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COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Variante al regolamento urbanistico per la zona D1 di San Giuseppe Variante al piano per insediamenti produttivi "San Giuseppe 2" e contestuale variante al regolamento urbanistico per la zona D2 di San Giuseppe Regolamento urbanistico ELABORATO Nru.03 Norme di variante Responsabile del procedimento Massimo Padellini Professionista esterno Giampaolo Romagnoli DATA Luglio 2013

Capo III. Tessuto consolidato prevalentemente produttivo Articolo 54 Tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) 1. Sugli edifici compresi nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1), così come rappresentato nelle tavole P2 - Assetto del territorio. Sistema insediativo, ove non siano individuati come immobili di interesse storico, sono ammissibili gli interventi di: manutenzione ordinaria; manutenzione straordinaria; restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia di tipo A e B; demolizione; sostituzione edilizia; ampliamento una tantum, nei limiti del 10 per cento della superficie coperta preesistente; consolidamento; la saturazione dei lotti esistenti, nei limiti dimensionali previsti nei piani vigenti al momento dell adozione del Piano strutturale; frazionamento, anche con opere edilizie, delle unità immobiliari esistenti alla data di adozione della presente variante al regolamento urbanistico, esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante e secondo i seguenti criteri: che non comportino comunque un numero superiore a due unità immobiliari per ciascun immobile; che ciascuna delle due unità immobiliari risultanti dal frazionamento abbia una superficie lorda di pavimento di almeno di 200 metri quadrati. 2. Gli interventi suscettibili di incidere sull esteriore aspetto degli edifici devono essere previsti e inquadrati in un progetto unitario riferito all intero edificio interessato. Attraverso gli elaborati progettuali unitari deve essere verificata e garantita la conservazione della coerenza compositiva e formale complessiva dei fronti, della logica distributiva delle aperture, delle coperture, degli elementi architettonici, dei materiali. Accertata e, per quanto necessario, prescritta, tale conservazione, possono essere abilitati con specifici provvedimenti anche singoli interventi riguardanti parti morfologicamente o proprietariamente distinte dell organismo edilizio, restando inteso e stabilito che eventuali successivi singoli interventi riguardanti altre parti del medesimo organismo edilizio devono essere conformi all accettato progetto unitario, oppure inquadrarsi in un nuovo progetto unitario che assicuri le stesse predette finalità. 3. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di tipo A, B e di sostituzione edilizia devono rispettare le seguenti disposizioni: 1

il rapporto fondiario di copertura deve essere al massimo pari a quello corrispondente all edificato preesistente aumentato del 10%; la quota dello spazio scoperto di pertinenza da mantenere permeabile non deve essere inferiore al 30 per cento; l altezza dell edificio, potendo in ogni caso essere pari a quello corrispondente all eventuale edificato preesistente, non deve essere superiore a 10 metri fuori terra; la distanza dai confini non deve essere inferiore a 5 metri salvo che sia realizzata la distanza tra gli edifici non deve essere inferiore a 10 metri, salvo che sia realizzata la distanza minima dalle strade, fatte salve le vigenti disposizioni aventi forza di legge, non deve essere inferiore a 5 metri, oppure l edificazione deve avvenire in allineamento con i fabbricati contigui, ove tale allineamento sia riconoscibile e caratterizzi un tratto unitariamente identificabile di strada. Le autorimesse pertinenziali con altezza netta inferiore a metri 2,20 non vengono computate nel calcolo della superficie utile lorda e del volume. 4. Gli interventi di ampliamento una tantum, nei limiti del 10 per cento della superficie coperta preesistente alla data di adozione del presente regolamento urbanistico, così come definiti al comma 1, devono attuarsi in un unica soluzione. 5. Gli interventi di ampliamento una tantum di cui al comma 4 devono rispettare le seguenti disposizioni: la quota dello spazio scoperto di pertinenza da mantenere permeabile non deve essere inferiore al 30 per cento; l altezza dell edificio, potendo in ogni caso essere pari a quello corrispondente all eventuale edificato preesistente, non deve essere superiore a 10 metri piani fuori terra; la distanza dai confini non deve essere inferiore a 5 metri salvo che sia realizzata la distanza tra gli edifici non deve essere inferiore a 10 metri, salvo che sia realizzata la distanza minima dalle strade, fatte salve le vigenti disposizioni aventi forza di legge, non deve essere inferiore a 5 metri, oppure l edificazione deve avvenire in allineamento con i fabbricati contigui, ove tale allineamento sia riconoscibile e caratterizzi un tratto unitariamente identificabile di strada. 6. Relativamente agli spazi scoperti compresi nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) che siano a confine e a diretto contatto con il territorio rurale e a- perto valgono le seguenti ulteriori disposizioni: le recinzioni, sia degli spazi scoperti pertinenziali degli edifici che degli spazi scoperti autonomi, almeno per i lati coincidenti con il territorio rurale e aperto, devono essere schermate da piantagioni lineari di specie arboree; per le sistemazioni vegetazionali si deve fare ricorso a esemplari di specie tipiche, autoctone. 7. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1), per le aree artigianali e industriali di Forni e di Bivio di Caldana, sono compatibili le seguenti utilizzazioni: 2

