per Venezia e l Adriatico. un aggiornamento sulla rilevanza del porto veneziano

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per

INTRODUZIONE ~ Venezia si è affermata, nel corso degli ultimi 20 anni, quale marquee port della crocieristica internazionale. Un porto in grado di registrare non solo numeri via via crescenti di crocieristi (+500% passeggeri movimentati in 16 anni) ma anche, in una virtuosa relazione con la produzione crocieristica locale anch essa cresciuta e ramificatasi in diverse direzioni, significative ricadute economiche ed occupazionali per l area di riferimento. ~ Nel corso del 2013 è stato realizzato un approfondimento che ha ampliato l area presa in considerazione estendendola al contesto Adriatico partendo dall ipotesi che fosse limitante esaminare il ruolo di Venezia e del suo porto crocieristico solo all interno dell ambito comunale o provinciale. ~ La riflessione impostata ha provato ad esplorare la virtuosa dipendenza dell intera area adriatica dalla forza attrattiva e produttiva di Venezia, home port di riferimento dell Adriatico ma anche di tutto il Mediterraneo. ~ In quell occasione si è posta particolare attenzione alla soglia delle 40.000 GRT che avrebbe distinto le navi su cui sarebbe ricaduto il divieto di transito a Venezia (bacino San Marco e Canale della Giudecca) sancito nel 2012 (il cosiddetto decreto salva coste ). ~ Alla luce delle più recenti evoluzioni, riepilogate più avanti, appare opportuno aggiornare l analisi del 2013 tenendo conto di una nuova soglia, individuabile nelle navi superiori a 96.000 GRT le quali subiranno, laddove non intervenissero modifiche nel frattempo, un divieto di transito integrale a partire dal prossimo anno (2015). 2

INTRODUZIONE ~ La soglia precedentemente citata di 40 mila tonnellate era inserita nel decreto firmato (ad inizio 2012, dopo l incidente dell Isola del Giglio) dai ministri dell Ambiente e dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti. Si prevedeva, per la peculiarità della laguna di Venezia e per l impossibilità di individuare allora un alternativa già pronta, che il divieto entrasse in vigore una volta che le Autorità marittime avessero individuato vie alternative praticabili per il passaggio delle navi dirette alla stazione passeggeri di Venezia. ~ Successivamente alla realizzazione del precedente lavoro (Ottobre 2013) la situazione si è evoluta, a partire da una riunione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con due atti prodotti dall Autorità marittima di Venezia che prevedono, in sintesi, di: ~ individuare il canale "Contorta-S.Angelo" quale via alternativa praticabile che sulla base della documentazione progettuale depositata presso gli organi competenti presenta caratteristico tecniconautiche tali da garantire il necessario coefficiente di sicurezza (rif. decreto 472 del 5 dicembre 2013, Autorità marittima di Venezia); ~ limitare fortemente il traffico passeggeri lungo il canale della Giudecca già dal 2014, ad esempio identificando in 708 il numero massimo di transiti di navi superiori a 40.000GRT (rif. ordinanza n. 153 del 5 dicembre, Autorità marittima di Venezia); ~ sostituire, dal'anno 2015, il punto precedente con il divieto integrale del transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca a navi passeggeri di stazza lorda superiore a 96.000 tonnellate. ~ Quest ultima soglia appare dunque rilevante per valutare le perdite che simili decisioni potrebbero causare non solo a Venezia ma a tutta l area adriatica. 3

