Corso di laurea in Comunicazione Interculturale A. A / 2016 Linguistica Generale Prof. Giorgio Francesco Arcodia

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Corso di laurea in Comunicazione Interculturale A. A. 2015 / 2016 Linguistica Generale Prof. Giorgio Francesco Arcodia (giorgio.arcodia@unimib.it) Programma del corso Il corso si propone di presentare le nozioni base, le principali articolazioni e i metodi di indagine della linguistica. Nel corso saranno introdotte le nozioni di base della linguistica e la sua metodologia di ricerca. Saranno fornite le coordinate essenziali relative alle principali articolazioni della disciplina: gli studenti apprenderanno le nozioni di base della linguistica, nei campi rilevanti della fonetica e fonologia, morfologia, sintassi e semantica. Inoltre, saranno proposti approfondimenti sui temi della tipologia linguistica e della linguistica cinese, giapponese e araba.

Bibliografia (per frequentanti e non frequentanti): Per tutti: Berruto, G. & Cerruti, M. (2011), La linguistica. Un corso introduttivo. Torino: UTET. (ESCLUSI i parr. 4.4, 5.4 e tutto il cap. 8) Grandi, N. (2014), Fondamenti di tipologia linguistica (nuova edizione). Roma: Carocci. Banfi, E./Grandi, N. (a cura di) (2008), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa. Roma: Carocci. Solo: Introduzione; cap. 1. Problemi di ordine generale; cap. 2. La classificazione delle lingue del mondo. Materiali presentati a lezione (disponibili on-line: www.formazione.unimib.it > Persone > Arcodia > corsi 2015/2016 > Linguistica Generale > Materiale didattico) 2

Per i triennalisti di lingua cinese: Banfi, E./Grandi, N. (a cura di) (2008), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa. Roma: Carocci. Cap. 11. La famiglia delle lingue sino-tibetane. Per i triennalisti di lingua giapponese: Banfi, E./Grandi, N. (a cura di) (2008), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa. Roma: Carocci. Cap. 7. La posizione del coreano e del giapponese. Per i triennalisti di lingua araba: Banfi, E./Grandi, N. (a cura di) (2008), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa. Roma: Carocci. Cap. 13. La famiglia delle lingue afro-asiatiche (o camito-semitiche). 3

Tipologia d esame: prova scritta (per tutti) ed orale (opzionale). L'esame consiste di una prova scritta obbligatoria; i candidati che superano la prova scritta con la piena sufficienza (almeno 18/30) potranno convalidare il voto ottenuto o, se desiderano, possono sostenere un colloquio integrativo. La prova scritta comprende 15 domande, la cui valutazione va da 0 a 2 punti. Gli studenti che totalizzano tra i 15 e i 17 punti nella prova scritta devono necessariamente sostenere anche la prova orale. Gli studenti che totalizzano meno di 15 punti nella prova scritta sono respinti. 4

Piano delle lezioni: (1) Introduzione al corso. Modalità d esame. Cos è la linguistica. Linguaggio e sistemi di comunicazione non umana. (2) Le lingue storico-naturali. Il segno linguistico. Sincronia e diacronia. Astratto vs. concreto. Rapporti sintagmatici vs. rapporti paradigmatici. (3) Le funzioni della lingua (secondo Jakobson). Lingua e variazione. La variazione diatopica: lingue, dialetti. (4) Le lingue del mondo. Classificazione in base al numero dei parlanti. Classificazione genetico-genealogica. Le lingue d Europa. (5) Variazione diastratica, diafasica, diamesica. (6) Repertori linguistici, individui e comunità. Politiche linguistiche. 5

(7) La fonetica e i suoni delle lingue. Alfabeto fonetico internazionale (IPA). (8) I suoni dell italiano. Trascrizione fonetica. (9) Fonetica e fonologia. Il fonema. La sillaba. Tratti soprasegmentali. (10) Morfologia. La parola. Il morfema. Radici e affissi. (11) Formazione di parola: derivazione e composizione. Flessione. Categorie grammaticali. (12) Accordo e reggenza. Allomorfia e suppletivismo. Processi minori di formazione di parola. Scomposizione in morfemi. (13) Lessico, lessicografia, dizionario e vocabolario. Rapporti di significato fra lessemi. (14) Sintassi. Parola, sintagma e frase. Analisi in costituenti. (15) Funzioni sintattiche. Struttura argomentale della frase. Tema e rema. Struttura pragmatico-informativa. (16) Cenni di semantica e pragmatica. 6

(17) La classificazione tipologica delle lingue. Tipologia e universali. La spiegazione degli universali. (18) I tipi linguistici. Tipologia morfologica. Tipologia sintattica. (19) Il mutamento linguistico I. Stati di lingua, condizioni e cause del mutamento. (20) Il mutamento linguistico II. Mutamento fonologico, morfologico, lessicale. (21) Il contatto linguistico: la linguistica areale. (22) La creazione di una lingua: pidgins e creoli. (23) Sistemi di scrittura. (24) Elementi di linguistica cinese. (25) Elementi di linguistica giapponese. (26) Elementi di linguistica araba. 7

