LOGICA. Definizione: una proposizione semplice è una frase della quale si possa dire se è



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LOGICA La logica nasce nell antica Grecia ed in particolare possiamo far risalire il suo inizio al grande filosofo Aristotele (384 a.c. 322 a.c.) che la tratta principalmente negli Analitici I e Analitici II, facenti parte di un complesso di scritti chiamati Organon. Quella di Aristotele, definita logica classica, passando dal Medioevo dove viene sviluppata e studiata con grande intensità, rimane praticamente immutata fino al 800-inizi 900. In uesto periodo subisce una trasformazione, ad opera di grandi matematici, uali Boole, Frege, Russell ed altri, diventando logica matematica. Quella che secondo Aristotele era lo studio delle forme di ragionamento del linguaggio comune, assume una accezione più restrittiva, diventando lo studio delle dimostrazioni, e in generale di tutte le forme di ragionamento di tipo matematico. L oggetto dello studio è dunue la forma del ragionamento matematico, indipendentemente dal contenuto. Attraverso esempi di tipo classico e matematico, noi studieremo tali forme di ragionamento. LINGUAGGIO DELLE PROPOSIZIONI Il linguaggio delle proposizioni (o linguaggio proposizionale) si occupa delle proposizioni. Le proposizioni di cui tratteremo hanno un valore ristretto rispetto a uelle del linguaggio comune. vera o falsa. Definizione: una proposizione semplice è una frase della uale si possa dire se è Per prima cosa abbiamo posposto al termine proposizione il termine semplice : uesto per distinguerle da uelle composte che tratteremo più avanti. Il termine frase sta ad indicare che deve seguire le regole della sintassi e della semantica della lingua, uindi deve essere una seuenza di parole del vocabolario dotate di senso. Il punto caratterizzante della definizione è il poter stabilire se l enunciato espresso dalla proposizione è vero o falso. Questo deve essere possibile stabilirlo con certezza, senza ambiguità. Inoltre non sono ammesse terze possibilità, come: forse, abbastanza, ecc. Facciamo degli esempi: Frasi che non sono proposizioni semplici: Oggi pioverà? - 1 -

Chissà se oggi avrò la febbre. Speriamo di vincere il campionato! Studia! E possibile che non riesca a risolvere le diseuazioni Ovviamente sono da escludere tutte le frasi che non sono ben formate. Frasi che sono proposizioni semplici: Oggi piove 3 = 3 5 < 0 Domani è il mio compleanno Karl Weierstrass è un matematico Il Sole è una stella blu Di tutte ueste frasi possiamo dire, con certezza, se sono vere o false. Al posto delle proposizioni semplici, useremo delle variabili proposizionali. Le variabili proposizionali possono essere pensate, facendo un parallelismo con il linguaggio algebrico, come lettere al cui interno si mettono via via dei numeri. Per esempio, se vogliamo indicare la formula dell area di un rettangolo scriveremo: A=bxh. Le lettere b ed h saranno sostituite, di volta in volta, dai numeri che il problema ci fornisce. Analogamente dentro le variabili proposizionali, che indicheremo con a,b,c,...p,,... dobbiamo pensarci delle proposizioni specifiche, come uelle elencate sopra. Le proposizione semplici possono essere composte tra di loro, esattamente come in algebra le lettere (o numeri) vengono composte tra di loro con le operazioni. In logica gli euivalenti delle operazioni si chiamano connettivi logici. Prima di vederli nel dettaglio diamo una nuova definizione. Definizione: una proposizione composta è un insieme di proposizioni semplici legate tra loro da connettivi logici. I connettivi logici sono: (negazione) (congiunzione), (disgiunzione), (implicazione), (doppia implicazione). - 2 -