TRAFFICO ~ Venezia ha, come ampiamente noto, un profilo prevalente di homeport, con una quota di passeggeri in transito inferiore al 20% (18,8% nel 2012 scesa a 16,7% nel 2013). ~ Rimandando al precedente studio per una più completa analisi del traffico crocieristico nel mar Adriatico si ricorda come: ~ la sponda orientale sia caratterizzata fortemente da transiti (se si esclude il caso di Corfù che può vantare la possibilità di connessioni con il resto dell Europa, soprattutto settentrionale, tramite i servizi offerti dall aeroporto, riuscendo a proporsi come home port). ~ La sponda italiana (eccezion fatta per Brindisi, sostanzialmente porto di transito) vede almeno un terzo del traffico movimentato rappresentato da imbarchi e sbarchi. ~ Oltre alla già citata Corfù va segnalato come solo Trieste abbia un profilo di homeport simile a quello di Venezia in termini percentuali (circa 80%). In termini assoluti i volumi sono però radicalmente diversi con Trieste al 18mo posto nazionale (poco più di 70mila) rispetto allo storico secondo posto nazionale assoluto di Venezia (1,8 milioni di passeggeri e leadership nazionale per crocieristi imbarcati e sbarcati). 4

PICCOLE E GRANDI NAVI A VENEZIA DISTRIBUZIONE TRAFFICO CROCIERISTICO PER DIMENSIONE NAVI, RIPARTIZIONE PERCENTUALE, 2012 totale passeggeri movimentati toccate nave 25,8% 45,6% 54,4% transiti (pax) 53,3% inferiore a 96.000 GRT superiore a 96.000 GRT imbarchi-sbarchi (pax) 43,8% 74,2% 46,7% 56,2% ~ Come già rilevato nel precedente lavoro, il traffico a Venezia è caratterizzato da navi di varia stazza ma, seppur con un minor numero di toccate (poco più di un quinto sul totale), rappresenta circa la metà dei crocieristi movimentati (complessivamente il 45,6% frutto del 53% dei passeggeri in transito e del 44% dei passeggeri in imbarco e sbarco). 5

PICCOLE E GRANDI NAVI A VENEZIA ~ Con un ulteriore elaborazione grafica è possibile vedere quanto pesano sul totale le diverse categorie di movimento passeggeri (imbarchi e sbarchi rispetto ai transiti) per le navi sopra e sotto la soglia RIPARTIZIONE DELLA MOVIMENTAZIONE PASSEGGERI PER TIPOLOGIA SUL TOTALE, 2012 Imbarchi + sbarchi (81,2%) 624.088 35,51% 802.008 45,64% 154.605 8,80% 176.596 10,05% Crocieristi in transito (18,8%) inferiore a 96.000 GRT superiore a 96.000 GRT 6

NAVI VENEZIA E ITINERARI PER L ADRIATICO IN Le torte e gli istogrammi mostrano i dati relativi al 2012 ed al 2013, anno in cui il peso delle navi superiori alle 96.000 GRT è aumentato. DISTRIBUZIONE PASSEGGERI MOVIMENTATI PER DIMENSIONE NAVI, RIPARTIZIONE PERCENTUALE E VALORI ASSOLUTI 2012 Valori ssoluti 700 600 500 400 300 200 100-2013 25,8% 74,2% TOCCATE NAVE 147 422 363 33,8% 185 2012 2013 66,2% 2,00 1,50 1,00 0,50-45,6% 0,96 54,4% TOTALE MOV. PASSEGGERI * 2,00 0,80 1,09 59,8% 0,73 2012 2013 40,2% 1,50 1,00 0,50-53,3% 57,0% 46,7% TRANSITI* 0,18 0,17 0,15 0,13 2012 2013 43,0% 2,00 1,50 1,00 0,50-43,8% 56,2% IMBARCHI E SBARCHI* 0,62 0,91 0,80 0,60 2012 2013 60,3% 39,7% inferiore a 96.000 GRT superiore a 96.000 GRT NOTA (*): valori in milioni 7

PICCOLE E GRANDI NAVI A VENEZIA Sempre riferendoci a Venezia, la prossima slide evidenzia quali e quanti siano le compagnie e i gruppi o soggetti principali nella realtà crocieristica veneziana interessati dall approdo di navi di stazza superiore alle 96.000 tonnellate. ~ A livello di singole compagnie è Costa Crociere quella più interessata dal divieto in vigore dal 2015, con circa il 45% delle toccate totali sulla base del cruise schedule 2012; ~ A livello di gruppi é, in linea con la informazione precedente, Carnival il più interessato, con il 71% delle toccate sul totale di quelle da parte di navi sopra le 96.000 tonnellate (sempre su base scheduling 2012). ~ Rispetto all elaborazione mostrata nel precedente lavoro (che viene riproposta in forma sintetica in alto a sinistra nella slide seguente) si riduce il numero dei marchi che scalano a Venezia con navi superiori alla nuova soglia e dunque si riduce ulteriormente il numero di decisori chiave per il futuro del traffico veneziano ed adriatico. 8

