Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell anziano

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Modificazioni endocrine patologiche molto frequenti nell anziano alterazioni tolleranza ai carboidrati (spesso misconosciute o trascurate) disfunzioni tiroidee

Esercizio fisico nel diabete - implicazioni - Effetti benefici dell esercizio fisico sulla malattia (prevenzione, terapia, complicanze) Alterazioni nell adattamento all esercizio fisico legate al diabete, all insulinoresistenza e alla terapia Rischi legati alle complicanze già presenti Problematiche specifiche dell anziano

Glucosio Lattato Corpi chetonici

Contributo dei principali substrati come fonte di energia durante esercizio in rapporto alla durata % 100 Glicogeno muscolare 75 50 25 FFA ematici Glucosio ematico 0 1 2 3 4 ore glicogeno captazione di glucosio + FFA captazione FFA captazione glucosio

CONTRIBUTO DEL GLUCOSIO E DEGLI FFA COME FONTE ENERGETICA NELL ESERCIZIO IN RAPPORTO ALLA INTENSITA Ra Glucosio e FFA (µmol kg -1 min -1 ) 60 50 40 30 20 10 GLUCOSE glucosio acidi FFA grassi 0 % VO 2 max 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 da Brooks and Trimmer J Appl Physiol 80: 1073, 1996

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Variazioni del contenuto di glicogeno, trigliceridi e mitocondri nel muscolo striato dei soggetti con diabete tipo 2 diabetici controlli Levin et al, Diabetologia 2001

Produzione epatica di glucosio nei periodi di digiuno Glucosio Ematico Pi Glucosio 1-P glucosio 6-P Glicogeno epatico Fosfofrutto chinasi Fruttosio 6-P Fruttosio 1,6-di-P Fruttosio 1,6-P fosfatasi Lipidi del tessuto adiposo Acido lattico di diversi tessuti glicerolo Gliceraldeide 3-P 1,3-di-fosfoglicerato fosfoenolpiruvato piruvato Piruvato carbossilasi Ossalacetato Cisteina Alanina serina aspartato Ciclo di Krebs α-cheto-glutarato glutammato Istidina Arginina prolina Proteine muscolari

BILANCIO DEL GLUCOSIO NELL'UOMO A DIGIUNO E A RIPOSO Produzione di glucosio Glicogeno (75%) Glucosio Glucosio ematico Gluconeogenesi (25%) 150 g Piruvato e lattato (15-20%) 50 g 50 g Consumo di glucosio Cellule del sangue 2 Alanina (5-10%) Aminoacidi glicogenici (5%)

Principali ormoni coinvolti nell omeostasi glicemica Glucagone Catecolamine Cortisolo GH iperglicemia Insulina ipoglicemia

REGOLAZIONE INSULINICA DELL'UTILIZZO DI GLUCOSIO - Tessuti insulinodipendenti (muscolo, grasso, fegato): tessuti di deposito, possono utilizzare glucosio solo in presenza di insulina - Tessuti non insulinodipendenti (sistema nervoso, globuli rossi): tessuti vitali, utilizzano glucosio anche in assenza di insulina

DIABETE MELLITO DEFINIZIONE Sindrome caratterizzata da aumento dei livelli ematici di glucosio (iperglicemia). a digiuno 126 mg/dl 2h dopo OGTT 200 mg/dl Comporta il rischio di complicanze acute (coma iperglicemico) e croniche (microangiopatia, neuropatia e macroangiopatia)

CRITERI DIAGNOSTICI DEL DIABETE MELLITO E DELLE ALTRE CATEGORIE DI ALTERATA REGOLAZIONE GLICEMICA Concentrazione di glucosio nel plasma venoso (mg/dl) Diabete mellito Digiuno 126 Digiuno <126 ma 2-h OGTT 200 Ridotta tolleranza glucidica Digiuno<126 e 2-h OGTT 140-199 Alterata glicemia a digiuno Digiuno 100-125 (OGTT non necessario) Normalità Digiuno <100 e 2-h OGTT<140 OGTT: carico orale di glucosio

