Problemi igienici legati alla presenza di Vibrionaceae nei prodotti della pesca. dott.ssa Elisabetta Suffredini

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Problemi igienici legati alla presenza di Vibrionaceae nei prodotti della pesca dott.ssa Elisabetta Suffredini Tor Vergata - 5 febbraio 2009

Prodotti della pesca: : flora microbica cute e branchie: specie aerobie Pseudomonas, Aeromonas, Acinetobacter, Moraxella livello intestinale: Gram- aerobi-anaerobi anaerobi facoltativi Vibrio, Alcaligenes, Flavobacterium, Xanthomonas alcuni Gram+ Micrococcus, Bacillus, Corinebacterium

Prodotti della pesca: contaminazione Operazioni: scelta, lavaggio, mondatura, eviscerazione, dissanguamento passaggio dei microrganismi al tessuto muscolare replicazione batterica (influenza del controllo termico e delle reazioni autolitiche)

Molluschi: contaminazione Animali scavatori sessili o sedentari Filtrazione di grandi quantità di acqua Concentrazione di batteri e virus eventualmente presenti nell ambiente 1816: Pasquier descrive la febbre tifoide in un gruppo di persone che avevano consumato ostriche

Vibrionaceae: impatto sanitario Tossinfezione da Vibrio spp. collegate ad alimenti: 8.000 casi / anno negli USA (stima CDC - Mead, 1999) Nel 2004 e 2005 contrariamente a tutte le altre tossinfezioni alimentari il tasso relativo dei casi da Vibrio spp. è aumentato (dati FoodNet) bias nella sorveglianza vs. reale aumento

VIBRIONACEAE: classificazione Vibrio (circa 70 specie) Allomonas Catenococcus Enterovibrio Ferrania Grimontia Listonella Photobacterium (ex V. damsela) Salinivibrio Listonella (patogeni per pesci e molluschi) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/taxonomy/browser

Bacilli, Gram neg. 0,5-0,8 µm, forma leggermente ricurva ( a virgola ), mobili per la presenza di flagelli Genere VIBRIO

Genere VIBRIO Autoctoni dell ambiente marino e di estuario; richiesta di Na + per la crescita Salinità V. cholerae V. mimicus V. vulnificus V. parahaemolyticus V. alginolyticus 0% + + - - - 3% + + + + + 6% - - + + + 8% - - - + + 10% - - - - +

Genere VIBRIO Ossidasi-positivi (ad eccezione di V. metschnikovii) Anaerobi facoltativi Metabolismo fermentativo e ossidativo Tolleranza verso ph elevati, resistenza ai sali biliari terreno TCBS sali biliari e ph 8.2 (crescita selettiva di Vibrio spp.) fermentazione del saccarosio (differenziare alcune specie)

Genere VIBRIO Caratteristica del genoma : presenza di due cromosomi circolari Truksis M. et al. Proc. Nat. Acad. Sci. USA 1998, 95: 14464-14469

cromosomi o megaplasmidi? Duplicazione coordinata Segregazione controllata % di genoma presente sulle due strutture Presenza di geni regolatori o essenziali su entrambe Possibili vantaggi: Rapporto dimensione genoma / tempo di replicazione; rapido adattamento all ambiente

1 Genere VIBRIO: patogenicità Specie Vibrio App. G.I. Cute (ferite) Orecchio Sito di infezione Sangue (setticemia) Sangue (batteriemia) App. respiratorio S.N.C. (meningi) V. cholerae O1/O139 ++ (+)????? V. cholerae non O1/ non ++ + + (+) (+)? (+) O139 2 V. parahaemolyticus ++ + (+)? (+) (+) (+) 3 V. vulnificus + ++? ++ + (+) (+) 4 V. fluvialis ++?????? 5 V. alginolyticus? ++ +? (+)?? 6 Ph. damsela? ++????? 7 V. furnissii (+)?????? 8 V. hollisae ++?? (+)??? 9 V. mimicus ++ + +???? 10 V. metschnikovii (+)?? (+)??? 11 V. cincinnatiensis???? (+)? (+) 12 V. carchariae? ++????? ++ : più comune sito di infezione, + : altri siti di infezione, (+) : raro sito di infezione,? : da stabilire. (da West, 1989, integrata con informazioni da Oliver & Kaper, 1997)

Genere VIBRIO: patogenicità Specie Vibrio App. G.I. Sito di infezione Cute (ferite) Sangue (setticemia) V. cholerae O1/O139 ++ (+)? 1 V. cholerae non O1/ non O139 ++ + (+) 2 V. parahaemolyticus ++ +? 3 V. vulnificus + ++ ++ V. cholerae V. parahaemolyticus V. vulnificus

V. cholerae

Filippo Pacini (1854) V. cholerae Robert Koch (1883)

V. cholerae Ambiente marino costiero, acque di estuario Antigene somatico O: oltre 200 sierogruppi Sierogruppo O1: colera epidemico biotipo classico & biotipo ElTor sette pandemie (1817-1923 classico; 1961 ElTor)

Diffusione della settima pandemia

V. cholerae Ambiente marino costiero, acque di estuario Antigene somatico O: oltre 200 sierogruppi Sierogruppo O1: colera epidemico biotipo classico & biotipo ElTor Sette pandemie (1817-1923 classico; 1961 ElTor) Sierogruppo O139 (1992) ottava pandemia?