PICCOLE E GRANDI NAVI A VENEZIA Considerando il numero di compagnie la cui operatività a Venezia viene influenzata dal nuovo divieto è possibile osservare una concentrazione rispetto alla stessa elaborazione calcolata nel precedente lavoro in cui era significativamente superiore il numero di compagnie coinvolte. RIPARTIZIONE DELLE CALL SUPERIORI ALLE 96.000 PER COMPAGNIA (2012) Costa Crociere 68 45% P&O 7 5% Princess Cruises 19 13% MSC Crociere 23 15% Superiori 96k RIPARTIZIONE DELLE CALL SUPERIORI ALLE 40.000 (2012) tra 40k e 96k (residuo di compagnie che subiranno divieto 2015 perché hanno navi +96K) Carnival Cruise Line 12 8% Celebrity Cruises 22 14% tra 40k e 96k (compagnie non coinvolte da divieto 2015, perché non avevano navi +96K) 9

NAVI VENEZIA E ITINERARI PER L ADRIATICO IN ~ Così come nello studio di partenza, anche per questo aggiornamento una informazione chiave è legata all analisi delle toccate nave registrate in Adriatico i cui itinerari coinvolgono anche Venezia. ~ In questo caso si aggiornano le elaborazioni effettuate sugli itinerari 2012, distinguendo con la nuova soglia la ripartizione delle toccate nave (sopra o sotto le 96.000 GRT) per singolo porto così come il fatto che vedano presente o meno, durante l itinerario, Venezia. ~ Le torte che seguono evidenziano come si distribuisca il totale secondo i quattro gruppi (in linea con le elaborazioni del precedente report e i fattori sopra descritti) negli scali che seguono Venezia nella 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% classifica dei porti crocieristici adriatici per traffico passeggeri movimentato. VENEZIA ~ Il peso delle navi superiori alla soglia di 96.000 GRT appare rilevante per alcuni scali (il 46% delle toccate a BARI Bari ed oltre un quinto a Dubrovnik). TRIESTE ZADAR CORFU KOTOR DUBROVNIK CHIOGGIA SPLIT RIJEKA DISTRIBUZIONE TOCCATE PER DIMENSIONE NAVI E ITINERARI CON O SENZA VENEZIA, RIPARTIZIONE PERCENTUALE E VALORI ASSOLUTI, 2012 DUBROVNIK CORFU KOTOR BARI KORCULA 2 3 0% 1% 363 57% 139 22% 135 21% 338 69% 115 24% 96K + 96K - 96K + 96K - con scalo a Venezia senza scalo a Venezia 10 35 7% 197 57% 126 37% 17 5% 100 51% 1 0% 5 3% 92 46%

NAVI VENEZIA E ITINERARI PER L ADRIATICO IN ~ Ampliando l elaborazione su 17 scali crocieristici adriatici, è possibile osservare come Venezia abbia un ruolo prevalente in tutto l Adriatico; ~ La ripartizione nei quattro gruppi dettagliata in legenda mostra come siano numerosi (10 in totale) i porti adriatici che verrebbero coinvolti da una variazione nell operatività di Venezia per le navi superiori alle 96.000 GRT. DISTRIBUZIONE TOCCATE PER DIMENSIONE NAVI E ITINERARI CON O SENZA VENEZIA, VALORI ASSOLUTI, 2012 RAVENNA BARI ANCONA TRIESTE SIBENIK ZADAR KOPER CORFU BRINDISI KORCULA ROVIGNO KOTOR POLA DUBROVNIK OTRANTO CHIOGGIA IGOUMENITSA SPLIT OPATIJA RIJEKA 0 100 200 300 400 500 600 700 96K + 96K - 96K + 96K - con scalo a Venezia senza scalo a Venezia 11

