Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Psicologia Aspetti e caratteristiche dell uso ricreativo di Cannabis Tesi di laurea di: Concetta Coccellato Relatore: Ch.ma Prof. Marie Di Blasi Anno accademico 2003-2004
INTRODUZIONE Questo lavoro si propone di indagare i vari aspetti che contraddistinguono l uso ricreativo di cannabis e non, tra i consumatori. Si è cercato, quindi, di provare a comprendere quali potessero essere le motivazioni e l immaginario di riferimento, gli aspetti relazionali sottesi al consumo della sostanza. A tal fine si è ritenuto opportuno descrivere dei cambiamenti e dei conflitti che animano il giovane, durante il periodo adolescenziale. La possibilità di prendere in considerazione il contesto in cui l adolescente vive e cresce, permette di evidenziare alcune tematiche che ne spiegano le motivazioni all uso: gli effetti, l incontro con la sostanza e le implicazioni che questa può avere nella vita del giovane. Inoltre questo periodo dello sviluppo è caratterizzato dalla sempre maggior rilevanza che va assumendo il gruppo dei pari. Quest ultimo permette al soggetto di avere un luogo dove 4
potersi confrontare e condividere gli obiettivi della crescita. Le diverse dinamiche gruppali, infatti, attraversano l adolescente e lo aiutano nel suo lungo cammino verso l indipendenza e il suo divenire adulto. In questo quadro, la cannabis, come le altre droghe, si configura come un mezzo assai facile ed efficace per conseguire obiettivi ritenuti importanti: per esempio, assumere l immagine vincente del trasgressivo, di chi non ha paura di sperimentare; conquistare la stima dei pari, il cui giudizio spesso è tutto; facilitare la socializzazione, superando paure e inibizioni; abbandonare l immagine di sé infantile e dipendente dagli adulti, incapace di farsi valere nel mondo; sondare parti sconosciute del Sé e, dunque, allargare la propria identità; oppure al contrario, assecondare le dinamiche più immature dell adolescenza; esaltarsi nel superamento dei confini fisici e mentali; partecipare a un rito collettivo assai eccitante (Rigliano, 2004, p. 17-18). In questa visione, l uso di alcune droghe leggere, come la cannabis, acquista un significato particolare, poiché i giovani sembrano utilizzarla al fine di provarne piacere nel dividerla e nell interagire con gli altri. 5
In una società, come quella odierna, in cui mancano modelli condivisi che accompagnino la crescita dell adolescente, è diventato normale pensare che sia giusto usare qualcosa per raggiungere stati mentali positivi (Rigliano, 2004, p. 12). Il piacere o l alterazione degli stati di coscienza, legati al consumo di cannabis, sono intesi come un collante dal gruppo, come una forma di condivisione di esperienze e vissuti. Fumare cannabis in gruppo è un modo per aumentare e facilitare la comunicazione, la distensione, lo scherzo, la complicità tra i suoi componenti. Si potrebbe dire quasi che la cannabis possa essere considerata una droga socializzante, in grado di migliorare le prestazioni o le prove relazionali che l adolescente deve affrontare nel corso della sua giovinezza. 6
CAPITOLO PRIMO GLI ADOLESCENTI ED IL GRUPPO Il presente elaborato intende trattare l adolescenza a partire dalla definizione di quest ultima, intesa come una fase del ciclo di vita, caratterizzata dalla realizzazione di compiti evolutivi (Maggiolini e Pietropolli Charmet, 2004, p. 11). Da questo punto di vista, il vertice evolutivo guarda all adolescenza come un periodo caratterizzato da compiti fasespecifici necessari a permettere al giovane il raggiungimento dello status di adulto e la sua nascita come soggetto sociale (Maggiolini e Pietropolli Charmet, 2004). Nello specifico, si vuole guardare all uso di cannabis come uno dei tanti supporti psicologici che l adolescente ha a disposizione nell attuale società occidentale (caratterizzata dalla mancanza di riti di passaggio) per portare a termine i propri compiti evolutivi. E bene sottolineare come trattare il tema dell uso di cannabis 7
tra i giovani significa contestualizzare il fenomeno all interno del periodo adolescenziale. Quest ultimo, infatti, è caratterizzato non solo dalla presenza di cambiamenti fisici, emotivi, cognitivi e relazionali, ma anche da una spinta esplorativa necessaria alla crescita evolutiva dell adolescente (Di Blasi, 2003, p. 27). I giovani d oggi ricercano attivamente e creativamente esperienze originali che siano edificanti sia emotivamente che intellettivamente per la loro individuazione e riorganizzazione di sé ed anche per mettere in discussione i valori precedentemente accettati (Di Blasi, 2003). L adolescente, mettendo da parte i vecchi investimenti oggettuali che offrivano protezione e accudimento al bambino, si spinge alla conoscenza del mondo esterno, attraverso cui riesce a sviluppare nuove competenze e costruire nuove relazioni. Tutti questi nuovi elementi lo aiutano nella costruzione e ridefinizione della propria identità. Ridefinire la propria identità in adolescenza implica un generale lavoro di lutto, nel trasformare gli oggetti di identificazione infantili in oggetti perduti, così come tutta la 8
