PERCORSO FONOLOGICO QUANDO COSA COME PERCHE' 1
PERCHE' IL LINGUAGGIO E' COMPOSTO DI SEGMENTI PROVVISTI DI SIGNIFICATO (LE PAROLE) E DI SEGMENTI CHE NON HANNO SIGNIFICATO (LE SILLABE E I FONEMI) Nelle prime fasi dello sviluppo l'unica dimensione del linguaggio che interessa il bambino è quella SEMANTICA A partire dai 3, 4 anni si possono cogliere sempre più numerosi indizi circa la crescente propensione del bambino ad interrogarsi sugli aspetti fonologici del linguaggio (curiosità per assonanze, rime, contrasti, uso dei suffissi...) (Martini- Le difficoltà di apprendimento della lingua scritta) 2
Nel momento in cui si appresta ad imparare a scrivere nel sistema alfabetico, il bambino deve passare da un'attività linguistica primaria, il linguaggio come mezzo comunicativo, ad un'attività linguistica secondaria, dove il linguaggio diventa oggetto di conoscenza e dove lo diventa in particolare la sua struttura sonora. 3
E' con la scrittura che il suono delle parole diventa qualcosa a cui pensare consapevolmente, qualcosa che si può analizzare e scomporre. Il bambino ragiona sul significato delle scritte, formula delle ipotesi. Per arrivare a scoprire come è costruito il nostro sistema di scrittura, il bambino deve risolvere problemi molto complessi; dovendo darsi una risposta a due fondamentali domande: cosa rappresenta il segmento scritto? e come lo rappresenta? egli deve capire che: esso rappresenta i suoni della lingua parlata tutte le parole della lingua parlata possono essere scritte le parti del segmento scritto rappresentano i suoni delle parole ogni segno rappresenta un suono alcuni suoni debbono essere rappresentati con più di un segno (dott. Profumo) Tra consapevolezza fonemica, quindi, e apprendimento della lingua scritta c è un rapporto di reciproca facilitazione. 4
Gli studi fatti sull apprendimento della letto-scrittura evidenziano come il bambino p:assi attraverso vari fasi fase presillabica: il bambino comincia a differenziare la scrittura dal disegno: il segmento scritto è considerato un particolare disegno della realtà. Le lettere sono usate, non tanto per rappresentare i suoni, quanto per indicare le caratteristiche dell oggetto rappresentato e saranno tante se l oggetto rappresentato è grande e poche se l oggetto è piccolo. Caratteristiche di questa fase sono: la rappresentazione diretta della realtà; il problema della differenziazione: le lettere scelte devono essere diverse all interno della parola e tra le parole; il problema della quantità minima: per scrivere una parola sono necessari più di due segni fase sillabica: il bambino capisce che lo scritto non è più l oggetto, ma la parola. Fa corrispondere i segni ai suoni e in particolare alla sillaba, che è l unità di articolazione della lingua. Avviene la conquista dell importante concetto di stabilità e conservazione della lingua scritta: una parola si scrive sempre nello stesso modo; c è la ricerca di una corrispondenza tra il numero dei segni e quello dell unità sonora (la sillaba) fase sillabico-alfabetica: è un momento misto in cui compaiono le prime ipotesi alfabetiche: il bambino comincia a scrivere alcune sillabe con due segni, pur continuando a scriverne altre con uno, utilizzando diversi livelli di convenzionalità fase alfabetica: i bambini scrivono tutte le sillabe con due segni; accettano di scrivere i funzionali; non hanno più il problema della quantità minima fase ortografica: avviene il passaggio da un lavoro in serie (decodifica lettera dopo lettera) a un lavoro in parallelo (decodifica contestuale di gruppi di lettere); le strategie operative precedenti devono essere integrate in un processo nel quale le fonti di informazione si moltiplicano e si diversificano in base ad esigenze di correttezza visiva, grammaticale, sintattica, semantica; si forma l immagine ortografica della parola. 5