NAVI VENEZIA E ITINERARI PER L ADRIATICO IN ~ Il grafico mostra l elaborazione precedente presentando la distribuzione in termini percentuali sul totale delle toccate anziché in valori assoluti (sempre riferiti agli itinerari 2012). Sebbene l innalzamento della soglia a 96.000 consentirebbe ad alcuni porti di non essere penalizzati, resta evidente il calo di traffico che andrebbe a contraddistinguere l Adriatico laddove le compagnie scegliessero di abbandonarlo in caso di divieto di ormeggio a Venezia. DISTRIBUZIONE TOCCATE PER DIMENSIONE NAVI E ITINERARI CON/SENZA VENEZIA, RIPARTIZIONE PERCENTUALE, 2012 RAVENNA BARI ANCONA TRIESTE SIBENIK ZADAR KOPER CORFU BRINDISI KORCULA ROVIGNO KOTOR POLA DUBROVNIK OTRANTO CHIOGGIA IGOUMENITSA SPLIT OPATIJA RIJEKA 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 96K + 96K - 96K + 96K - con scalo a Venezia senza scalo a Venezia 12

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO ~ Lo scopo dell esame realizzato nel 2013 è stato quello di estendere, come già anticipato, le stime sul valore della produzione e turismo crocieristici all intero Adriatico compiendo valutazioni sull incidenza su quest ultima della presenza e ruolo di Venezia. ~ Si ritiene opportuno, pur rimandando a quell approfondimento per maggiori dettagli, tornare a sottolineare come si siano raggiunti i risultati odierni grazie al concorso di numerosi investimenti, tra cui anche quelli portuali in tutta l area adriatica. ~ Per questo aggiornamento, il cui focus è relativo alle considerazioni sulla nuova soglia, appare scontato ricordare come la stima della somma della spesa diretta nell area rimarrà la stessa (507 milioni di euro) così come la ripartizione per singolo porto (ripresa nella slide successiva che si ricorda non include gli investimenti infrastrutturali a supporto della crocieristica). ~ Quanto verrà effettuato è però un ricalcolo delle tre macrovoci identificate a partire dalla stessa base metodologica e dunque dai valori utilizzati, calcolati da studi disponibili su base locale o per aree più vaste, incrociati con quanto fornito dagli operatori crocieristici adriatici (porti, agenzie marittime, compagnie ed altri operatori). 13

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO RIPARTIZIONE PERCENTUALE TRA PORTI ADRIATICI DELLA SPESA DIRETTA TOTALE (507 MILIONI DI EURO) 14

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO Si riepilogano in questa slide le tre macrovoci di spesa diretta prima citate che fungono da base per il complessivo valore di spesa diretta assicurata dalla crocieristica all Adriatico e che sono funzionali alla comprensione dell effetto di un divieto di transito per le navi superiori a 96.000 GRT (anche in questo caso si tratta di una sottostima rispetto ad ulteriori espressioni produttive e ricadute economiche comunque riconducibili ad una domanda di crociere ma di più delicata attribuzione puntuale): Spesa dei crocieristi a terra (379 milioni di euro nel 2012 in Adriatico) Spese dirette relative a quanto i passeggeri delle navi da crociera realizzano nella fase di imbarco, sbarco (ad esempio transfer e parcheggi) o più semplicemente quando scendono a terra (ad esempio per servizi quali il trasporto, la ristorazione o l acquisto di prodotti locali). Spesa degli equipaggi a terra (31 milioni di euro nel 2012). Spese dei membri di equipaggio che scendono a terra durante le soste della nave (esclusi cambi turno, inclusi nella voce successiva). Spesa delle compagnie di crociera (97 milioni di euro nel 2012). Si tratta di spese che includono: i costi dei servizi tecnico-nautici sostenuti durante l itinerario dalle compagnie; le tariffe portuali e terminalistiche previste negli scali; le spese sostenute direttamente o indirettamente dalla compagnia per l acquisizione dei fattori produttivi. Le stime effettuate nel lavoro precedente hanno portato ad un valore di 507 milioni di euro di spese dirette in Adriatico nel 2012, di cui circa 346 nei porti crocieristici italiani. 15

