UNO SGUARDO ALLA RELAZIONE ALIMENTAZIONE-ALLERGIA



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UNO SGUARDO ALLA RELAZIONE ALIMENTAZIONE-ALLERGIA Non vi sono dubbi che negli ultimi anni le allergie in generale si siano diffuse come epidemie. Sempre più gente ne soffre. Purtroppo spesso accade che, in situazioni di questo tipo, la medicina ufficiale, anziché cercare di risolvere le vere cause dei disturbi e proporre perciò strategie mirate a tal fine, tenda ad occuparsi solo dei sintomi o dei fattori scatenanti i sintomi stessi; è, per così dire, la medicina della punta dell iceberg : si tratta la manifestazione sintomatica senza intervenire efficacemente sui reali fattori causali. Così facendo la malattia viene necessariamente classificata come cronica o, peggio ancora, incurabile. Un esempio significativo può essere quello dell aumentata incidenza delle rinocongiuntiviti allergiche: il polline è tra gli allergeni maggiormente responsabili dell innesco della sintomatologia; ma è veramente lui il colpevole? A dire il vero è sempre esistito, già prima dell uomo, e non ha mai rappresentato un problema per l'organismo umano; soltanto negli ultimi decenni è diventato uno degli allergeni più diffusi. Nulla indica che il polline sia diventato ad un tratto aggressivo, eppure si punta il dito contro di esso, riempiendo perciò di antistaminici chi soffre di allergie intermittenti stagionali, invece di cercare la causa nell iper-reattività dell organismo. In realtà i veri artefici di queste sempre più diffuse problematiche allergiche sono da ricercare nel nostro mutato modo di vita e nello stile alimentare moderno. Un alimentazione errata è veramente deleteria per un soggetto allergico! Da ciò che mangiamo dipende la nostra salute e per capire questo, è importante vedere gli alimenti non solamente come una sorta di materiale energetico indispensabile per nutrirci e per il sostentamento, ma anche e soprattutto come un insieme di sostanze che, una volta introdotte e scomposte nell organismo, vanno ad interagire con tutti i nostri sistemi biologici, modulandoli in senso positivo o negativo. In una sana alimentazione, i cibi giusti funzionano come dei veri e propri farmaci naturali, in grado di dare all organismo tutto ciò che gli serve per proteggersi e mantenersi in salute, così come possono anche aiutare a superare un quadro patologico. Ad esempio mangiare bene è importante per preservare e mantenere sana e vitale la nostra flora intestinale, che costituisce la prima linea di difesa capace di proteggere il nostro organismo dalle aggressioni esterne. Di contro, un alimentazione scorretta può da sola bastare per aggravare uno stato patologico già presente, esserne il fattore scatenante o addirittura la causa stessa. Le regole di una corretta alimentazione, per una persona che soffre di allergie, devono tener conto fondamentalmente di due principi: primo, seguire un alimentazione sana, che sia in grado di garantire l eubiosi, ovvero l equilibrio della flora intestinale, da cui dipende la salute in generale di tutto l organismo e l equilibrio del sistema immunitario (regola questa che dovrebbe essere seguita da tutti); due, fare attenzione agli alimenti allergizzanti che possono predisporre o essere responsabili di un attacco nei soggetti sensibili. Partendo dal primo punto quindi, per promuovere l eubiosi è fondamentale la scelta di un alimentazione ricca di frutta e verdura, preferibilmente di stagione e cruda, cereali integrali, pesce (di piccola taglia). In questo modo riusciamo ad apportare tutto quel pool di sostanze nutrienti, vitamine, minerali, fibre, acidi grassi, ecc. che permettono di mantenere viva ed equilibrata la nostra flora batterica e di promuovere perciò un sano ambiente intestinale. Sono ovviamente da evitare tutti gli alimenti raffinati, conservati, ricchi di calorie e privi di nutrienti che invece non fanno che alterare e dissestare l ecosistema intestinale e vanno di conseguenza a deprimere le nostre difese e l efficienza del sistema immunitario. Attenzione anche ai farmaci, agli antibiotici soprattutto, ma anche agli antinfiammatori, agli anticoncezionali ecc., al loro facile uso