Colera: patologia Diarrea secretoria (feci ad acqua di riso ) Incubazione: 12-72 ore Disidratazione > shock ipovolemico

Colera: trattamento Reidratazione: soluzione di cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, cloruro di potassio e destrosio In alcuni casi trattamento antibiotico Problema: Assenza di approvvigionamento di acqua potabile

Colera: dose infettante e fattori predisponenti Dose infettante: ca 10 8 u.f.c. (ipocloridria o problemi gastrici dosi inferiori: 10 3-10 5 u.f.c.) La simultanea ingestione di cibo può fornire barriera protettiva contro l acidità gastrica > colonizzazione dell intestino tenue. >> acquisizione durante i viaggi (consumo di prodotti ittici, acqua contaminata, prodotti frutta o verdura trattati con acqua contaminata, prodotti contaminati in maniera secondaria)

Diffusione del colera nel mondo (2005)

V. cholerae: : epidemiologia Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 * casi importati Casi 137.000 184.000 142.000 111.000 101.000 131.000 Decessi 4.900 2.700 4.500 1.900 2.300 2.300 EU 35* 53 + 5* 7* 12* 21* 10* USA 4* 4 2* 2 5* 4 + 8*

V. cholerae: : Italia 1998: 2 casi 1995: 1 caso * 1994: 12 casi (Bari) 1979: (Sardegna) 1973: 278 (Napoli e Puglia) 30 morti * casi importati

Colera: fattori di patogenicità Tossina colerica (CTX) Incremento AMPc nelle cellule dell intestino tenue > rilascio di Cl - > accumulo di liquidi nel lumen intestinale

Colera: fattori di patogenicità Tossina colerica (CTX) ctx, ace, zot, cep > fago CTXΦ (trasmissione orizzontale della patogenicità) tcp > sintesi del pilo per la ricezione di CTXΦ (coevoluzione?) st (V. cholerae non-o1)

V. parahaemolyticus

V. parahaemolyticus Primi isolamenti: Giappone, anni 60-70 Sistema di sorveglianza carente Costituisce ca. 90% dei casi di vibriosi negli USA In Europa: 3 epidemie Francia 1997 44 casi; Spagna 1999 64 casi; Spagna 2004 80 casi

V. parahaemolyticus Autoctono dell ambiente marino costiero (regioni tropicali e temperate); temperatura-dipendente (conc. media nei prodotti della pesca: 10 3 c.f.u./g) Tempo di replicazione molto breve (< 12 min. in condizioni ottimali)

V. parahaemolyticus Sierotipizzazione: antigene somatico O e antigene caspulare K Relazione sierotipo patogenicità: pandemia O3:K6, ma la patogenicità è presente anche in sierotipi differenti Solo 1-2% degli isolati ambientali sono patogeni

V. parahaemolyticus: fattori di patogenicità Fenomeno di Kanagawa: lisi eritrocitaria Produzione di tossine TDH e/o TRH TDH: thermostable direct hemolysin TRH: thermostable direct related hemolysin

V. parahaemolyticus: : patologia e dose infettante Gastroenterite acuta: diarrea (talora sanguinolenta), dolore addominale, nausea e vomito (a volte intensi); patologia autolimitante (3 giorni), morti rare Incubazione: 4 96 ore (media 15 ore) Dose infettante: ca. 10 5 c.f.u. (Vp K+)

V. parahaemolyticus: fattori predisponenti Stati patologici precedenti aumentano il rischio di infezione >> acquisizione mediante consumo di prodotti ittici crudi (e.g. ostriche, preparazioni secondo tradizione culinaria giapponese, etc.) poco cotti (e.g. molluschi), o prodotti contaminati in maniera secondaria

V. vulnificus

V. vulnificus Autoctono dell ambiente marino costiero (presente anche in acque fredde) (conc. media nei prodotti della pesca: 10 3 c.f.u./g) Non determina infezione gastrointestinali ma sistemiche; sintomatologia febbre e nausea (infezione di ferite > ulcerazioni cutanee > batteriemia > setticemia)

V. vulnificus

Infezioni sporadiche V. vulnificus Progressione dell infezione rapida (letalità 40-60% nelle 48h dall accettazione in ospedale) anche in presenza di trattamento antibiotico aggressivo 80% dei ceppi ambientali patogeni su topo (patogenicità variabile fra i ceppi); dose infettante nell uomo sconosciuta

V. vulnificus: : fattori predisponenti Malattie epatiche Immunocompromessi Tumori