manifatture; commercio all ingrosso; commercio al dettaglio; attività di supporto al commercio; attività direzionali, esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante; erogazioni dirette di servizi, esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante; strutture ricreative, limitate a: impianti coperti per la pratica sportiva; attrezzature tecnologiche; abitazioni connesse all attività produttiva, nei limiti del numero di unità abitative esistenti alla data di adozione del presente regolamento urbanistico. 8. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1), al di fuori delle aree artigianali e industriali di Forni e di Bivio di Caldana, sono compatibili le seguenti utilizzazioni: manifatture, purché le lavorazioni garantiscano il rispetto delle disposizioni relative all emissione di inquinanti atmosferici e idrici, di rumori e di odori dettate da ogni pertinente normativa, e limitate a: artigianato di produzione di beni artistici o connessi con le persone e le abitazioni con una superficie pavimentata non superiore a 400 metri quadrati; artigianato di servizio con una superficie pavimentata non superiore a 400 metri quadrati; commercio al dettaglio, limitato a: esercizi di vicinato; pubblici esercizi; attività direzionali; erogazioni dirette di servizi; strutture ricreative, limitate a: impianti coperti per la pratica sportiva; impianti per attività ricreative e espositive temporanee; attrezzature tecnologiche. 9. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) non sono ammissibili trasformazioni, fisiche o funzionali, che comportino l attivazione di industrie a rischio di incidente rilevante. 10. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo saturo (D1) non sono ammissibili trasformazioni, fisiche o funzionali, che comportino l attivazione di industrie insalubri di classe I. 11. Per le attrezzature commerciali di cui al presente articolo si devono rispettare i contenuti della legge regionale 28 settembre 2012, n. 52 e del Regolamento sul commercio di cui alla DPGR 1 aprile 2009, n15/r. 12. Qualsiasi nuova attività insediabile deve allegare, in sede di formazione dei permessi di costruire o delle segnalazioni certificate di inizio attività o di qualsiasi altro atto abilitativo comunque denominato, il nulla osta o altra certificazione rilasciata dall Autorità idrica integrata circa la garanzia sulla fornitura di acqua potabile e sulla capacità di smaltimento delle acque reflue. 3

