Sudden Stops e crisi finanziarie: ci sono lezioni per l Italia?

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Transcript:

15-12-2012 Sudden Stops e crisi finanziarie: ci sono lezioni per l Italia? Paola Caselli Eief

Sintesi Brusche inversioni dei flussi di capitali ( sudden stops ) si sono comunemente verificate dopo fasi di forte espansione del credito interno e si sono associate spesso, ma non sempre, a crisi finanziarie, bancarie e/o valutarie con drastiche cadute del PIL, della DI e forti aumenti della disoccupazione Nei paesi emergenti l aggiustamento ai sudden stops ha richiesto, a parte rare eccezioni, deprezzamenti significativi del tasso di cambio nominale e reale. Gli aggiustamenti macroeconomici (politica fiscale, tassi di cambio/regimi valutari e quindi politica monetaria) si sono accompagnati anche a programmi di riforme in vari settori (bancario e finanziario, corporate governance, privatizzazioni)

Evidenza empirica sui Sudden Stops Le figure successive sintetizzano l evoluzione di alcune variabili macroeconomiche rilevanti in episodi di sudden stops e sono tratte da: Selim Elekdag e Yiqun WU: Rapid Credit Growth: Boon or Boom-Bust? IMF Working Papers WP/11/241, October 2011. i. 99 episodi identificati nel periodo 1960-2010: 60 in paesi emergenti (16 dell Asia) e 39 in economie avanzate (Italia, 1992; Svezia, 1990; Finlandia, 1990) ii. iii. Cosa avviene nei 3 anni che precedono e nei 3 che sguono il punto di svolta del credito reale. Confronto fra effetti nei paesi emergenti e nei paesi avanzati

PIL in termini reali Source: Selim Elekdag Yiqun Wu (2011)

Saldo del Conto Corrente (in percentuale del Pil) Source: Selim Elekdag Yiqun Wu (2011)

Tasso di cambio effettivo reale (calcolato sulla base dei prezzi al consumo) Source: Selim Elekdag Yiqun Wu (2011)

Economie emergenti vs. avanzate: saldo del conto corrente (in percentuale del Pil) Source: Selim Elekdag Yiqun Wu (2011)

Economie emergenti vs. avanzate: tasso di cambio effettivo reale (calcolato sulla base dei prezzi al consumo) Source: Selim Elekdag Yiqun Wu (2011)

Sudden stops nei paesi asiatici (1997) deprezzamento del tasso di cambio vs. dollaro USA(*) (*) Unità di dollari USA per unità di valuta locale; 5 gennaio 1996 = 100. Fonte: IMF World Economic Outlook (October 1999)

Tassi di cambio effettivi reali di alcuni paesi emergenti nel periodo 1994-1999 (*) (*) calcolati sulla base dei prezzi al consumo; giugno 1997 = 100 Fonte: IMF World Economic Outlook (October 1999)

Bottom line Le esperienze di sudden stops nei paesi emergenti negli ultimi 50 anni indicano che il deprezzamento del tasso di cambio nominale e reale ha costituito uno degli elementi peculiari del processo di aggiustamento macroeconomico a shock indotti dalla perdita di fiducia degli investitori internazionali. I deprezzamenti del tasso di cambio nominale e reale sono stati generalmente molto ampi e non sono stati riassorbiti dopo tre anni dall inizio della crisi.

Un contro-esempio: la crisi della Lettonia Isolato contro-esempio recente di sudden stop sfociato in una profonda crisi finanziaria e reale, ma non in una valutaria, è quello della Lettonia. Dopo aver registrato tassi di crescita compresi fra il 30 e il 60 per cento all anno nel periodo 2000-2006, dopo lo scoppio della crisi alla metà del 2007, il credito ha decelerato fino a diminuire nel 2009 e nel 2010. Il culmine della crisi (in termini di spread) è stato raggiunto nell estate 2009. Dopo l approvazione e attuazione di un drastico programma di aggiustamento ( svalutazione interna ) le tensioni si sono attenuate: i tassi di interesse a breve sono scesi dal 30 per cento a valori prossimi a quelli dell area dell euro già dalla primavera del 2010.

Il regime di cambio fisso unilaterale con l euro ha tenuto, contrariamente a quanto temuto (Krugman: Latvia will be the new Argentina; Roubini: devaluation of the lats seems unavoidable ) La svalutazione esterna è stata sostituita da una interna e ha permesso un guadagno di competitività considerevole senza variazioni della parità con l euro Svalutazione Interna : riduzione dei salari dei dipendenti pubblici del 26% e di quelli privati del 10%; licenziamento di circa il 30 per cento dei dipendenti pubblici e chiusura di circa la metà di enti pubblici; miglioramento del saldo del settore pubblico di 16 pp di PIL fra il 2008 e il 2011.

Le perdite in termini di PIL (e di occupazione) sono state molto forti (quasi 22 per cento nel periodo 2008-10), ma nel 2011-12 il PIL è aumentato del 5.5 e del 4,5 per cento, rispettivamente. La esperienza della Lettonia è stata molto apprezzata dall FMI (cfr. Blanchard, giugno 2012) e dal Peterson Institute for International Economics (luglio 2012) che la indica come esempio da seguire anche per Grecia, Italia e Portogallo. Tuttavia, date le enormi differenze in termini di dimensione, di popolosità, di struttura produttiva, di livello del debito e della spesa pubblica, l esperienza della Lettonia non sembra costituire un caso di particolare utilità per l Italia.