Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase

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Transcript:

Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase Lo sviluppo curriculare delle competenze di sicurezza Percorso formativo per i docenti GOP3060 Programma Generale SEDE: Éupolis Lombardia Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione Via Pola, 12/14 Ingresso nucleo B Milano

Indice DESTINATARI... 8 METODOLOGIA DIDATTICA... 7 PERCORSO... 8 PERCORSO FORMATIVO E OBIETTIVI... 6 PREMESSA... 3 PROGRAMMA DEI LAVORI... 9 RISULTATI ATTESI... 7 VALUTAZIONE... 7 Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 2 di 11

PREMESSA Il progetto Integrazione della sicurezza nei curricula scolastici nasce dall enfasi posta da Regione Lombardia 1 alla promozione del cambiamento dei comportamenti dei lavoratori, integrando la cultura della sicurezza e salute sul lavoro nei curricula scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, e valorizzando modelli di apprendimento, di conoscenza, di acquisizione di competenze e abilità in materia di sicurezza e salute. Il progetto è coerente e sinergico con lo spirito che ha condotto nel 2011 all intesa tra la Regione Lombardia e l Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, per la realizzazione della rete delle Scuole che promuovono Salute ispirata al network europeo School for Health in Europe. In relazione alle indicazioni contenute nelle Linee guida per la promozione della salute nelle scuole (IUHPE, 2011) 2 e nella Risoluzione di Vilnius ( Migliorare le scuole attraverso la salute,she, 2009) 3 che riconoscono chiaramente alla scuola la peculiarità di essere un contesto privilegiato per la promozione della salute (IUHPE, 2007) 4 e la sicurezza (D.lgs. 81/2008) 5, la Scuola lombarda che promuove la salute assume titolarità nel governo dei processi di salute che si determinano nel proprio contesto sul piano didattico, ambientale-organizzativo, relazionale- affinché benessere e salute diventino esperienza di vita delle comunità scolastiche. Integrare sicurezza e salute nei curricula scolastici è un obiettivo ambizioso, oggi prevalentemente basato su due principi fondamentali (OSHA Europa, 6 ): 1) integrazione del tema della sicurezza in maniera trasversale lungo tutto il percorso scolastico. La sicurezza non è più argomento per le sole discipline scientifiche, ma anche per discipline umanistiche quali letteratura e lingue straniere; 2) sviluppo di competenze chiave orientate alla sicurezza in allievi e personale scolastico, docente e non docente, secondo le regole dell apprendimento orientato all esperienza e basato sul dialogo tra studenti, insegnanti e tecnici della sicurezza (SPSAL). L ambiente scolastico infatti rappresenta il luogo ideale nel quale strutturare, articolare e approfondire la cultura della sicurezza e della salute affinché nelle nuove generazioni questo concetto venga radicato e diventi stile di vita. La scuola ha in primo luogo la responsabilità diretta di garantire la sicurezza degli studenti nell ambito dell istruzione, in particolare nella formazione professionale che può presentare rischi specifici, e una responsabilità indiretta di preparare gli studenti alla vita futura, aiutandoli a sviluppare, 1 Piano regionale 2011-2013 per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro http://www.sanita.regione.lombardia.it/shared/ccurl/635/228/dgr%201821.pdf 2 International Union for Health Promotion and Education (IUHPE), Verso una scuola che promuove salute. Linee guida per la promozione della salute nelle scuole. 2 versione del documento Protocolli e linee guida per le scuole che promuovono salute, 2011. Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: http://www.iuhpe.org/uploaded/activities/scientific_affairs/cdc/school%20health/hps_guidelines_italian_webversion. pdf 3 Schools for Health in Europe (SHE), Risoluzione di Vilnius Migliorare le scuole attraverso la salute. Terza conferenza europea delle Scuole che Promuovono Salute, 2009. Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: http://www.dors.it/alleg/0200/2009_risoluzione%20vilnius_ita.pdf 4 International Union for Health Promotion and Education (IUHPE), Canadian Consortium of Health Promotion Research (CCHPR), Dichiarazione di Vancouver. Delineare il futuro della promozione della salute: le priorità per l azione, 2007. Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: http://www.dors.it/dl.php?idall=3560 5 Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 in materia di "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro 6 Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA Europa), Integrazione della sicurezza e della salute sul lavoro nel sistema educativo: esempi di buone pratiche nella scuola e nella formazione professionale, 2006. In: http://osha.europa.eu/en/publications/reports/313/view Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 3 di 11

