CARTA DEI SERVIZI SOCIALI



Documenti analoghi
Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

S.S.E.R. NUOVA EDUCATIVA TERRITORIALE

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

COMUNITA EDUCATIVE INDICATORI

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

Allegato A.1 - REQUISITI DI ACCREDITAMENTO. REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI REGIONALI (Decreto 6317/11)

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

Linee guida per la definizione dei progetti di Servizio Civile per l anno 2007/2008 di ANCI Lombardia

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

ASILO NIDO PROGETTO EDUCATIVO ROSA & CELESTE 2. Cooperativa Sociale DIDASKO Viale C. Battisti, TERNI. Pagina 1 di 5

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

Una nuova IMPRONTA da realizzare

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

UN ANNO PER CRESCERE INSIEME

SINTESI SCHEDA PROGETTUALE BANDO SCN 2015

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Liceo Statale James Joyce

Albachiara comunità residenziale per minori adolescenti. Bozza. via Pacinotti, 3 Monza albachiara@novomillennio.it

CARTA DEL SERVIZIO 2014/15

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali

CARTA DEI SERVIZI. Ambito Servizi al Lavoro. ISO 9001 cert. N. 5673/1

DGR. n del

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.

LUDOTECA Equilibrio Art. 1 Definizione e Finalità Art. 2 Ammissione

REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

INDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ

Servizio Centro di Aggregazione Disabili GIODIS. Approfondimento. Il progetto: valori ed orientamento

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

Sostegno e Accompagnamento Educativo

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

N. 423 DEL

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI

Educando nella Provincia di Varese 2012

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

Le attività della Fondazione si suddividono in due macro aree di intervento:

Missionarie della Fanciullezza

COMUNE DI MORBEGNO REGOLAMENTO INERENTE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) (Provincia di Sondrio)

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

Comune di Spilamberto Provincia di Modena. Regolamento per la gestione del sistema di video sorveglianza

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CENTRO ESTIVO

PREMESSE GENERALI Direzione Politiche Educative Via di Francia GENOVA. Segreteria tel

Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori

Servizio di Assistenza Domiciliare Minori (ADM)

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

IPOVISIONE IN ETA EVOLUTIVA

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.

CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX Finalità, principi e criteri di attuazione. Parte I

L. 162/ , , ,

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI

Disciplinare sulla gestione dei reclami, suggerimenti e segnalazioni dei cittadini nei confronti dell Amministrazione Comunale di Ancona

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

Centro affidi e Centro adozioni: esperienze e prospettive

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

LINEE GUIDA DEL CoLAP. Legge 4/13 REQUISITI RICHIESTI ALLE ASSOCIAZIONI PER L ISCRIZIONE NELL ELENCO WEB TENUTO DAL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Carta della qualità dei servizi

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

Requisiti di accreditamento Ambito territoriale di Tirano Unità D offerta Sociale Per Disabili Centri Socio Educativi

D.G.R.n del

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

COMUNITA' FAMILIARE SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 COMUNITA' FAMILIARE -REQUISITI FUNZIOANLI

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CERTIFICAZIONE DI DSA VALIDA AI FINI SCOLASTICI

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3

A cura degli insegnanti di sostegno Dell Istituto Comprensivo L. Belludi di Piazzola sul Brenta

HANDICAP E INTEGRAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

Transcript:

CARTA DEI SERVIZI SOCIALI (ai sensi della L. n. 328/2000 e della L. R. n. 4/2007) Centro Diurno e Sostegno Educativo Domiciliare Aggiornata al Gennaio 2015 Consorzio C.S. Potenza CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA

COSA E LA CARTA DEI SERVIZI SOCIALI? La carta del servizio rappresenta uno strumento per agevolare l incontro e la conoscenza fra la cooperativa e gli utenti fornendo la possibilità di definire e valutare la qualità e le modalità di fruizione dei servizi attivati dalla cooperativa stessa. Per conoscenza si intende anche il diritto delle parti in causa ad agire con chiarezza e nel rispetto dei patti sottoscritti. La carta del servizio illustra il senso e le finalità dei servizi, declina gli obiettivi, esplicita metodologie e strumenti, stabilisce le responsabilità ed i compiti degli operatori impegnati. Questo documento non rappresenta il nostro punto di arrivo ma il punto di partenza per un continuo lavoro di miglioramento e di ricerca della qualità. Legge nazionale sul sistema integrato di interventi e servizi sociali n. 328 del 2000 Art. 13 (Carta dei servizi sociali) 1. Al fine di tutelare le posizioni soggettive degli utenti, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la solidarietà sociale, d intesa con i Ministri interessati, è adottato lo schema generale di riferimento della carta dei servizi sociali. Entro sei mesi dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ciascun ente erogatore di servizi adotta una carta dei servizi sociali ed è tenuto a darne adeguata pubblicità agli utenti. 2. Nella carta dei servizi sociali sono definiti i criteri per l accesso ai servizi, le modalità del relativo funzionamento, le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, nonché le procedure per assicurare la tutela degli utenti. Al fine di tutelare le posizioni soggettive e di rendere immediatamente esigibili i diritti soggettivi riconosciuti, la carta dei servizi sociali, ferma restando la tutela per via giurisdizionale, prevede per gli utenti la possibilità di attivare ricorsi nei confronti dei responsabili preposti alla gestione dei servizi. 3. L adozione della carta dei servizi sociali da parte degli erogatori delle prestazioni e dei servizi sociali costituisce requisito necessario ai fini dell accreditamento. Legge Regionale 14 febbraio 2007 n. 4 Rete Regionale Integrata dei servizi di cittadinanza sociale (Art. 6 Carta della qualità dei servizi sociali) 1. A tutela della trasparenza dell offerta dei servizi, i soggetti erogatori delle prestazioni sociali e socio-sanitarie di cui alla presente legge adottano la Carta della qualità dei servizi di cittadinanza sociale, redatta in conformità agli indirizzi emanati dalla Regione. L adozione della Carta della qualità dei servizi sociali da parte dei soggetti erogatori delle prestazioni sociali e socio-sanitarie costituisce requisito indispensabile nell ambito delle procedure amministrative di cui al Tit. IV della presente legge.

SOMMARIO CHI SIAMO CENTRO DIURNO Art. 1 Il servizio Art. 2 - Finalità e obiettivi Art. 3 Utenza Art. 4 Ubicazione e capacità ricettiva Art. 5 Modalità di ammissione e dimissione Art. 6 Registro delle attività e cartelle utenti Art. 7 Progetti educativi individualizzati Art. 8 Prestazioni e servizi Art. 9 Rapporti con le famiglie Art 10 Personale Art. 11 Valutazione della qualità SOSTEGNO EDUCATIVO DOMICILIARE Art. 1 Il servizio Art. 2 - Finalità e obiettivi Art. 3 Utenza Art. 4 Modalità di attivazione e sospensione Art. 5 Scheda degli accessi giornalieri e cartelle utenti Art. 6 Progetti educativi individualizzati Art. 7 Personale Art. 8 Valutazione della qualità Cosa è la Carta dei Servizi Sociali? CONDIVISIONE La presente Carta dei Servizi è stata redatta in proprio dalla Società Cooperativa Sociale Il Cerchio Magico secondo i criteri della legge regionale del 14/02/2007 n. 4 e condivisa dagli enti del territorio.