I simboli per rappresentare i connettivi logici sono variati attraverso gli anni ed anche oggi non c è uniformità in tutti gli ambiti. Per esempio il simbolo di negazione si può rappresentare così: p, ~ p, p. Anche nei linguaggi di programmazione e negli applicativi per pc c è una grande difformità di simboli. L ordine in cui sono stati elencati è anche l ordine di esecuzione nel caso in cui in una proposizione composta ne siano presenti due o più: esattamente come accade per l ordine di esecuzione delle operazioni tra numeri. Nel caso siano presenti parentesi, le operazioni dentro di ueste devono essere eseguite per prime. Per definire i connettivi logici usiamo un formalismo grafico chiamato tavola di verità. Questa non è altro che una tabella nelle cui colonne vengono riportate le variabili proposizionali, semplici e composte, e nelle corrispondenti righe i valori di verità Vero o Falso (in genere abbreviato V, F oppure T(rue), F(alse) oppure 1, 0). Adesso andremo ad analizzare, in modo schematico i connettivi logici, definendoli tramite le tavole di verità e fornendo degli esempi. (negazione) p si legge non p p V F p F V p: 13 è un numero primo p: 13 non è un numero primo p: Giuseppe va in montagna p: Giuseppe non va in montagna (congiunzione) p si legge p e p p V F F F V F F F F p: 13 è un numero primo : 13 è un numero dispari p 13 è un numero primo e 13 è un numero dispari oppure 13 è un numero primo e dispari p: Giuseppe va in montagna : Giuseppe prende la funivia p Giuseppe va in montagna e prende la funivia (disgiunzione) p si legge p o - 3 -

p p V F V F V V F F F p: x è minore di 3 : x è maggiore di 5 p x è minore di 3 o maggiore di 5 p: Giuseppe va in montagna : Giuseppe va in Trentino p Giuseppe va in montagna o in Trentino (implicazione) p si legge p implica oppure se p allora p p V F F F V V F F V p è condizione sufficiente per oppure è condizione necessaria per p p si chiama antecedente oppure premessa oppure ipotesi si chiama conseguente oppure conclusione oppure tesi p: R è un uadrato : R è un rettangolo p Se R è un uadrato, allora è un rettangolo p: Il Sole risplende : Giuseppe va in montagna p Se il Sole risplende allora Giuseppe va in montagna oppure il Sole risplende implica che Giuseppe va in montagna (doppia implicazione) p si legge p implica e viceversa oppure p se e solo se oppure p p p è condizione necessaria e sufficiente per (se e solo se si può sintetizzare con sse) V F F F V F F F V p: R è un rombo : R è un uadrilatero con uattro lati congruenti p R è un rombo se e solo se è un uadrilatero con uattro lati congruenti p: Giuseppe va in montagna : Il Sole risplende p Condizione necessaria e sufficiente affinché Giuseppe vada in montagna è che il Sole risplenda oppure Giuseppe va in montagna se e solo se il Sole risplende A uesti connettivi se ne può aggiungere un altro chiamato o esclusivo, simboleggiato da, la cui tavola di verità è la negazione della doppia implicazione. L o esclusivo (in latino aut ), si contrappone all o inclusivo (in latino vel ). - 4 -

Tra tutte le proposizioni composte alcune hanno caratteristiche particolari, per esempio uelle sempre Vere o sempre False. Definizione: Una tautologia è una proposizione composta la cui tavola di verità ha sempre valore Vero, indipendentemente dal valore di verità delle proposizioni semplici da cui è formata. Definizione: Una contraddizione è una proposizione composta la cui tavola di verità ha sempre valore Falso, indipendentemente dal valore di verità delle proposizioni semplici da cui è formata. p p p p p p V F V F F V V F p p è una tautologia (la proposizione p p si chiama Principio del terzo escluso) p p è una contraddizione(la proposizione p p si chiama Principio di non contraddizione) Diamo adesso un altra definizione. Definizione: Due proposizioni si dicono euivalenti se hanno la stessa tavola di verità p p p p V V F V V V F F F F F V F F Le proposizioni p e p sono euivalenti perché hanno la stessa tavola di verità. L implicazione Date le proposizioni p e si definiscono le seguenti implicazioni: p implicazione diretta p implicazione inversa p implicazione contraria p implicazione contronominale L implicazione diretta e contronominale sono euivalenti (così come l inversa e la contraria, dato che sono una la contronominale dell altra). Provare a dimostrare l asserto. - 5 -

