Una rete per la maternità segreta

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Città di Castello Una rete per la maternità segreta Seminario di formazione Ogni anno circa 400 vicende di nascita di neonati non riconosciuti testimoniano la realtà di un impossibilità materna, che si esprime anche nelle molte situazioni di disagio nel rapporto madre bambino trattate dai diversi servizi che lavorano in quest area. Rispetto al passato si tratta di un fenomeno drasticamente ridotto dal punto di vista numerico, che però rimane qualitativamente importante e significativo. La prima difficoltà materna innesta sempre percorsi complessi e delicati, che la donna affronta con fatica e difficoltà dall avvio della gravidanza al parto, quando si trova a pensare al futuro e a valutare le proprie possibilità affettive e concrete di prendersi cura del figlio. Spesso le risorse personali, i legami affettivi e un ambiente favorevole, consentono di superare le difficoltà, ma a volte il disagio permane e rende estremamente difficile lo sviluppo della relazione con il bambino. In alcuni casi la donna realizza la propria impossibilità di prendersi cura del figlio, con grande sofferenza sceglie di separarsene alla nascita, partorendo in anonimato e non riconoscendolo, e per il piccolo si apre così immediatamente la tutela di un procedimento adottivo. Queste situazioni di disagio nella maternità sono sempre complicate, socialmente sono comprese con grande difficoltà, ed avocano modelli di riferimento profondi ed antichi. La donna stessa vive la propria difficoltà come una colpa, e frequentemente non crede nella possibilità di essere aiutata. L attenzione specifica alla donna e al neonato qui presuppone una prospettiva aperta e interrogativa sul legame possibile, sempre rispettosa della scelta della donna e tutelante verso il neonato. Nei servizi sociali e negli ospedali questi casi suscitano emozioni forti e, forse più di altri, confrontano gli operatori con la complessità del loro compito, coinvolgendoli contemporaneamente su un piano istituzionale, professionale e personale. E necessario integrare comprensione e azione, competenze professionali e culture territoriali in un quadro composito di riferimenti di metodo e di apprendimenti dall esperienza, che permettano di offrire comprensione, contenimento e sostegno. In quest area di difficoltà, spesso marcata da frammentazione e confusione, è particolarmente utile poter fornire alla donna risposte chiare e strutturate, predisponendo reti di servizi/ operatori che possano attivarsi facilmente, e intervenire con sicurezza, in modo integrato, condividendo linee e metodi di intervento. L analisi della realtà territoriale in termini di necessità e di risorse, l individuazione di una rete specifica di servizi/operatori, la definizione di buone pratiche e la formalizzazione di un protocollo d intesa, appaiono i punti di un percorso obbligato per la garanzia dei diritti della donna e per la tutela del bambino.

Obiettivi: - Fornire un quadro di riferimento teorico specifico, particolarmente mirato agli aspetti sociali, psicologici e giuridici, che le diverse figure professionali possano condividere, ed entro il quale possano collocare l agire professionale. - Proporre una formazione trasversale delle figure chiave, che possa essere poi trasmessa ed allargata agli altri operatori, favorendo lo strutturarsi di una rete specifica. - Proporre modelli di metodo collaudati orientati ad ottimizzare le procedure utili per la migliore tutela della donna e del neonato. - Promuovere la costruzione di un modello operativo di buone pratiche, condiviso e consono alla realtà locale per un protocollo di intesa tra i diversi servizi Metodologia Presentazioni di contenuti teorici che illustrano gli scenari di riferimento nei quali collocare le competenze da sviluppare. Esemplificazioni pratiche per un approccio e una lettura delle situazioni che permettano di operare connettendo variabili complesse e diversificate. Presentazione di case history e discussione di gruppo. Proposte di metodo verso modelli di intervento concreti per la realtà locale. Verranno utilizzati strumenti audiovisivi. Docenti Matilde Guarnieri Marta Malinverno psicologa responsabile del servizio Madre segreta della Provincia di Milano assistente sociale servizio Madre segreta della Provincia di Milano giurista Grazia Masi Monika Nussbaumer assistente sociale servizio Madre segreta della Provincia di Milano

Programma Prima giornata giovedì 22 Aprile 2010 9.00 9.30 Registrazione dei partecipanti Introduzione ai lavori 9.30 10.45 Matilde Guarnieri Presentazione del corso di formazione Il servizio Madre segreta Difficoltà e impossibilità materna, aspetti psicologici e sociali 10.45 11.00 Pausa 11.00 12.00 Grazia Masi Il contesto giuridico di tutela della donna e del neonato 12.00 13.00 Discussione e approfondimenti 14.00 15.30 Staff Madre segreta Grazia Masi Gli interventi, l interazione tra istituzioni e servizi Garantire la donna e il bambino: analisi delle tappe di un percorso complesso e prospettiva di lavoro 15.30 16.30.. Interventi testimonianza di operatori locali 16.30 17.00 Discussione Seconda giornata venerdì 23 Aprile 2010 9.00-10.45 Matilde Guarnieri Le situazioni di impossibilità materna Le emozioni nell agire professionale, limiti e risorse 10.45 11.00 Pausa 11.00 12.30 Marta Malinverno Monika Nussbaumer Le situazioni di madre segreta, elementi dei casi e riflessioni

12.30 13.00 Discussione Presentazione e analisi dei dati 14.00 15.00 Staff Madre segreta Presentazione documentario L amore negato (durata 45 ) 15.00 16.00 Percorso di rete e case history locali Proposte e strumenti per gestire interventi integrati in rete 16.00 16.30 Costituzione del gruppo di lavoro Coordinate per il gruppo di lavoro integrato 16.30 17.00 Conclusioni Verifica dell apprendimento: questionari Fase intermedia Attività del gruppo integrato di operatori: ( lavora nel periodo di tempo intermedio, dopo le due giornate e prima della terza) Il gruppo, formato dai referenti dei diversi servizi, è condotto dai responsabili locali. Lo staff di Madre segreta garantisce supporto tecnico a distanza via telefono ed e- mail. Verso un protocollo integrato di buone prassi: - individuazione operatori referenti nei servizi - definizione di procedure e strumenti per trattare le situazioni nelle varie fasi - definizione strumenti di monitoraggio e verifica del trattamento - stesura protocollo Terza giornata venerdì 28 Maggio 2010 9.00 11.30 Gruppo di lavoro Staff Madre segreta Grazia Masi Presentazione e discussione del lavoro del gruppo Applicazione del protocollo e discussione dei diversi passaggi 11.30 12.00 Pausa 12.00 13.30 Verso nuove prospettive, contenuti e criticità 13.30 14.00 Conclusioni

Verifica dell apprendimento: questionari