ed abuso, perchè il loro effetto depaupera la flora intestinale, e la ricostruzione dell eubiosi, soprattutto in seguito ad un loro uso prolungato o abituale, non è cosa semplice. Al secondo punto delle regole da seguire a tavola c è l importanza di adottare un alimentazione a basso contenuto di elementi allergizzanti, cioè quelle sostanze contenute nei cibi che, più di altre, si è visto possono predisporre a mantenere l organismo in uno stato continuo di iper-reattività e a favorire lo scatenarsi dei sintomi. Tra le sostanze incriminate, particolare attenzione va fatta nei confronti delle amine vasoattive, una classe di sostanze farmacologicamente attive che comprende l istamina, la dopamina, la noradrenalina, la feniletilamina, ecc., che possono essere presenti negli alimenti in quantità tali da poter provocare sintomi o comunque mantenere sempre l organismo in uno stato di allerta. L istamina soprattutto, come ormai ben sappiamo, è il mediatore chimico delle allergie e viene liberata nell organismo a seguito di una reazione allergica provocando i sintomi classici: vasodilatazione, edema, irritazione, contrazione della muscolatura liscia, ecc. Per alcuni soggetti mangiare alimenti che contengono grandi quantità di istamina può provocare gli stessi sintomi di una reazione allergica vera e propria. L'istamina negli alimenti deriva dalla degradazione dell istidina, aminoacido contenuto in molte fonti alimentari. La degradazione dell istidina in istamina avviene ad opera dei microrganismi, quali batteri, lieviti e muffe che possono essere presenti nell alimento (per contatto accidentale, o inseriti per scopi tecnologici: formaggi, bevande alcoliche, alimenti fermentati), oppure ad opera di quelli presenti fisiologicamente nell intestino, che ne causano la liberazione in circolo. Pur essendo molti i cibi contenenti precursori dell istamina, ci si può comunque rassicurare per il fatto che, nella maggioranza dei casi, la loro ingestione non sembra produrre disturbi, a causa dell esistenza nell organismo di sistemi fisiologici di degradazione dell istamina stessa; in condizioni normali quindi, l istamina viene inattivata dall enzima diaminossidasi (DAO), largamente prodotto a livello della parete gastrointestinale. Affinché gli alimenti ricchi in istamina/istidina possano riprodurre dei sintomi allergosimili occorre quindi che vi sia contemporaneamente un inibizione dei sistemi di degradazione, condizione che si è osservata con l assunzione di particolari farmaci capaci di inattivare l enzima. Farmaci che inibiscono le DAO sono ad esempio gli antibiotici come l isoniazide, l acido clavulanico e l imipenem, o l aminoguanidina (diabete), la clorochina (malaria), la pentamidina (chemioterapico), la dobutamina (cuore), il pancuronio (anestetico), per citarne alcuni. La possibilità quindi che i sintomi possano essere sostenuti da alimenti ricchi in istamina va sempre considerata con prudenza e informandosi con attenzione sui farmaci assunti (il consiglio, per quanto riguarda i farmaci, è comunque in generale di limitarne per quanto possibile l uso, se non strettamene necessario!). I cibi più a rischio per contenuto di istamina sono solitamente quelli confezionati con lunga scadenza e, generalmente, più è lungo il tempo di conservazione di un alimento, maggiore è la probabilità che esso contenga derivati delle proteine come l istamina. Alimenti ricchi di istamina o di sostanze istamino-liberatrici sono: i formaggi e le bevande fermentate (vino, birra), gli insaccati, i cibi in scatola, i dadi per brodo, il lievito di birra e la fecola di patate, inoltre il pesce in scatola, i crostacei ed i frutti di mare, le uova, così come il cioccolato, il caffè e le bevande alcoliche, alcuni frutti come le fragole, le arance, l ananas, la frutta secca, (arachidi, noci, nocciole e mandorle), e alcuni vegetali quali pomodori, spinaci, cavoli e legumi (ceci, lenticchie, fave, ecc.). Non è assolutamente detto che tutti gli alimenti appena citati siano da incriminare come responsabili di scatenare un eventuale crisi allergica e siano da eliminare dalla dieta; sicuramente, per quanto riguarda i prodotti conservati e fermentati c è da fare particolare attenzione, ma poi sta nella sensibilità di ciascuno capire quali evitare e quali no; questo discorso vale soprattutto per quanto riguarda frutta, verdura e legumi, ricchi di sostanze utili, in modo da evitare di privarsi di un apporto di nutrienti importanti per l organismo. Particolare attenzione deve essere fatta invece nei confronti del latte vaccino, a cui dedichiamo un discorso a parte. Il latte è notoriamente un cibo altamente allergenico e si è osservata una stretta relazione fra la patologia allergica e il consumo di latte, latticini e prodotti a base di latte; in particolare la responsabilità è attribuita alla sua componente proteica.