CHI SIAMO La cooperativa sociale Il Cerchio Magico nasce il 1 marzo del 2000 da un operazione di promozione del Consorzio delle Cooperative Sociali C.S. di Potenza. Ha lo scopo di perseguire l interesse generale della comunità alla promozione umana e all integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-educativi. Svolge un efficace azione di promozione di una cultura dell infanzia oltre che un reale supporto e sostegno alle famiglie nella cura e nell educazione dei propri figli. La Cooperativa ha scelto di individuare nel campo socio-educativo le sue finalità ed ha mantenuto questa specificità, incanalando in questo senso le sue energie e la sua crescita professionale, sviluppando un modello di impresa sociale, offrendo opportunità di lavoro e di adesione per i soci/e ad un progetto di cooperazione e di sviluppo di servizi all infanzia che mettono al centro il bambino e i suoi bisogni. E una ONLUS ( Organizzazione non lucrativa di Utilità Sociale ). E associata al Consorzio delle Cooperative Sociali C.S. Cooperazione e Solidarietà di Potenza. E aderente a FEDERSOLIDARIETA e CONFCOOPERATIVE di Basilicata. Gestisce dal 2003 i servizi di Centro Diurno e Sostegno Educativo Domiciliare per l infanzia previsti dal Piano Sociale di zona dell Alto Bradano. Dal 2006 gestisce una comunità educativa residenziale per minori. La Cooperativa Il Cerchio Magico ha ottenuto nell anno 2008 la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001: 2008 per i servizi di centro diurno e assistenza domiciliare. CENTRO DIURNO ART. 1 IL SERVIZIO Il centro diurno accoglie nella fascia oraria pomeridiana bambine e bambini provenienti da situazioni di svantaggio familiare segnalati dal servizio sociale comunale. Al suo interno è garantito al minore un adeguato sostegno educativo e didattico dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19,30 (o dalle 8,30 alle 13 nel periodo estivo), con la presenza di educatori ed animatori, secondo le finalità stabilite nei Progetti Educativi Individualizzati. ART. 2 FINALITA E OBIETTIVI Accoglienza in un ambiente educativo protetto di minori provenienti da situazioni di disagio. Costruzione per ciascuno di essi di un percorso educativo individualizzato. Affiancamento del minore nelle attività scolastiche Inserimento del minore in attività laboratoriali e di animazione che favoriscano la socializzazione e promuovano apprendimento esperienziale Attivazione delle risorse familiari ed ambientali del minore.

ART. 3 UTENZA Il centro diurno può accogliere minori di ambo i sessi, dai 6 ai 14 anni, provenienti da situazioni di disagio socio-ambientale, su segnalazione dei servizi sociali territoriali. ART. 4 UBICAZIONE E CAPACITA RICETTIVA Il centro diurno è ubicato a Venosa (PZ) in via Augusto Imperatore snc. E dotato di un ingressosalotto, quattro stanze per le attività, due bagni (uno per disabili), ufficio e magazzino. La capacità ricettiva è di 10 utenti affidati più 10 esterni che partecipano alle attività laboratoriali. ART. 5 MODALITA DI AMMISSIONE E DIMISSIONE L ammissione è richiesta dai Servizi Sociali dei Comuni ed è concordata con il Coordinatore del servizio in base ai seguenti criteri: - appartenenza alla tipologia di utenti a cui si è in grado di dare risposta educativa (età, sesso, tipologia dei disagi); - valutazione delle condizioni d esercizio per verificare se è possibile l inserimento nel momento specifico, anche in relazione agli equilibri del gruppo già presente; - valutazione della possibilità di perseguire gli obiettivi proposti dal Servizio Sociale; - disponibilità di posto. Per l ammissione del minore sarà richiesta la scheda di segnalazione del minore da parte del servizio inviante. Le dimissioni del minore saranno ancora una volta concordate con i Servizi Sociali comunali, laddove si ravvisi il completamento del percorso educativo individualizzato o l impossibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati. ART. 6 REGISTRO DELLE ATTIVITA E CARTELLE UTENTI La struttura provvede a mantenere un registro giornaliero delle attività e delle presenze dei minori. Per ogni utente inserito viene inoltre aperta una cartella contenente i dati anagrafici, la scheda di segnalazione del Servizio Sociale, eventuali autorizzazioni e liberatorie, il PEI del minore e le relazioni di verifica periodiche. Il Coordinatore gestisce, aggiorna e conserva il registro e le cartelle personali degli ospiti nel rispetto della normativa sulla Privacy (D.Lgs. 196/03).

