Audizione presso la IX Commissione permanente Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati



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Audizione presso la IX Commissione permanente Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati Indagine conoscitiva sull assetto e sulle prospettive del sistema delle comunicazioni elettroniche Roma, 22 ottobre 2008

Camera dei Deputati IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Audizione Prospettive del sistema delle comunicazioni elettroniche 22/10/08. h.11.30 Dott. Gabriele GALATERI di GENOLA Ing. Alberto TRIPI Dott. Pietro GUINDANI Ing. Ennio LUCARELLI Dott. Paolo DALLA CHIARA Dott. Maurizio BERETTA Confindustria Delegato del Presidente per le Comunicazioni e sviluppo banda larga Presidente CSIT Presidente ASSTEL Presidente Assinform Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le Tecnologie ICT per lo spazio Direttore Generale Confindustria

Progetto Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga Linee Guida Indice 1 La banda larga in Italia e nel panorama internazionale... 2 2 Ambiti di intervento ed obiettivi... 6 Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 1

1 La banda larga in Italia e nel panorama internazionale Prima di affrontare l analisi della situazione italiana è indispensabile dare una definizione di banda larga che, come si vedrà nel seguito, si è modificata nel tempo e continuerà a modificarsi ancor più in un prossimo futuro in virtù dell evoluzione tecnologica delle reti fisse e mobile e del loro grado di diffusione sul territorio. Negli ultimi anni si è registrato un progressivo aumento della velocità con cui i dati possono essere trasmessi dalla rete verso il cliente (downstream) e dal cliente verso la rete (upstream), ciò ha portato a far si che attualmente l accezione comune di banda larga sia la connessione ADSL, relegando le vecchie connessioni ISDN nel contesto della banda stretta ("narrowband"). In previsione della realizzazione della Next Generation Network (NGN) e ai fini del presente documento, per servizi a Larga Banda si intendono due diverse generazioni di servizi caratterizzati, rispettivamente, da una velocità fino ad un massimo di 7 Mbit/s (prima generazione) e 20 Mbit/s (seconda generazione) in downstream e, in prospettiva con la NGN, servizi aventi velocità massima che evolverà fino a 50 100 Mbit/s (terza generazione). La figura 1 illustra qualitativamente la successione degli sviluppi tecnologici, oggi tutt altro che terminati, che prefigurano velocità dell ordine dei 100 Mbit/s. Tecnologie di accesso a larga banda di rete fissa Verso I i 100 M bps ~50 100 Mbps M 3 play bundles : WEB, VOIP, IPTV Tecnologie e multiple di accesso ~10 20 Mbps ADSL2+ (ADSL, ADSL2+, VDSL, GPON) ~2 6Mbps ADSL flat ~256 640 kbps ADSL free ~64 kbps Dial Up 2007 VDSL2 2008 Telepresence IPTV VOIP P WEB Time Figura 1 : Evoluzione delle tecnologie di larga banda fissa Analoga evoluzione sta accadendo nell accesso mobile (v. Figura 2). In questo caso le tecnologie che abilitano lo sviluppo delle comunicazioni mobili a larga banda sono quelle cosiddette 3G (Terza Generazione) del sistema UMTS/HSPA. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 2

Tecnologie dell accesso a Larga Banda di rete mobile PERFORMANCE EVOLUTION 14 Mbps HSP A DVB - H + 3 Mbps HSDPA - H, ) UMTS ~100 kbps EDGE ~10 kbps GS M 2006 2007 Time Figura 2 : Evoluzione delle tecnologie di larga banda mobile Lo sviluppo complementare delle reti in rame, in fibra e via radio verso velocita di trasmissione sempre piu elevate consentira l offerta di servizi con prestazioni crescenti in grado di soddisfare in modo ottimale le varie tipologie di esigenze della clientela e di incrementare di conseguenza la produttivita del Paese. A diverse piattaforme tecnologiche potranno essere infatti associati diversi servizi ed applicazioni. Le velocità più alte che saranno fruite attraverso le NGN consentono di offrire ai clienti servizi interattivi più ricchi e pervasivi di quelli attuali. Ad esempio con una capacità trasmissiva di 50 Mbps in downstream e 30 Mbps in upstream vengono abilitati, o resi più efficaci, servizi innovativi non solo per gli utenti residenziali (IPTV ad alta definizione anche pluripostazione, condivisione di contenuti auto-prodotti, telefonia Hi-Fi, infotainment), ma anche per PMI e grandi aziende ( Enterprise 2.0, e-commerce, e- procurement, mobile business, video-conferenza, tele-lavoro, streaming video, VoIP) nonché per Scuola, Pubblica Amministrazione, Università e Sanità (Formazione a Distanza, tele-lavoro, video-conferenza, tele-medicina, e-government). La disponibilità di accesso a banda larga e larghissima è, infatti, il terreno base su cui i servizi di Information Communication and Media Technology (ICMT) possono svilupparsi, creando per il Paese crescita e valore sul piano dei consumi privati, degli investimenti, del tessuto produttivo imprenditoriale e della Pubblica Amministrazione. Numerosi studi di Istituzioni internazionali hanno infatti confermato l impatto positivo della banda larga sulla produttività e la crescita del Paese. Anche se si tratta di un processo complesso e quindi difficilmente generalizzabile, un recente studio dell Ocse ha stimato che una piena diffusione della disponibilità e utilizzo della banda larga e larghissima aumenterebbe il tasso di crescita annuale del Pil di circa il 25%. Di fronte a questo promettente scenario tecnologico l Italia si presenta in notevole ritardo rispetto agli altri Paesi industrializzati. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 3