L allergia alle proteine del latte vaccino è una condizione patologica, caratterizzata da una risposta allergica del sistema immunitario ad alcune proteine, soprattutto caseina e beta-lattoglobulina. Inoltre, latte e derivati sono alimenti che provocano un ipersecrezione di muco, che non è altro che il tentativo dell organismo di espellere le tossine accumulate. É quindi la capacità del latte di dare allergie, allertando il sistema immunitario, di creare infiammazione e di produrre muco, che può causare lo sviluppo di rinite e congiuntivite allergica. Oggi, questi effetti dannosi del latte sono ben riconosciuti; per coloro che soffrono di rinocongiuntivite, e comunque in tutti i casi in cui ci siano problematiche che interessano il tratto respiratorio, latte e latticini devono essere eliminati dalla dieta. Solo così si possono avere dei risultati significativi; l eliminazione dalla dieta del latte e dei suoi derivati deve però essere definitiva, perchè un abbandono temporaneo porterà solo a miglioramenti limitati nel tempo. Altre sostanze da considerare sono gli additivi alimentari. Oggigiorno sono molti gli additivi usati nell industria alimentare inseriti come coloranti, addensanti, conservanti, antimicrobici, antiossidanti, ecc. e molti di questi possono essere fonte di irritazione per le mucose. Per questo motivo si consiglia di eliminare dalla dieta tutti quei cibi e bevande trattati con tali additivi. Quelli che più comunemente danno reazioni avverse sono i solfiti, presenti negli alimenti preconfezionati come conservanti/antiossidanti, i nitriti e i nitrati, contenuti soprattutto negli insaccati e nelle carni in scatola come conservanti, il glutammato di sodio e alcuni coloranti. In particolare, additivi come la tartrazina (E102) e i benzoati stimolano la produzione di un composto che aumenta il numero dei mastociti nell organismo, che come abbiamo già menzionato, sono coinvolti nella liberazione dell istamina e di altri mediatori che scatenano i sintomi allergici. Altri elementi da tenere in considerazione sono le proteine animali che si sono viste rivestire un ruolo importante nelle allergie. Una delle molteplici cause di allergia può essere rappresentata infatti dai cibi animali dai quali il corpo tenta di difendersi. Siccome le proteine animali sono sostanze estranee, cioè dei non-self, l organismo cerca di eliminarle nel modo più veloce possibile, attraverso l attivazione di tutta la cascata immunitaria. Ricordiamo inoltre quanto già espresso sull elevato contenuto di acido arachidonico presente nelle proteine animali. Sappiamo che quest acido è il precursore, nel nostro organismo, di una cascata di eventi che porta alla liberazione di sostanze a carattere infiammatorio. Anche per questa ragione le persone che soffrono di allergie dovrebbero limitare il consumo di prodotti di origine animale. Detto questo, si può dedurre l importanza di adottare un regime alimentare che preveda un ridotto consumo di proteine animali a favore di una dieta vegetariana, ricca di cibi crudi. Da una ricerca su pazienti affetti da rinocongiuntivite allergica é risultato che, con una dieta vegana, priva di prodotti animali, in 4 mesi il 71% dei pazienti era migliorato e dopo un anno addirittura il 92%. Proseguendo il nostro percorso, che ha lo scopo di far capire l importanza dell alimentazione e dello stile di vita per le problematiche allergiche, c è da dire che anche l eccesso di calorie introdotte, legato all uso oggi abituale di alimenti vuoti, ricchi di zuccheri, grassi e poveri di nutrienti, incide negativamente. Diverse indagini hanno messo in luce la forte relazione tra aumento del rischio di insorgenza di allergie e obesità, sedentarietà, eccesso di sale, bevande gassate e dieta povera di vegetali, e hanno evidenziato invece come l aderenza alla dieta mediterranea, legata ad un consumo giornaliero di frutta, verdura e cereali integrali, si sia rivelato protettivo contro i sintomi allergici. L obesità costituisce un fattore negativo poichè l'accumulo di grasso corporeo altera in modo più o meno marcato l'anatomia dell'apparato respiratorio a più livelli; ciò conduce ad alterazione della meccanica respiratoria, con variazioni patologiche dei volumi e dei flussi polmonari, che contribuisce a peggiorare la sintomatologia, condizionando anche la qualità di vita. Purtroppo i modelli alimentari di oggi tendono ad essere sempre più lontani dalla dieta mediterranea, persino in un paese come il nostro, e questo riguarda soprattutto i bambini e i giovani, sempre più inclini al consumo di dolci e di fast food. Questa tendenza contrasta però con la mole crescente di evidenze che dimostrano come uno stile alimentare ricco di frutta, verdura e cereali integrali, e quindi meno grasso, abbia un effetto protettivo nei confronti di molti problemi di salute.