IL TRAINING FONOLOGICO Ha come obiettivo di sviluppare le competenze linguistiche del bambino per facilitare l analisi del linguaggio verbale e, attraverso un processo attivo di manipolazione e trasformazione delle parole, aiutarlo a scoprire l esistenza del singolo suono. Mentre la segmentazione delle parole in sillabe fa parte di un processo naturale, la scoperta del fonema è dovuta fondamentalmente alle esigenze imposte da un sistema alfabetico; il fonema è in parte una scoperta, in parte un invenzione: agli esami spettrografici è a volte impossibile dire dove finisce il suono di una sillaba e dove comincia il successivo. 6
Ritardo di linguaggio e apprendimento I bambini con difficoltà fonologiche non sono in grado di smontare la parola nei pezzi che la costituiscono che sono prima le sillabe e poi i fonemi. I deficit fonologici ostacolano l acquisizione del codice alfabetico, 7
COME ATTRAVERSO LO SVILUPPO DI ABILITA' DI METALINGUAGGIO E DI METAFONOLOGIA Metalinguaggio è la abilità di riflettere sul linguaggio e di considerare la forma e i contenuti sonori delle parole a prescindere dal significato che veicolano. Metafonologia: E una particolare conoscenza metalinguistica che consiste nella capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando con gli stessi adeguate trasformazioni. (Bortolini, 1995) 8
QUANDO ULTIMO ANNO SCUOLA DELL INFANZIA (prima dell insegnamento formale della lettura e della scrittura) Consapevolezza metafonologica GLOBALE (SILLABA) PRIMO ANNO SCUOLA PRIMARIA (durante l acquisizione delle abilità iniziali) Consapevolezza metafonologica ANALITICA (FONEMA) 9
ATTIVITA' METAFONOLOGICHE E FONOLOGICHE Sono da proporsi in forma prevalentemente orale (le regole di trascrizione non sono poi così semplici: chi, ci, sc, gl, gn, qu, doppie, accenti...; quando si contano i suoni, bisogna stare attenti a non pensare al numero di grafemi: PALLA ha 4 suoni anche se i grafemi sono 5; PESCE ha 4 suoni...) Si possono organizzare momenti particolari di lavoro (laboratori)......ma ogni occasione può essere buona per giocare con le parole (con i nomi dei bambini, con le parole di storie raccontate, con il menù, con i giorni della settimana...) 10
GIOCARE CON LE PAROLE DEVE ESSERE UN MOMENTO GIOIOSO, IN CUI TUTTI SPERIMENTANO IL SUCCESSO, ANCHE QUELLI CHE FANNO FATICA...(incentiviamo la motivazione alla lettura e alla scrittura, così importante nel processo di apprendimento) SI PUO USARE MATERIALE VISIVO, SCHEDE, MA.. I BAMBINI STESSI POSSONO DIVENTARE SILLABE E FONEMI... LE SILLABE E I FONEMI SI POSSONO SALTARE... FONEMI, SILLABE, PAROLE SI POSSONO SCRIVERE NELL'ARIA... SI POSSONO COSTRUIRE LE CASETTE DOVE METTERE COSE O IMMAGINI CHE COMINCIANO CON (primo alfabetiere)... SI PUO' ADOTTARE LA PRATICA DELLA SCRITTURA SPONTANEA, per capire quali idee sta maturando il bambino in ordine al codice scritto... 11
VALUTAZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA La segmentazione: si richiede la pronuncia, nella corretta sequenza, delle unità segmentali, sillabe o fonemi, presenti in una parola La fusione: si richiede la pronuncia della parola risultante dalla fusione di una serie di sillabe o fonemi detti dall'insegnante La manipolazione: si richiede la pronuncia di una parola privata dal suono iniziale o finale, con l'aggiunta o inversione di suoni La classificazione di parole in base ad un segmento acustico comune (suono iniziale o finale o intermedio) 12
VALUTAZIONE INIZIALE per capire a che punto sono i bambini, con prove o con osservazioni VALUTAZIONE IN ITINERE, per capire a che punto è ogni bambino nel suo percorso e come sta camminando, quali difficoltà incontra, perchè le incontra e quindi ripensare al proprio intervento didattico 13