p : Se una funzione è derivabile allora è anche continua p Se una funzione non è continua allora non è neppure derivabile Le regole Logiche Nelle dimostrazioni matematiche è necessario effettuare una serie di passaggi deduttivi da proposizioni che assumiamo Vere, come assiomi, definizioni, teoremi precedentemente dimostrati, ipotesi, a proposizioni di cui non sappiamo il valore di verità, ma ne vogliamo stabilire, alla fine, la veridicità. Queste proposizioni finali vengono chiamate Tesi (molto spesso la tesi è unica). Affinché uesta catena di passaggi tra proposizioni conservi il valore di verità è necessario che seguano certe regole, chiamate regole logiche (o deduzioni valide, o regole deduttive). Diamo allora le seguenti definizioni. Definizione: Una regola è una relazione tra proposizioni esprimibile nella forma: dove p 1,..., p n vengono dette premesse e conclusione p 1.. p n Definizione: Una regola si dice regola logica se ( p 1... p n ) è una tautologia Ricapitolando possiamo dire che le regole logiche sono le uniche regole consentite nella logica matematica come forme di ragionamento valide. Solo esse, infatti, permettono di trasmettere l eventuale verità delle premesse alla conclusione. Alcune regole logiche: p p Modus Ponens: Se il triangolo T è isoscele allora ha gli angoli alla base congruenti T è isoscele T ha gli angoli alla base congruenti p p Modus Tollens: Se il triangolo T è isoscele allora ha gli angoli alla base congruenti T non ha gli angoli alla base congruenti T non è isoscele - 6 -

p p r r Sillogismo ipotetico: Se il triangolo T è isoscele allora ha gli angoli alla base congruenti Se T ha gli angoli alla base congruenti allora la bisettrice coincide con l altezza Se T è isoscele allora la bisettrice coincide con l altezza Costruzione di una tavola di verità Ci proponiamo adesso di costruire una tavola di verità per effettuare una dimostrazione logica. Supponiamo di voler verificare che il Modus Tollens è una regola logica. Per far uesto dovremo prendere due variabili proposizionali: p, ed assegnare loro i valori di verità V o F, creando tutte le combinazioni possibili: p V V V F F V F F La proposizione composta finale, di cui dovremo esaminare la tavola di verità è: ( ( p ) ) p. Costruiamo le varie componenti della proposizione, evidenziando, di volta in volta, le colonne coinvolte: p p V F F F V V F F V p p F V F F V F V V F F F V V p p (p ) F F V F F V F F V V F F F F - 7 -

p p (p ) p F F F V F F V F F F V V F F V F F V p p (p ) p ((p ) ) p F F F V V F F V F F V F V V F F V V F F V V Poiché l ultima colonna, che è la tavola di verità della proposizione che volevamo dimostrare, contiene tutti V, possiamo concludere che è una tautologia e uindi il Modus Tollens è una regola logica Osservazione: Provare a partire da 3 variabili proposizionali: uante combinazioni di V-F si ottengono? Quale è la legge che regola il numero di variabili proposizionali con il numero di combinazioni possibili? LINGUAGGIO DEI PREDICATI Il linguaggio proposizionale risulta troppo povero per formalizzare alcuni enunciati; ad esempio in tale linguaggio non possiamo esprimere enunciati contenenti espressioni del tipo esiste almeno un, esiste uno ed uno solo, tutti gli elementi di, per ogni. Introduciamo allora un nuovo linguaggio, simile al precedente, ma più ricco, contenente due uantificatori: Quantificatore Universale si simboleggia con e si legge per ogni Quantificatore Esistenziale si simboleggia con e si legge esiste ( almeno uno ) La scrittura x P(x) si legge per ogni x p di x e significa ogni elemento x gode della proprietà P (ad esempio ogni numero intero ha un predecessore ) - 8 -

La scrittura x P(x) si legge esiste un x tale che p di x e significa esiste un elemento x che gode della proprietà P (ad esempio esiste un numero primo che è pari, in uesto caso ne esiste uno solo, ma il uantificatore sottintende almeno uno) I due uantificatori sono intercambiabili seguendo le seguenti regole: x P(x) euivale a: x P(x) x P(x) euivale a: x P(x) ogni numero intero ha un predecessore euivale a non esiste nessun intero che non abbia predecessore esiste un numero primo che è pari euivale a non tutti i numeri primi non sono pari (cioè dispari) - 9 -