nel corso della carriera scolastica, un maggior senso di responsabilità nei riguardi della sicurezza propria e altrui (MIUR, 2009) 7. Il punto di incontro tra il mandato della scuola e il mandato delle istituzioni a tutela della salute e sicurezza dei cittadini è l esigenza di sviluppare nei giovani abilità trasversali applicabili a vari ambiti e temi (life skills 8 ): la scuola è chiamata a sviluppare negli studenti le competenze chiave per la cittadinanza 9 così come le istituzioni per la tutela della salute sono chiamate a promuovere nei giovani la capacità di mantenere un adeguato livello di benessere psico-fisico. La sicurezza trova nella prevenzione la strategia più efficace per la sua attuazione e la prevenzione, a sua volta, identifica nella educazione la modalità migliore per aiutare i ragazzi a riconoscere le situazioni pericolose e ad adottare comportamenti adeguati per vivere in sicurezza (Bortolotti, 2005 10) Nello specifico sulle competenze in tema di SICUREZZA la letteratura e le buone pratiche 11 evidenziano 12 come un organizzazione della vita scolastica attenta agli aspetti della sicurezza, ai saperi e alle competenze trasmessi durante le attività didattiche, oltre al buon esempio di tutto il personale scolastico, siano fattori chiave che permettono ai bambini e ai giovani di acquisire abilità e consapevolezza dei rischi strutturali o legati a scelte comportamentali scorrette. È compito dell intera comunità scolastica favorire: informazioni su molteplici aspetti della sicurezza a scuola; coscienza della sicurezza; consapevolezza dell importanza della prevenzione in tema di sicurezza; attenzione nell esecuzione delle attività e nel rispetto dei provvedimenti attinenti la sicurezza nella scuola. 7 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR), Documento d indirizzo per la sperimentazione dell insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, 2009. In: http://www.usrpiemonte.it/salute/documenti%20condivisi/linee%20di%20indirizzo%20cittadinanza%20e%20costituzione.p df 8 Per l OMS, le life skills sono abilità che permettono di gestire efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana (WHO, 1993). Tra queste troviamo il pensiero critico, la gestione delle emozioni e dello stress, la capacità di compiere delle scelte. 9 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alle competenze chiave 18.12.2006 10 Bortolotti S et al. Progetto pilota per lo sviluppo della cultura della salute e della sicurezza nella scuola di un territorio circoscritto. In Prevenzione oggi, 1 (3-4 )2005, pp. 25-5. In http://www.ispesl.it/biblionweb/bibliodep/r15/i629.pdf 11 Per buone pratiche intendiamo, secondo la definizione di Kahan e Goodstadt (2001) quegli insiemi di processi e attività che, in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di efficacia e ben integrati nel contesto ambientale, sono tali da poter raggiungere il miglior risultato possibile in una determinata situazione. Questa definizione è in linea con quella di buone prassi dichiarata nel D. legs. 81/08 soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro elaborate e raccolte dalle regioni, dall istituto superiore per la prevenzione della sicurezza del lavoro (ISPESL), dall istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e degli organismi paritetici di cui all articolo 51, validate dalla commissione consultiva permanente.. che provvede ad assicurarne la più ampia diffusione 12 1)Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA Europa), Integrazione della sicurezza e della salute sul lavoro nel sistema educativo: esempi di buone pratiche nella scuola e nella formazione professionale, 2006. In: https://osha.europa.eu/en/publications/reports/313/view 2) British Columbia. Ministry of Education, Safe, caring and orderly schools: a guide, 2008. In: http://www.bced.gov.bc.ca/sco 3) Report Scuola e sicurezza: dall esperienza di un lavoro in rete raccomandazioni pratiche a supporto della progettazione DORS, 2011 In: http://www.dors.it/alleg/newcms/201109/scuolaesicurezza_2011.pdf Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 4 di 11

