PROGETTO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEL BAMBINO CON DIABETE

Documenti analoghi
Dott.ssa Primola Rossella Psicologa - Psicoterapeuta

Emofilia nel nuovo millennio: nuove prospettive terapeutiche e sociali. Il Supporto Psicologico dall'infanzia all'età adulta

LE EMERGENZE NEL DIABETE TIPO I A SCUOLA

Il valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei

In I A, di questo percorso, ci vogliamo tenere in mente

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

IMPATTO PSICOLOGICO E SUL VISSUTO DI UNA DIAGNOSI DI UNA MALATTIA CRONICA

Insieme: una scuola inclusiva contro dispersione e bullismo

stress da lavoro correlato

IMPATTO PSICOLOGICO E SUL VISSUTO DI UNA DIAGNOSI DI UNA MALATTIA CRONICA

Stare insieme a tavola: unione e condivisione. Gli aspetti psicologici della celiachia


S.P.D.C. SERVIZIO PSICHIATRICO DIAGNOSI E CURA CARTA DEI SERVIZI Direttore Dipartimento di Salute Mentale Dott. Pierangelo Martini

COMUNE DI GAVIRATE Varese

Aspetti psicologici del dolore

La settimana del Benessere Psicologico in Campania Città amica del Benessere Psicologico. Da se stesso all altro

Il Ruolo dello Psicologo nell équipe del Programma Esordi Psicotici

Progetto ordinario e straordinario di Convivenza civile e PREVENZIONE al BULLISMO

esercitazione ATTENZIONE! Queste NON sono le domande d esame, ma alcuni spunti che possono aiutare durante lo studio o il ripasso

IL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)

La presenza di bambini e ragazzi: parlare di malattia e di inguaribilità. Come proteggere nel comunicare. Prof.ssa Pia Massaglia

LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE PSICHIATRICO FORMAZIONE MENSILE APRILE 2017 DOTT.SSA EMANUELA MENICHETTI IRSM

Unità didattica 1: Analisi dei problemi psico-sociali

Il medico specialista: la cura della malattia e la cura del malato

INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI

Gestire classi difficili

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

AD - Amici del DIABETICO. Come affrontare il disagio del diabete. Quando e perché ricorrere all aiuto dello psicologo

dr.ssa Lorella Gabriele

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

COMUNICARE LA DIAGNOSI ALL INTERNO DEI PROGRAMMI DI SCREENING DELLA REGIONE PIEMONTE: STRATEGIE RELAZIONALI PER AFFRONTARE LE CRITICITÁ

I.A.R.A Interventi di Ampliamento della Rete Antiviolenza. Accoglienza e audizione della vittima 6 dicembre 2013

La competenza dell educatore in psicologia. Maya El Hachem; G. Biondi* Responsabile UOC Dermatologia Pediatrica *Psicologo clinico Roma

Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati Dicembre 2014

Migliorare l assistenza l infermieristica in ematologia : un futuro possibile. Infermiera Boccadoro Roberta Reggio Emilia 17 novembre 2007

Dott.ssa Marina D Angeli Psicologa, Psicoterapeuta Tel

A SCUOLA DI ASCOLTO. LO SVILUPPO DELL INTELLIGENZA EMOTIVA NELLA SCUOLA

GIORNATA DI STUDIO SIRFET

l inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

Più di trent anni sono trascorsi dall inizio di questo viaggio, nell esercizio della mia Professione di Medico Odontoiatra. Durante questo lungo

Condividete con gli altri le vostre esperienze e curate che i membri del vostro staff condividano le esperienze con ciascun altro.

UNA STORIA INSIEME Miro Lina Compagni di scuola: crescere nella diversità Sondrio 12 gennaio 2010 Novellino Elisabetta Pedagogista

Reggio Emilia settembre 2009

Il progetto Che carattere! ha il preciso scopo di creare collegamenti diretti, anzi, di interscambio tra lettura, scrittura e vita dei ragazzi.