DIABETE MELLITO Cause: 1.Carenza (assoluta o relativa) di insulina 2.Inefficacia dell insulina

DIABETE MELLITO Tipo 1 : carenza assoluta di insulina - esordio in genere in età giovane - peso corporeo in genere normale Tipo 2 : carenza relativa + inefficacia dell insulina (insulinoresistenza) - esordio in genere in età adulta/senile - spesso associato a obesità

CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Tipo 1 5% Tipo 2 90-95% Altri tipi (associato o secondario ad altre patologie) Gestazionale

CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Diabete Tipo 1 A. Autoimmune B. Idiopatico Diabete Tipo 2 Include forme con predominante insulinoresistenza e modesta insulino-deficienza e forme con predominante difetto di secrezione insulinica (con o senza insulino-resistenza)

CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE MELLITO Altri tipi di diabete - Da difetti genetici della funzione β-cellulare (es. MODY 1, MODY 2) - Da difetti genetici nell azione insulinica (es. lepreconismo, diabete lipoatrofico) - Da malattie del pancreas esocrino (es. pancreatite cronica) - Da endocrinopatie (es. s. di Cushing, acromegalia, feocromocitoma) - Da farmaci o tossici (es. glucocorticoidi) - Da infezioni (es. rosolia congenita, citomegalovirus) - Forme rare di diabete immuno-mediato (es. anticorpi anti-recettore, anti-insulina) - Altre sindromi genetiche associate con diabete (es. distrofia miotonica, s. Down)

Diabetici (milioni) Paesi in via di sviluppo Paesi sviluppati 1990 2000 40 80 20 40 2010 (?) 160 80 Totale 60 120 240

Obesity Trends* Among U.S. Adults BRFSS, 2009 (*BMI 30, or ~ 30 lbs. overweight for 5 4 person) No dati <10% 10% 14% 15% 19% 20% 24% 25% 29% 30% Source: CDC Behavioral Risk Factor Surveillance System.

RAPPORTO DIABETE NOTO/DIABETE IGNOTO IN ITALIA (Studi con OGTT) Circa 1 caso ignoto ogni 2 noti

800 Verona Diabetes Study DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA' DEI CASI DI DIABETE MELLITO A VERONA (31.12.1986) 600 Maschi Femmine 400 200 0 0-4 -9-14 -19-24 -29-34 -39-44 -49-54 -59-64 -69-74 -79-84 85 Classe di età (anni)

DISTRIBUZIONE DI FREQUENZA PER ETA ALLA DIAGNOSI DI DIABETE 160 120 Diabete tipo 2 n pazienti 80 40 0 30 20 Diabete tipo 1 10 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 anni

PREVALENZA DEL DIABETE IN RAPPORTO ALL ETA La prevalenza del diabete nella popolazione generale è intorno al 3-5% Supera il 10% nei soggetti con oltre 65 anni Sale fino al 20% se questi soggetti sono sottoposti sistematicamente ad un OGTT

DIABETE TIPO 1 O INSULINO-DIPENDENTE - carenza di insulina endogena - necessario apporto di insulina esogena - tendenza alla chetosi in condizioni di vita normale - esordio prevalente in gioventù, ma possibile ad ogni età - presenza di anticorpi anti-insula (all'esordio) - associazione con caratteri genetici (sistema HLA)

EZIOPATOGENESI DEL DIABETE TIPO 1 - fattori genetici (risposta immunitaria) - fattori acquisiti (virus, tossici,???) autoimmunità DEFICIT SECREZIONE INSULINICA

STORIA NATURALE DEL DIABETE TIPO 1 Eventi precipitanti Massa β-cellule (%) 100 80 60 40 20 Predisposizione Genetica (HLA + altro) Eventi Autoimmunitari (autoanticorpi + linfociti T) Eventi metabolici (pulsatilità, picco precoce) Diabete manifesto (iperglicemia) 0 anni