La costruzione di una scuola sicura, nel senso più ampio del termine, che rappresenti un contesto educante, protettivo e garante delle regole condivise, richiede: il rispetto della normativa; l adozione di politiche educative e organizzative concordate, implementate e revisionate periodicamente dall intera comunità scolastica, che siano ampiamente comunicate a tutti coloro che operano nella scuola o che con essa si relazionano; l attuazione e il rispetto di procedure, da parte del personale docente e non docente, per la prevenzione del rischio e la promozione di situazioni che si svolgono in condizioni di sicurezza. Ad esempio, nella gestione di situazioni tipiche della vita scolastica (lezioni in palestra, regole per accogliere gli alunni prima dell inizio delle lezioni e durante le pause, ) che richiedono prassi funzionali, consolidate e adatte a garantire la sicurezza del singolo e del gruppo; la realizzazione e la diffusione di buone pratiche educative di promozione della salute e della sicurezza da cui attingere spunti, attività, metodi da sperimentare durante i diversi momenti della vita scolastica quotidiana e da utilizzarsi come principi-guida per lo sviluppo di una scuola sicura, in cui la disciplina (da intendersi come rispetto delle regole) rappresenta un fattore chiave anche nella costruzione di un ambiente sociale ed emotivo rassicurante. Nello specifico, i punti di forza della promozione della sicurezza a scuola sono: organizzazione del lavoro attenta e conforme al rispetto della cultura delle regole e della prevenzione da parte di tutto il personale al fine di ridurre rischi specifici per la sicurezza e la salute di tutti gli attori della scuola; promozione della salute e della sicurezza come parte integrante degli ambienti di vita e responsabilità del singolo e della società nei confronti di se stessi e della collettività; presenza di un Servizio di Prevenzione e Protezione che collabori alle attività didattiche; definizione e condivisione di misure cautelari per attività didattiche specifiche predisposte dagli insegnanti per ridurre al minimo i rischi per gli alunni; programmazione delle attività didattico-educative che prevedano momenti formativi e informativi incentrati sulle regole dello stare insieme, prevenzione di comportamenti a rischio, coinvolgimento di insegnanti esperti nello sviluppo delle attività educative e dei relativi materiali didattici; realizzazione di progetti modulabili ai contesti tenendo conto delle loro caratteristiche organizzative, delle esigenze e della storia della scuola; adozione di metodi interattivi di insegnamento che coinvolgano gli studenti in prima persona, attraverso lavori di gruppo, simulazioni di situazioni di pericolo, regole e casi concreti da mostrare e risolvere insieme; sistema di informazione capillare che raggiunga tutta la comunità scolastica, le famiglie e gli allievi; cooperazione tra scuola e famiglia fondata sulla comunicazione costante su quanto svolto in classe, sugli argomenti trattati, sulle modalità di apprendimento degli alunni, sulle loro difficoltà attraverso relazioni periodiche e organizzazione di incontri informativi sulla sicurezza per i genitori degli studenti. Risulta importante far capire agli studenti e a tutto il personale che lavora nell edificio scolastico quali sono le azioni da intraprendere per la sicurezza propria e degli altri, e quali sono gli atteggiamenti da cambiare individuando i rischi e i pericoli attraverso una valutazione del rischio. [ ] Salute, rischio, sicurezza sono concetti molto astratti. Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 5 di 11

