PROGETTO INTERAZIENDALE ATTIVITÁ MOTORIA PER LA PREVENZIONE E LA TERAPIA DELLE PATOLOGIA SENSIBILI ALL ESERCIZIO FISICO

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PROGETTO INTERAZIENDALE ATTIVITÁ MOTORIA PER LA PREVENZIONE E LA TERAPIA DELLE PATOLOGIA SENSIBILI ALL ESERCIZIO FISICO 1. GLI STUDI Studi scientifici provano la stretta correlazione fra inattività fisica ed alcune patologie croniche, mentre hanno accertato come esercizio fisico e corretta alimentazione siano una soluzione per la cura e riabilitazione di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali; patologie che hanno assunto forme diffuse con pesanti ripercussioni sociali ed economiche. 1.1. COSTO MALATTIE CRONICHE Il costo di queste patologie croniche, ormai diffuse a livello epidemico, in termini di sofferenze umane, aggravio sociale e bilancio pubblico, è di dimensioni gigantesche (in USA nel 2001 hanno causato 1 milione e 550 mila morti, con costi diretti ed indiretti di 700 miliardi di dollari 1 ). 1.2. L ATTIVITÀ FISICA COME PREVENZIONE L attività fisica previene le malattie cardiovascolari, tumorali e metaboliche e migliora la qualità della vita 2 ; è inoltre accertato che l attività fisica cura le malattie cardiovascolari e dismetaboliche 3 e previene e recupera la non autosufficienza dell anziano. L attività fisica, infine, riduce il grasso corporeo 4, permette un buon controllo glicemico 5, aumenta la sensibilità all insulina 6, abbassa colesterolo totale, LDL e trigliceridi, aumenta il colesterolo HDL 7 ed abbassa la pressione arteriosa 8. 1 Eyre H. et al., Circulation 2004, 109:3244-3255. 2 Eyre H. et al., Circulation 2004, 109:3244-3255. ; Donaldson L., Annual Report from the Chief medical officer of the United Kingdom, 2004. 3 Thompson P.D. et al., Circulation 2007; 107:3109-3116. 4 Ross R. and Janssen I., Med Sci Sports Exerc 2001; 33(6), suppl. 521-527 5 Kelley D.E. and Goodpaster B.H., Med Sci Sports Exerc 2001, 33(6), suppl. 495-501 6 Mayer-Davis, JAMA 1998, 279: 669-674 7Leon AS and Sanchez OA, Med Sci Sports Exerc 2001, 33(6), suppl. 502-515 8 Fagard RH, Med. Sci. Sports Exerc 2001; 33(6), suppl. 484 492

Sulla base di questi dati si basano le conclusioni cui giungono Roberts e Barnard pubblicate nel 2005 sul Journal of Applied Physiology: Le malattie croniche attuali sono i killers della società occidentale e aumentano esponenzialmente nei paesi in via di sviluppo. Si aggiunga che obesità, diabete e ipertensione sono oggi comuni anche nei bambini. La soluzione a queste malattie epidemiche del metabolismo che pervadono l intera società sono: esercizio e dieta. Walter Willet, Presidente del Dipartimento di Nutrizione e della Salute Pubblica della Harward School e professore di medicina alla Harward Medical School, concorda con queste conclusioni: con esercizio e dieta adeguati sarebbero evitati il 70% dei casi di cancro del colon, il 70% dei casi di ictus cerebrale, l 80% dei casi di infarto del miocardio e il 90% dei casi di diabete di tipo 2. 1.3. L ATTIVITÀ FISICA COME TERAPIA E CURA È accertato che le malattie cardiovascolari e dismetaboliche sono influenzate dall attività fisica. L assunto è confermati da due pubblicazioni 2008 su Archives of Internal Medicine: una sulla longevità eccezionale in 970 ultranovantenni collegata all attività fisica quotidiana; ed una riguardante lo studio di 2.500 coppie di gemelli identici. I cromosomi dei gemelli attivi si mantenevano più a lungo integri, dimostrando maggiore longevità strutturale e funzionale, e, anche in questo caso, per l effetto anti-invecchiamento dell esercizio regolare. L esercizio fisico esercita, pertanto, effetti preventivi e terapeutici: l esercizio è un farmaco che opportunamente somministrato, previene le malattie croniche da inattività e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia alle persone sia al Sistema Sanitario, riducendo ospedalizzazioni e uso dei farmaci. 1.4. ATTIVITÀ MOTORIA E ALIMENTAZIONE CORRETTA È normale che chi svolge attività motoria regolare abbia un buon appetito, ed è quasi istintivo che chi fa abitualmente moto si indirizzi spontaneamente verso cibi che contengono carboidrati complessi come pane, pasta e riso e verso frutta e verdura. Questa alimentazione è quella della dieta mediterranea, internazionalmente riconosciuta e suggerita come parte integrante di un sano stile di vita. Gli organismi internazionali di salute pubblica raccomandano la dieta mediterranea con l aggiunta quotidiana di frutta e verdura e consigliano di condire con olio d oliva, consumare yogurt e poco zucchero, limitare l uso del burro, bere un bicchiere di vino ai pasti, evitare o limitare l uso dei superalcolici. 2