Tale discorso può valere anche per patologie con le quali il collegamento alimentazione-malattia appare meno immediato come nel caso specifico delle allergie respiratorie, verso le quali è ormai opinione diffusa, e confermata dalle ricerche, che la dieta mediterranea può esplicare efficaci proprietà difensive. Un fatto che non dovrebbe sorprendere, inoltre, sui benefici legati all aderenza alla dieta mediterranea, e che è connesso soprattutto al forte consumo di frutta e verdura, tipico di questo stile alimentare, è l elevato contenuto di antiossidanti. Queste sostanze, oltre ad essere indispensabili per contrastare i danni che i radicali liberi provocano a tutto il sistema cellulare, sono inoltre importanti anche per gli effetti benefici sulle funzioni delle mucose (incluse le mucose nasale ed oculare). Le ricerche insomma indicano sempre più che antiossidante fa rima con salute; gli antiossidanti cui sono maggiormente riconosciute proprietà protettive in tal senso sono per esempio le vitamine C ed E, ben rappresentate e abbondanti proprio nei vegetali, il cui consumo abituale pare proprio essere capace di migliorare la sintomatologia. La vitamina C, in particolare, per questa sua capacità protettiva sui tessuti è risultata essere molto importante ai fini della prevenzione delle allergie. I pazienti allergici hanno basse concentrazioni di vitamina C nel sangue ed è stato dimostrato, dagli studi condotti, che l assunzione di vitamina C è in grado di portare ad un miglioramento dei sintomi d allergia, inoltre riduce i livelli di istamina; se ne consiglia quindi l integrazione (2-3 g al giorno). Grande è quindi il contributo dell alimentazione sulla protezione dell organismo e sul mantenimento di questo in uno stato di bassa reattività, condizione indispensabile per la salute del soggetto allergico. Un ulteriore aspetto importante è la tutela dei meccanismi di detossificazione organica. Va senza dubbio posta grande attenzione ad un alimentazione che protegga gli emuntori, in particolare il fegato. Quest organo contribuisce al metabolismo energetico e libera l organismo da tutte le sostanze tossiche che ogni giorno introduciamo o si formano nel nostro corpo. Ricordiamo che una reazione allergica è una condizione in cui, attraverso lo scatenarsi del processo infiammatorio, vengono prodotte tossine che vanno ad accumularsi al carico quotidiano che l organismo deve eliminare (allergeni, mediatori dell infiammazione, complessi antigene-anticorpo, ecc.). Nell opera di detossificazione da tutte queste sostanze, intervengono gli organi emuntori: fegato, reni, intestino, polmoni e pelle, i quali provvedono a purificare l organismo e a liberarlo dal carico accumulato; tra questi il fegato è sicuramente il più impegnato. Spesso il soggetto allergico ha il fegato in sovraccarico: anche per questo motivo è bene evitare latticini, proteine animali in eccesso e alimenti complessi che richiedono un grande lavoro per essere metabolizzati, perchè non fanno altro che andare ad appesantire ulteriormente il lavoro di quest organo. Nelle reazioni allergiche, le manifestazioni patologiche dovute a fattori alimentari costituiscono un problema sempre più rilevante nelle popolazioni dei paesi industrializzati, e questo perchè ci alimentiamo con cibi sempre più poveri di minerali, enzimi e vitamine, a causa della raffinazione spinta degli alimenti, dell'impoverimento del suolo, dei pesticidi, dei lunghi tempi di trasporto e di immagazzinamento, e dell'eccessiva cottura. Il problema è che spesso non viene capita l importanza della relazione alimentazione-allergia. I cibi sbagliati, consumati magari spesso, non sempre provocano la reazione acuta e quindi nasce l obiezione che male non fanno perchè, se così fosse, dopo ogni consumo se ne dovrebbero sentire le conseguenze. Purtroppo non è così facile identificare la reazione tra un alimento e la patologia allergica proprio perché, nella maggior parte dei casi, la reazione non è immediata; tuttavia il consumo abituale di un cibo allergizzante, inconsapevolmente, mantiene l ambiente interno del nostro organismo in uno stato di allerta e il sistema immunitario è sempre pronto a reagire.

CONSIGLI DIETETICI Alimenti da evitare: Latte - latticini - cibi conservati (additivi alimentari) Alimenti da consumare di rado: Cibi fermentati - vino - birra - insaccati - carni rosse - dadi per brodo - bevande alcoliche - fecola di patate - zucchero bianco Alimenti da consumare con cautela: Carni bianche - uova - cioccolato - caffé - cereali raffinati - frutti di mare - crostacei Alimenti di cui verificare la propria sensibilizzazione: Fragole - arance - ananas - arachidi - noci - nocciole - mandorle - pomodori - spinaci - cavoli - legumi CONSIGLI DI CARATTERE GENERALE Assolutamente necessario evitare Il fumo attivo e passivo - polveri - gas - esalazioni tossiche (es. vernici sintetiche) - acari della polvere - peli di animali domestici (in particolare gatti) - spray deodoranti per ambienti - repentini sbalzi di temperatura - ansia - stress fisici e psichici eccessivi. Attenzione ai Farmaci Evitare l abuso ed il cattivo uso di farmaci in genere ed in particolare antibiotici, antinfiammatori non steroidei (fans) e paracetamolo se non strettamente necessari e consigliati dal medico.