Osservatorio Commercio Osservatorio regionale del commercio N IT 231513 LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE IN EMILIA ROMAGNA ANALISI DELL ANDAMENTO DEI CONSUMI PRINCIPALI MUTAMENTI NELLE ABITUDINI D ACQUISTO Marzo 2014
INDICE DEGLI ARGOMENTI Indagine sui consumi alimentari fuori casa ai residenti in Emilia Romagna. Anno 2014
INDAGINE SUI CONSUMI ALIMENTARI FUORI CASA AI RESIDENTI IN EMILIA ROMAGNA. Anno 2014
La colazione fuori casa Osservatorio regionale del commercio
La colazione fuori casa Secondo i dati dell indagine sui consumi alimentari fuori casa condotta da Cominvest s.r.l. nel 2014, il 65,7% dei cittadini maggiorenni emiliano romagnoli consuma almeno una volta al mese la colazione fuori casa (in particolare il 41,6% almeno una volta la settimana) mentre al rimanente 33,3%, 3% in un normale mese, non capita mai di fare la colazione fuori casa. Il luogo preferito per consumare la colazione rimane quello del «bar/pasticceria» così come indicato dal 79% del campione. La spesa media a persona per la colazione fuori casa èparia2,80 euro (nel 2011si attestava a 2,68euro).
QUANTE VOLTE, IN UN NORMALE MESE, CONSUMA LA COLAZIONE FUORI CASA? Mai 33,3% 1 volta al mese 11,3% 2 volte al mese 12,8% 1 volta a settimana 12,7% 2 volte a settimana 9,6% 3 volte a settimana 6,1% 4 volte a settimana 30% 3,0% 5 volte a settimana 4,2% 6 volte a settimana 17% 1,7% Tutti i giorni 4,3% Non risponde 0,9% FREQUENZA MEDIA SETTIMANALE DELLA COLAZIONE FUORI CASA 1,7
Il pranzo fuori casa Osservatorio regionale del commercio
Il pranzo fuori casa Sempre secondo i dati dell indagine condotta nel 2014, il pranzo viene consumato almeno una volta al mese fuori casa dal 72,6% del campione, dato stabile rispetto a quello registrato nel 2011 (72,3%). Disaggregando g i dati sulla frequenza emerge che il 42,9% del campione consuma il pranzo fuori dalle mura domestiche almeno una volta la settimana mentre il 29,7% lo fa 1 o 2 volte al mese. Il 45% del campione, pranza fuori casa per motivi principalmente legatial al lavoro/studio (significativamente sopra la media regionale le persone dai «18 ai 54 anni di età»), il 33% per motivi conviviali mentre il 21% indifferentemente per entrambi i motivi.
QUANTE VOLTE, IN UN NORMALE MESE, CONSUMAIL PRANZO FUORI CASA? Mai 26,7% 1 volta al mese 15,4% 2 volte al mese 14,3% 1 volta a settimana 9,5% 2 volte a settimana 8,5% 3 volte a settimana 4,6% 4 volte a settimana 50% 5,0% 5 volte a settimana 10,1% 6 volte a settimana 10% 1,0% Tutti i giorni 4,2% Non risponde 0,7% FREQUENZA MEDIA SETTIMANALE DEL PRANZO FUORI CASA 1,9
Il pranzo FUNZIONALE fuori casa Quando si pranza fuori casa per motivi legati ad impegni di lavoro o studio, il primo luogo scelto dal campione (31,3%). rimane il «self service/mensa». Al secondo posto si colloca il bar/pasticceria con un dato che si attesta al 15,3% (nel 2011 al 13,9%). Il ristorante, con percentuali pressoché stabili (11,3%) si colloca al terzo posto a scapito della «pizzeria» (sceltaoggidal 9,9% mentre nel 2011 dal 13%). Incrociando i dati secondo il genere del campione si evince che la mensa/self service (aziendale e non), il bar eil fast food sonosignificativamente più opzionati, i rispetto allamedia regionale dll dalle donne, mentre il ristorante, la trattoria/osteria e la pizzeria sono significativamente più opzionati dagli uomini.