2. LE RAGIONI LOCALI DEL PROGRAMMA Un indagine condotta nel 2005 dall Azienda USL di Ferrara ha rilevato le seguenti situazioni riguardanti Ferrara e Provincia: L 86,8% della popolazione si classifica come sedentaria in quanto non svolge attività fisica leggera per almeno 5 giorni a settimana. La sedentarietà assoluta riguarda il 10,3% di donne e il 20,2% di uomini. I ferraresi presentano, così, un livello di attività fisica sensibilmente più basso rispetto alla media italiana ed europea. Le persone in sovrappeso ed obese, nel loro insieme, sono numericamente equivalenti alle persone normopeso (48,6% sovrappeso/obese e 48,4% normopeso). Il 5,5 % della popolazione ferrarese risulta diabetica, con lievi variazioni dal 5 al 6% nei tre distretti Ferrara. I dati sono derivati dal registro di questa patologia costruito in concerto tra medici di medicina generale e centri antidiabetici. Il 21,5% dei ferraresi ha una diagnosi di ipercolesterolemia da parte di un medico. Di questi, il 7,4% segue una terapia ipocolesterolemizzante. Il dato ferrarese risulta coerente con quello di una ricerca condotta in 5 paesi europei, tra i quali l Italia, secondo cui il 9% del campione seguiva una terapia medica per la diminuzione del colesterolo. Il 25,2% dei ferraresi ha una diagnosi di ipertensione da parte di un medico. Di questi l 84% segue una terapia. Anche queste risultato è in linea con quello scaturito dalla ricerca europea, secondo la quale il 20% del campione assumeva farmaci anti-ipertensivi. La prevalenza di queste condizioni patologiche sport-sensibili a Ferrara e provincia giustifica il Programma, il cui obiettivo è utilizzare l attività motoria per la prevenzione primaria e secondaria di queste patologie. 2.1. IL RUOLO DELL AUSL FERRARA L AUSL di Ferrara è da anni impegnata in azioni di educazione alla salute sia a livello primario, lavorando sugli stili di vita, sia secondario con azioni di screening per la prevenzione di patologie. Dal 2000, dopo studi epidemiologici condotti sulla popolazione ferrarese, i responsabili del Dipartimento di Sanità Pubblica hanno rilevato che una fetta consistente presentava comportamenti a rischio per la salute, con una percentuale di fumatori ed un indice di sedentarietà superiori alla media. 3

Una soluzione di questi problemi fu individuata nel 2003, quando il Dipartimento di Sanità Pubblica presentò il progetto per la realizzazione del nuovo Centro di Medicina dello Sport. Fra i servizi del centro, oltre alle consuete competenze per l idoneità all attività sportiva, spicca la prevenzione con la consulenza per la popolazione a rischio. La stessa Regione Emilia Romagna nel 2004, ha riordinato le funzioni del Servizio di Medicina dello Sport incaricandolo della promozione dell attività fisica nella popolazione in generale. 2.2. PRIMATO E UNICITÀ DEL PROGETTO L AUSL ha definito, in partnership finanziaria e scientifica con Regione Emilia Romagna, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Anna e Università di Ferrara, un Progetto sperimentale rivolto a 13.000 soggetti a rischio -primo in Italia per soggetti coinvolti e sistematicità dell intervento- per la prevenzione e terapia delle patologie sensibili all esercizio fisico. 3. COME SI SVOLGE IL PROGRAMMA 3.1. I MEDICI DI MEDICINA GENERALE e IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO Il Programma è avviato con la collaborazione di 310, su 330, Medici di Medicina Generale di Ferrara e provincia che hanno dato piena disponibilità a partecipare al progetto. I Medici Di Medicina Generale: entro il 2008, arruolano 7.500 soggetti con diabete di tipo 2 e 2.500 soggetti ipertesi che non presentino controindicazioni allo svolgimento dell attività motoria; determinano pressione arteriosa, emoglobina glicosilata (per i soli diabetici), indice di massa corporea, circonferenza addominale e frequenza cardiaca a riposo; consegnano e illustrano all assistito il libretto L esercizio fisico come Farmaco con informazioni su tipo, intensità, durata e frequenza dell attività fisica da svolgere; consegnano all Assistito un contapassi e ne illustrano l utilizzo; registrano ogni 2 mesi i Km percorsi e ripetono le valutazioni iniziali; trasmettono i dati al Comitato Tecnico-scientifico per la Medicina Generale; 4