In primo luogo si registra una rilevante differenza, in negativo, tra la copertura della Larga Banda ed i clienti broadband attivi. Il modesto tasso di penetrazione nelle aree già coperte (35% delle famiglie, decisamente inferiori alla media UE del 47%), rappresenta un grave fattore disincentivante per gli operatori e costituisce il reale ostacolo allo sviluppo del broadband nel nostro Paese, sia per il settore pubblico sia per il settore privato, insieme alla conseguente limitata diffusione dell uso del PC (50% delle famiglie). In ritardo appare anche lo sviluppo dell e-government. I siti internet della Pubblica Amministrazione, nella maggior parte dei casi, risultano utili soltanto per fornire informazioni e non servizi. Nel 2007, la percentuale di persone che ha utilizzato Internet con la pubblica amministrazione è la seguente: - per richiedere informazioni: 15% - per ottenere modulistica: 10% - per inviare documenti : 5% Tali dati sono sensibilmente più bassi rispetto alle medie europee, pari rispettivamente al 27%, 18% e 13%. Ciò non toglie, tuttavia, che già oggi vi siano esperienze di eccellenza, sia nella Pubblica Amministrazione Centrale, sia locale. Anche nel settore delle imprese lo scarso utilizzo di applicazioni ICMT rappresenta un fattore che non favorisce l utilizzo della banda larga. - Le applicazioni di e.commerce hanno una diffusione limitata; vengono utilizzate solo dal 3% delle imprese rispetto ad una media europea del 16% e la percentuale di fatturato realizzata è pari all 1% (un terzo di quella europea). Conseguentemente, anche la percentuale di utenti che utilizza servizi di questo tipo, pari al 7%, è circa un terzo rispetto alla media europea. - I servizi di web banking e web insurance, dopo i significativi tassi crescita registrati in passato, hanno subito un rallentamento negli ultimi anni. Gli utenti web dei servizi bancari sono circa 5 milioni, in linea con il valore del 2006. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 4

Tecnologie dell accesso a Larga Banda di rete mobile L Italia è fanalino di coda in Europa nell utilizzo di Internet come canale di vendita e di approvvigionamento. Fig. 3 Fonte: Assinform/Netconsulting 2007 - Totale universo aziende Inoltre: Per le famiglie si registra una delle più basse penetrazioni del PC in Europa pari a circa il 50%. In realtà questi dati non vanno interpretati come una scarsa propensione degli italiani all utilizzo dell informatica, ma piuttosto come una conseguenza del processo di progressivo invecchiamento che contraddistingue la nostra dinamica demografica e del ritardo della scuola italiana. L Italia è infatti tra i paesi europei con una quota più alta di popolazione con elevate capacità di utilizzo di Internet (9% contro una media europea dell 8%) e quindi in grado di utilizzare appieno i nuovi servizi che la banda larga rende disponibili. - Nel mercato aziende gli investimenti ICT sono limitati prevalentemente ad aziende di grandi dimensioni (che rappresentano il 5% del mercato). Nel 2007, gli investimenti nel settore ICT sono cresciuti dello 0,5% rispetto ad una media europea del 5% e ad un tasso inferiore a quello registrato in termini di prodotto interno lordo (anche questo in controtendenza rispetto alla media europea). Nell'ultimo biennio la presenza delle aziende (sia di grandi che piccole dimensioni) sul web è aumentata notevolmente. Tuttavia, la maggior parte di esse sembra non aver ben presenti i potenziali vantaggi della nuova tecnologia di comunicazione. La maggior parte di esse usa il web con l'approccio riservato tradizionalmente a scopi informativi, senza sfruttare i nuovi vantaggi della tecnologia. E necessario tuttavia distinguere tra le grandi imprese e le PMI. Anche per la banda larga, così come rilevato per le altre dotazioni ICT, si conferma l esistenza di uno stretto legame tra tasso di diffusione e dimensione aziendale, con medie (50-249 addetti) e grandi (oltre 250 addetti) imprese prossime al raggiungimento della soglia massima di penetrazione. All estremo opposto, invece, si collocano le micro (3-9 addetti) imprese in cui la penetrazione della banda larga non supera i due terzi del totale 1. 1 Dati Between Osservatorio banda Larga, 2007 Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 5

La quasi totalità delle aziende medio-grandi accede ormai a Internet e una quota significativa di esse ha sviluppato una o più piattaforme "a valore aggiunto" basate su Internet, attraverso le quali collegarsi ai propri dipendenti, ai clienti e fornitori, o alla Pubblica Amministrazione. Ritardi si registrano nella fascia dimensionale più bassa delle imprese (classe 1-9 addetti), in cui il ricorso a Internet rimane ancora di poco superiore al 43%. Inoltre, il 45,3% delle imprese ha un collegamento a banda larga, ma tale valore aumenta con la dimensione delle imprese, fino a quasi il 95% per le imprese con più di 250 addetti 2. Per le PMI l'approccio alla rete è ancora critico, pur costituendo il nuovo mezzo un'interessante opportunità a basso costo, permettendo loro di organizzare reti commerciali e sistemi relazionali a costi meno elevati. Varie indagini dimostrano che, sopratttutto per le imprese più piccole, notevoli criticità nell'approccio di internet-business, sia a causa di scarse conoscenze delle caratteristiche della rete da parte delle imprese, sia perché la rete non è ancora vista in funzione strategica: è vissuta come strumento di informazione e come un canale commerciale complementare e non alternativo a quelli esistenti. L evidenza che emerge da tali dati è che, contestualmente alle politiche pubbliche di sostegno finanziario per lo sviluppo infrastrutturale della banda larga, che già oggi è disponibile per la maggior parte del mercato, è necessario sviluppare e promuovere lo sviluppo di servizi on line che rendano una necessità l adozione del PC e di una connessione a banda larga. 2 Ambiti di intervento ed obiettivi Lo sviluppo della banda larga deve coinvolgere tutti gli attori economici presenti nel Paese, sia pubblici che privati, sia a livello centrale che locale, definendo strategie di crescita differenziate sulla base delle specifiche prerogative e necessità di soggetti e territori. Si ritiene quindi prioritario intervenire sui seguenti ambiti: Infrastrutture e tecnologie; rappresentano la componente hard delle comunicazioni, comprendono infrastrutture ed apparati per le reti sia fisse che mobili. In quest ambito occorre operare principalmente in due direzioni: Partnership pubblico-privato per eliminare il digital divide. Occorre favorire la crescita ed il consolidamento di forme di condivisione di reti e collaborazione tra soggetti privati e pubblici nell ottica di estendere alla totalità dei cittadini la possibilità di accedere alla banda larga. Tale fattiva collaborazione deve inoltre tradursi nella formulazione e realizzazione di infrastrutture per le reti di nuova generazione - anche adottando modelli consortili in grado di rendere economici investimenti altrimenti privi di ritorni 2 Fonte: Osservatorio Permanente della Società dell'informazione, 2008. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 6