(27) Le lingue dei segni. (28) Esercitazione finale (mock test). 8

0. Che cos è la linguistica? 0.1 Alcune definizioni Disciplina che studia il linguaggio e le lingue storico-naturali. (Dizionario italiano Sabatini-Coletti) Secondo una definizione corrente, la linguistica è lo studio scientifico del linguaggio e delle lingue. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) (...) la linguistica studia il funzionamento dei sistemi linguistici come fine, e non come mezzo per fare altro. (Basile, G. et al., 2010, Linguistica Generale, Roma, Carocci) La linguistica è il ramo delle scienze umane che studia la lingua. (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) studio scientifico e sistematico del linguaggio e delle lingue 9

0.2 L oggetto di studio della linguistica Il linguaggio umano (vs. altri sistemi di comunicazione) ( ) essendo il linguaggio uno dei principali prodotti della mente umana, il suo studio finisce per illuminare il funzionamento del pensiero e della mente. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) Much of the human advantage in thinking can be attributed to our linguistic ability, to the fact that we can attach public labels to our inner representations and arrange these labels syntactically into complex grammatical forms that we can rehearse aloud (or at least consciously). (Hurford, J.R., 2006, Origin and evolution of language, in, in Brown, K. et al. (eds.), Encyclopedia of Language and Linguistics, Amsterdam, Elsevier) I principi che regolano il funzionamento delle lingue storico-naturali ( ) la ricerca linguistica rivela come, sottostanti alla immensa varietà delle lingue, sia possibile ritrovare alcuni meccanismi costanti, alcune invarianti, che nel loro complesso gioco organizzano l intero organismo delle lingue. (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) 10

Compiti fondamentali della linguistica: (a) specificare la natura del linguaggio (potenzialità e limiti) (b) identificare le regole che i parlanti di una lingua applicano nel produrre e nel ricevere un messaggio linguistico (c) descrivere e spiegare i cambiamenti delle lingue nel tempo (Simone, R., 1999, Fondamenti di linguistica, Bari, Laterza) livelli di analisi: fonetico-fonologico ( i suoni delle lingue) morfologico (la struttura e la formazione delle parole) sintattico (la combinazione delle parole) semantico (il significato di parole e frasi) pragmatico (l uso di parole e frasi) lessicale 11

Perché studio scientifico : prevede la formulazione di ipotesi generali per rendere conto di fatti particolari; tali ipotesi devono essere verificabili (fondate su esperimenti ripetibili). formulazione di ipotesi generali sulla struttura del linguaggio Es.: Se una lingua ha la categoria del genere, ha anche quella del numero Genere Numero Esempio Sì Sì italiano Sì No non attestato No Sì turco No No cinese un ipotesi di questo tipo è verificabile; originariamente formulata sulla base di un campione di 30 lingue, è possibile estendere la ricerca (teoricamente) a tutte le lingue per le quali si hanno informazioni di questo tipo 12

Disciplina descrittiva (non normativa ): la linguistica è una disciplina che mira alla descrizione e alla spiegazione, ma non alla prescrizione (vs. grammatiche normative) es.: italiano popolare se io potrei avere tanti soldi aiuterei tanta gente ne morì cinque di noi il padrone picchia al contadino e si trovava niente da mangiare io ci dico (Berruto, G., 2012, Sociolinguistica dell italiano contemporaneo (2 edizione), Roma, Carocci) 13

N.B.: la linguistica non prevede necessariamente l apprendimento di molte lingue; i dati linguistici possono provenire da - intuizioni da parlante nativo o conoscenza approfondita di una lingua - informanti - questionari sottoposti a parlanti nativi - grammatiche - pubblicazioni su aspetti specifici - testi (anche corpora digitalizzati) 14

0.3 Le principali branche della linguistica Linguistica generale: disciplina che si occupa della descrizione dei principi operativi del linguaggio umano e delle lingue e della formulazione di teorie generali su di queste Linguistica applicata: applicazione delle teorie e dei metodi della linguistica ad altre aree, come, ad esempio, la didattica delle lingue Linguistica storica: studio del mutamento delle lingue nel tempo Linguistica computazionale: studio dell applicazione di tecniche e metodi computazionali al trattamento delle lingue (come ad es. i traduttori automatici, i corpora, etc.) Linguistica tipologica: studio sistematico della variazione linguistica Sociolinguistica: studio della relazione tra lingua e società, tra strutture linguistiche e sociali 15