propria identità infantile in una realtà che si perde (Bonino, 1994, p. 15) 1. Da questo punto di vista, uno degli elementi che sembrano contraddistinguere l adolescenza è il processo di costruzione di un Sé più maturo, percepito come autentico, che gli permetta di superare funzionalmente i diversi compiti evolutivi. L adolescente per giungere allo stadio adulto ed acquisire maggiore autonomia, si trova a fronteggiare numerose trasformazioni in settori differenti: i mutamenti fisiologici e l acquisizione del pensiero astratto o simbolico, la trasformazione del rapporto con i genitori, l inserimento nel gruppo dei pari e l acquisizione di nuove competenze che influenzano le modalità con cui egli si accosta al mondo e costituiscono i fattori più importanti nella costruzione del Sé e dell identità (Pietropolli Charmet, 2000, p. 11). Tale percorso di crescita dell adolescente necessita di un processo di transizione dalla nicchia familiare al mondo sociale. L idealizzazione un tempo provata per i genitori viene ritirata e l individuo diventa capace di rinunciare all onnipotenza magica 1 Definizione tratta da Bonino S., (1994), Dizionario di Psicologia dello sviluppo, Einaudi, Torino, (cfr. voce: Aspetti psicodinamici dell adolescenza). 9
infantile. Nel lavoro del lutto, necessario al distacco dalla famiglia e alla rinuncia di un immagine onnipotente di sé e dei genitori, non è solo il figlio che dovrebbe riuscire a separarsi dai suoi vecchi investimenti oggettuali (i genitori), ma anche i genitori stessi dovrebbero riuscire ad elaborare questo distacco e riformulare la relazione affettiva con il figlio. Nell adolescente, questo processo, che si alterna tra tendenze separative e regressive, genera stati di confusione, di colpa e d angoscia. Il separarsi, infatti, da parti di sé amate e sentite ancora utili, costituisce un compito molto difficile per l adolescente costretto a realizzare il proprio processo d individuazione e superare nuovi compiti evolutivi. Questi stati confusionali potranno scoprire nel gruppo un contenitore adatto nel quale essere risolti 2. Da ciò deriva l esigenza di costruire relazioni più profonde che gli permettano di comprendere, tramite il confronto tra coetanei, le proprie esperienze (Bonino et al., 1994). 2 Bonino S., (1994), Dizionario di Psicologia dello sviluppo, p. 15, Einaudi, Torino, (cfr. voce: Aspetti psicodinamici dell adolescenza). 10
Infatti la funzione che assume il gruppo di amici nell adolescenza sostituisce l iniziale protezione familiare, aiutando i ragazzi a staccarsi dalla dipendenza dei genitori ma al tempo stesso fornendo un punto di riferimento su cui poter contare per affrontare e risolvere i problemi e le difficoltà di una nuova vita sociale (Gioè et al., 2001). Durante l adolescenza, la ricerca di una propria autenticità, spinge il giovane ad allargare il proprio mondo vitale, ad incontrare vari tipi di persone, ad esplorare nuovi ambienti, a conoscere e ad avere contatti con altre culture, e a mettere alla prova i sistemi di valori conosciuti (Bonino, 1994, p. 10) 3. L allargamento del proprio mondo vitale fa si che l adolescente si rapporti con nuovi bisogni e nuove emozioni che richiedono uno sforzo di attribuzioni di senso per non venirne sovrastati. 3 Definizione tratta da Bonino S., (1994), Dizionario di Psicologia dello sviluppo, Einaudi, Torino, (cfr. voce: Adolescenza). 11
1.1 L adolescenza e il suo contesto L adolescenza quindi si configura come una fase critica nel processo di crescita in quanto il giovane ha come compito quello di riuscire a confrontarsi con il mondo sociale. Alcuni autori (Maggiolini et al., 2004) sottolineano come tutto ciò venga affrontato in maniera assolutamente individuale tramite processi di simbolizzazione metacognitiva a differenza di quanto avveniva nelle società più tradizionali, in cui si realizzava in modo preriflessivo e rituale, attraverso i riti d iniziazione (Maggiolini e Pietropolli Charmet, 2004, p. 18). Infatti i riti d iniziazione (il superamento delle prove scolastiche, il trovare un posto di lavoro, il matrimonio, la capacità generativa, sancita dalla nascita del primo figlio) di un tempo, erano una serie di rituali che sancivano la transizione dall infanzia all età adulta (Crispi e Mangia, 2000, p. 117) dell adolescente. Questi riti mettevano in scena una morte della morte: il bambino deve morire all infanzia per rinascere alla condizione di adulto (Pommerau, 1998, p. 113-114). 12