ART. 7 PROGETTI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI Dopo circa un mese dall inserimento, in cui si procede all osservazione e alla conoscenza dell utente, l équipe del centro diurno, sulla base delle finalità definite con il Servizio Sociale inviante, delinea per ogni minore un progetto educativo individualizzato. Esso, a partire dalla storia del bambino, dai suoi bisogni, dalle sue potenzialità e dai suoi desideri, esplicita gli obiettivi che si intendono raggiungere con lui e le modalità attraverso cui raggiungerli. In esso si stabiliscono, per ogni area di sviluppo (cognitiva, affettiva, relazionale ), e sulla base delle conoscenze accumulate sul ragazzo nelle fasi precedenti, gli obiettivi che si intendono perseguire nei confronti del minore e della famiglia, gli interventi da attuare a questo scopo, gli strumenti e le risorse che presumibilmente saranno utilizzati, i tempi necessari, e le modalità di verifica in itinere. Il lavoro compiuto sulla base di questo progetto, infatti, va costantemente verificato e ricalibrato in relazione ai dati di fatto, ai cambiamenti intervenuti nel corso del tempo. Generalmente il PEI ha durata annuale. Sarà cura del Coordinatore del servizio conservare e aggiornare i PEI e informare il Servizio Sociale sull andamento dei progetti stessi. ART. 8 PRESTAZIONI E SERVIZI Il centro diurno accoglie i minori utenti in un clima che rispecchia quanto più possibile quello familiare e declinando le attività svolte da ciascun ospite sulla base dei Progetti Educativi Individualizzati. Il centro diurno garantisce: -sostegno e recupero scolastico in accordo con gli insegnanti dei minori; -cura dell igiene personale; -merenda; -attività laboratoriali (manualità espressiva, musica, danza, attività motorie, giochi di squadra, teatro, visione film ); E ritenuta fondamentale, inoltre, l apertura al territorio che agevoli la socializzazione dei bambini utenti e favorisca esperienze di vita quotidiana che spesso gli utenti non sperimentano in famiglia. Pertanto si predispone la fruizione di attività ricreative esterne al centro diurno (cinema, pizzeria, partecipazione ad eventi, visite turistiche ). ART. 9 RAPPORTI CON LE FAMIGLIE L équipe del centro diurno lavora, di concerto con i servizi sociali invianti, anche sulle famiglie dei minori utenti. Il percorso educativo di un bambino, infatti, non può prescindere dalla realtà familiare nella quale egli è inserito. Gli operatori del centro, insieme alla psicologa, incontrano periodicamente i genitori o i tutori dei minori affidati allo scopo di coinvolgerli per quanto possibile nella realizzazione del progetto educativo del minore stesso.

