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Transcript:

Fa fede il discorso orale Conferenza stampa del 4 settembre 2012 Claude-Alain Margelisch, CEO, Associazione svizzera dei banchieri Gentili signore e signori Sono particolarmente lieto di accogliere un gruppo così folto di giornalisti. Non è una frase di circostanza. Interpreto la vostra presenza numerosa come un segnale dell autentico interesse che nutrite per lo stato di salute della piazza finanziaria. Patrick Odier vi ha appena illustrato le grandi questioni strategiche che assorbono al momento l attenzione delle banche. Per quanto mi riguarda, desidero presentarvi i punti salienti tratti dal nostro barometro bancario 2011/2012 che, come ormai consuetudine, sintetizza in cifre la situazione del nostro settore. Affronterò anche i temi della regolamentazione e della competitività. Ma lasciatemi dapprima tracciare a grandi linee il quadro in cui ci troviamo attualmente a operare. In Europa la crisi del debito pubblico tiene in scacco i mercati finanziari, si avvertono alcune tendenze protezionistiche e si moltiplicano in modo esponenziale i compiti delle banche in materia di regolamentazione. Le condizioni alle quali le banche sono chiamate a confrontarsi sono tutt altro che facili. Vi mostrerò inoltre se e come questo contesto impegnativo si riflette anche nei dati concreti. a. Situazione economica/andamento degli utili Le conseguenze della perdurante crisi finanziaria e del debito pubblico in Europa si sono fatte sentire in Svizzera anche all apertura del 2012. Il debole sviluppo congiunturale dei principali partner commerciali dell eurozona ha avuto contraccolpi anche sul nostro paese, rallentandone l attività economica. Malgrado la breve schiarita dell umore sui mercati finanziari e l aumento della creazione di valore registrata a inizio anno nel settore bancario, i rischi economici restano elevati e la pressione sui margini di guadagno continua a essere forte. L elevata valutazione del franco, che resiste nel tempo, comprime inoltre il rapporto costi/ricavi delle banche in Svizzera. Grazie alle diverse misure volte ad abbattere i costi si è riusciti a raggiungere un risultato, CHF 13 miliardi di utili, vicino a quello dello scorso esercizio, a fronte di un panorama internazionale estremamente difficile. Le somme di bilancio delle banche in Margelisch 1

Svizzera sono aumentate anche nel periodo in rassegna, segnando una progressione del 2,9% a quota CHF 2792,9 miliardi; uno sviluppo trainato in particolare dal considerevole incremento delle liquidità (+144%), e alla crescita costante dei crediti ipotecari (+5,5%). Gli asset under management hanno invece subito una contrazione. Globalmente, la massa gestita dalle banche in Svizzera ammontava a fine 2011 a CHF 5269 miliardi. La quota di patrimoni esteri è rimasta pressoché invariata a poco più del 50% dell importo totale. Nel insieme non vi sono stati constatati dei deflussi di capitali esteri degni di nota. Le previsioni di un ritiro generalizzato di fondi da parte della clientela straniera nel caso in cui le banche svizzere optino per una strategia di legalità fiscale dei patrimoni amministrati e sottoscrivano accordi al riguardo con le principali controparti non sembrano avverarsi. Questa è la prova, tra l altro, che le banche seguono le nostre raccomandazioni ed evitano di assistere attivamente i clienti nella sottrazione al fisco di patrimoni non dichiarati. Non dobbiamo dimenticare che, alla luce della situazione nell area euro, la piazza finanziaria svizzera attira soprattutto gli investitori che cercano sicurezza. Si pone ora la domanda di come i risultati conseguiti, accettabili se si considerano le circostanze avverse, si riflettano sul quadro occupazionale. b. Occupazione Nel 2011, per il secondo anno consecutivo il numero di assunti presso le banche in Svizzera ha evidenziato un leggero aumento. L organico impiegato sul territorio nazionale è infatti salito dello 0,1% a 108 100 collaboratori. A tutta prima l andamento appare positivo, ma ora la tendenza in ascesa sembra essersi interrotta. Le nostre stime annuali dell occupazione mostrano che per il 2012 le banche dovranno fare i conti con una leggera riduzione del personale; nel primo semestre sono già stati tagliati 1070 posti. Nessuno dei partecipanti al sondaggio intravede risvolti drammatici a livello occupazionale, anche se occorre prepararsi all idea che le banche potranno offrire meno lavoro. Insieme a BAKBASEL abbiamo analizzato di recente gli effetti prodotti dal settore bancario sull indotto. In base ai risultati emersi nello studio, la domanda di prestazioni preliminari per ogni 100 posti in banca ne crea 115 in altri comparti. Ciò significa che la soppressione di 100 posti presso le banche porta a 115 posti in meno nell indotto. Una riduzione di personale nel bancario ha pertanto un impatto negativo sull intera economia. Dobbiamo fare tutto ciò che conviene per evitare questa situazione. c. Andamento dei crediti L attività creditizia ha avuto, per contro, uno sviluppo soddisfacente. Con una quota del 33,5% del volume complessivo, le banche cantonali hanno confermato anche nel 2011 il Margelisch 2