Piano Triennale della Formazione

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva

Mastering the coeliac condition: and food technology

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

PSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta

IN FORMA. Corso di Formazione per Volontari

Consulenza tecnica a cura di:

Lavorare in équipe per garantire continuità nello sviluppo umano. Michele Capurso

Convegno Zona Cassiopea. Scautismo & Handicap

Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities

L INCLUSIONE NEL GRUPPO CLASSE

Le famiglie difficili

LA COMUNICAZIONE DELLA TERMINALITA NELLA MEDICINA DI FAMIGLIA

IL MIO DIARIO DELLE IPOGLICEMIE

Bulli: non dimentichiamoli

16 maggio 2017 International Forum on Cancer Patients Empowermen

Leregoledicomportamentoadunafesta. Le regole per stabilire una nuova amicizia

RELAZIONE E COMUNICAZIONE INFERMIERE PAZIENTE FAMIGLIA

DISTURBI SPECIFICI DELL ADOLESCENZA! IL PESO DELLE DIFFICOLTA IN ETA EVOLUTIVA 2014/2015

Rodolfo Brun Psicologo Psicoterapeuta ASL TO4 Psicologia Ospedaliera - Ciriè

Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia

Dai colloqui con due mamme portatrici di Esostosi sono emersi, relativamente alla malattia, alcuni importanti temi psicologici:

Cospes di Arese: Giovani da 50 anni

28 Congresso Nazionale Aniarti 2009

Le conseguenze psicologiche dell aborto volontario. Dott.ssa Sara Pagnini

LA SCELTA dottor Carlo Maria Raimondi LEGNANO,

Il ruolo dello psicologo nella riunione d èquipe

Ruolo della scuola e ruolo della famiglia

Profilo educativo. POF Triennale Allegato 5

Istituto Sabin a.s

una prospettiva clinica

Alcune idee per una scuola accogliente

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

Luci ed ombre nell intervento di prevenzione in adolescenza: l esperienza del Pangolo

OGGETTO: Resoconto del progetto di consulenza psicologica all interno dell Istituto Comprensivo di Martinengo (Elementari e Medie)

TEMI e OBIETTIVI per LA SCUOLA che promuove salute

SCUOLA FAMIGLIA PSICOSOMATICA CENPIS ORION CENPIS. Prof. Dott. Antonio Popolizio GRUPPO. la mente che ti accresce

Progetto: insegnamento e apprendimento della musica emozionale

DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI

LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI. 14/2/2007 A CURA DELL A.S.Sara Giacopuzzi

IL DISTURBO MENTALE NELL ADOLESCENTE : Emergenza - priorità - sfida. Dott.ssa Zanetti Edda UONPIA A.O. SpedaliCivili

Il vissuto di malattia

ESSERE VOLONTARIO. COSA VUOL DIRE?

Dott. Federico Pellegatta

Chi è e cosa fa lo Psicologo

LO SVILUPPO DELL INTELLIGENZA EMOTIVA DEI NOSTRI FIGLI

La mia preparazione molto carente sufficiente discreta buona ottima

CHE FUNZIONE TI DA IL PAZIENTE NEL SUO GIOCO FAMILIARE? E TU COME TI SENTI? SUPERVISIONE O ALTRA-VISIONE IN OTTICA SISTEMICA.

Le emozioni in un diario

PROSPETTIVE DI PET THERAPY IN ASL3 GENOVESE

MODELLI DI PRESA IN CARICO DEI GENITORI E LA LORO INTEGRAZIONE NEL PROGETTO RIABILITATIVO DOTT.SSA KATIA DE GAETANO

ADOLESCENZA E DINTORNI

GLI EFFETTI DELLA SEPARAZIONE SUI FIGLI

RECUPERO PSICOLOGICO DELL ATLETA INFORTUNATO

Transcript:

PROGETTO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEL BAMBINO CON DIABETE

La SCUOLA,, insieme alla FAMIGLIA,, ha un ruolo fondamentale nell integrazione del bambino con diabete. La modalità di VERIFICA del bambino rispetto all impatto che ha il diabete è AMBIENTALE, quindi la scuola è il contesto primario in cui il bambino si confronta.