COSA ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA... 14
LA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA GLOBALE RIGUARDA OPERAZIONI METAFONOLOGICHE SVILUPPO SPONTANEO Età prescolare A partire dai 4 anni il bambino comincia a prestare attenzione agli aspetti fonologici del linguaggio. La consapevolezza fonologica globale si sviluppa prima e indipendentemente dall apprendimento della lingua scritta e di quest ultimo è preparatoria. A. Martini 15
Consapevolezza fonologica globale Riconoscimento e produzione di rime Segmentazione in sillabe di parole Fusione sillabica Identificazione della sillaba iniziale,finale, intermedia riconoscimento in parole diverse di sillaba iniziale uguale elisione di sillaba iniziale formulazione di giudizi sulla lunghezza delle parole riconoscimento di suono iniziale di parola 16
Riconoscimento e produzione di rime Il bambino apprezza la rima come musicalità, ritmo (implicitamente) Il bambino riconosce la rima dopo aver lavorato sull ultima sillaba della parola (esplicitamente) Comprende perché le parole in rima si assomigliano 17
Perchè queste figure hanno il nome che si assomiglia? 18
Quali figure hanno il nome che fa rima? 19
RIME Iniziare una filastrocca dare delle figurine di alternative, il bambino completa la filastrocca: Sotto un castello ho visto un cammello che camminava con un. 20
e ancora 21
e ancora Mettere varie figure e chiedere al bambino quale figura fa rima con cerotto 22
e ancora Data una parola trovarne altre che rimano con essa: mantello castello martello cestello 23
e ancora Quale parola non fa rima? 24
Lunghezza delle parole E più lunga la parola TRENO o la parola BICICLETTA? 25
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e ancora Battere tanti colpi, saltare tanti salti, quante sono le sillabe della parola Il bambino davanti a figure dice: CA-RO-TA PO-MO-DO-RO PE-PE-RO-NI Il compagno consegna la figura richiesta 27
e ancora TOMBOLA DELLA LUNGHEZZA tre giocatori: uno ha i cubetti delle bisillabe, uno delle trisillabe, uno delle quadrisillabe. L insegnante dice una parola i bambini ne analizzano acusticamente la lunghezza e verificano chi ne ha la rappresentazione. 28
e ancora Ai bambini vengono presentate più immagini e vengono invitati a raggrupparle secondo la lunghezza delle parole (contando le sillabe con le dita). Es. MANO TAVOLO PERA ELEFANTE PANTALONI 29
e ancora Dividere figurine in due/tre scatole a seconda della lunghezza: parole bisillabiche piane, trisillabiche piane, quadrisillabiche piane. 30
Fusione sintesi sillabica La maestra davanti a figure dice CA - NE BAM BO LA... il bambino consegna la figura richiesta. 31
Riconoscimento della sillaba iniziale 32
Sillaba iniziale Davanti a più immagini: detta la sillaba iniziale, completare la parola osservando la figura pronunciando la sillaba iniziale di una determinata parola, chiedere: Quale fra queste parole stavo per dire? detta la sillaba iniziale far individuare la figura corrispondente 33
e ancora Guarda queste figure.. Ascolta bene. Se ti dico LU quale figura ti sto per dire.. 34
e ancora Mettere varie figure, alcune con sillabe iniziali uguali e chiedere: dammi le figure che cominciano con CA 35
e ancora Presentazione di più figure con sillaba iniziale uguale, tra queste una o più intruse e chiedere: dammi quella che inizia in modo diverso 36
Giocare a tombola e ancora In una cartella ci sono figure che cominciano con sillabe diverse. La maestra pesca una figura da un mazzo, non la fa vedere e dice per es. TO Il bambino mette il segno sulla figura che inizia con questa sillaba. 37