Il pranzo FUNZIONALE fuori casa Il fast food raccoglie le preferenze soprattutto dai giovanissimi (età 18 25anni). La spesa media per persona per il pranzo funzionale fuori casa, si attesta sui 7,82 euro ( 8,46 euro nel 2011 ). I giovani spendono significativamente molto meno rispetto alla media regionale, ovvero sui 4,97euro per pasto a persona.
Il pranzo CONVIVIALE fuori casa Il Ristorante pur rimanendo per il 26,1% del campione, il luogo preferito per il pranzo conviviale perde alcuni punti di gradimento (nel 2011 era scelto dal 29,5%). Stabili invece le % di coloro che scelgono la Pizzeria (20,2%) e la Trattoria/osteria (19,7%) mentre, in crescita, quella di coloro che predilige il Fast food food (dal 6,1% del 2011 si passa oggi all 8,4%). La spesa media per persona per il pranzo conviviale fuori casa, è di 17,69 euro (19,32 euro nel 2011).
La cena fuori casa Osservatorio regionale del commercio
La CENA fuori casa Il 79,6% degli intervistati dichiara di cenare fuori casa almeno una volta al mese ; in particolare: almeno una volta la settimana il 32,8% (33,8% nel 2011) 1 o 2 volte al mese il 46,8% (44,3% nel 2011). Il luoghi segnalati dal campione per la cena fuori casa sono in ordine: la «pizzeria» per il 34,2% del campione (il 35,4% nel 2011) il «ristorante» per 30,9% del campione (il 28,9% nel 2011) la «trattoria/osteria» per il 18% del campione (19,9% nel 2011).
La CENA fuori casa La «pizzeria» è selezionata con percentuale più alta rispetto alla media dalle donne, mentre il «ristorante» con % più alta dagli uomini. La spesa media per persona per la cena fuori casa diminuisce e La spesa media per persona per la cena fuori casa, diminuisce e passa da 20,56 euro nel 2011 a 19,65 oggi.
Pranzo funzionale, conviviale e cena: portate e bevande.
Il pranzo FUNZIONALE fuori casa Per il 27,9% del campione il pranzo di lavoro/studio, consiste in una sola portata (un primo o un secondo ); per il 20,3% in un piatto unico come ad esempio, un insalatona (sopra la media le donne con il 26,1%) e per il 17,4% in due portate (sopra la media gli uomini con il 20,6%). Da segnalare l aumento delle persone che, scelgono un panino/tramezzino perilpranzodi lavoro (17,1% oggi, 13,2% nel 2011). «Pizza» e«panino» riscontrano le % più alte di gradimento fra i giovanissimi (18 24 anni). L 81% del campione, per il pranzo funzionale preferisce bere solo acqua. Cresce il consumo della «birra» (dal 3,9% al5%) 5%).
Il pranzo CONVIVIALE fuori casa Il pranzo conviviale, in termine di portate, continua ad essere più consistente rispetto a quello funzionale. Di fatto per il 30,6% del campione consiste in due portate ; seguono, la pizza e una portata con % di preferenza in crescita che si attestano entrambe sul 21%. Da segnalare, anche per questa tipologia di pranzo, l aumento delle persone che scelgono un panino/tramezzino (dal 1,6% nel 2011 al 5,6% oggi). L acqua pur rimanendo la bevanda preferita anche per questo tipo di pranzo, è scelta dal 40,1% del campione (soprattutto dalle donne che la scelgono per il 50,2%, gli uomini invece per il 30,8%). Il vino, per accompagnare il pranzo conviviale, è scelto dal 33,3% del campione (gliuomini loscelgono peril40,8% mentre le donne per il 25,3%), mentre la birra dal 10,6%.
Il pranzo CONVIVIALE fuori casa Rispetto al 2011, cresce la percentuale di coloro che accompagnano questo tipo di pranzo con altre bevande non alcoliche (dal 9,7% del 2011 al 15,4% di oggi ).