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO Nella tabella è possibile considerare la distinzione dei valori di spesa dei crocieristi e dell equipaggio relativa alle navi di stazza inferiore e superiore alle 96.000 tonnellate per l intero Adriatico. E una prima indicazione funzionale a cogliere le conseguenze della limitazione dell operatività dello scalo di Venezia alle navi al di sotto della soglia: è a rischio quasi il 42% della spesa di passeggeri e crew in Adriatico. Derivanti da navi Inferiori a 96.000 GRT Derivanti da navi Superiori a 96.000 GRT SPESA PAX mln. 221,30 54,06% SPESA CREW mln. 17,17 4,19% SPESA TOT mln. 238,47 58,25% SPESA PAX mln. 157,41 38,45% SPESA CREW mln. 13,49 3,30% SPESA TOT mln. 170,90 41,75% Totale Adriatico SPESA - 96.000 mln. 238,47 58,25% SPESA + 96.000 mln. 170,90 41,75% SPESA TOT mln. 409,38 100% 16

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO Accanto alle due macrovoci precedentemente presentate la terza si riferisce alle spese che una compagnia di crociera sostiene nello scalo, particolarmente rilevanti per gli homeport, a vantaggio di varie aziende ed attività localizzate all interno di confini a geometria variabile. Con lo stesso impianto metodologico (tra cui aver scelto di escludere i servizi di bunkeraggio poiché al di fuori del conto esborsi delle agenzie marittime e perché più imprevedibili nella loro localizzazione) i costi considerabili includono servizi tecnico-nautici (tra cui pilotaggio, rimorchio ed ormeggio), tariffe portuali e servizi terminalistici (dalla ricezione, accoglienza e trasferimento dei passeggeri alla disponibilità della banchina, i servizi di vigilanza, i controlli di sicurezza e i servizi portabagagli), forniture di beni e servizi alla nave (rifornimento di acqua, smaltimento dei rifiuti, ) e che si rendono necessari a bordo per equipaggio e passeggeri. Grazie all ascolto di molti operatori impegnati nelle attività elencate, da compagnie ad agenzie marittime e fornitori vari, sono stati attribuiti dei valori che tengono conto di numerose variabili: la stazza della nave (4 categorie dimensionali adattate alla nuova soglia), la capienza (per la quale possono variare i costi delle forniture), la differenza tra l essere in transito o in turnaround, le caratteristiche del porto in cui approda. Proprio in merito a quest ultimo punto si è raffinata l analisi tenendo conto della relazione nave-porto che ha permesso di identificare tre diverse tipologie, condizionate da quanto il porto è in grado di fornire, in termini di beni e servizi, alle compagnie di crociera. 17

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO La stima tiene conto delle 12 diverse combinazioni della relazione nave-porto in ragione della stazza e della tipologia di operazioni. Ad ogni relazione è stato imputato un valore di spesa che viene poi moltiplicato per il numero di volte cui la combinazione è ricorsa nella stagione di traffico 2012. La stima degli oltre 97 milioni di euro annuali derivanti da spese dirette delle compagnie nei porti dell Adriatico è composta dai 38,3 milioni di euro assicurati dalle navi superiori a 96.000 GRT. DIMENSIONI NAVE >96.000 GRT (ca 3.000 pax) 69/96.000 GRT (ca 2.000-2.500 pax) 41/69.000 GRT (ca 1.500 pax) >40.000 GRT (ca 1.000 pax) 38,30 mln. euro CONTENUTA MEDIA RILEVANTE transito passeggeri transito passeggeri turn-around passeggeri e pochi servizi e approvvigionamenti approvvigionamenti RELAZIONE ECONOMICA NAVE-PORTO 97,15 mln. Euro totali 18