Le diverse fasi di accettazione del diabete Sono state osservate alcune fasi nel processo di accettazione attiva della condizione diabete: rifiuto, ribellione, compromesso, depressione, accettazione attiva. RIFIUTO Spesso, all esordio del diabete, ci sono lo shock e il diniego della nuova realtà. Ci si comporta, cioè, come se il diabete non ci fosse.

Una seconda fase può essere quella di ribellione: Perché doveva capitare proprio a me? Perché al mio bambino? Che cosa ho fatto di male?. La terza fase è quella di compromesso o accettazione parziale della realtà: si applicano alcuni suggerimenti terapeutici, altri no. È ancora in atto la tendenza a negare la condizione diabete e il non seguire una data prescrizione terapeutica costituisce un tentativo di fuga dalla realtà.

a questo punto può profilarsi una fase di depressione. Il paziente si sente abbandonato ed escluso da tutti. Conosce le future difficoltà, ma non ha fiducia nelle sue possibilità. E molto ricettivo alle informazioni. Questa fase può manifestarsi, sia con un atteggiamento di pessimismo, di sfiducia in sé, di isolamento, sia con atteggiamenti di irascibilità e di aggressività verso tutto e verso tutti.

È importante a questo punto un sostegno psicologico che può essere trovato nella Famiglia Operatori Sanitari Associazioni dei diabetici che possono fornire, grazie ai gruppi di discussione, la liberazione delle proprie ansie Scuola In questa fase, infatti, i minimi particolari possono avere per la persona un importanza enorme: le parole del medico, degli infermieri, dei familiari, degli insegnanti e dei compagni o amici assumono una notevole rilevanza e possono diventare motivo esagerato di speranza o di scoraggiamento.

L ultima fase è quella dell accettazione attiva del diabete che diventa il mio diabete, la persona accetta a livello emotivo e razionale il suo stato; E interessato alle informazioni; E disposto alla collaborazione.

Come risultato si ottiene un buon equilibrio metabolico e quindi una prevenzione delle complicanze, attraverso l integrazione armonica con l equipe curante e l adeguamento al regime terapeutico che viene così inserito negli schemi di comportamento quotidiani.

Tale processo, sebbene indichi una crescita, è dinamico e non lineare, cioè non impone un passaggio da una fase all altra nell ordine in cui sono state descritte, né suggerisce che una volta arrivati alla fase di accettazione attiva non ci possano essere battute di arresto o ritorni a fasi precedenti.

Tale esemplificazione ha lo scopo di mettere in evidenza l impossibilità di programmare un azione di cura che non tenga conto della dimensione psicologica e l impatto di questa al momento della diagnosi, e nel successivo periodo in cui si applica la terapia.

Questo ci porta a dire che sia la SCUOLA che la FAMIGLIA costituiscono due microsistemi che contribuiscono ad aumentare il benessere dei bambini-ragazzi-adolescenti ( con o senza diabete).

Ciò che viene richiesto agli insegnanti è: - rispettare alcune esigenze dell alunno - osservare attivamente i comportamenti del b.no/b.na o del ragazzo/a - intervenire in caso di necessità

IL VISSUTO DEGLI INSEGNANTI Le richieste sopracitate portano ad: ANSIA rispetto a qualcosa che non si conosce medicalizzazione del proprio ruolo. PAURA di sbagliare qualcosa nell intervento. Sensazione di una eccessiva RESPONSABILITA Ciò è strettamente legato anche a quello che prova il bambino al rientro a scuola. Due universi che si incontrano emotivamente perchè..