DIABETE TIPO 2 O NON INSULINO-DIPENDENTE - frequente associazione con sovrappeso-obesità - non chetosi in condizione di vita normale - esordio prevalente dopo i 40 anni, ma possibile ad ogni età - la terapia insulinica può essere necessaria in alcuni casi per il controllo dei sintomi e della iperglicemia - frequente aggregazione familiare

GENETICA DEL DIABETE TIPO 2 Studi sui gemelli - 90% di concordanza nei monozigoti - 15% di concordanza nei dizigoti Studi sulle famiglie - 25% dei diabetici ha un familiare diabetico - Sviluppano il diabete tipo 2: 15% dei figli di un genitore diabetico 50% dei figli di 2 genitori diabetici 15% dei fratelli di 1 diabetico Nessuna correlazione coi geni del sistema HLA

DIFETTI GENETICI CHE PROVOCANO DIABETE TIPO 2 Mody 1: HNF 4α (cromosoma 20q) Mody 2: Glucochinasi (cromosoma 7p) Mody 3: HNF 1α (cromosoma 12q) Mody 4: Insulin protein factor 1 (IDX 1) Mody 5: HNF 1β Mutazioni mitocondriali

DIABETE TIPO 2 Patogenesi GENI AMBIENTE

ALTERAZIONI ALLA BASE DEL DIABETE TIPO 2 Insulinoresistenza deficit β-cellulare DIABETE TIPO 2

INSULINORESISTENZA Condizione clinica in cui l'insulina esercita un effetto biologico inferiore al normale

340 300 GLICEMIA (mg/dl) Diabetici tipo 2 INSULINEMIA (µuml) 70 60 260 50 220 40 180 30 140 Controlli 20 100 10 60 0 2 4 6 8 0 2 4 6 8 tempo (ore) 0

Tolleranza glucidica e insulinoresistenza IGT/T2DM

120 RISPOSTA INSULINEMICA AL GLUCOSIO E.V. 20 g glucosio e.v. (Pfeiffer et al, 1981) µu/ml µu/ml 100 80 60 40 Normali Diabetici tipo 2 20 g glucosio e.v. 20 0-30 0 30 60 90 120 min -30 0 30 60 90 120 min

METODI PER MISURARE L INSULINORESISTENZA Clamp euglicemico IVGTT + Minimal Model ITT HOMA (altri metodi)

Clamp euglicemico 6 Glicemia (mmol/l) 5 Insulinemia (mu/l) 4 200 100 Infusione di salina Infusione di insulina 0 IMGU (mg/kg minl) 0 1 2 3 ore Utilizzo del glucosio

DECREMENTO GLICEMICO DOPO INSULINA E.V. 100 % valore basale 80 60 40 20 Diabetici tipo 2 Normali 0 I I I I I I I I I I I 0 3 6 9 12 15 20 30 40 50 60 tempo (min)

Stima della sensibilità insulinica con l HOMA (Homeostasis Model Assessment) (Matthews et al; Diabetologia 28: 412, 1985) HOMA-IR = Glicemia a digiuno x 22.5 Insulina a digiuno Glicemia, mmol/l; Insulina, µu/ml

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DIFFERENZIALI DEL DIABETE TIPO 1 E DEL DIABETE TIPO 2 Diabete tipo 1: Esordio quasi sempre improvviso, con sintomi di iperglicemia/acidosi Complicanze croniche non prima di 5 anni Peso corporeo spesso normale Età in genere giovane (<30 anni) Familiarità spesso assente Carenza assoluta di insulina (=necessità assoluta di insulina) Diabete tipo 2 Esordio spesso insidioso, senza sintomi Complicanze talora già alla diagnosi Obesità frequente Età in genere avanzata (>40 anni) Familiarità spesso presente Carenza relativa di insulina (=non necessità assoluta di insulina)

PRINCIPALI MANIFESTAZIONI CLINICHE DEL DIABETE Causa Meccanismo Conseguenze cliniche Iperglicemia perdita di glucosio e acqua con le urine abbondanza di glucosio extracellulare poliuria, polidipsia, disidratazione, alterazioni del sensorio Infezioni (genitali!), disturbi transitori della vista??? complicanze croniche Difetto di insulina mancato utilizzo del glucosio/neosintesi di glucosio dalle proteine/lipolisi eccesso di chetoni con acidosi dimagrimento, iperfagia, astenia polipnea, alterazioni del sensorio

