Definizioni classiche di selvicoltura

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Definizioni classiche di selvicoltura La selvicoltura studia la tecnica dell impianto, dell utilizzazione e della rinnovazione dei boschi (A. De Philippis 1960/61) Selvicoltura: la scienza e la pratica di coltivare i boschi, applicando i principi dell ecologia forestale all impianto, alla rinnovazione e a razionali interventi per condizionare la struttura, la composizione di specie, ecc., dei popolamenti forestali. (Terminologia forestale, 1980; in P. Piussi, 1994) Obiettivo: continuità della produzione legnosa e sua ottimizzazione

Selvicoltura (Smith, 1986) Arte e scienza che modifica le caratteristiche dei popolamenti forestali in funzione degli scopi della gestione.

Quali sono le caratteristiche dei popolamenti che la selvicoltura può modificare? Caratteristica Composizione Densità Dimensioni degli alberi Struttura del popolamento Produzione, produttività Età Parametro che la misura % piante per specie Numero di piante per ettaro, area basimetrica per ettaro Diametro medio, altezza media Curva di distribuzione in classi diametriche Volume per ettaro, incrementi Numero di anni degli alberi

Come si possono modificare le caratteristiche dei popolamenti attraverso la selvicoltura? Scegliendo quali alberi tagliare e quali rilasciare. Allora la selvicoltura si identifica con il taglio degli alberi? Generalmente sì, ma anche non tagliare alcun albero è una scelta selvicolturale e, come tale, comporta la modifica delle caratteristiche del popolamento Ciò che fa la differenza è la finalità per cui faccio selvicoltura

Effetti del taglio di un albero Apertura nella copertura delle chiome Produzione di legname Rinnovazione naturale del bosco

1861-1923 Pascolo Bosco Produzione legnosa Deforestazione, tagli e pascolo eccessivi hanno determinato disastrose alluvioni

Fattori che determinarono l intensa deforestazione dell Italia tra il 1861 e il 1923 Privatizzazione di molti boschi di proprietà pubblica o della chiesa; Elevata domanda di legname da opera e combustibile per la costruzione di ferrovie e lo sviluppo industriale; Transformazione di superifici forestali in terreni agricoli e pascoli che offrivano redditi maggiori.

Conseguenze della deforestazione dei bacini montani : - Aumento del numero e della magnitudine delle piene dei fiumi e delle inondazioni in pianura; - La richiesta di una nuova politica forestale per migliorare la gestione dei bacini montani e la conservazione del suolo, anche limitando il diritto di proprietà.

Legge forestale del 1923 R.D. 3267 Riconosce il ruolo protettivo del bosco contro l erosione del suolo e i pericoli naturali Stabilisce il vincolo idrogeologico Boschi pubblici Demani nazionale, comunali e collettivi Piani di assestamento Boschi privati Moltissime piccole proprietà Prescrizioni di massima e polizia forestale (oggi Regolamenti Forestali regionali)

Le funzioni riconosciute al bosco con la legge del 1923 Pascolo Bosco Protezione Produzione legnosa Ma lo sfruttamento produttivo dei boschi italiani rimane elevato fino all ultimo dopoguerra

Con gli anni 50 si avvia un periodo di rapidi cambiamenti sociali ed economici Pascolo Bosco Produzione legnosa Protezione Ricreazione

Età post-industriale Protezione del suolo Assorbimento di CO 2 Produzione legnosa Conservazione della biodiversità Caccia Bosco Paesaggio Preservazione risorse idriche Svago e natura in ambiente urbano Ricreazione Pascolo Protezione contro i pericoli naturali

ln 150 anni si è passati dall imitazione dell agricoltura dalla selvicoltura monofunzionale (produzione legnosa) dalla concezione del bosco come insieme di alberi da cui trarre utilità all imitazione della natura alla selvicoltura multifunzionale (produzione di beni e benefici di diversa natura) alla concezione del bosco come sistema biologico complesso da rispettare

Sviluppo terminologico della selvicoltura Selvicoltura agronomica: imita i processi agricoli (lavorazioni del suolo, fertilizzazione, trattamenti antiparassitari, miglioramento genetico) per costituire sistemi altamente artificiali. La rinnovazione è esclusivamente artificiale (oggi coincide con l arboricoltura da legno, o da frutto). Selvicoltura su basi ecologiche: usa le specie forestali anche al di fuori del proprio areale naturale (specie esotiche), sfruttando il principio dell analogia climatica. Usa prevalentemente la rinnovazione artificiale. Privilegia l aspetto produttivo e il modello colturale coetaneo. Selvicoltura naturalistica: imita i processi naturali. Usa quasi esclusivamente specie autoctone e la rinnovazione naturale. Considera anche gli effetti sulle altre componenti dell ecosistema e la multifunzionalità della gestione pur privilegiando l aspetto economico finanziario della coltivazione. Utilizza prevalentemente il modello colturale disetaneo. Selvicoltura sistemica: considera il bosco un sistema biologico complesso che reagisce all azione umana in modo non del tutto prevedibile. Non utilizza modelli colturali prestabiliti e tende a adattare l intervento alla situazione reale.

Le tecniche selvicolturali che conosciamo sono state messe a punto per rispondere all esigenza di produrre legno secondo due diversi modelli di bosco. modello coetaneo modello disetaneo

Carta assestamentale, Carta silografica o Particellare forestale BASE: CTR 1:10.000

Modello dei bosco coetaneo: il bosco è suddiviso in t particelle di età scalare da 1 a t anni; in ciascuna particella, il popolamento è formato da alberi della stessa età e deve avere le caratteristiche definite dalla tavola alsometrica di riferimento t = turno, età del popolamento al momento del taglio di fine ciclo 0 t

Popolamento coetaneo N = numero alberi N Diametro

Tavola alsometrica di popolamento coetaneo