ART. 10 PERSONALE All interno del centro diurno operano: - Un educatore professionale laureato; - Un animatore sociale; - Il coordinatore del servizio, pedagogista con almeno tre anni di esperienza nel settore dei servizi all infanzia; - uno psicologo supervisore. All équipe sono garantiti momenti periodici di incontro per la progettazione e la programmazione educativa e la verifica dei singoli progetti, nonché per la formazione permanente. Al personale presente la Cooperativa affianca Volontari in Servizio Civile, in compiti e funzioni circostanziati e di supporto, quale valore aggiunto all attività del personale qualificato. La Cooperativa garantisce la giusta formazione e supervisione operativa di tali persone. ART. 11 VALUTAZIONE DELLA QUALITA L Équipe del centro diurno predispone specifici strumenti di verifica e valutazione rispetto all evoluzione dei minori affidati. Il livello di soddisfazione dei Comuni committenti e delle famiglie viene misurato una volta all anno attraverso un questionario somministrato dal Coordinatore del servizio. Ritenendo che il buon clima di lavoro sia elemento indispensabile di qualità per il servizio alla persona, sono previsti anche strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione del personale. ART.12 MODALITA DI RECLAMO Gli utenti e/o i loro familiari possono presentare osservazioni, denunce o reclami contro gli atti o i comportamenti che negano o limitano l accesso e la fruibilità del servizio. I reclami possono essere presentati mediante: La compilazione e l invio per fax o a mano del modulo Segnalazione Reclami consegnato all utente e/o familiari dal coordinatore della Cooperativa durante la prima visita domiciliare; Colloquio con gli operatori della Cooperativa; Comunicazione telefonica alla Cooperativa; Lettera in carta semplice Le osservazioni o i reclami presentati o ricevuti nei modi sopra indicati, qualora non trovino immediata soluzione, avranno risposta entro 15 giorni dalla presentazione con lettera scritta. Tutti i reclami ricevuti vengono registrati e archiviati come forma di documentazione disponibile per verifiche e controlli sia del Referente Qualità e dei Comuni sia rispetto agli obiettivi che annualmente la Cooperativa si pone rispetto al monitoraggio e miglioramento della qualità del servizio. La segreteria della Cooperativa è aperta dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Tel. 0972/374702

SOSTEGNO EDUCATIVO DOMICILIARE ART. 1 IL SERVIZIO Il sostegno educativo domiciliare ha lo scopo di affiancare presso il loro domicilio bambine e bambini provenienti da situazioni di svantaggio familiare segnalati dal servizio sociale comunale. L educatore domiciliare si reca presso il domicilio del minore per alcune ore settimanali, solitamente in orario pomeridiano, secondo le finalità e le modalità stabilite nei Progetti Educativi Individualizzati. ART. 2 FINALITA E OBIETTIVI Affiancamento del minore nelle attività scolastiche Sostegno al nucleo familiare nell acquisizione /consolidamento di competenze genitoriali Attivazione delle risorse familiari ed ambientali del minore Eventuale inserimento del minore in attività laboratoriali e di animazione, presenti sul territorio, che favoriscano la socializzazione e promuovano apprendimento esperienziale ART. 3 UTENZA Il sostegno educativo domiciliare è rivolto a minori di ambo i sessi, da 0 ai 18 anni, provenienti da situazioni di disagio socio-ambientale, segnalati dai servizi sociali territoriali. ART. 4 MODALITA DI ATTIVAZIONE E SOSPENSIONE L intervento di sostegno educativo domiciliare è richiesto dai Servizi Sociali dei Comuni ed è concordato con il Coordinatore del servizio in base ai seguenti criteri: - appartenenza alla tipologia di utenti a cui si è in grado di dare risposta educativa (età, tipologia dei disagi); - valutazione della possibilità di perseguire gli obiettivi proposti dal Servizio Sociale. Per l attivazione del servizio sarà richiesta la scheda di segnalazione del minore da parte del servizio inviante. La sospensione del servizio sarà ancora una volta concordata con i Servizi Sociali comunali, laddove si ravvisi il completamento del percorso educativo, l impossibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati, o su richiesta del nucleo familiare.