loro ruolo di leader del mercato domestico in questo ambito. I bassi tassi di interesse sostengono la crescita stabile dei crediti, e questa è una notizia confortante. Il dato totale registrato fino a maggio 2012 indica un nuovo leggero aumento (+2,7%), riconducibile in particolare alle ipoteche. Da luglio sono state introdotte nuove regole per la concessione dei mutui ipotecari. Pur non disponendo ancora di statistiche sull evoluzione da quella data in poi, siamo convinti che le misure adottate finiranno per frenare l accensione di prestiti proprio da parte delle cosiddette «economie domestiche soglia» (con reddito lordo tra CHF 60 000 e CHF 100 000 all anno). Lo scopo della nuova autodisciplina è appunto quello di evitare l esposizione a rischi eccessivi sul mercato ipotecario. Permettetemi di fare un osservazione generale sul tema della concessione dei crediti. Dallo scoppio della crisi finanziaria nel 2008 il volume dei prestiti nei tre maggiori paesi europei è diminuito del 7%. Nello stesso arco di tempo le banche svizzere hanno accordato il 6% in più di finanziamenti, a tassi che a livello mondiale sono fra i più bassi: è quanto emerge da una ricerca OCSE pubblicata di recente. Un risultato possibile grazie a un organizzazione e a una conduzione performante ed efficiente. Ma la concessione di crediti costa: occorre reperire i capitali, coprire i rischi, soddisfare i requisiti di compliance e rientrare delle spese relative ai vari processi operativi. Il contesto economico globale non è il solo fattore che incide sull attività delle banche, vi si aggiunge anche una quantità mai vista finora di incombenze legate alla regolamentazione. Patrick Odier ha già sottolineato nel suo discorso quanto sia importante che, su questo terreno, esista una convergenza di intenti tra operatori del settore, autorità e classe politica. Non posso che concordare pienamente, e intendo spiegarlo attraverso i progetti attualmente in corso. d. Regolamentazione e competitività La normativa concernente il capitale proprio, sancita nel pacchetto «Too big to fail» e nel disposto di Basilea 3, viene accolta in Svizzera con una rapidità e un rigore esemplari rispetto al resto del mondo. Già oggi le banche svizzere vantano, nel confronto internazionale, una solida capitalizzazione. Con la nuova autodisciplina, che va a colpire il versante della domanda, i finanziamenti immobiliari vengono ulteriormente garantiti. Tutti questi provvedimenti devono ora dare i propri frutti. Accogliamo con favore, a questo proposito, la rinuncia per ora da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) di proporre l attivazione di riserve anticicliche, come cuscinetto di capitale, che finirebbero per rincarare ulteriormente l attività creditizia. Effettivamente è importante di evitare una regolamentazione eccessiva. Margelisch 3

