Vivere con la BPCO: IL SONNO IOLE SIMEONI UOC di Pneumologia ACO S.Filippo Neri - Roma
La ghiandola pineale non rilascia Melatonina La luce entra negli occhi Assenza di luce La ghiandola pineale rilascia Melatonina
FABBISOGNO DI SONNO Il fabbisogno del sonno negli adulti sani in realtà varia tra 4 e 10 ore e sembra essere geneticamente determinato. Gli orari del principale periodo di sonno presentano una certa variazione geneticamente determinata: alcuni individui vanno presto a dormire e si svegliano presto (allodole) altri vanno tardi a dormire e si svegliano tardi (gufi).
FASI DEL SONNO non-rem Addormentamento 5% del tempo di sonno totale Sonno leggero - 50% del tempo di sonno totale Sonno profondo - 20%del tempo di sonno totale. Respiro e battito cardiaco sono lenti e regolari, i muscoli sono rilassati, il risveglio è difficoltoso. Durante questa fase si svolgono gran parte delle attività di riparazione dell organismo (sopr. pelle e muscoli)
SONNO REM Durante questa fase il soggetto sogna I globi oculari si muovono rapidamente mentre i muscoli sono come paralizzati, compresi i muscoli respiratori ad eccezione del diaframma. Tutto questo servirebbe per permettere alla nostra mente di esplorare il subconscio proteggendoci dal reagire agli eventi del sogno. In questa fase aumenta il flusso di sangue al cervello (crescita e riparazione)
EFFETTI DEL SONNO SUL CONTROLLO RESPIRATORIO Anidride Carbonica CO2 nel sonno il livello di CO2 richiesto per la generazione di un respiro spontaneo è maggiore ed è fisiologico un aumento della pco2 di 3-7mmHg Ossigeno O2 Normalmente nel sonno esiste una riduzione di 3,5-9,4 mmhg della preessione parziale dell ossigeno nel sangue
EFFETI DEL SONNO SUL SISTEMA CARDIOCIRCOLATRIO Dalla veglia al sonno non-rem rallenta il ritmo del cuore e cala la pressione arteriosa Dal sonno non-rem alla fase REM aumenta il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa Diminuisce la stimolazione nervosa ed i muscoli, tranne il diaframma, sono paralizzati Risveglio aumenta la pressione arteriosa ed il ritmo cardiaco
ALTERAZIONI DELLA MECCANICA RESPIRATORIA NELLA BPCO BPCO
Effetti del sonno nelle malattie dell apparato respiratorio, il sonno può: 1) peggiorare patologie o condizioni che possono essere ben compensate durante la veglia (BPCO senza Insufficienza respiratoria diurna, malattie neuromuscolari o scheletriche, cardiopatie congestizie, obesità); 2) scompensare patologie o condizioni che sono già evidenti in veglia (insufficienza respiratoria in varie situazioni patologiche); 3) determinare vere e proprie malattie peculiari in soggetti che possono essere asintomatici durante la veglia (OSAS). Il complesso di tutte queste alterazioni respiratorie legate al sonno costituisce il capitolo ancora poco conosciuto e sottovalutato dei disturbi respiratori legati al sonno (SRDB).
La saturimetria Il saturimetro invia raggi di luce di diverso colore all estremità di un dito e misura la quantità di luce restituita. Lo strumento determina quindi la proporzione di ossigeno nel sangue e visualizza la percentuale di emoglobina legata all ossigeno, definita SpO2. La saturazione di ossigeno dell emoglobina è un utilissimo parametro vitale che aiuta a riconoscere prontamente gli stati di ipossiemia. In un organismo sano che respiri in aria ambiente la saturazione di ossigeno, o SpO2, va di solito dal 95% al 99%; Valori anche di poco inferiori al 95% indicano ipossia, in particolare: dal 91% al 94% denotano un ipossia lieve, dall 86% al 90% ipossia moderata si parla di ipossia grave in presenza di valori pari all 85% o inferiori.
Saturimetria notturna nei pazienti BPCO L evenienza più frequente è rappresentata da una riduzione della SaO2 di poche unità percentuali durante il sonno non REM. Durante il sonno REM compaiono invece facilmente desaturazioni arteriose prolungate spesso per tutta la sua durata Per quanto riguarda la PaCO2, vi sono solo scarse informazioni per la difficoltà di ottenere sue misure in modo non invasivo durante il sonno. I pochi dati disponibili indicano che essa aumenta ma le sue variazioni sembrerebbero minori rispetto a quelle della SaO2. Il problema della comparsa di ipossiemia notturna si pone soprattutto per i pazienti con modesta ipossiemia in veglia. A parità di PaO2 mostrano peggiori desaturazioni nel sonno i soggetti con valori di pco2 più alti.
Conseguenze dei disturbi respiratori sul sonno risveglio precoce sonno di cattiva qualità, con numerosi risvegli e relativa prevalenza di fasi di sonno leggero aumento delle aritmie cardiache, almeno nel caso di episodi di ipossiemia severa Aumenti della pressione arteriosa.
CONSEGUENZE DEI DISTURBI DEL SONNO Sonnolenza diurna Riduzione della capacità di attenzione Alterazioni della memoria e della concentrazione Ritardo nel tempo di reazione con aumento del rischio per incidenti stradali e cadute Ridotta partecipazione alla vita familiare e sociale, senso di inadeguatezza e scarso stato di salute, aumento dell uso delle risorse sanitarie
LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO O.S.A.S.
OSAS - EPIDEMIOLOGIA E la più comune causa di sonnolenza diurna ed in media nel mondo colpisce circa il 4% dei soggetti adulti di sesso maschile In studi italiani colpisce circa il 3% dei maschi dai 30 ai 69aa E un fattore di rischio per l ipertensione ed è presente nel 25% di soggetti severamente ipertesi E un fattore di rischio per l infarto e l ictus
OSAS - SINTOMI - Russamento abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi) - Pause respiratorie nel sonno riferite dal partner Risvegli con sensazione di soffocamento in soggetto russatore (non necessariamente abituale) Sonnolenza diurna BMI > 29 - Circonferenza collo > 43 cm (M) o 41 cm (F) Alterazioni cranio-facciali ed anomalie delle prime vie aeree o digestive (tutte quelle situazioni anatomiche che determinano una riduzione del calibro delle prime vie aeree)
OSAS FATTORI DI RISCHIO -ETA' -FUMO -ALCOOL -RUSSAMENTO -FARMACI ALTRI FATTORI DI RISCHIO
Inizio del sonno Ripresa del respiro Ostruzione delle vie aeree Attivazione del sistema nervoso simpatico- aumento frequenza cardiaca e pressione arteriosa Attivazione muscolare Apnea Microrisveglio
OSAS - EVOLUZIONE E COMPLICAZIONI Sopravvivenza a 5aa in OSAS moderategravi = 75% Mortalità per: - incidenti stradali e sul lavoro - morte improvvisa nel sonno - insufficienza cardiorepiratoria - attacchi ischemici Scarsa qualità di vita, disturbi psichici e cognitivi
OSAS - DIAGNOSI La Polisonnografia
OSAS - TERAPIA 1.Comportamentale dieta, modificazione della posizione nel sonno terapia farmacologiche ecc.. 2.CPAP con maschera nasale 3.Dispositivi orali 4.Chirurgia