1. Comunicazione e linguaggio Comunicazione (in senso stretto): comportamento prodotto da un emittente al fine di far passare dell informazione e che viene percepito da un ricevente come tale (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) passaggio di informazione (emittente non intenzionale; gesti, orme di animali, sintomi) formulazione di inferenze (nessun vero emittente; modi di vestire, caratteristiche architettoniche, etc.) Sistemi di comunicazione: lingue verbali, lingue dei segni (o segnate ), linguaggi informatici, linguaggi delle specie animali servono tutti a trasmettere un contenuto da un emittente ad un destinatario (o ricevente) 16

prevedono tutti, con modalità diverse, l associazione di un contenuto ad un espressione; tale associazione prevede la condivisione del codice Es.: grida di allarme del cercopiteco verde (a) predatore terrestre (mammifero) (b) predatore aereo (c) predatore terrestre (serpente) (Naguib, M., 2006, Animal communication: overview, in, in Brown, K. et al. (eds.), Encyclopedia of Language and Linguistics, Amsterdam, Elsevier) 17

2. Il linguaggio umano Linguaggio (umano): capacità (o facoltà) innata di sviluppare un sistema di comunicazione con alcune caratteristiche specifiche. facoltà unica della specie umana; gli altri animali hanno la capacità di sviluppare sistemi di comunicazione, ma con caratteristiche diverse. Si ignora, di fatto, quando sia comparsa, negli individui della specie umana, la facoltà locutoria, del parlare articolato: pare più che ragionevole però pensare che essa si sia sviluppata gradualmente, attraverso un lungo processo evolutivo, avvenuto per stadi e determinato da una serie di sostanziali mutazioni del quadro biologico della specie umana (...) (Banfi, E. & Grandi, N., 2008, Introduzione, in Banfi, E. & Grandi, N. (a cura di), Le lingue extraeuropee: Asia e Africa, Roma, Carocci) It is likely that much of the modern human capacity for language evolved slowly over millions of years and was fully in place approximately 150 000 years ago with the emergence of our species, Homo sapiens sapiens. Possibly a genuine H. sapiens sapiens of 150 000 years ago (...) may not have been quite as genetically language-ready as a modern child. We have,as yet, no way of knowing. (Hurford, J.R., 2006, Origin and evolution of language, in Brown, K. et al. (eds.), Encyclopedia of Language and Linguistics, Amsterdam, Elsevier) 18

l uomo possiede alcune precondizioni anatomiche e neurofisiologiche per l elaborazione del linguaggio che mancano alle altre specie animali adeguato volume del cervello, quantità e plasticità dei collegamenti interneuronali the complexity of message coded in human language and its flexibility clearly go beyond what we know about animal communication. As such, human communication differs from animal communication not so much in specific traits but rather in its complexity and flexibility (Naguib, M., 2006, Animal communication: overview, in Brown, K. et al. (eds.), Encyclopedia of Language and Linguistics, Amsterdam, Elsevier) canale fonatorio con conformazione a due canne (cavo orale e laringe discesa della laringe), presenza della faringe come cavità intermedia (funzione di cassa di risonanza) 19

Scimpanzé (adulto) Uomo (adulto) 20

Il linguaggio umano si distingue da tutti gli altri per una serie di caratteristiche: (1) è un codice a doppia articolazione; può formare un numero elevatissimo di segni combinando un numero limitato di elementi privi di significato (i suoni della lingua, fonemi ) unità minime di prima articolazione: entità dotate di significato (morfemi) unità minime di seconda articolazione: suoni (fonemi) Ess.: suoni [r], [a], [s], [i] rasi, arsi, risa (costruite a partire dalle stesse unità, ma con significati diversi) cane unità di prima articolazione can, e unità di seconda articolazione c, a, n, e ([k], [a], [n], [e]) 21

Cf. la danza delle api da miele europee: Danza circolare: se il giacimento di cibo si trova entro i 50 metri circa di distanza, l ape compie una danza circolare, girando in circolo per poi ripetere la rotazione nella direzione inversa messaggio: cercate nelle vicinanze dell alveare il segnale non può essere suddiviso in elementi più piccoli, privi di significato, acquista significato solo nel complesso. 22

(2) è discreto (o digitale ) e non continuo (o analogico ); i suoi elementi sono distinti, hanno limiti ben definiti. Es.: quanto vs. quando, pena vs. penna non ci sono entità intermedie (ad es., tra pollo e bollo non ci sono altre unità); somiglianze sul piano dell espressione non corrispondono necessariamente alla vicinanza del contenuto (la penna non è una pena particolarmente intensa!!) Danza dell addome: l ape percorre una linea retta dimenando l addome, poi rientra con un evoluzione circolare e riparte codice continuo / analogico, più aumenta la durata del dimenare, maggiore è la distanza espressa; l angolatura della linea percorsa dall ape indica la direzione della sorgente di cibo. 23

