L interazione sociale Roberto Pedersini
Azione, relazione, interazione sociale Secondo Weber, per azione sociale si deve [ ] intendere un agire che sia riferito secondo il suo senso, intenzionato dall agente o dagli agenti al comportamento di altri individui, e orientato nel suo corso in base a questo è agire, omettere, subire Con riferimento al senso, Weber distingue fra: Azioni razionali rispetto allo scopo Azioni razionali rispetto al valore Azioni determinate affettivamente Azioni tradizionali Se due o più individui orientano reciprocamente le loro azioni, stabiliscono una relazione sociale (stabili e temporanee, cooperative e conflittuali) Una sequenza di relazioni sociali fra due o più persone costituisce un interazione sociale che riproduce e modifica nel tempo i contenuti della relazione
Teorie dell interazione sociale La teoria dello scambio di George Homans (1973): sottolinea come l azione sia guidata da costi e benefici, e in particolare dalle ricompense ottenute in passato L interazionismo simbolico di George Herbert Mead e Herbert Blumer: l interazione è un processo che richiede un interpretazione delle intenzioni dell altro. È necessario interpretare simboli e sapersi porre dalla parte dell altro L etnometodologia di Harold Garfikel sottolinea l importanza del contesto locale e concreto nel quale si sviluppa un interazione L approccio drammaturgico di Erving Goffman mostra come le persone recitino un ruolo nelle relazioni con gli altri, cercando di influenzare i modi con cui sono viste e di metterli nelle condizioni di assumere gli atteggiamenti e i comportamenti desiderati
I gruppi sociali Un gruppo sociale è un insieme di persone fra loro in interazione con continuità, secondo schemi relativamente stabili, che si definiscono appartenenti al gruppo e sono considerate tali dagli altri (Merton 1949) È diverso dalle categorie sociali (i giovani, i politici, gli immigrati, ecc.) e dalle classi sociali (borghesi, operai, ecc.) Si differenziano per tipo e natura dell interazione: diretta e indiretta, affettiva e neutrale L interazione stabile produce spesso ruoli informali
I tipi di gruppi I gruppi primari: sono caratterizzati da stretti legami personali, ruoli non specializzati, obiettivi indifferenziati. Contano le persone e sono relativamente instabili, poiché richiedono un investimento continuo da parte dei componenti I gruppi secondari: sono caratterizzati da scarsi legami emotivi, ruoli specializzati, da obiettivi specifici. Contano i ruoli e tendono ad essere stabili, al di là delle continuità delle persone che li compongono; richiedono il rispetto delle aspettative di ruolo e l applicazione di competenze strumentali I gruppi primari nelle organizzazioni, nelle situazioni di emergenza, gruppi e controllo sociale Gruppi strumentali, espressivi, di sostegno
La sociologia formale La rilevanza della numerosità di un gruppo: la centralità dell interazione produce condizioni di maggiore o minore fragilità e apre opportunità strategiche Diade: gruppo fragile per definizione. Richiede un continuo investimento per la sua continuità e presenta un potenziale di gratificazione elevato Triade: tendenza ad emergere il ruolo di mediatre neutrale, opportunista, tattico I gruppi più ampi sono meno fragili, più produttivi, tendono a fare emergere ruoli specifici e a creare maggiori possibilità di marginalizzazione, sia per le modalità di organizzazione interna, sia perché esercitano maggiori pressioni al conformiscmo Pari e dispari: divisioni e blocchi decisionali Pressione al conformismo: Salomon Asch (1951), ruoli di leadership Robert F. Bales e Philip E. Slater (1955), Margaret Phillips (1965)