ALLEGATO: TRACCE CONVITTO NAZIONALE 23 GENNAIO 2017

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ALLEGATO: TRACCE CONVITTO NAZIONALE 23 GENNAIO 2017 1) In ogni corpo l'intelletto coglie gli elementi strutturali, che per Galilei sono matematicamente determinabili (figura, relazione,collocazione spaziale, etc...), astraendoli, come 'depurandoli', da quelli percepiti dagli organi sensoriali. La distinzione tra funzioni dell'intelletto e funzioni della sensibilità è particolarmente marcata; infatti, se non fosse dotato di sensibilità, l'uomo non potrebbe concepire le qualità sensibili. Le qualità sensibili, in quanto 'secondarie' sono soggettive, ovvero variano secondo i soggetti percipienti; anzi, sottolinea Galilei, come qualità da noi attribuite all'oggetto (designato come 'suggetto', nel senso di sub-jectum), esse sono semplici nomi, notazioni nostre, meramente soggettive. Esiste un criterio di verità che possa coniugare le nostre capacità logico-matematiche con la nostra sensibilità? A partire dalle proprie conoscenze il candidato individui i termini di una possibile 'conciliazione gnoseologica'. 2) << Si dice, in verità, che la libertà di parlare o di scrivere può essere indubbiamente tolta da un potere superiore, ma non la libertà di pensare. Ma penseremmo noi molto e penseremmo noi bene se non pensassimo in comune con altri ai quali noi comunichiamo i nostri pensieri, e che ci fanno parte dei loro? >> (Immanuel Kant, Che cosa significa orientarsi nel pensare?, traduzione di M. Giorgiantonio, Carabba, Lanciano, 1930). Per Kant la sfera privata, quella in cui si è liberi di pensare, non può dirsi veramente libera se non ha la possibilità di manifestarsi anche pubblicamente: libertà di pensare è dunque libertà di pensare a voce alta, cioè di esprimere quel che si pensa. La vera democrazia presuppone perciò il formarsi di una pubblica opinione mediante il libero esercizio della parola e della comunicazione. In riferimento alla situazione odierna, considera se i mass media e i social networks contribuiscano effettivamente a questo scopo; se ve ne siano alcuni particolarmente adatti alla formazione non di un opinione di massa (omologante e indifferenziata), ma di un opinione pubblica (intesa come pensiero critico, plurale e differenziato), o infine se possano manifestarsi rischi in una direzione diametralmente opposta (eccessiva comunicazione, frammentazione dell informazione e inattendibilità delle fonti ) Sul piano problematico, potrebbe rappresentare un interessante spunto di riflessione il tema del ricorso all ironia, all umorismo, alla satira politica (e non solo): devono questi essere ritenuti un valido strumento di espressione del libero pensiero sempre e comunque, anche quando svincolati e affrancati da un formale rispetto delle più profonde sensibilità altrui?

3) 'Dire che é l'ermeneuticità, cioè il dare corpo a un significato, a rendere un oggetto un'opera d'arte si applica tanto all'opera di David quanto a quella di Warhol. Di fatto, si applica a tutto ciò che è arte. Quando i filosofi hanno sostenuto che non esiste una proprietà condivisa da tutte le opere d'arte essi si sono limitati a cercarla tra quelli visibili. Sono le caratteristiche non visibili che consentono a un oggetto di diventare arte.' Rifletti su questa definizione offertaci da Arthur C. Danto, eventualmente richiamandoti ad esempi tratti dalla storia della filosofia e dalla storia dell'arte. 4) Si è più recentemente preso atto che la sindrome consumistica è fatta tutta di velocità, eccesso e scarto ( Consumo, dunque sono ) e ciò non può non avere delle ripercussioni sui comportamenti delle persone nella società globalizzata. Ecco dunque che una vita liquida e la modernità liquida sono profondamente connesse tra loro. Il carattere liquido della vita e quello della società si alimentano e si rafforzano a vicenda. La vita liquida, come la società liquida moderna, non è in grado di conservare la forma o di tenersi in rotta a lungo. Zygmunt Bauman, Modernità liquida, Laterza Roma-Bari 2002 La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha marcato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità nella quale viviamo: individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale sembra non trovare spazio un reale modello etico e, ad una libertà senza precedenti, fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare. Se la scissione tra le grandi narrazioni sociali è lo sfondo e appartiene al passato dell umanità, il presente è il luogo di una più alta conciliazione o di una ambigua individualistica liquidità? 5) Se qualcuno è un essere pensante, radicato nei propri pensieri e ricordi, per cui sa che deve vivere con se stesso, ci saranno limiti a ciò che permetterà a se stesso di fare. E questi limiti non gli imporranno dall esterno ma saranno, per così dire, autoimposti; questi limiti possono certo cambiare da persona a persona, da paese a paese, da secolo a secolo. Ma il male estremo e senza limiti è possibile soltanto dove queste radici sono completamente assenti. Ed esse sono assenti ovunque gli uomini scivolano sulla superficie degli eventi, dove consentono a loro stessi di volgere lo sguardo senza penetrare nella profondità di cui potrebbero essere capaci. Hannah Arendt, Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006,pag.61