sufficienti, al fine di rendere disponibili i servizi a larga banda - le quali rappresentano e rappresenteranno sempre più un fattore competitivo irrinunciabile per il Paese e richiedono investimenti massivi e tempi lunghi per la loro diffusione. E essenziale affrontare con tempestività il problema per evitare un nuovo digital divide di nuova generazione. - Semplificazione delle procedure amministrative. E necessario semplificare le procedure amministrative per lo sviluppo delle reti di banda larga, sia fisse che mobile, nell ottica di incrementare l efficienza economica e temporale connessa alla costruzione delle reti stesse. 2. Pubblica Amministrazione; l utilizzo della banda larga nella P.A. può generare una vera e propria rivoluzione sia nell organizzazione interna che nell offerta di servizi verso imprese e cittadini. Per conseguire tali benefici è fondamentale porsi obiettivi e scadenze temporali certe, a livello Paese, per transitare definitivamente ( switch off ) da comuni pratiche svolte in modalità tradizionale a procedimenti digitalizzati (es. rapporti imprese P.A., fatturazione/pagamenti, identificazione digitale, ecc). Parallelamente devono essere diffusi tutti i servizi dematerializzati di base (Carta di identità elettronica, firma digitale, posta elettronica certificata, ecc.) tali da abilitare la realizzazione e l utilizzo di servizi più complessi, tra i quali, per impatto sul Paese, si ritengono particolarmente rilevanti i seguenti ambiti: - Salute; dove è fondamentale giungere alla realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, alla messa in rete dei medici ed alla diffusione della telemedicina, per conseguire incrementi di efficienza nella spesa e nella qualità delle cure prestate al cittadino. - Istruzione; accelerando la penetrazione di servizi e contenuti digitali nelle scuole. - Giustizia; estendendo il campo e l applicazione del processo civile telematico e la digitalizzazione degli atti. 3. Imprese; soprattutto le Piccole e Medie Imprese non riescono ancora a cogliere ed a massimizzare i benefici derivanti dall utilizzo delle tecnologie digitali ed in particolari da quelle in rete basate su connessioni veloci. Il Sistema associativo confindustriale, in collaborazione con le amminstrazioni centrali e locali, è chiamato ad intervenire in prima persona verso le PMI, principalmente attraverso azioni di sensibilizzazione e formazione sul territorio, mirate a far conoscere le potenzialità rese disponibili dai nuovi servizi digitali e creando delle occasioni di confronto e dibattito tra gli imprenditori. Parallelamente si dovranno orientare le forme di incentivazione pubblica verso modelli che siano effettivamente in grado di rispondere alle esigenze di digitalizzazione delle PMI. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 7

4. Famiglie e cittadini; in Italia esiste una fetta consistente di popolazione che non utilizza le tecnologie digitali. Il fenomeno può spiegarsi con l invecchiamento della popolazione, con uno scarso addestramento informatico di base, con elementi di svantaggio sociale, piuttosto che con la carenza di un effettivo stimolo ad utilizzo servizi on-line. Contribuisce certamente anche il ritardo nella quantità e qualità dei servizi di e-government (tra cui anche la sanità, l istruzione e la giustizia), che potrebbero invece svolgere un forte ruolo trainante per l alfabetizzazione digitale, in un paese con un ampia prevalenza di servizi pubblici rispetto a quelli privati. Per innalzare la base di cittadini che possono effettivamente considerarsi utenti di servizi e contenuti digitali è fondamentale l intervento pubblico sia fornendo alle famiglie adeguati programmi di alfabetizzazione, sia accelerando la crescita dell informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Tali azioni dovrebbero costituire l opportuno viatico verso lo switch off di servizi che attualmente sono offerti nella duplice modalità, fisica e digitale. Questa articolazione degli obiettivi darà luogo nelle prossime settimane ad un Documento Strategico in cui esporremo alcune proposte di politica industriale e sociale per favorire lo sviluppo infrastrutturale della banda larga e promuoverne l utilizzo presso la Pubblica Amministrazione, le imprese e le famiglie. Parallelamente partirà un piano di attività che coinvolgerà l intero sistema associativo di Confindustria. Comunicazioni e Sviluppo della Banda Larga 8

Audizione presso la IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati Indagine conoscitiva sull assetto e sulle prospettive del sistema delle comunicazioni elettroniche Roma, 22 ottobre 2008

Desideriamo innanzitutto ringraziare il Presidente della IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati per l invito all audizione odierna nell ambito dell Indagine conoscitiva sull assetto e sulle prospettive del sistema delle comunicazioni elettroniche, un tema al centro del dibattito politico a livello europeo e mondiale ed un argomento di primaria importanza per le Associazioni e le Imprese aderenti alla Federazione per le le ricadute sui mercati di riferimento. * * * Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici rappresenta in Confindustria le imprese di Applicazioni Satellitari, Comunicazione e Marketing, Consulenza, Contenuti Digitali, e-media, Formazione, Ingegneria, Internet, Qualità, Radiofonia e Televisione, Ricerche e Sondaggi, Servizi Tecnologici e professionali, Tecnologie Informatiche, Telecomunicazioni. All interno del Sistema confederale, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici è una delle principali Federazioni nazionali di settore. La sua mission è promuovere politiche articolate per favorire la crescita dei Servizi Innovativi e Tecnologici in coerenza con le necessità di sviluppo del Sistema Paese. Il settore dei Servizi Innovativi e Tecnologici che in Italia esprime il 25% del PIL (elaborazioni su dati ISTAT) annovera a livello nazionale circa 1 milione di imprese, che occupano oltre 2,5 milioni di addetti. A Confindustria Servizi 2

Innovativi e Tecnologici fanno capo attraverso 45 Associazioni di Categoria e 62 Sezioni Territoriali istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria circa 17.000 imprese con 600.000 addetti, che realizzano un fatturato complessivo pari a circa il 40% del volume d affari del settore. * * * 3

