), di una cima dei stoloni (prelevata dai vivai appositamente costituiti oppure che potrebbero essere gli stessi quelli finalizzati a produrre le piante fresche a radice nuda ) provvista di abbozzi radicali. Non tutti i genotipi si adattano a questa tecnica: sembrano più favoriti i genotipi dotati di elevata e precoce capacità rizogena della pianta. 112 113

Le principali aree produttive italiane La coltura della fragola in Italia, dopo l aumento delle superfici registrato nel corso degli anni 6 e 7, si è poi costantemente ridimensionata in tutte le aree produttive fino a raggiungere i gli attuali 3. 7 ettari. Il trend negativo è stato particolarmente accentuato nelle regioni settentrionali rispetto a quelle meridionali in cui attualmente si concentra la maggior parte della produzione nazionale. 114 115

PRINCIPALI AREE FRAGOLICOLE ITALIANE (Impianti 212-213, ettari) 1 Nord (varietà ad alto fabbisogno in freddo): Alba Eva Elsanta Roxana 118 (=) 265 (-3,5%) 616 (+1%) 247 (-2,5%) Sud (varietà a basso fabbisogno in freddo): Candonga Camarosa Florida Fortuna Sabrina 8 6 4 2 89 (+4%) 54 (-9%) 353 (+1%) 231 (-5%) 12 1 8 6 4 2 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 116

Al sud nella zona di Marsala, principale area fragolicola Siciliana e zona più precoce a livello nazionale, lo standard varietale è dominato da Florida Fortuna, recente varietà di origine americana di grande interesse per la spiccata precocità di maturazione. In questa area si è particolarmente diffuso l impiego delle piante fresche cime radicate che consentendo produzioni precoci già nel periodo natalizio. Nella Piana di Lamezia si concentra quasi tutta la fragolicoltura calabrese. In questa zona è in atto una notevole evoluzione varietale e Camarosa è stata rimpiazzata da alcune varietà di origine italiana come Kamila, Nabila e Rania e spagnole come Sabrina. 8 7 6 5 4 3 2 1 29 21 211 212 213 Camarosa 29% Sabrina 12% Rania 26% Candonga Nabila 9% Amiga 3% 118 119

In Campania si concentra il principale bacino di produzione italiano. La coltura è concentrata nella Piana del Sele e nell Agro-Aversano. Si sono affermate le varietà Candonga e Sabrina. Nel metapontino (Basilicata), lo standard varietale è dominato ampiamente da Candonga. Evoluzione standard varietale Evoluzione standard varietale 8 7 6 5 4 9 8 7 6 5 Candonga (82%) 3 2 1 4 3 2 1 Pajaro Nabila (5%) Sabrina (4%) Pircinque (3%) 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Camarosa (+6%) Sabrina (43%) Candonga (11%) Amiga (17%) F. Fortuna (7%) Thetis 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 12 121

Le varietà Come si è già riferito le varietà unifere a bassissimo fabbisogno in freddo invernale, come Florida Fortuna, consentono un marcato anticipo della maturazione dei frutti nelle aree meridionali. Tuttavia l innovazione più rilevante si è registrata con la diffusione di varietà rifiorenti, in grado di fiorire continuamente, dodici mesi l anno, temperatura permettendo. Infatti solo se la temperatura scende al di sotto dei 7 C (limite minimo per lo sviluppo delle piante di fragola) si ha l arresto dello sviluppo sia vegetativo che produttivo. Anche le elevate temperature estive possono ostacolare la differenziazione di gemme e arrestare o peggiorare qualitativamente la produzione. Questa è la ragione per cui queste varietà si sono principalmente diffuse negli ambienti più freschi di montagna, sia al Nord che al Sud Italia. Le coltivazioni di rifiorenti si stanno ampiamente diffondendo anche nel Nord Europa. Si fa ricorso ad una pianta frigoconservata messa a dimora in aprile, in grado >> 122 123

Nell area cesenate si concentra circa l 8% della fragola emiliano-romagnola in gran parte coltivata ancora in pieno campo (7%) anche se vi è una tendenza alla copertura dei fragoleti con tunnelloni di tipo veronese finalizzati alla protezione della coltura dalle piogge durante il periodo fioritura-raccolta e non ad anticipare le produzioni. A Cesena è importante il ruolo ricoperto dalle coltivazioni biologiche. In questa area si è pienamente affermata la varietà a maturazione precoce Alba, seguita da Roxana. Nelle aree settentrionali il veronese è il principale bacino di produzione. La fragolicoltura veronese è basata sulla tecnica di coltivazione autunnale-primaverile, nota come autunnale veronese, che consente un doppio ciclo di fruttificazione, in autunno e nella primavera successiva dalle stesse piante. Non tutte le varietà si adattano a questa tecnica; attualmente dominano lo standard varietale Eva e Roxana. 6 Evoluzione standard varietale 5 Evoluzione standard varietale 5 Alba (4%) 4 Marmolada 4 3 Eva (41%) 3 2 Roxana (15%) 2 Roxana (15%) 1 Tecla (11%) 1 Irma (8%) Nora Antea (8%) Clery (8%) Darselect Alba 25 26 27 28 29 21 211 212 213 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 124 125

In Trentino, la coltura è finalizzata alla produzione di fragole (soprattutto Elsanta) nel periodo estivo, facendo ricorso a colture programmate principalmente fuori suolo. Si stanno affermando notevolmente anche le varietà rifiorenti. In Piemonte, la fragola è concentrata principalmente nel cuneese a quote comprese tra i 55 ed i 9 m. di altitudine ed è finalizzata a periodi di raccolta più tardivi (da maggio fino a luglio) rispetto a quelli della Pianura Padana. Evoluzione standard varietale 5 Marmolada 4 3 2 1 Miss Varietà fiorenti 28% Alba 24% Clery (14%) Asia (11%) 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 126 127

di produrre da giugno fino all autunno inoltrato (in base alla diminuzione dei valori termici). Con l ausilio di serre riscaldate e illuminate, le rifiorenti sono in grado di produrre anche per tutto l inverno nei Paesi più freddi. I programmi di miglioramento genetico si stanno impegnando notevolmente nell innovazione di varietà rifiorenti: Vent anni fa questo tipo era pressochè sconosciuto. In gran parte di origine californiana, non erano perfettamente adatte ai nostri climi itliani, soprattutto di pianura, e non in grado di garantire la qualità del prodotto richiesta dai mercati. Attualmente sono disponibili nuove varietà rifiorenti pienamente adatte ai nostri ambienti e in grado di fornire frutti con elevato standard qualitativo interessante per i consumatori anche nei periodi fuori stagione. Walther Faedi Gianluca Baruzzi Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura Unità di Ricerca per la Frutticoltura Forlì - CRA-FRF 128