La CENA fuori casa Solitamente la cena fuori casa consiste : nella pizza per il 38% del campione (il 39,2% nel 2011) ed è la prima scelta per le donne (il 44,3%); in due portate per 31% del campione (il 31,8% nel 2011) ed è la prima scelta per gli uomini (il 36%) in una portata per il 13,6% del campione (il 12,1% nel 2011). In flessione la % di coloro che ordinano un pasto completo (oggi il 9,6%, nel 2011 il 13,1%) scelto comunque e soprattutto dagli uomini (il 13,4% contro il 5,8% delle donne). In crescita la scelta del piatto unico (oggi 4,6% nel 2011 il 1,2%).
La CENA fuori casa In merito alle bevande che accompagnano la cena, il vino pur rimanendo la bevanda preferita, oggi è selezionato con % più ridotta rispetto al 2011 (oggi scelto dal 32,6% del campione, nel 2011 dal 37,7%). Rimane stabile la birra attorno al 23% e aumenta in maniera significativa la % di coloro che preferiscono bere solo acqua anche a cena. Analizzando i dati secondo il genere, si notano, come per il pranzo, comportamenti diversi; l uomo preferisce accompagnare la cena con il «vino» (38,4%) la donna con l «acqua» 35%.
I pasti da asporto Osservatorio regionale del commercio
I pasti da asporto Fenomeno in crescita e da tenere monitorato è quello del pasto da asporto. Il 61,7% del campione di fatto ordina «almeno una volta al mese» un pasto da asporto; in particolare il 43% con una frequenza di una o due volte al mese e il 18,6% con una «frequenza settimanale. La pizzeria è il primo luogo dove si ordinare il proprio pasto da asporto (lo fa il 73,8% del campione), seguono a lunga distanza la «rosticceria» (12,3%) e il «ristorante/trattoria» (7,7%). Poco più della metà del campione, il 52,4% in questo caso, si fa consegnare il pasto a domicilio, mentre il 47,6% preferisce adottarelaformula take/away.
QUANTE VOLTE, IN UN NORMALE MESE, LE CAPITA DI ORDINARE UN PASTO DA ASPORTO Mai 37,2% 1 volta al mese 23,7% 2 volte al mese 19,4% 1 volta a settimana 14,9% 2 volte a settimana 19% 1,9% 3 volte a settimana 0,3% 4 volte a settimana 0,5% 5 volte a settimana 0,8% 6 volte a settimana 0,1% tutti i giorni 0,1% Non risponde 0,9% FREQUENZA MEDIA SETTIMANALE DELLE ORDINAZIONI DI PASTO DA ASPORTO 0,6
L aperitivo e il dopo cena fuori casa
L aperitivo e il dopo cena fuori casa Il 44,1% degli intervistati dichiara di consumare l aperitivo o il dopocena fuori casa almeno una volta mese (nel 2011 il 43,1%); da notare che, circa il 20% di questi, dichiara di consumarlo almeno una volta la settimana. L aperitivo/dopocena è un abitudine molto diffusa tra i giovani e decresce con il crescere dell età. età. La spesa media per persona è di 7 euro (nel 2011 era di euro 6,7).
Parliamo di crisi. In questo periodo di crisi economica, ha modificato le sue abitudini a mangiare fuori casa? Se si, in che modo? Ho ridotto le uscite, mangio di piu' a casa o in 42,0% ufficio, portandomi il pasto da casa Scelgo con piu' attenzione il luogo in cui mangiare (buon rapporto prezzo/qualita') 33,6% Quando mangio fuori ordino meno portate 13,0% Risparmio sui costi di servizio e coperto portando o facendomi portare a casa il pasto 7,7% Altro 0,6% Non ho cambiato le mie abitudini 24,4% Non risponde 1,3% POSSIBILI 2 RISPOSTE
NOTA METODOLOGIA L indagine quantitativa I consumi alimentari fuori casa in Emilia Romagna è stata realizzata dal COMINVEST S.R.L. con il supporto tecnico di SWG S.r.l. Il campione è costituito da 720 cittadini maggiorenni residenti in Emilia-Romagna. Tale numerosità campionaria ha consentito di limitare il margine d errore e ha garantito la rappresentatività dell universo secondo i parametri di sesso, età e provincia di residenza. Le interviste sono state realizzate con metodo misto C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview) e CAWI (Computer Assisted Web Interview). Tutte le interviste sono state effettuate da intervistatori di provata professionalità.