IL VALORE DELLA CROCIERISTICA PER L ADRIATICO Considerando le stime totali appena fornite si era giunto nello studio di partenza ad un valore complessivo della produzione e del turismo crocieristici in Adriatico pari a poco più di mezzo miliardo di euro annui (507 milioni). Di questi, come palesato nella tabella e nella slide seguente, il 41% viene generato da navi superiori alla soglia di 96.000GRT. PAX CREW COMPAGNIE TOTALE % Inf. 96.000 221,30 17,17 58,85 297,33 58,7% Sup 96.000 157,41 13,49 38,30 209,21 41,3% Totale 378,71 30,66 97,15 506,52 Nota: valori in milioni di Euro. STIMA VALORE CROCIERISTICA IN ADRIATICO 74,77% 6,05% 19,18% 100% Vale la pena sottolineare come a partire da tale valore vengano attivati impatti indiretti e indotti, e come sfuggano a tale dimensione alcune altre voci tra le quali gli investimenti infrastrutturali dedicati alla crocieristica. Si tratta dunque solo di una parte della più ampia e complessa ricaduta. 19

IL VALORE A RISCHIO DELLA CROCIERISTICA IN ADRIATICO Superiore a 96.000 GRT: 209 mln. (41,3%) Inferiore a 96.000 GRT: 297 mln. (58,7%) Si ricorda come erano state stimate in qusi 507 milioni di euro le spese dirette in Adriatico nel 2012 (di cui circa 346 nei porti crocieristici italiani) Le spese citate, e dunque le ripartizioni effettuate, non tengono conto degli investimenti infrastrutturali a supporto della crocieristica 2011-2015 (107 mln. recentemente investiti e 123 mln. presenti/futuri) oltre all attivazione di impatti indiretti ed indotti, generati a partire dalle spese dirette. 20

SCENARI FUTURI ~ Il valore stimato ed appena presentato, pari ai 209 milioni di euro (il 41% sul totale della spesa diretta complessiva stimata per l intero Adriatico nel 2012) si riferisce a quanto l area rischia di perdere con l applicazione del divieto previsto nel 2015 e dunque l impossibilità di navi superiori a 96.000 GRT di poter scalare presso la Stazione Marittima passeggeri di Venezia. ~ Si tratta però di una stima costruita tenendo conto che questa dimensione è a rischio nella sua interezza nel caso in cui le compagnie coinvolte dal provvedimento non accettassero, così come più volte ribadito, di utilizzare approdi alternativi (ad esempio Marghera, che comunque sconta un limite di banchine disponibili per cui non tutte potrebbero scegliere questa alternativa). ~ Allo stesso tempo è una stima costruita a parità di condizioni e dunque sulla delicata ipotesi, tutta da verificare, che l operatività a Venezia da parte delle navi non toccate dal divieto possa rimanere invariata. Non è infatti escluso che alcuni operatori decidano di spostare in blocco la propria attività anche laddove solo una parte di essa verrebbe ad essere messa in difficoltà dal divieto. ~ Si segnala infine come il peso percentuale delle navi superiori a 96.000 GRT che hanno scalato a Venezia sia aumentato tra 2012 e 2013. Laddove si pervenisse ad una stima aggiornata con gli itinerari 2013 ci si potrebbe trovare davanti ad una dimensione della quota di ricaduta complessiva a rischio più alta di quella stimata con riferimento al 2012. 21

SCENARI FUTURI SPESE DIRETTE IN ADRIATICO RELATIVE A NAVI CHE NEL 2012 SCALARONO A VENEZIA 550.000.000 500.000.000 450.000.000 400.000.000 350.000.000 300.000.000 250.000.000 200.000.000 150.000.000 100.000.000 50.000.000 0 209.206.678 297.326.033 ADRIATICO (2012) A RISCHIO NEL 2015 SUPERIORI 96.000 GRT INFERIORI 41,3% 58,7% 506,5 mln 22