Al Comitato Tecnico-Scientifico spetta il compito di: elaborare i dati inviati, confrontando i valori di partenza con i valori successivi all avvio dell attività motoria; misurare la spesa sanitaria e le sue variazioni nei soggetti avviati all attività motoria, paragonandola a quella degli anni precedenti negli stessi soggetti; redigere rapporti sul progetto in itinere ed a lavoro completato. Inoltre, i Medici di Medicina Generale identificano tra i propri pazienti coloro ai quali l attività motoria può essere proposta solo da parte di strutture specialistiche. Tali pazienti vengono inviati ad una struttura di coordinamento (Staff Attività Motoria) che provvede ad indirizzarli alle Strutture specialistiche disponibili nelle due Aziende sanitarie. Le strutture: eseguono valutazioni funzionali; prescrivono programmi di attività motoria adeguati allo stato funzionale del soggetto; seguono l evolvere dello stato con controlli prima bimestrali poi semestrali; trasmettono periodicamente allo Staff Attività Motoria e ai MMG i risultati ottenuti. 3.2. TEMPI DI REALIZZAZIONE FASE PREPARATORIA ultimata nel mese di Luglio 2008. Ha richiesto: la stesura e l approvazione di un Accordo interaziendale; la stesura e l approvazione di un accordo con i Medici di Medicina Generale; lo svolgimento di 3 Corsi di formazione ECM rivolti ai Medici di Medicina Generale sul tema Attività fisica, prevenzione e terapia delle patologie sport sensibili ; il coinvolgimento di Sponsor per l acquisto del materiale tecnico; la stesura e la pubblicazione del Libretto L esercizio fisico come farmaco. FASE OPERATIVA. Il progetto ha preso avvio nel mese di Ottobre 2008. Questi i tempi previsti per il suo svolgimento: entro la fine del 2008 viene completato il reclutamento dei 10mila soggetti; entro i primi sei mesi 2009 sono disponibili le prime informazioni sull andamento; entro la fine del 2009 si completa il progetto; 5

primi 6 mesi del 2010 il Comitato tecnico-scientifico completa l analisi dei dati. 3.3. IL PIANO DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE Le linee d intervento si sviluppano -con modalità sinergiche e approccio clinico scientifico omogeneo- secondo 3 direttrici rivolte ai 3 principali target di popolazione a rischio: popolazione sedentaria popolazione con patologie sport sensibili (Diabete di tipo 2, Obesità, Dislipemie, Ipertensione, Sindrome metabolica, Bronco-pneumopatie ostruttive) popolazione con patologie sport-sensibili conclamate. 3.4. VALUTAZIONE DEI RISULTATI Riguarderà: i dati inerenti lo stato di salute dei soggetti arruolati paragonato allo stato precedente e a quello di soggetti con le stesse patologie non arruolati nel programma; la spesa sanitaria, paragonata a quella degli anni precedenti e a quella di soggetti con le stesse patologie non inseriti nel programma. 3.5. IL PROGRAMMA ANZIANI FRAGILI Un intervento a parte, in fase avanzata di predisposizione, riguarderà programmi di attività motorie per 1.000 anziani fragili. Il programma sarà svolto dai Geriatri operanti presso le due Aziende sanitarie, che hanno dato la loro disponibilità a partecipare. Nel progetto sono coinvolti i Centri Sociali di Ferrara e Provincia. Sono previsti -entro i prossimi 3 mesi- incontri, nei singoli Centri sociali per la selezione da parte dei Geriatri di 1.000 soggetti. Dopo le necessarie valutazioni specialistiche saranno prescritti programmi personalizzati di attività motoria anche in questo caso misurati con il contapassi. La valutazione dei risultati procederà come nel caso dei soggetti diabetici ed ipertesi. 6