EXECUTIVE SUMMARY Il sistema delle comunicazioni elettroniche in Italia, anche grazie alle liberalizzazioni, ha avuto un forte sviluppo con notevoli benefici per le imprese e per il sistema Paese nel suo complesso. Una ulteriore crescita, anche maggiore di quella realizzata fino ad oggi, è possibile (secondo valutazioni ampiamente condivise a livello internazionale si stima un incremento annuo del PIL tra l 1,5% e il 2%) se trainata da una domanda di servizi e contenuti sempre più ampia e diversificata. Le tecnologie ICT e l Information Technology offrono strumenti e soluzioni che potranno soddisfare ampiamente tale domanda se le infrastrutture di rete saranno in grado di offrire il veicolo necessario. Le reti wired e wireless attuali dovranno proseguire nel percorso di sviluppo per far fronte alle esigenze di una clientela sempre più in rete, in analogia con quanto si assiste in tutti i principali paesi occidentali. E compito del Governo, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica e di libero funzionamento di mercati liberalizzati e competitivi, definire obiettivi strategici di medio lungo termine in materia, e delle Autorità di regolamentazione di fissare le regole per lo sviluppo delle infrastrutture, garantendo l assetto concorrenziale nel mercato e la parità di accesso e la non discriminazione delle infrastrutture. Gli ambiti di intervento sono molteplici e riguardano nella fase di investimento, una semplificazione delle norme (amministrative ed ambientali) per le autorizzazioni e le concessioni nonché condizioni di assegnazione dello spettro frequenziale tali da incentivare economicamente lo sviluppo delle infrastrutture. Parallelamente andranno definite le iniziative che diano maggiore impulso allo sviluppo del mercato dei servizi resi disponibili alle imprese, alle Pubbliche Amministrazioni e ai cittadini, con una forte azione di stimolo nei confronti della domanda la quale non sempre è in grado di cogliere le occasioni offerte dalle tecnologie. Il confronto a livello europeo ed internazionale evidenzia un ritardo dell Italia. A livello europeo si registrano situazioni diverse nei vari Paesi con differenti livelli di sviluppo/innovazione dove nel passato sono state fatte scelte infrastrutturali di reti diversificate. In generale si registra una maggiore prudenza nei programmi di investimento rispetto a quanto avviene negli USA ed nei Paesi Orientali (Giappone e Corea). Secondo i dati della Commissione Europea la penetrazione media della Banda Larga in Italia registra un tasso (17,1%) inferiore a quello di Spagna (18,3%), Francia (23,3%), Germania(23,8%) e Regno Unito (25,7%) ed inferiore anche della media UE27 (20%). Il ritardo non ha riscontro in termini di copertura, che in Italia risulta di circa il 90% della popolazione, ed eliminare completamente il digital divide, essenzialmente nel Mezzogiorno e nelle aree rurali e montane, richiederebbe investimenti non sostenibili a meno di sfruttare anche sistemi wireless come il WiMAX, eventualmente integrato dal satellite, ovvero favorendo la diffusione di terminali satellitari dedicati per le famiglie e le PMI. In assenza di interventi ad hoc, il ritardo è destinato peraltro ad aumentare essendo anche il tasso di crescita della penetrazione inferiore a quello di detti paesi e della media europea a 27. Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha elaborato un indicatore sintetico che misura il Livello di Innovazione italiano rispetto ai principali competitor europei in alcuni 4

campi da cui dipende il potenziale innovativo e l'italia si conferma più indietro (0,75) degli altri Paesi. In testa troviamo il Regno Unito con 0,99, seguito dalla Spagna che negli ultimi anni ha accelerato grazie a politiche di innovazione molto incisive (0,92), dalla Germania (0,91) e dalla Francia (0,84) dove il Presidente Sarkozy ha varato nel corso del 2008 il piano Attali, con l obiettivo di innescare il circolo virtuoso tra capacità di innovazione e crescita economica. Il ritardo italiano è particolarmente evidente nella quantità di spesa per informatica che risulta inferiore del 25% rispetto ai maggiori Paesi UE. Anche gli investimenti nelle telecomunicazioni negli ultimi anni hanno subìto una battuta d arresto preoccupante (negli ultimi due anni -9% all anno rispetto al resto del mondo) che giustifica una certa prudenza nell affrontare nuove realizzazioni. Il gap di innovazione penalizza il nostro Paese ai fini della crescita e della competitività. Tra i motivi della bassa crescita del nostro PIL negli ultimi anni c è anche quello di un insufficiente tasso di investimenti in innovazione e ICT. Nel periodo 2001-2006 il contributo degli investimenti ICT alla crescita economica del Paese è stato pari a 0,18% sulla crescita media annua del PIL. Tutti i Paesi che sono cresciuti di più di noi nello stesso periodo hanno registrato un contributo degli investimenti ICT alla crescita media annua del PIL più elevato del nostro. A causa del Ritardo Informatico Generalizzato (Cittadini, Imprese, Pubbliche Amministrazioni) del nostro Paese, in assenza di una massiccia diffusione dei PC nelle case, nelle aziende e negli uffici pubblici, risulta difficile prevedere tassi di crescita importanti delle connessioni a banda larga. Gli investimenti infrastrutturali nelle nuove reti wired e wireless, integrate con tecnologie complementari nelle aree più difficilmente raggiungibili, devono offrire condizioni idonee per gli investitori che, in un contesto di neutralità tecnologica e di semplificazione normativa, possono trovare i giusti margini di convenienza finanziaria. E necessario dare centralità strategica ai servizi innovativi e tecnologici affinché possano a breve essere sempre più digitali, ossia fruibili prevalentemente on-line, in modo da spingere l offerta dal mondo cartaceo a quello digitale e la domanda da un mondo off-line ad un mondo on-line, a tutto vantaggio dell efficienza e della produttività delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. Lo sviluppo delle reti a larghissima banda, anche per le tecnologie mobili, e la diffusione del cosiddetto Pervasive & Ubicuitous Computing, ci faranno entrare nella Società dell Informazione e della Comunicazione caratterizzata da nuovi servizi ed applicazioni interattivi per il lavoro e il tempo libero, senza soluzione di continuità nel tempo e nello spazio, in situazioni dove la telepresenza sarà una dimensione del tutto normale, abbattendo distanze geografiche e barriere comunicative oggi difficilmente superabili e, non da ultimo, con ricadute positive sul fronte della riduzione dell impatto ambientale, dei consumi energetici e del traffico. Se da una parte non vi è un immediato bisogno di reti con più elevate prestazioni rispetto a quelle attuali, dall altra è necessario progettare ora il passaggio verso le reti di nuova generazione considerando le opportune progressività territoriali e temporali che ci consentano di recuperare i gap accumulati e senza trovarci tra qualche anno nell impossibilità di seguire il processo evolutivo europeo ed internazionale. Accanto alle infrastrutture di rete dovrà però svilupparsi una infrastruttura di servizi ed applicazioni innovativi (ai cittadini, alle imprese e alle Pubbliche Amministrazioni) che 5