SINTOMI E SEGNI DEL DIABETE TIPO 2 Insorgenza dei sintomi subdola e progressiva - spesso, a lungo, nessun sintomo - poliuria - polidipsia - polifagia - astenia - incremento o decremento ponderale - prurito, dermatiti, foruncolosi, micosi - vaginiti, balanopostiti, uretriti, cistiti - parodontopatie, carie dentarie - sintomi e segni della macroangiopatia - " " retinopatia - " " neuropatia - " " nefropatia

STIMA DELLA DURATA DELLA FASE PREDIAGNOSTICA DEL DIABETE TIPO 2 (Harris et al, 1993) Retinopatia (%) 80 60 _ 40 _ 20 _ 0 Inizio del Diabete tipo 2 Inizio della retinopatia Diagnosi clinica I I I I I I I -11.5-6.5 0 5 10 15 20 Anni dalla diagnosi

Le complicanze croniche del diabete si manifestano dopo almeno 5 anni di malattia nel diabete tipo 1, mentre possono essere già presenti al momento della diagnosi nel diabete tipo 2 (che rimane spesso a lungo non diagnosticato)

COMPLICANZE ACUTE DEL DIABETE Coma diabetico (iperglicemico) Coma ipoglicemico (iatrogeno)

CHETOACIDOSI DIABETICA Definizione Grave scompenso metabolico con: - Iperchetonemia (>5 mm/l) e chetonuria - Acidosi metabolica (diminuzione ph e bicarbonati) - Iperglicemia (>300 mg/dl) - Disionia (diminuzione K + ) - Disidratazione

SINDROME IPEROSMOLARE NON CHETOSICA Definizione Grave scompenso metabolico con: - iperglicemia (>600 mg/dl) - mancanza di chetoacidosi - iperosmolarità plasmatica (>350 mosm/l) - disidratazione

COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE Microangiopatia - retinopatia ---> cecità - nefropatia ---> dialisi e trapianto di rene Neuropatia - sensitiva (dolori e perdita di sensibilità) - motoria (paralisi, atrofia muscolare) - autonomica (gastroparesi, impotenza, vescica paralitica, ipotensione ortostatica, aritmie cardiache, morte improvvisa, piede diabetico, etc.) Macroangiopatia - infarto, ictus, vasculopatia arti inferiori e carotidi, gangrena e amputazioni, etc.

La gravità e la frequenza delle complicanze croniche del diabete sono proporzionali alla gravità della alterazione metabolica (iperglicemia)

12 PREVALENZA DI COMPLICANZE CRONICHE NEL DIABETE TIPO 1 (Studio Prospettico DCCT - USA) 10 8 % 6 4 2 0 <6 6-7.0 7.1-8.0 8.1-9.0 >9 HbA1c (%)

COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE MELLITO RETINOPATIA Ipertensione Fumo NEFROPATIA Ipertensione Fumo Diabete NEUROPATIA Ipertensione Fumo Ipertensione Dislipidemia Trombofilia Fumo MALATTIE CARDIOVASCOLARI

PREVALENZA DELLA RETINOPATIA DIABETICA Alla diagnosi Dopo 20 anni di malattia Lieve (Background) Grave (Proliferante) Tipo 1 0% 45-50% 50-55% Tipo 2 15-20% 70-80% 15-20%

RISCHIO DELLA MACROANGIOPATIA NEL DIABETE Malattia Rischio aterogeno Diabete tipo 1 + + - - Diabete tipo 2 + + + +

PREVALENZA DI DISORDINI METABOLICI NEL DIABETE TIPO 2 (Verona NIDDM Complications Study, n=1780) 80 60 % 40 20 0 Sovrappeso e obesità Adiposità centrale Ipertensione arteriosa Dislipidemia Iperuricemia