e ancora Cerchiamo parole che iniziano come LUNA... RANA SOLE MARE E arrivato un bastimento carico di figure il cui nome inizia con... parole che iniziano con 38
Gioco del memory e ancora Si cercano le coppie come nel normale gioco del memory, con carte che cominciano con la stessa sillaba a due a due. Il materiale è da costruire cercando immagini di parole bi o trisillabe. (mano-matita/lupo-luna/tappo-tavolo) 39
Sillaba finale/iniziale Gioco del domino 40
Sillaba finale Con davanti oggetti e/o figure dammi la figurina che finisce per PO Si useranno prima parole molto diverse tra loro, bisillabe, anche con riferimento grafico. 41
e ancora Escludere l intruso 42
Segmentazione sillabica chiedere ai bambini: -quanti pezzi sono. -qual è il primo pezzo -l ultimo pezzo -il pezzo in mezzo..? TA VO LO RO SA SE MA FO RO 43
Delezione Nella parola TAVOLO se tolgo TA che parola rimane? CAMICIA se tolgo CA cosa rimane? (VOLO) CARTONE se tolgo TO cosa rimane? (MICIA) (CARNE) 44
COSA ALLA SCUOLA PRIMARIA... 45
Dalla consapevolezza fonologica globale ( scuola dell infanzia ) alla consapevolezza fonologica analitica che si acquisisce gradualmente e che può essere sviluppata con l esercizio. La competenza fonologica è un prerequisito fondamentale per l acquisizione della lettura e della scrittura. G. Stella 46
Consapevolezza fonologica analitica E la capacità di analizzare separatamente - a livello percettivo uditivo - i singoli suoni o fonemi - che compongono le parole. E saper riflettere su: quanti sono gli elementi all interno della parola quali sono gli elementi all interno della parola l ordine sequenziale in cui sono posti come si rappresentano graficamente. Fusione fonemica Segmentazione fonemica Identificazione del fonema iniziale, finale, intermedio Manipolazione dei suoni (elisione, aggiunta, sostituzione) 47
Fonema iniziale Prima di iniziare questa attività si può aiutare i bambini a capire cosa significa il fonema iniziale utilizzando per esempio degli animali e il loro verso es. SSSSS (ssserpente), MMMMMM (mmucca), RRRR ( rrrana), e giocare a pronunciare le parole, allungando ed enfatizzando il loro suono. 48
e ancora Mettere più oggetti o figure con il fonema iniziale uguale, chiedere: dammi tutte le paroline che cominciano per MMMMM 49
e ancora Giocare a tombola : su una cartella ci sono figure il cui nome comincia con fonemi diversi es. rana, nave, vaso, luna; la maestra pesca dal mazzo, non fa vedere la figura al bambino e dice es. RRR.. il bambino indovina e mette il segno sulla figurina identificata. 50
e ancora Con davanti delle figure è il bambino che chiede al compagno dammi: sss Gioco degli indovinelli : tra bambini si mostrano delle figure che cominciano con fonema diverso, poi la maestra le mischia, ne fa pescare una ad un bambino che dice il fonema iniziale della parola che ha pescato e gli altri indovinano. 51
e ancora Cerca l intruso es. figure che cominciano con /m/ e due no, il bambino esclude la figura che non va bene. 52
e ancora Memory: si gioca a memory con carte che cominciano con lo stesso fonema ma sono diverse es. casa coda, riso rosa, pera pane, ecc. si fanno le coppie come nel normale gioco del memory. 53
ATTIVITA Giudizio di lunghezza con i fonemi Si pronunciano con chiarezza tre parole di diversa lunghezza facendo corrispondere sul tavolo tanti gettoni quanti sono i fonemi. Poi si chiederà al bambino di identificare la parola solo per il n dei gettoni che vede. Ape Casa Caramella 54
Con figure i cui nomi sono di diversa lunghezza e gettoni colorati: si dà al bambino un cartoncino per volta con il disegno di un oggetto. Il bambino dice il nome a voce alta e poi mette sul tavolo una quantità di gettoni corrispondenti ai fonemi della parola stessa. Es. 55