13. Eventuali nuove attività che, per particolari lavorazioni, non possono conferire all impianto di depurazione pubblico, devono dotarsi di sistemi autonomi compatibilmente con le caratteristiche di permeabilità dei terreni e con la vulnerabilità delle falde. Tali impianti devono essere progettati, secondo le norme vigenti in materia, in sede di formazione dei permessi di costruire o delle segnalazioni certificate di inizio attività o di qualsiasi altro atto abilitativo comunque denominato e collaudati preventivamente all inizio dell attività. Articolo 55 Tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) 1. Fatto salvo quanto previsto per il tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) dei I Forni di cui ai successivi commi 4, 5 e 6, sugli edifici compresi nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2), così come rappresentato nelle tavole P2 - Assetto del territorio. Sistema insediativo, ove non siano individuati come singoli immobili di interesse storico, ricadenti all interno di aree sottoposte a piani attuativi vigenti, sono ammissibili esclusivamente gli interventi previsti dai piani di cui sopra, ove non siano individuati come immobili di interesse storico. 2. La rappresentazione grafica degli edifici e delle aree di cui alla tavola P2 e P2.06v- Assetto del territorio. Sistema insediativo è puramente indicativa, prevale su di essa quanto indicato negli elaborati grafici allegati ai piani attuativi o ai progetti approvati. 3. Fatto salvo quanto previsto per il tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) dei I Forni di cui ai successivi comma 4, 5 e 6, sono ammesse varianti ai piani di cui al comma 1 purché: non sia diminuita la dotazione complessiva degli spazi pubblici; non sia incrementato il numero delle unità immobiliari; non incidano sui parametri e sugli indici edilizi e urbanistici; non comportino la modifica della scadenza della validità della convezione eventualmente in atto. 4. Esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) dei I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante, sono ammesse varianti al piano attuativo purché: non sia diminuita la dotazione complessiva degli spazi pubblici; non comportino la modifica della scadenza della validità della convezione eventualmente in atto. 5. Esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) dei I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante, le varianti al piano attuativo in vigore possono ammettere i seguenti ulteriori interventi aggiuntivi a quelli già previsti dal piano stesso: frazionamento, anche con opere edilizie, delle unità immobiliari secondo i seguenti criteri: 4

che non comportino comunque un numero superiore a due unità immobiliari per ciascun immobile; che ciascuna delle due unità immobiliari risultanti dal frazionamento abbia una superficie lorda di pavimento di almeno di 200 metri quadrati. 6. Esclusivamente nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) dei I Forni, così come perimetrato nella tavola aggiuntiva P2.06.v, allegata alla presente variante, le varianti al piano attuativo in vigore possono ammettere anche le seguenti funzioni aggiuntive a quelle già previste nel piano attuativo stesso: attività direzionali; erogazione diretta di servizi. 7. Sugli immobili di cui al comma 1 e al comma 4, successivamente alla scadenza dei piani attuativi o all ultimazione delle opere pubbliche o dei progetti, sono ammissibili e- sclusivamente i seguenti interventi: manutenzione ordinaria; manutenzione straordinaria; restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia di tipo A e B, senza che questo comporti mutamento delle destinazioni d uso in atto. 8. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) non sono ammissibili trasformazioni, fisiche o funzionali, che comportino l attivazione di industrie a rischio di incidente rilevante. 9. Nel tessuto consolidato prevalentemente produttivo con piano attuativo in vigore (D2) non sono ammissibili trasformazioni, fisiche o funzionali, che comportino l attivazione di industrie insalubri di classe I, al di fuori dell area industriale del Bivio di Caldana. 10. Per le attrezzature commerciali di cui al presente articolo si devono rispettare i contenuti della legge regionale 28 settembre 2012, n. 52 e del Regolamento sul commercio di cui alla DPGR 1 aprile 2009, n.15r. 11. Qualsiasi nuova attività insediabile deve allegare, in sede di formazione dei permessi di costruire o delle segnalazioni certificate di inizio attività o di qualsiasi altro atto abilitativo comunque denominato, il nulla osta o altra certificazione rilasciata dall Autorità idrica integrata circa la garanzia sulla fornitura di acqua potabile e sulla capacità di smaltimento delle acque reflue. 12. Eventuali nuove attività che, per particolari lavorazioni, non possono conferire all impianto di depurazione pubblico, devono dotarsi di sistemi autonomi compatibilmente con le caratteristiche di permeabilità dei terreni e con la vulnerabilità delle falde. Tali impianti devono essere progettati, secondo le norme vigenti in materia, in sede di formazione dei permessi di costruire o delle segnalazioni certificate di inizio attività o di qualsiasi altro atto abilitativo comunque denominato e collaudati preventivamente all inizio dell attività. 5