ART. 5 SCHEDA DEGLI ACCESSI GIORNALIERI E CARTELLE UTENTI L operatore domiciliare è tenuto a registrare le sue presenze presso il domicilio dell utente sulla scheda degli accessi giornalieri, controfirmata dall utente stesso. Per ogni utente viene inoltre aperta una cartella contenente i dati anagrafici, la scheda di segnalazione del Servizio Sociale, eventuali autorizzazioni e liberatorie, il PEI del minore, il diario giornaliero dell operatore e le relazioni di verifica periodiche. Il Coordinatore gestisce, aggiorna e conserva il registro e le cartelle personali nel rispetto della normativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03) ART. 6 PROGETTI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI Dopo circa un mese dall attivazione dell intervento, in cui si procede all osservazione e alla conoscenza dell utente, l operatore domiciliare e il coordinatore del servizio, sulla base delle finalità definite con il Servizio Sociale inviante, delineano per ogni minore un progetto educativo individualizzato. Esso, a partire dalla storia del bambino, dai suoi bisogni, dalle sue potenzialità, esplicita gli obiettivi che si intendono raggiungere con lui e le modalità attraverso cui raggiungerli. In esso si stabiliscono, per ogni area di sviluppo, e sulla base delle conoscenze accumulate nelle fasi precedenti, gli obiettivi che si intendono perseguire nei confronti del minore e della famiglia, gli interventi da attuare a questo scopo, gli strumenti e le risorse che presumibilmente saranno utilizzati, i tempi necessari, e le modalità di verifica in itinere. Il lavoro compiuto sulla base di questo progetto, infatti, va costantemente verificato e ricalibrato in relazione ai dati di fatto, ai cambiamenti intervenuti nel corso del tempo. Generalmente il PEI ha durata annuale. Sarà cura del Coordinatore del servizio conservare e aggiornare i PEI e informare il Servizio Sociale sull andamento dei progetti stessi. ART. 7 PERSONALE Gli operatori del sostegno educativo domiciliare sono laureati in discipline psico-pedagogiche o diplomati con esperienza nel settore dei servizi all infanzia. Il coordinatore del servizio, pedagogista con almeno tre anni di esperienza nel settore dei servizi all infanzia, è responsabile dell andamento degli interventi domiciliari e referente per essi presso i servizi sociali comunali. Lo psicologo supervisiona l andamento dei progetti educativi individualizzati e supporta gli operatori nella gestione di situazioni particolarmente complesse dal punto di vista emotivo. All équipe sono garantiti momenti periodici di incontro per la progettazione e la programmazione educativa e la verifica dei singoli progetti, nonché per la formazione permanente.

ART. 8 VALUTAZIONE DELLA QUALITA Il coordinatore del servizio predispone specifici strumenti di verifica e valutazione rispetto all andamento del servizio di sostegno educativo domiciliare. Il livello di soddisfazione dei Comuni committenti e delle famiglie viene misurato una volta all anno attraverso un questionario somministrato dal Coordinatore del servizio. Ritenendo che il buon clima di lavoro sia elemento indispensabile di qualità per il servizio alla persona, sono previsti anche strumenti di rilevazione del grado di soddisfazione del personale. ART.9 MODALITA DI RECLAMO Gli utenti e/o i loro familiari possono presentare osservazioni, denunce o reclami contro gli atti o i comportamenti che negano o limitano l accesso e la fruibilità del servizio. I reclami possono essere presentati mediante: La compilazione e l invio per fax o a mano del modulo Segnalazione Reclami consegnato all utente e/o familiari dal coordinatore della Cooperativa durante la prima visita domiciliare; Colloquio con gli operatori della Cooperativa; Comunicazione telefonica alla Cooperativa; Lettera in carta semplice Le osservazioni o i reclami presentati o ricevuti nei modi sopra indicati, qualora non trovino immediata soluzione, avranno risposta entro 15 giorni dalla presentazione con lettera scritta. Tutti i reclami ricevuti vengono registrati e archiviati come forma di documentazione disponibile per verifiche e controlli sia del Referente Qualità e dei Comuni sia rispetto agli obiettivi che annualmente la Cooperativa si pone rispetto al monitoraggio e miglioramento della qualità del servizio. La segreteria della Cooperativa è aperta dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19. Tel. 0972/374702 Il Cerchio Magico Società Cooperativa Sociale Impresa Sociale Sede legale: Via Augusto Imperatore s.n.c. 85029 VENOSA (PZ) tel./fax: 0972-374702 e-mail: ilcerchiomagico@tiscali.it sito web: www.ilcerchiomagicovenosa.it Società Cooperativa Sociale Il Cerchio Magico - Venosa