E ricordiamoci bene di una cosa: in materia di regolamentazione e compliance la Svizzera non è un isola. Quello che viene deciso dall Unione europea può avere pesanti conseguenze sulla nostra piazza finanziaria, trattandosi di una delle più importanti aree operative delle banche svizzere. Al momento rileviamo in Europa la tendenza a un ripiegamento dei mercati per proteggere le imprese nazionali. Di conseguenza, le banche dei paesi extracomunitari come la Svizzera rischiano l isolamento se le direttive come MiFID II (Markets in Financial Instruments Directive) e AIFMD (Alternative Investment Fund Managers Directive) vengono adottate. Lo scorso anno l ASB si è impegnata a fondo, e intende ribadire questo impegno anche in futuro, per impedire che il mercato dei propri membri venisse reso impraticabile da una volontà protezionistica. Anche in veste di paese terzo vogliamo continuare a esportare nell UE per poter salvaguardare i posti di lavoro in Svizzera. I mercati aperti consentono nuove possibilità d affari per i nostri istituti e danno modo alla clientela privata e istituzionale anche proveniente dall eurozona di accedere a una vasta gamma di prodotti interessanti. Oltre a fornire il nostro apporto attivo ai piani europei di regolamentazione, dobbiamo comunque fare attenzione a non riprendere sistematicamente e pedissequamente ogni norma estera, vagliandole invece secondo criteri di utilità od obbligatorietà per il nostro paese. Prendiamo l imminente revisione della Legge sugli investimenti collettivi (revisione LICol).. È un esempio lampante del rapporto conflittuale che si instaura tra protezione dei depositanti e competitività. Siamo convinti che sia possibile tutelare gli interessi dei risparmiatori, un aspetto a nostro avviso fondamentale, senza compromettere le opportunità delle imprese di gareggiare con i competitor internazionali. Ponendosi in questa ottica l ASB ha assunto una posizione congiunta con Swiss Funds Association (SFA) in occasione delle audizioni della commissione insediata dal Parlamento. Il Consiglio degli Stati ha introdotto numerosi emendamenti volti a migliorare la capacità concorrenziale. Confidiamo in un riscontro positivo da parte del Consiglio nazionale. Su due punti, tanto centrali quanto controversi, abbiamo potuto trovare una soluzione di compromesso con il Dipartimento delle finanze. Relativamente all inasprimento della responsabilità da parte delle banche depositarie che ricorrono a loro volta a terzi per la funzione di custodia, è stato concordato di descrivere con precisione gli obblighi prudenziali aggiuntivi di cui devono farsi carico le banche nei confronti dei propri depositari terzi e di consentire, in linea di principio, la delega solo a enti di custodia sottoposti a vigilanza. Margelisch 4

In futuro anche gli investitori non qualificati potranno utilizzare i prodotti strutturati, nel rispetto di determinate procedure di sicurezza. I prodotti strutturati sono un valido strumento di investimento. Nei prossimi anni vogliamo che la Svizzera diventi uno dei poli mondiali dell asset management. Se però discipliniamo in modo così rigido il campo degli investimenti collettivi, non sarà possibile raggiungere l obiettivo. Ci auguriamo che si riesca ad affermare la piazza svizzera nell asset management valorizzando le sue qualità di mercato liberale e orientato ai risultati. A tal fine, sia la politica che la FINMA devono predisporre le condizioni ottimali per lo sviluppo auspicato. Il nostro ultimo studio, pubblicato in agosto 2012, conferma in modo inequivocabile che il settore bancario rappresenta un cardine portante dell economia svizzera. Le cifre che vi ho presentato, gli innumerevoli progetti concernenti la regolamentazione e la pressione costante dall esterno indicano che ci troviamo in una fase critica. Se saremo in grado di preservare i punti di forza della nostra piazza finanziaria, ne trarrà profitto l intera economia nazionale. L Associazione dei banchieri sostiene una piazza finanziaria in grado di contribuire al benessere di tutta la collettività e di fissare parametri di riferimento su scala internazionale. Sono certo che, nonostante le tante difficoltà e con l aiuto dei politici e delle autorità di regolamentazione, possiamo disporre dei presupposti necessari per restare anche in avvenire nel gruppo di eccellenza della gestione patrimoniale per clienti privati e istituzionali. E ora passiamo alle vostre domande sui singoli dossier. Margelisch 5