Per coinvolgere e cercare di interessare gli studenti su questi argomenti risulta essenziale (Frareg- Frafor 13 ): fare esempi concreti, e assegnare agli studenti compiti/attività reali, quale strumento metodologico di grande efficacia didattica; individuare contesti famigliari; porre attenzione alla percezione del rischio degli allievi e alla dimensione emozionale del tema della sicurezza e della salute; analizzare azioni quotidiane che coinvolgono gli studenti in prima persona; realizzare azioni congiunte sui determinanti comportamentali e ambientali di rischio; coinvolgere tutte le discipline scolastiche (anche le discipline umanistiche, con attenzione particolare al valore culturale della sicurezza e della salute); raccordarsi con il mondo del lavoro. PERCORSO FORMATIVO E OBIETTIVI Dalle premesse sopra indicate nasce la richiesta della committenza per questo percorso di formazione, che coinvolga i docenti al fine di: sviluppare in modo organico e completo il tema «sicurezza» dando la necessaria enfasi a tutti gli aspetti ad esso connessi, per fornire agli alunni conoscenze e atteggiamenti corretti nei confronti del tema della sicurezza come prerequisito per l assunzione libera e cosciente di adeguati comportamenti; fornire agli allievi un opportunità di reale crescita culturale, da spendere in una futura attività lavorativa o in un successivo percorso formativo, rendendoli in grado di compiere scelte adeguate allo sviluppo ed alla diffusione di una reale cultura della sicurezza e della salute; rispondere in modo strutturato alle sollecitazioni dell art. 11, commi 1 e 4 del D.Lgs 81/08 14, sulle attività promozionali riferite alla sicurezza sul lavoro, alle quali il legislatore ha inteso dare particolare enfasi proprio in ambito scolastico. Da questi obiettivi generali, discendono i seguenti obiettivi specifici: permettere ai partecipanti di riflettere in maniera critica sul tema della sicurezza nella scuola e sul significato e le implicazioni dell inserimento di tale tema nei curricula scolastici di ogni scuola; aiutarli a definire percorsi didattici verticali (con carattere sequenziale per ogni ordine di scuola) per lo sviluppo di competenze 15 relative alla cura della propria e altrui sicurezza, fondati sulle evidenze di efficacia e sugli esempi di buona pratica; 13 Consulenza e Formazione in Sicurezza, Qualità, Privacy, Ambiente e CSR -http://www.frareg.com/hom_i.htm 14 Art 11 comma 1, lettera c): finanziamento, da parte del Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. delle attività degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all inserimento in ogni attività scolastica di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche art 11 comma 4: Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica.. percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti alle medesime finalità. 15 Per competenza si intende la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. M. Trittico, le competenze chiave di cittadinanza. Rivista dell istruzione, 1, 2009. Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 6 di 11

costruire unità formative interdisciplinari da diffondere successivamente a tutta la comunità scolastica; definire strumenti e metodi specifici per ogni ordine di scuola e identificare criteri e indicatori (in termini di conoscenze e comportamenti) di apprendimento e valutazione. RISULTATI ATTESI Al termine del percorso sarà consegnato un PRODOTTO (costruito in aula a partire da un documento traccia proposto dal formatore, a partire dalla letteratura e dalle buone pratiche in tema di sicurezza), composto da TRE DISTINTI DOCUMENTI DIDATTICI relativi allo sviluppo di competenze sulla sicurezza (uno per ogni ordine di scuola, sequenziali e integrati tra loro: primaria, secondaria di I grado, secondaria di ) in un continuum verticale di accompagnamento dello studente lungo tutto il percorso di studi. I documenti didattici articoleranno: le competenze in materia di sicurezza declinate rispetto all età e al percorso di studi specifico; gli indicatori cognitivo-comportamentali che segnalano l acquisizione della competenza. alcune unità didattiche progettuali per lo sviluppo della competenza (conoscenze, contenuti, metodo didattico); strumenti e metodi per la valutazione delle competenze acquisite. Sarà inoltre reso disponibile un catalogo di BUONE PRATICHE nazionali e regionali sul tema. METODOLOGIA DIDATTICA La didattica implica una significativa partecipazione dei docenti in considerazione dei principi teorici che orientano la formazione per adulti (andragogia di Knowles 16 ) il cooperative learning e la capacity building 17. Sarà quindi articolato un contratto formativo a partire dalle esperienze professionali specifiche dei partecipanti e delle loro aspettative in merito al percorso. I moduli saranno poi sviluppati con momenti di presentazione di materiali pre-definiti, alternati a lavori di gruppo anche al fine di enfatizzare l apprendimento dall esperienza (Kolb) e la riflessione formativa e sul proprio contesto professionale (Schön). VALUTAZIONE La valutazione del percorso formativo prevede diversi livelli integrati: valutazione di processo (schede di monitoraggio per ogni modulo, compilate da un conduttore); valutazione di impatto (schede di gradimento al termine del percorso formativo, utili per il riorientamento della didattica nelle edizioni successive); valutazione di esito: disponibilità del prodotto atteso. 16 Knowles MS, Quando l adulto impara, Milano Franco Angeli, 1996 17 Di Rienzo M (a cura di, 2006), Dossier Capacity Building. L evoluzione del concetto. Dalla cooperazione allo sviluppo alla modernizzazione delle PA europee, Formez. In: http://db.formez.it/fontinor.nsf/eurfocuscapacity/812ec4a547b90084c12571a80036ba65/$file/dossier%20cb%20evoluzione.pdf Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 7 di 11