rappresentano il volano di convenienze economiche senza le quali non è possibile raggiungere il necessario consenso pubblico e la sostenibilità finanziaria di un grande Progetto Paese: nella Sanità, nell Education, nella Giustizia, nei Beni Culturali, nel Turismo, nella Sicurezza, nell Infomobilità, nell Energia, nell e-government. I servizi innovativi e le reti sono un grande Progetto Paese per recuperare competitività. Siamo tutti consapevoli che una delle principali cause del ritardo di sviluppo dell Italia rispetto agli altri Paesi industrializzati, nel processo di globalizzazione, sia da attribuirsi all incapacità del nostro sistema di seguire gli sviluppi dell innovazione. Scarsa sensibilità politica, insufficienti conoscenze e preparazione tecnologica, problemi infrastrutturali, limitata diffusione ed utilizzazione ICT nelle famiglie e nella Pubbliche Amministrazioni, un sistema industriale che soffre queste difficoltà ambientali hanno contribuito al ritardo accumulato. Questo gap ha determinato penalizzazioni in quasi tutti i settori economici dove la carenza di servizi innovativi e tecnologici lungo tutta la filiera (progettazione, produzione, marketing, distribuzione e commercio, assistenza post vendita, ecc.), in un contesto civile ed istituzionale altrettanto arretrato tecnologicamente, ha ridotto la competitività delle nostre imprese penalizzandone la crescita a livello nazionale e rendendole deboli ed impreparate sui mercati internazionali. Le infrastrutture di rete possono dare ancora un effetto propulsivo alla nostra economia e alla nostra società se sapremo rimetterci in corsa cogliendo le opportunità e i benefici dei servizi innovativi e tecnologici. Le reti sono un fattore di importanza strategica perche generano ricadute positive sulle attività economiche delle imprese, per l'informazione e la comunicazione tra i cittadini e non ultima per l efficienza delle Pubbliche Amministrazioni. Le infrastrutture devono ovviamente accompagnare lo sviluppo dei servizi e una politica industriale è necessaria per creare un contesto favorevole all innovazione. Le condizioni al contorno necessarie riguardano: le esigenze infrastrutturali, il quadro regolatorio, il contesto giuridico-normativo, la domanda e l offerta di servizi avanzati, il mercato dei contenuti digitali, le aspettative e il consenso dell utenza, l intervento dello Stato e i diversi ruoli degli attori a livello territoriale, i rapporti con le Istituzioni Comunitarie, il capitale umano, gli aspetti culturali e la conoscenza. La Federazione intende condividere la responsabilità di una politica economica a favore dell innovazione e dello sviluppo tecnologico e vede nel Comitato dei Ministri per la Società dell Informazione (CMSI) la sede più opportuna per elaborare un programma di interventi da condividere con le Imprese. Ad esso la Federazione propone di affiancare un Comitato Tecnico in rappresentanza delle imprese che operi permanentemente a supporto del CMSI realizzando, insieme alla formulazione delle proposte, il monitoraggio del Progetto d insieme e dei suoi obiettivi intermedi nell ambito di un Osservatorio Periodico. 6

LA SOCIETA DELL INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE Le tecnologie digitali dell informazione e della comunicazione si sono ormai affermate tra i cittadini, nel mondo del lavoro, nelle Pubbliche Amministrazioni, sia nel modo del lavoro che per il tempo libero. A partire dagli anni 80 la crescita delle reti è avvenuta prevalentemente in termini di utenti e di connessioni interessando fasce di territorio e modalità di accesso sempre più ampie. Attualmente una domanda ormai consolidata (soprattutto in Paesi più sviluppati) ed una continua evoluzione delle tecnologie, portano ad uno sviluppo progressivo e continuo della domanda medesima in termini di servizi e di contenuti. I devices fissi e mobili crescono come performance capacità di trasmissione ed è sempre più necessario ampliare la disponibilità di banda. Gli accessi a Banda Larga in Italia (2005-2007) 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 8.524 6.780 +27,5% 324 300 8% 8.200 6.480 26,5% +18,7% 10.120 342 5,6% 9.778 19,2% 0 2005 2006 2007 xdsl Fibra ottica Fonte: Rapporto ASSINFORM 2008 Valori in miglia di accessi Variazioni % 7

Nel primo semestre 2008 gli accessi a banda larga (xdsl e fibra ottica) in Italia hanno superato quota 10 milioni (a cui si aggiungono circa 2 milioni di accessi in modalità mobile ). FONTE: Report on the Implementation of the Telecommunications Regulatory Package In Italia il tasso di penetrazione della banda larga calcolato sugli abitanti (17,1%) è inferiore alla media UE27 (20%) ed ha raggiunto una soglia di maturità tale da impedirgli di crescere ulteriormente senza interventi di alfabetizzazione informatica delle famiglie e delle imprese. Anche Il tasso di penetrazione del PC nelle famiglie è fermo (al 50%), e risulta difficile prevedere tassi di crescita importanti delle connessioni a banda larga in assenza di una maggiore diffusione dei personal computer. 8

Peraltro nel nostro Paese anche il tasso di crescita della penetrazione risulta essere tra i più bassi in Europa, confermando l andamento negativo espresso in precedenza. 17,1% 2,6 Per quanto riguarda infine la copertura, che in Italia risulta di circa il 90% in termini di popolazione, eliminare completamente il digital divide essenzialmente nel Mezzogiorno e nelle aree rurali e montane, richiederebbe investimenti non sostenibili a meno di sfruttare anche sistemi wireless come il WiMAX eventualmente integrato dal satellite, ovvero favorendo la diffusione di terminali satellitari dedicati per le famiglie e le PMI. Occorre allora spingere verso una maggiore sensibilizzazione informatica dei cittadini e delle imprese verso servizi ed applicazioni evoluti, che offrano interattività e personalizzazione, alta qualità video ed audio, prestazioni elevate sia in downstream che in upstream (ad esempio servizi in telepresenza), simultaneità di più servizi. 9