4. BENEFICI ATTESI 4.1. BENEFICI PER I SOGGETTI ARRUOLATI NELLO STUDIO Nei soggetti che manterranno per un anno il programma di attività motoria che verrà loro proposto si attende: riduzione del peso corporeo, dell indice di massa corporea, della circonferenza addominale, della pressione sistolica e diastolica, della frequenza cardiaca a riposo, del colesterolo totale e LDL e dei trigliceridi con aumento del colesterolo HDL. Nei soggetti diabetici è inoltre preventivata la riduzione della glicemia di base e della emoglobina glicosilata. riduzione progressiva del rischio di contrarre le malattie cardiovascolari e le altre malattie da inattività. 4.2. BENEFICI PER LA SANITÀ PUBBLICA consistente riduzione della spesa in farmaci e in altre spese sanitarie. Queste previsioni sono basate sui risultati ottenuti da Di Loreto et al. in un gruppo di 179 soggetti diabetici di tipo 2. Nel gruppo di soggetti che percorrevano camminando 5 Km al giorno la riduzione della spesa all anno pro capite è risultata di 550 $ per i farmaci, di 700 $ per altre spese sanitarie. 5. STRUTTURE SANITARIE ED OPERATORI COINVOLTI NEL PROGRAMMA Il Progetto Interaziendale è coordinato dallo "Staff Attività Motoria" composto da: Direttore organizzativo, Direttore tecnico-scientifico e del governo clinico, un Gruppo Operativo comprendente: Operatori specializzati in discipline motorie; Rappresentanza dei MMG e dei PLS; Epidemiologo. Lo STAFF è affiancato da un Comitato Tecnico-Scientifico composto da: un Coordinatore, Titolare della Struttura Organizzativa "Medicina dello Sport" e dai seguenti Componenti: - Ricercatori Universitari di Scienze motorie - Medico dello Sport - Responsabile PPS - Epidemiologo - Rappresentanza MMG e PdLS - Rappresentanza Scuola - Rappresentanza C.O.N.I. - Nutrizionist; - Diabetologo - Cardiologo - Endocrinologo - Gerontologo - Pneumologo. 7

Le strutture specialistiche per l'attività motoria delle 2 Aziende Sanitarie: Centri di Medicina Sportiva dell'azienda Unità Sanitaria Locale; Modulo di Attività Motoria dell'azienda Ospedale-Università; Centro Ricerche Applicate allo Sport dell'università; Centro di Riabilitazione Respiratoria dell'azienda Ospedale-Università Presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Ferrara Centro di Medicina dello Sport Modulo - Organizzativo di Medicina dello Sport con 5 Ambulatori per la certificazione dell idoneità sportiva Modulo Organizzativo Epidemiologia e Comunicazione 2 Ambulatori Nutrizionali Modulo dipartimentale dell Attività motoria per Patologie sensibili all esercizio fisico presso il Centro Studi Biomedici Applicati allo Sport dell Università Presso il Dipartimento Cure Primarie dell Azienda USL di Ferrara Moduli Organizzativi Nuclei Cure Primarie Unità Operativa Piani per la Salute Centro Antidiabetico dell Azienda Ospedaliero-Universitaria Ambulatorio Nutrizionale dell Azienda Ospedaliero-Universitaria Operatori coinvolti nel programma: Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL: 5 Medici sportivi, 2 Medici nutrizionisti, 5 Dietiste, 1 Epidemiologo Dipartimento Cure Primarie dell Azienda USL: i Responsabili dei nuclei Cure Primarie, 310 Medici di Medicina Generale Unità Operativa Piani per la Salute: il Responsabile Centro Studi Biomedici Applicati allo Sport: 2 Medici sportivi (ricercatori universitari convenzionati), 3 Specializzandi in Medicina dello Sport, 1 Medico con competenze di attività motoria e di cardiologia (a contratto), 1 laureato in Scienze motorie (a contratto) Centro Antidiabetico dell Azienda Ospedaliero-Universitaria: i Diabetologi del Centro Ambulatorio Nutrizionale dell Azienda Ospedaliero-Universitaria: il Responsabile 8

6. GLI SPONSOR Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara ASSOFARM Farmacie Comunali Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici 9

BIBLIOGRAFIA Blair S. N. et al., JAMA 1995, 273: 1093-1098. DeTogni Aldo e Rossi Federica, con Pasetti Paolo, Malattie del sistema circolatorio: situazione epidemiologica in provincia di Ferrara. Indagine dell Azienda USL di Ferrara, 2006. Di Loreto C. et al., Diabetes Care 2005. 28:1295-1302. Donaldson L., Annual Report from the Chief medical officer of the United Kingdom, 2004. Eyre H. et al., Circulation 2004, 109:3244-3255. Fagard RH, Med. Sci. Sports Exerc 2001; 33(6), suppl. 484 492. Kelley D.E. and Goodpaster B.H., Med Sci Sports Exerc 2001, 33(6), suppl. 495-501. Leon AS and Sanchez OA, Med Sci Sports Exerc 2001, 33(6), suppl. 502-515. Mayer-Davis, JAMA 1998, 279: 669-674. Myers J. et al., N Engl J Med 2002, 346:793-801. Report of the Sugeon General, executive summary, 1996. Roberts C. K. and Barnard R. J., J Appl Physiol 2005; 98: 3-30. Ross R. and Janssen I., Med Sci Sports Exerc 2001; 33(6), suppl. 521-527. Thompson P.D. et al., Circulation 2007; 107:3109-3116. Willett C.W., Science 2002; 296: 696. 10