DESTINATARI Il Laboratorio è rivolto a DOCENTI delle scuola primarie e secondarie di I e, identificati sulla base di ruolo e/o rappresentatività rispetto all ordine di scuola e territoriale, anche al fine di sostenere successivamente la diffusione e l utilizzo del prodotto che esita dal percorso. Il numero massimo di partecipanti per garantire la qualità della didattica è di circa 25 persone per edizione. PERCORSO Si prevedono, come da richiesta della committenza, 10 edizioni totali. Per ciascuna edizione saranno predisposti e resi disponibili materiali e documenti specifici per l ordine di scuola considerato: 1 edizione per la scuola primaria. 2 edizioni per la scuola secondaria di I grado. 7 edizioni per la scuola secondaria di (2 edizioni per i docenti dei licei, 5 edizioni per i docenti di istituti tecnici e professionali). Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 8 di 11

PROGRAMMA DEI LAVORI Prima sessione: 4 ore Presentazione del gruppo e dei formatori. Definizione del contratto formativo ed esplicitazione degli obiettivi del percorso. Valorizzazione delle buone pratiche sperimentate in Lombardia sul tema della sicurezza. Parole chiave e contenuti sul tema della sicurezza. Presentazione del portfolio di competenze in tema di competenze di cittadinanza/life skills e sicurezza rispetto all età e all ordine di scuola: le evidenze della letteratura. Quali sono le competenze di cittadinanza/life skills (trasversali)? Quali sono le competenze in tema di sicurezza che gli allievi devono acquisire al termine dello specifico ordine di scuola? Conclusioni e sintesi della sessione. Seconda sessione: 8 ore Presentazione del documento traccia_0 che verrà utilizzata durante il percorso. Definizione di un percorso didattico coerente con il proprio ordine di scuola. Analisi critica delle buone pratiche in tema di sicurezza. Analisi e condivisione di unità formative (strutturate per conoscenze, contenuti, apprendimenti e metodologia didattica) interdisciplinari per l acquisizione delle competenze in tema di sicurezza. Riflessioni sul sistema di valutazione della acquisizione delle competenze: o quali indicatori per ogni competenza? o quali target di comportamento si possono osservare per la verifica dell apprendimento? Conclusioni e sintesi della sessione. Terza sessione: 4 ore Presentazione di metodologie didattiche attive. Progettazione di unità formative che connettano la salute e la sicurezza con le materie curriculari attraverso metodologie didattiche attive. Sperimentazione di una o più ipotesi di unità formative. Conclusioni e sintesi Quarta sessione: 4 ore Presentazione del documento traccia_2 aggiornato alla luce di quanto prodotto in 3^ giornata. Analisi e condivisione delle prove di valutazione necessarie alla valutazione delle competenze acquisite al termine di ciascun ciclo. Prospettive future: o come condividere e diffondere i temi/contenuti della formazione effettuata; o come mettere a sistema nel proprio ordine di scuola l acquisizione delle competenze di sicurezza. Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 9 di 11