Sintesi fonemica Presentare ai bambini delle figurine che iniziano per fonemi diversi e chiedere dammi M.E.L.A. ( dire il suono M non emme). I bambini indovinano. 56
e ancora Presentare parole che cominciano tutte con lo stesso suono, ma vocale diversa es. mela mano moto muro e chiedere ai bambini di dare M.O.T.O ( in questo modo si stimola l analisi anche del secondo elemento). 57
Presentare parole che cominciano tutte con la stessa sillaba: es. nano, nave, naso: chiedere dammi N.A.N.O (in questo modo si stimola anche l analisi della seconda sillaba). 58
Analisi fonemica Il bambino davanti a parole molto corte prova a chiederla al compagno o alla maestra dividendola in fonemi es. U.V.A. (oca uva ape ora oro ufo ala amo ecc.) 59
Analisi fonemica Con parole via via più lunghe e a struttura più complessa. Utile costruire varie griglie per le sillabe complesse: (per le vocali la casella colorata di rosso) quali striscioline per la parola...? 60
Fonema finale Nella lingua italiana il fonema finale è quasi sempre una vocale: si può abituare i bambini ad allungare nella pronuncia la letterina finale es. paneee finisce per e; si possono confrontare i nomi dei bambini; far notare che le parole cambiano al maschile e al femminile (es. bambino bambina), al singolare e al plurale (es. bambini bambine) si possono categorizzare es. tutte le parole che finiscono per a per o per e. 61
e ancora 62
Fonemi interni Per alcuni suoni e per alcuni bambini si può cercare di analizzare anche i fonemi interni es. R L S... Ascolta: senti la R nella parola PORTA? senti la L nella parola ALBERO? senti la S nella parola FINESTRA? senti la N nella parola PONTE? senti la R nella parola VENTO? 63
Coppie minime 64
Coppie minime 65
Coppie minime 66
Coppie minime Si chiede al bambino: Mostrami monte, segnale, tavolo 67
Coppie minime 68
CI CHI GI GHI 69
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Lettura di sillabe cartoncini con le varie sillabe per allenarsi a leggere sempre più velocemente sillabe CV sillabe CVC, CCV... 75
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Lettura di parole Liste di parole bisillabe piane trisillabe piane bisillabe con gruppo consonantico trisillabe con gruppo consonantico 78
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Ascolto di letture dell insegnante dei genitori 83
E importante ricordare di verificare sempre che le figure non siano di denominazione ambigua (vedi busta-posta, auto, macchina...), che il bambino le denomini senza incertezze, per cui si devono utilizzare figure di parole ad alta frequenza d uso fra le categorie semantiche più vicine ai bambini. Inizialmente è opportuno stimolare con parole bisillabe - trisillabe piane. 84
IL PERCORSO DI ACQUISIZIONE DELLA SCRITTURA Livello preconvenzionale Livello convenzionale - sillabico Livello convenzionale sillabico - alfabetico Livello convenzionale - alfabetico 85
LIVELLO PRECONVENZIONALE OBIETTIVO scoprire il valore sonoro convenzionale cioè la corrispondenza suono segno ATTRAVERSO materiale figurato analisi sillabica sintesi sillabica riconoscimento della sillaba iniziale, finale, intermedia molto lavoro a livello orale con parole ad alta frequenza d uso, poi media, poi bassa bisillabe piane, trisillabe, ecc 86
LIVELLO CONVENZIONALE SILLABICO OBIETTIVO: scoprire le unità costruttive della sillaba (unità minime-fonemi) ATTRAVERSO materiale figurato lavoro a livello orale riconoscimento del fonema iniziale, finale analisi e sintesi fonemica 87
LIVELLO ALFABETICO OBIETTIVO: padroneggiare la segmentazione e la fusione di parole più complesse per lunghezza e struttura ATTRAVERSO : analisi e sintesi fonemica dei gruppi consonantici analisi e sintesi fonemica di parole con gruppi consonantici lavoro con le griglie 88