A livello europeo il ritardo italiano nell utilizzo dei servizi di e-government è particolarmente evidente. Nel grafico seguente si può notare nel nostro Paese la percentuale di popolazione che utilizza i servizi di e-government sia quasi la metà della media europea (a 27) e meno di un terzo di quella della Svezia. % di popolazione che utilizza servizi di e-government (2007) 60% 53% 40% 30% 41% 43% 26% 38% 20% 17% 0% Europa (27) Francia Germania Italia Spagna UK Svezia Fonte: Commissione Europea i2010 Annual Information Society Report 2008 10

CRESCITA E COMPETITIVITA A LIVELLO INTERNAZIONALE Il Commissario alla Società dell Informazione Viviane Reding non perde occasione per ricordare che l ICT è la chiave per la competitività e la crescita economica in Europa, ed è responsabile per circa il 50% dell attuale crescita di produttività nella UE. Il livello di innovazione di un Paese moderno e la sua capacità di cogliere le opportunità offerte dall Information and Communication Technology sono fortemente condizionati dal contesto economico, normativo ed infrastrutturale e dalla preparazione delle imprese, delle Pubbliche Amministrazioni e degli individui ad utilizzarne i servizi e le applicazioni ed a trarne vantaggio. Tutti i grandi Paesi europei ed in particolare quelli del Nord Europa hanno investito più di noi nel settore ICT grazie soprattutto alla costante focalizzazione sull'educazione che ha favorito la creazione di sistemi di formazione nazionali di prim'ordine, a una cultura dell'innovazione con una spiccata predisposizione pubblica e privata allo sviluppo e all'impiego di nuove tecnologie, nonché a un contesto economico, fiscale e normativo favorevole. L Italia purtroppo ha accumulato un forte ritardo generalizzato in termini di innovazione che la penalizza ai fini della crescita e della competitività. Sono diverse le condizioni al contorno che incidono sui fattori di stimolo all innovazione e alle quali attribuire il gap che dobbiamo colmare rispetto agli altri Paesi: 11

- un peso normativo tra i più elevati al mondo; - il livello della tassazione che disincentiva lavoro ed investimenti anche esteri; - una spesa per l istruzione e la formazione insufficiente; - la bassa priorità nell uso delle ICT nelle Pubbliche Amministrazioni e la scarsa presenza servizi ed applicazioni ICT negli uffici pubblici; - la mancanza di una politica forte a favore delle ICT come strumento per far crescere la competitività del Paese; - uno scarso utilizzo di Internet e delle tecnologie multimediali nelle scuole; - l incapacità delle imprese di assimilare l uso delle nuove tecnologie in tutti i processi della filiera produttiva. A ciò si aggiungono, come visto in precedenza, la bassa penetrazione della banda larga e dei PC nelle famiglie e nelle Piccole e Medie Imprese anche se i costi di accesso alla banda larga, rapportati al reddito, siano tra i più bassi in assoluto. Anche un recente studio sul Indexing Broadband Performance 1 della Commissione Europea conferma quanto affermato circa il livello di innovazione dell Italia (vedi Grafico seguente). L'indice mostra nettamente che i Paesi leader all'interno dell'ue sono quelli del Nord Europa, perché dispongono di un ambiente favorevole all innovazione e i cittadini e le imprese hanno le competenze per utilizzare i servizi avanzati. Al contrario fattori quali la mancanza di competenze digitali, una scarsa diffusione 1 Future networks and the internet Indexing Broadband Performance (29 settembre 2008) 12

dei computer e stanziamenti insufficienti per le ICT sono un freno alla diffusione di servizi ed infrastrutture avanzati. 13

LE RETI DEL SISTEMA DELLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE E L EVOLUZIONE DELLE APPLICAZIONI E DEI SERVIZI Le considerazioni svolte al punto precedente evidenziano il ritardo e le difficoltà che dobbiamo superare per rilanciare lo sviluppo economico del Paese. I nodi da risolvere sono molteplici ma tra essi quello infrastrutturale risulta particolarmente delicato perché se da una parte non vi è un immediato bisogno generalizzato di reti con più elevate prestazioni rispetto a quelle attuali, dall altra è necessario progettare ora il passaggio verso le reti di nuova generazione considerando le opportune progressività territoriali e temporali che ci consentano di recuperare i gap accumulati e senza trovarci tra qualche anno nell impossibilità di seguire il processo evolutivo europeo ed internazionale. Segnali del cambiamento che ci aspetta nei prossimi anni già si fanno notare. Le nuove tecnologie digitali stanno modificando il nostro modo di vivere all interno della società e le generazioni più giovani già vivono nuove esperienze e manifestano nuove esigenze. I media tradizionali (radio e TV) ed Internet hanno di fatto realizzato la cosiddetta Società dell Informazione. Lo sviluppo delle reti a larghissima banda, anche per le tecnologie mobili, e la diffusione del cosiddetto Pervasive & Ubicuitous Computing, ci faranno entrare nella Società dell Informazione e della Comunicazione caratterizzata da nuovi servizi ed applicazioni interattivi che ci permetteranno di svolgere le 14

nostre attività lavorative o del tempo libero, senza soluzione di continuità nel tempo e nello spazio, in situazioni dove la telepresenza sarà una dimensione del tutto normale, abbattendo distanze geografiche e barriere comunicative oggi difficilmente superabili e, non da ultimo con ricadute positive sul fronte della riduzione dell impatto ambientale, dei consumi energetici e del traffico. La dimensione analogica e quella digitale coesisteranno integrandosi e non sembrerà più prematuro parlare di moneta elettronica, commercio elettronico, e- Learnig, e- Government, ecc. Le reti per le persone I servizi e le applicazioni della Società della Comunicazione rappresentano uno dei driver indispensabili affinché tutti i processi di innovazione e di sviluppo economico si possano realizzare a partire da quelli di interesse generale: nella Sanità la diffusione di strumenti, applicazioni e servizi in tecnologia digitale rappresenta un opportunità di efficienza e di contenimento della spesa. L incremento della spesa sanitaria dovuto all invecchiamento della popolazione e ai progressi della medicina richiedono strumenti innovativi per corrispondere alle aspettative del sistema contenendo il trend di crescita che rischia di andare fuori controllo. L assistenza, anche a lungo termine, i sistemi di diagnosi e di cura, fino ad arrivare all informazione e alla prevenzione, generano una domanda di servizi a livello organizzativo, tecnico e sanitario che attraverso le nuove tecnologie ICT possono essere erogati anche a distanza, realizzando una Sanità veramente vicino al cittadino; 15