COME VIVE L ALUNNO IL RIENTRO A SCUOLA? io non volevo tornare a scuola perché avevo paura che fosse evidente la mia malattia, Ma mi avevano convinto che non era così e che, quindi, io avessi la possibilità di scegliere se dirlo e a chi dirlo. Invece lo sapevano già tutti. Qualcuno mi ha detto: ho saputo che sei diabetica con una specie di ghigno, qualcun altro, come le mie amiche, si sono preoccupate, ma io ho spiegato loro che dovevo solo farmi delle punture e che non si vedeva nulla. ( La bella, la bestia e la sfiga Accu-Chek)

FRUSTRAZIONE I compagni potrebbero per ingenuità costruirsi false credenze sulla malattia e tendere ad escluderlo ed emarginarlo. INCOMPRENSIONE Gli insegnanti potrebbero rimproverarlo ingiustamente perché non in possesso delle giuste informazioni. IMPOTENZA Il bambino, soprattutto all inizio si deve confrontare con degli effettivi nuovi vincoli che ha e di cui tenere conto.

Quindi è importante da parte dell insegnante sviluppare una vicinanza emotiva: Attraverso un atteggiamento empatico L Ascolto attivo (accogliere i suoi sfoghi senza emettere giudizi) Condivisione del problema ( attraverso lezioni magari tenute dagli stessi ragazzi, far misurare a chi lo desidera il proprio livello di glicemia nel sangue, al fine di sperimentare con occhi diversi ciò che vedono.

Quindi le attività precedenti svolte con i compagni di classe, al rientro del ragazzo, sono fondamentali per favorire una comunicazione positiva e la condivisione di emozioni provate da tutti i soggetti coinvolti. E fondamentale lavorare sulla comunicazione di ciò che avviene all interno della classe. Ogniqualvolta l insegnante percepisce o le viene riferito un atteggiamento anomalo sarebbe estremamente utile affrontare in maniera chiara ciò che sta avvenendo.

Ruolo degli Insegnanti Conoscere cosa è il diabete Collaborare costantemente con i genitori Conoscere gli orari dei pasti e degli spuntini del bambino con diabete Riconoscere i sintomi dell ipoglicemia e cercare nei limiti del possibile di essere rassicurante Parlare del problema con il ragazzo al fine di instaurare un rapporto di fiducia Organizzare lezioni in classe sul diabete In caso in cui il bambino è ospedalizzato mantenere i contatti con lui per favorire un positivo rientro a scuola

Lo scopo ultimo è quello di favorire sia un positivo adattamento emotivo al ragazzo con diabete sia a tutte le figure presenti nella vita del bambino-ragazzo-adolescente.

CONCLUSIONI Il nostro obiettivo non può e non deve essere solo quello di curare il diabete. noi dobbiamo prenderci cura del bambino con diabete, OVVERO della persona nella sua globalità

CHI SONO? Posso descrivermi come ero e come sono cambiato negli ultimi anni. Certamente ero un ragazzo allegro e spensierato, aperto alle novità. Le guardavo con spirito positivo. Riuscivo ad esternare meglio i miei sentimenti, anzi questi trasparivano sul mio volto in modo naturale, disinvolto. La differenza più importante tra ora e prima sta nel mio modo di relazionarmi con gli altri. Un tempo ero cordiale, di compagnia, in gruppo riuscivo ad essere un protagonista della scena, un punto di riferimento per gli altri, per i miei amici... e non sto esagerando. Venivo visto come un leader, come qualcuno su cui contare e su cui fare affidamento in ogni momento. Le mie giornate erano dense di passioni che coltivavo con impegno. Tutto mi entusiasmava ed ogni nuova sfida era qualcosa di bello, di intrigante e non vedevo l ora di affrontarla. Si vabbè ma adesso chi sono? Ovviamente il contrario di quello che ero!!!! nel mezzo del cammin di nostra vita.

Grazie per l attenzione Dott.ssa Vanni Alessandra Psicologa-Psicoterapeuta