(Tautz, J. & Bujok, B., 2006, Bee dance, in, in Brown, K. et al. (eds.), Encyclopedia of Language and Linguistics, Amsterdam, Elsevier) 24

(3) è un codice dotato di onnipotenza semantica; con una lingua potrebbe dare un espressione a qualsiasi contenuto nozione controversa, riformulabile come plurifunzionalità; con la lingua si può adempiere ad una lista teoricamente illimitata di funzioni diverse (esprimere il pensiero, trasmettere informazioni, risolvere problemi, creare e regolare rapporti sociali, manifestare sentimenti...) (4) è un codice aperto, può arricchirsi di nuovi segni; le lingue storico-naturali possono arricchire il lessico con nuove parole illimitatamente; i sistemi di comunicazione animale sono generalmente costituiti da un numero finito (e chiuso) di segni. (5) è un codice dotato di produttività; con la lingua si possono sempre creare nuovi messaggi, parlare di oggetti ed eventi nuovi (o, anche, immaginari) 25

(6) è un codice dotato di ricorsività; vi sono regole ricorsive, ovvero regole che si possono applicare al risultato di una precedente applicazione della regola stessa. Ciò permette di creare frasi di lunghezza (teoricamente!!) infinita, mentre i sistemi di comunicazione delle altre specie animali sono privi di ricorsività. è possibile istruire dei primati a comunicare con forme di linguaggio umano (ad es., una lingua dei segni) questi, però, non produrranno mai frasi complesse. Ess.: Maria mi ha colpito I ragazzi dicono che Maria mi ha colpito I vicini credono che i ragazzi dicano che Maria mi ha colpito Giorgio corre Giorgio corre e grida Giorgio corre e grida e inciampa 26

Paola è una ragazza simpatica, intelligente, diligente E venne il macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò (A. Branduardi, Alla Fiera dell Est ) Despite decades of search, no animal communication system known shows evidence of such recursion, and nor do studies of trained apes, dolphins and parrots (Fitch, W.T., Hauser, M.D. & Chomsky, N., 2005, The evolution of the language faculty: clarifications and implications, Cognition, 97, 179-210) N.B.: il limite della ricorsività risiede nell utente, non nel sistema linguistico 27

(7) consente il distanziamento; si può usare la lingua per formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nello spazio o in entrambi dal momento o in entrambi dal momento e dal luogo in cui si svolge l interazione comunicativa o viene prodotto il messaggio (Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET) un gatto può miagolare per comunicare che ha fame, ma non ha modo per esprimere un significato come ieri avevo fame o domani avrò fame possibilità di parlare di un esperienza in assenza della stessa (o dello stimolo che l ha provocata); il linguaggio umano è libero da stimoli un macaco può emettere latrati per segnalare un pericolo (presenza di un predatore), la presenza del pericolo è condizione necessaria e sufficiente per l emissione del segnale; nel linguaggio umano, situazioni ed esperienze non sono né necessari né sufficienti per l emissione di un determinato messaggio in realtà, anche gli animali possono mentire con finalità tattiche (ad esempio, distogliere l attenzione da una fonte di cibo, migliorare le possibilità di accoppiamento), ma non è chiaro se i meccanismi alla base siano gli stessi degli umani 28

(8) complessità sintattica; l ordine degli elementi (Luigi ama Paola vs. Paola ama Luigi), le dipendenze tra elementi non contigui, la possibilità di strutture sintattiche discontinue (ted. Paul macht das Fenster auf Paul apre la finestra, da aufmachen aprire ) il linguaggio umano è dipendente dalla struttura: non è rilevante solo l ordine lineare degli elementi, ma le relazioni strutturali tra i costituenti della frase. Ess.: La donna che i ragazzi dicono che mi ha colpito è Maria *la donna che i ragazzi dicono che mi hanno colpito è Maria ho parlato alla zia del parroco due intepretazioni (a seconda della struttura): a. ho parlato del parroco alla zia b. ho parlato con la donna di cui il parroco è nipote (la zia del parroco) (Es. da Simone, R., 2013, Nuovi fondamenti di linguistica, Milano, McGraw-Hill) 29

(9) equivocità, in quanto i codici-lingua possono prevedere rapporti non biunivoci (1:1) tra espressioni e significati omonimia: carica mansione ; assalto ; quantitativo di energia ; piena... sinonimia: faccia; viso; volto parte anteriore della testa (10) riflessività; è possibile usare la lingua per parlare della lingua Es.: problema è un sostantivo maschile non esistono altri sistemi di comunicazione che permettano di formulare messaggi su sé stessi; la capacità di utilizzare il codice per riflessioni sul codice compare relativamente tardi nei bambini 30

Primati e linguaggio: Kanzi il bonobo (http://www.youtube.com/watch?v=2dhc2zepjfe) 31