nell Education, su cui persistono ancora molte incertezze da parte degli editori scolastici circa la sostenibilità del business legato ai contenuti didattici digitali, oltre che resistenze da parte di una fascia ancora consistente degli insegnanti, si potranno migliorare i percorsi formativi utilizzando strumenti multimediali che sono in grado di stimolare una partecipazione più diretta e coinvolgente. In questo senso è positivo che il Governo si sia impegnato già nel decreto-legge n. 112/2008 a definire, in ogni scuola e istituto universitario per l anno scolastico 2008-2009, l obbligo di preferire l adozione dei libri di testo in versione on-line rispetto a quelli cartacei, creando i presupposti per un accelerazione del mercato dei contenuti digitali nel campo dell education. Positiva anche la previsione, nelle scuole primaria e secondaria di primo grado e secondaria superiore, della produzione dei testi scolastici nella doppia versione, a stampa e on-line, per ampliarne la disponibilità e la fruibilità da parte di istituti scolastici, alunni e relative famiglie; nel settore della Giustizia dove i costi e i tempi sono uno dei principali problemi da affrontare. Raggiungere livelli di efficienza e produttività per un sistema complesso come quello della Giustizia italiana non è facile, ma attraverso i servizi innovativi attivabili e le nuove reti di comunicazione elettronica si potrà innalzare di molto il livello qualitativo. Si potranno, ad esempio, collegare le banche dati dei diversi uffici giudiziari o di accesso via web ai fascicoli dei procedimenti da parte dei legali, ovvero si potranno realizzare servizi più evoluti come quello per lo svolgimento di processi a distanza. nel segmento relativo ai Beni Culturali dove si prevedono ricadute molto significative, attraverso programmi volti a valorizzare il patrimonio storico culturale. 16

L Italia sconta una visione domestica della cultura ancora identificata in larga parte con la mera conservazione del patrimonio artistico, una visione che non comprende la reale portata dell innovazione e della creatività come forze trainanti della cultura di un Paese La scommessa per l Italia oggi non è tanto, o non solo, gestire un museo o renderlo digitale. Il vero primato del nostro Paese, infatti, non è solo quello di possedere la quota maggioritaria del patrimonio culturale mondiale, ma consiste nel fatto che qui da noi il museo è ovunque, presente in ogni angolo più remoto del territorio; un vero museo diffuso, che esce dalle strutture fisiche, occupa le piazze e le strade, si distribuisce ed è presente in ogni piega del territorio. Occorre quindi ampliare i confini della cultura attraverso le nuove tecnologie e i servizi innovativi, la formazione, l imprenditorialità, l integrazione con il turismo; il settore del Turismo dovrà invece riprendere a correre, dopo la brusca frenata registrata negli ultimi anni, partendo dai progetti per la digitalizzazione dell offerta del marchio Italia avviati in passato e dai servizi che rendano più accessibile l esperienza Italia da parte dei milioni di turisti che visitano il nostro Paese, eliminando le barriere dell offerta tradizionale. La scommessa è quella di realizzare una gestione museale innovativa, efficiente e fruibile che, come avviene per i grandi musei nel mondo, consenta una fruizione multi-modale (attraverso tecnologie digitali, di realtà virtuale e attraverso la multimedialità). L Italia peraltro ha una quantità enorme di beni artistici ed architettonici, per cui solo mettendo tutto questo patrimonio in una grande rete museale e culturale è possibile renderlo accessibile alla collettività; 17

ai fini della Sicurezza dove sistemi di videosorveglianza e di telecontrollo consentono di monitorare in tempo reale luoghi sensibili, situazioni particolari, persone e movimenti, diminuendo enormemente gli eventi indesiderati o imprevedibili e riducendone di molto gli effetti negativi. I sistemi di comunicazioni elettroniche e le tecnologie multimediali possono essere utilmente utilizzate ai fini della sicurezza sia in ambiti/ambienti pubblici sia privati contribuendo potendo svolgere sia una funzione preventiva che di pronto intervento, con notevoli vantaggi finanziari ed economici per la società; nel campo dell Infomobilità per i sistemi di road pricing (ZTL, varchi di accesso, sistema di videosorveglianza, ecc.), per la movimentazione delle merci a livello urbano, extraurbano e intermodale, per il trasporto pubblico delle persone (sistemi di monitoraggio e localizzazione delle flotte, monitoraggio corsie riservate al trasporto pubblico locale, paline intelligenti, telesorveglianza, ecc.), monitoraggio del traffico e delle infrastrutture (pannelli a messaggio variabile, centrali operative, semaforica intelligente, ecc.), per il controllo integrato del traffico e il monitoraggio e la gestione dei dati sull incidentalità stradale (sistemi di sanzionamento automatico, sensori di rilevamento nebbia, code, incidentistica, ecc.). E noto come la rete infrastrutturale dei trasporti sia particolarmente stressata in alcune aree (sia in ambito urbano che extraurbano) così come sono lunghi i tempi per attivare nuovi investimenti per cui è necessario intervenire sull esistente da subito per ottimizzarne le potenzialità. Come ulteriore elemento di interesse per le soluzioni di infomobilità, si considerino le positive ricadute ambientali ed energetiche; nel settore dell Energia con progetti di gestione intelligente degli utilizzi e dei consumi per ridurre sprechi e costi per gli utenti pubblici e privati; 18

per l e-government che porta trasparenza ed efficienza nei processi delle PP.AA. generando, attraverso la riduzione della burocrazia e le semplificazioni per i cittadini e le imprese, risparmi stimati nell ordine del 3% del PIL. Per la completa informatizzazione delle Pubbliche Amministrazioni sono necessari interventi sul Front Office (FO) e sul Back Office (BO). Gli utenti devono poter accedere mediante servizi e canali di comunicazione innovativi ed al contempo semplici, per facilitare l interazione e le transazioni (anche finanziarie) con gli Uffici. Non è possibile l ammodernamento delle PP.AA. se non si realizza una completa digitalizzazione dei dati e delle pratiche amministrative (solo una piccola parte di essi oggi sono digitalizzati e quindi utilizzabili in rete) che consenta di avere in pochi anni la completa eliminazione della natura cartacea dei processi amministrativi (PA all digital). A tal fine: - l infrastruttura di FO deve offrire multicanalità, standardizzazione e neutralità tecnologica nell erogazione dei servizi (con un passaggio graduale da modalità tradizionali a modalità tecnologicamente evolute ). Uno strumento alla base di questa infrastruttura di alto valore strategico è la Carta d Identità Elettronica (CIE) sia per la funzione di identificazione che per l accesso ai servizi; - l infrastruttura di BO deve basarsi su processi integrati e standardizzati attraverso il Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Una parte fondamentale del BO sarà costituita dalle Reti di Intermediazione (ad es. Medici, Notai, Tabaccai, Poste, Farmacie, Banche) che costituiscono per i cittadini una interfaccia di attivazione delle transazioni con le PP.AA. e devono quindi essere rapidamente e completamente integrate nel processi di Back Office. La profonda revisione dei processi organizzativi e la completa informatizzazione 19