Co-revisione del documento traccia_3 per ciascun ordine scuola. Conclusioni e sintesi del percorso: i prossimi passi del Progetto. DOCENTI E TUTOR I formatori che guideranno il percorso sono: Paola Ragazzoni, Docente corso post-laurea in Psicologia della Salute presso l Università degli Studi di Torino; Formatrice e referente area Buone Pratiche DoRs presso il Centro regionale di documentazione per la promozione della Salute della Regione Piemonte. Stefano Tomelleri, Direttore del Master Esperto in processi di formazione e di sviluppo della sicurezza sul lavoro presso l Università degli Studi di Bergamo. Giacomo Calvi, Coordinatore del Master Esperto in processi di formazione e di sviluppo della sicurezza sul lavoro presso l Università degli Studi di Bergamo. Tutor esperti di metodologie formative. Operatori SPSAL coinvolti in alcune delle sessioni formative. RESPONSABILI E GRUPPO DI LAVORO Responsabile regionale: Massimo Vasarotti, Direzione Generale Occupazione e Politiche del Lavoro di Regione Lombardia Dirigente di riferimento Éupolis Lombardia: Carla Castelli Gruppo di lavoro: Nicoletta Cornaggia e Agostina Panzeri, Direzione Generale Salute di Regione Lombardia Giuseppe Di Raimondo Metallo, Pietro di Lazzaro, Pietro Cavallo, Direzione Generale Occupazione e Politiche del Lavoro di Regione Lombardia Bruna Baggio,Ufficio Scolastico Regionale Marina Cassoni, Éupolis Lombardia Domenica Sottini, ASL di Brescia ORGANIZZAZIONE Éupolis Lombardia - Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione Struttura Gestione delle Scuole e Servizi Continuativi Telefono: 02-67507461/404; Fax: 02-66711701 E-mail: sistemaregione@eupolislombardia.it; Per l iscrizione on line sito internet: www.eupolislombardia.it Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 10 di 11

CALENDARIO EDIZIONE ORDINE DI SCUOLA CALENDARIO ORARI SEDE GOP3060/AI Primaria Giovedì 31 ottobre 2013 Lunedì 2 dicembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2014 Lunedì 10 febbraio 2014 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/BI I grado Giovedì 31 ottobre 2013 Lunedì 9 dicembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2014 Lunedì 10 febbraio 2014 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/CE I grado Lunedì 4 novembre 2013 Venerdì 13 dicembre 2013 Venerdì 17 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Bergamo GOP3060/DE GOP3060/EI GOP3060/FI Istituiti tecnici e professionali Istituiti tecnici e professionali Licei Lunedì 4 novembre 2013 Giovedì 19 dicembre 2013 Venerdì 17 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Giovedì 14 novembre 2013 Venerdì 10 gennaio 2014 Lunedì 3 febbraio 2014 Giovedì 27 febbraio 2014 Giovedì 14 novembre 2013 Lunedì 13 gennaio 2014 Lunedì 3 febbraio 2014 Giovedì 27 febbraio 2014 Bergamo Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/GE Licei Lunedì 18 novembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2013 Lunedì 10 febbraio 2014 Lunedì 3 marzo 2014 Bergamo GOP3060/HE Istituiti tecnici e professionali Lunedì 18 novembre 2013 Giovedì 23 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Lunedì 3 marzo 2014 Brescia GOP3060/IE Istituiti tecnici e professionali Lunedì 25 novembre 2013 Giovedì 30 gennaio 2014 Venerdì 21 febbraio 2014 Giovedì 13 marzo 2014 Pavia GOP3060/LE Istituiti tecnici e professionali Giovedì 28 novembre 2013 Venerdì 24 gennaio 2014 Lunedì 17 febbraio 2014 Lunedì 10 marzo 2014 Varese Nota: L INDIRIZZO DELLE SEDI DIVERSE DA MILANO SARA COMUNICATO ENTRO IL 15/10/2013 Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 11 di 11