INSULIN RESISTANCE: THE ORIGIN OF SEVERAL ABNORMALITIES IN TYPE 2 DIABETES AND THE METABOLIC SYNDROME Hyperglycemia Hypertension Thrombophilia Dyslipidemia Hyperuricemia INSULIN RESISTANCE INSULIN RESISTANCE INSULIN RESISTANCE

Insulinoresistenza Iperinsulinemia compensatoria inadeguata fattori favorenti adeguata Diabete tipo 2 Complicanze microangiopatiche Rischio cardiovascolare Sindrome dell insulinoresistenza Alterazioni metaboliche

ATEROSCLEROSI E SINDROME METABOLICA obesità diabete dislipidemia ATEROSCLEROSI ipertensione iperuricemia? trombofilia

RISCHIO E FATTORI DI RISCHIO PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI IN MASCHI DIABETICI DI ETA >40 anni Probabilità di CHD in 8 anni (%) 60 50 40 30 20 10 0 Fumo P.A. sistolica Colesterolo - 135 185 (Framingham Study, 1979) 2% nei non-diabetici senza fattori di rischio 3% 8 % - 195 185 33 % - 195 336 46 % 32 % non diabetici + 195 336

Criteri Diagnostici della Sindrome Metabolica Revisione IDF 2009 criteri ATP III 2001 Almeno tre alterazioni fra le seguenti: Glicemia a digiuno > 100 mg/dl Trigliceridi > 150 mg/dl HDL <40 mg/dl Maschio, <50 mg/dl Femmina Ipertensione arteriosa (> 130/85 mmhg) Circonferenza vita >94 cm Maschio, >80 cm Femmina

Age-specific prevalence of the Insulin-Resistance Syndrome among 8814 US adults aged at least 20 years - National Health and Nutrition Examination Survey III, 1988-94 - (ATP III report criteria) Prevalence (%) 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Men Women 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70 Age (years) (Ford et al, JAMA 2002)

PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA IN RELAZIONE ALL ETA E AL BMI 60 40 p<0.001 (Studio di Brunico, 1990) p<0.001 % 20 0 60 >60 25 >25 Età BMI

PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA (Isomaa et al, Diabetes Care 24:683, 2001) % 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Maschi Femmine NGT IFG/IGT DMT2 Modified WHO criteria, n=4483, età 35-70 anni, not population-based

La SM e i suoi singoli componenti predicono il diabete tipo 2 e le malattie cardiovascolari

TASSI DI MORTALITA' CVD NELLE DIVERSE CLASSI DI ETA IN MASCHI CON E SENZA DIABETE Morti CVD/10.000 persone-anno 200 160 120 80 40 0 Non diabetici Diabetici 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 Età (anni) MRFIT- Stamler et al, 1993

NEUROPATIA DIABETICA AUTONOMICA SEGNI E SINTOMI CARDIOVASCOLARI - Tachicardia fissa - Ipotensione ortostatica - Infarto indolore - Arresto cardiaco

NEUROPATIA DIABETICA AUTONOMICA TURBE DELLA CONTROREGOLAZIONE - Ipoglicemie inavvertite - Ipoglicemie protratte

Raccomandazioni dietetiche per tutte le persone con diabete - Proteine: ~10-20% delle calorie totali - Grassi saturi: <10% delle calorie totali - Grassi monoinsaturi: ~ 10% delle calorie totali - Grassi poliinsaturi: 10% delle calorie totali - Carboidrati complessi: ~ 55% delle calorie totali - L uso di dolcificanti calorici (zucchero, miele, etc.) è sconsigliato, ma non proibito - Fibre: 20-35 g/die; Sodio: <3 g/die - Colesterolo: 300 mg/die - Alcool: è consentito un uso moderato ai pasti (vino o birra)

TERAPIA FARMACOLOGICA Insulina* Altri farmaci antidiabetici DEL DIABETE stimolanti la secrezione insulinica* sensibilizzanti all azione insulinica rallentanti l assorbimento intestinale dei carboidrati *: possono causare ipoglicemia