delle PP.AA. richiedono piani di riqualificazione delle risorse umane a tutti i livelli ed una incentivazione del personale sui livelli di servizio ricorrendo alla misurazione della customer satisfaction dell utenza; - l Infrastruttura FO/BO deve consentire la completa erogazione online di servizi, quali pagamenti, notifiche e consegne, senza l utilizzo di moduli cartacei e senza la necessità di spostamenti fisici da parte dell utente. Gli obiettivi da raggiungere andranno a tal fine programmati con opportune scadenze di switch-off delle procedure tradizionali. Le reti per le cose Accanto al futuro delle reti di comunicazione elettronica per le persone si andrà delineando inoltre quello per le cose ben più vasto e capillare. Non solo tutte le persone potranno utilizzare le enormi potenzialità delle reti, ma anche tutti gli oggetti, connessi attraverso le reti, tra di loro e con le persone, affolleranno i sistemi di comunicazione con un fitto scambio di dati, informazioni, segnali, contenuti, ecc.. L evoluzione del sistema di indirizzamento internet IPv4 (Internet Protocol version 4) lascerà presto il posto a quello di nuova generazione IPv6 con cui si passerà dagli attuali 4,3 miliardi di indirizzi ad un numero enorme di indirizzi (2 128 ~ 340x10 36 ) con un altrettanto grande necessità di banda. Sempre più i servizi di cui fruiremo e le applicazione che utilizzeremo saranno così personalizzate ed adeguate al contesto in cui ci troviamo o a quello relativo alle informazioni e/o servizi medesimi secondo il modello del Pervasive & Ubiquitous Computing (PUC) dove l intelligenza e la conoscenza sono 20

nelle reti a nostra disposizione con una capacità elaborativa e comunicativa praticamente illimitata. Dal Web 2.0, che già richiede reti performanti, si passerà al Web 3.0 dove sarà presente più intelligenza nelle reti e si svilupperanno flussi di comunicazione crescenti grazie alla realizzazione di ambienti virtuali, alla collaborazione/cooperazione allargata, alla disponibilità di servizi sempre più efficienti e personalizzati. 21

Questo futuro secondo molti illustri esperti non è lontano e ci attende da qui a 10 anni con un tasso di crescita per le tecnologie informatiche che riuscirà ancora a seguire la legge di Moore. 22

I BENEFICI DELL INNOVAZIONE Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, attraverso una funzione di regressione lineare multivariata che mette in relazione la crescita del Prodotto Interno Lordo con una serie di fattori di sviluppo/crescita dell economia confrontabili in una serie storica a livello internazionale, ha elaborato un indicatore sintetico che misura il Livello di Innovazione italiano rispetto ai principali competitor europei in alcuni campi da cui dipende il potenziale innovativo. Coefficienti Variabili Italia UK Spagna Germania Francia % Laureati sulla popolazione (25-64 anni) -4,96-1,82-1,64 0,11-1,39 Laureati Scienze e Tecnologia (20-29 anni) -0,13 1,83 3,86-0,06 0,97 Spesa ICT in % del PIL -0,50 2,95-0,13 0,81 0,14 Spesa in R&S in % del PIL -1,70 3,41 2,47 0,17-0,22 Numero di brevetti 0,07 0,15 0,10 0,01 0,15 Valore aggiunto dei Servizi -1,36 0,28-1,46 0,38-0,16 Bilancia dei pagamenti dei Servizi 0,08-0,24 0,03 0,08-0,03 % di occupati a tempo determinato -0,18-0,47-0,22 0,05 0,29 Tasso di occupazione (occupati 15-64 anni) 3,30 0,21-1,25-0,70 1,76 Spesa pubblica in beni e servizi intermedi 1,94-1,70-0,97-0,37-0,36 Produttività multifattore -1,46 0,06 0,17 5,26 1,28 PIL x ora lavorata -0,92 2,98-2,48 0,05 1,33 Costante 0,75-1,73 4,19-0,17-1,87 Nota: i dati immessi nel modello econometrico sono di fonte OCSE ed Eurostat, calcolati in termini di variazione % annua nel periodo di osservazione 1990-2005 Il modello econometrico è stato costruito facendo riferimento a dati OCSE ed Eurostat per l'italia e per gli altri quattro grandi Paesi europei (Regno Unito, 23

Germania, Francia, Spagna), secondo 13 indicatori registrati nel periodo 1990-2005. Il coefficiente sintetico finale relativo all'italia è risultato più basso (0,75) di quello degli altri Paesi. In testa troviamo il Regno Unito con un coefficiente pari a 0,99, seguito dalla Spagna che negli ultimi anni ha accelerato grazie a politiche di innovazione molto incisive (0,92) e dalla Germania (0,91). Fuori dal podio anche la Francia (con un coefficiente di 0,84) dove non a caso il Presidente Sarkozy ha varato nel corso del 2008 il piano Attali, con l obiettivo di innescare il circolo virtuoso tra capacità di innovazione e crescita economica. Il Livello dell Innovazione dell Italia rispetto all EUROPA 0.75 0.84 0.91 0.92 0.99 ITALIA FRANCIAA GERMANI A SPAGN NA UK Fonte: Il Cronometro dell Innovazione Ufficio Studi, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - 2008 Ciò sta a indicare che lo sviluppo degli altri Paesi è funzione più diretta delle azioni di innovazione identificate, di quanto accada nel nostro Paese dove resistono vincoli che frenano l equazione innovazione=sviluppo. 24