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Febbraio 2012 numero 6 Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese

Il lento ritorno verso la normalità si è interrotto: soffrono soprattutto costruzioni e terziario Ritardi nei pagamenti e protesti: si chiude male il Sintesi dei risultati Nella seconda metà del si è interrotto il lento e debole processo di ritorno verso la normalità nei pagamenti tra le imprese, avviato dopo la fase più acuta della crisi che si è abbattuta sulle aziende italiane tra la fine del e l inizio del. I dati degli ultimi tre mesi del confermano infatti i segnali negativi emersi nel terzo trimestre, sia sul fronte dei protesti levati alle imprese, sia sul fronte dei ritardi nei pagamenti. In base agli archivi di Cerved Group, nel corso del si contano circa 43 mila società cui è stato levato almeno un Le variabili osservate Imprese protestate: aziende (codici fiscali attribuibili a persone giuridiche o a persone fisiche cui corrisponde un impresa individuale) cui è stato levato almeno un protesto in un dato trimestre. Termini concordati: giorni tra la data di emissione di una fattura e la sua scadenza. Giorni di pagamento: giorni tra la data di emissione e l effettiva liquidazione della fattura. Puntualità dell impresa e giorni di ritardo: differenza tra giorni di pagamento e termini concordati. Quando la differenza è negativa, l impresa è puntuale, altrimenti la differenza corrisponde ai giorni di ritardo. protesto o una cambiale. Il dato, pur segnando un calo del 4,2% rispetto all anno precedente, rimane allarmante in termini assoluti: il numero di società protestate risulta maggiore del 33% rispetto alle 32 mila del 2007, l ultimo anno che non ha risentito della crisi del. Inoltre, i dati trimestrali indicano che la tendenza positiva si è interrotta nella seconda metà dell anno: in particolare, nel quarto trimestre sono più di 20 mila le aziende protestate, per un aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del. Sono soprattutto le società che operano nell edilizia e quelle del terziario a evidenziare una situazione di maggiore difficoltà nel quarto trimestre, con un numero di soggetti protestati che supera abbondantemente il periodo precrisi (rispettivamente +63% e +36%). Dal punto di vista territoriale, soffrono soprattutto le società del 25.000 Le società protestate imprese non individuali con almeno una cambiale o un protesto, 2007 trimestre anno (scala dx) 60.000 12.000 10.000 Società protestate per macrosettore imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale precrisi 20.000 50.000 8.000 40.000 6.000 15.000 4.000 30.000 2.000 10.000 2007 20.000 industria costruzioni servizi altri settori 2 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

30 25 20 20,9 27,6 27,9 Giorni di ritardo nei pagamenti tra le imprese medie ponderate, 25,3 valori trimestrali 26,0 22,1 19,8 medie annue 19,6 19,8 22,9 19,3 18,7 20,2 23,3 92,6 25,0 Giorni di pagamento per area geografica medie ponderate, 78,9 15,3 90,5 26,6 92,9 27,9 ritardi termini 15 10 5 67,6 63,6 63,9 65,0 0 Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole CentroSud, con un incidenza di soggetti protestati particolarmente elevata in Calabria e Campania, mentre la situazione è sostanzialmente stabile nel Nord Ovest. In controtendenza la manifattura e il Nord Est, in cui i protesti continuano a diminuire e ad avvicinarsi a valori di normalità. Il deterioramento osservato nella seconda metà dell anno sul fronte dei protesti è confermato dai dati di Payline, il database di Cerved Group che monitora i rapporti con i fornitori di oltre due milioni di imprese italiane: si allungano i tempi di liquidazione delle fatture e i ritardi rispetto alle scadenze pattuite. In media, nel quarto trimestre del i pagamenti tra le imprese sono stati regolati in 88,9 giorni, quattro in più rispetto al trimestre precedente. L allungamento è dipeso in larga parte dai crescenti ritardi (23,3 giorni contro i 20,4 del periodo lugliosettembre), che sono aumentati per il secondo trimestre consecutivo. Il generale dilazionamento dei pagamenti è stato accompagnato da una maggiore polarizzazione nei comportamenti delle imprese: la crescente presenza di società in grave ritardo, tornata sui massimi osservati nella fase più acuta della crisi (il 7,2% delle aziende ha accumulato ritardi di oltre due mesi rispetto alle scadenze pattuite nel quarto trimestre, contro il 6% osservato nei tre mesi precedenti) è infatti coincisa con un aumento delle aziende puntuali (dal 40,7% al 42,6%). I ritardi risultano in crescita in tutta l economia nel quarto trimestre, con le situazioni più critiche nel terziario (26,1 giorni di ritardo) e nelle costruzioni (23,9 giorni), mentre nell industria i giorni di ritardo si attestano a 16,5 giorni. Anche dal punto di vista territoriale, l aumento dei tempi di pagamento è generale e riguarda tutta la Penisola, con ritardi oltre i 25 giorni nel Nord Ovest, nel Centro e nel Mezzogiorno e nettamente inferiori nel Nord Est (15,3 giorni). La presenza di imprese in grave ritardo ha raggiunto livelli allarmanti soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno: hanno superato i due mesi di ritardo il 14,9% delle aziende sicilaine, il 13,3% delle Calabresi, il 12,6% delle Campane, l 11,8% delle Molisane, l 11,3% della Basilicata e l 11,2% della Puglia. 3 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese n. 6 I protesti Il lento ritorno dei protesti levati alle imprese verso i valori precrisi, osservato dopo il picco 80.000 70.000 I protesti tra le imprese soggetti protestati e valori dei protesti alle società (scala dx, '000) 1.000.000 900.000 toccato nell ultima parte del, si è interrotto nella seconda metà del. I dati 60.000 50.000 800.000 700.000 600.000 del quarto trimestre confermano l inversione di tendenza già emersa nei precedenti tre mesi: il 40.000 30.000 soggetti protestati importo protesti 500.000 400.000 300.000 numero di titoli contestati e di aziende cui è stato levato almeno un protesto è infatti leggermente superiore rispetto a quello del quarto trimestre del (rispettivamente, 20.000 2007 200.000 +0,5% e +), mentre l importo dei titoli Le imprese individuali protestate titolari di imprese individuali con almeno una cambiale o un protesto, 2007 contestati è aumentato poco più dell inflazione (+3,1%). 60.000 55.000 50.000 trimestre anno (scala dx) 140.000 130.000 120.000 I dati riflettono tendenze di fondo molto 45.000 110.000 diverse tra le ditte individuali che pur 40.000 100.000 90.000 rappresentando la maggior parte dei soggetti protestati (il 70%) pesano solo per un terzo in 35.000 30.000 2007 80.000 70.000 termini di importi contestati e le altre forme giuridiche di impresa. Il numero di titolari di imprese individuali con almeno un protesto nell anno si è infatti attestato nel a valori inferiori a quelli del (106 mila contro 107 25.000 Le società protestate imprese non individuali con almeno una cambiale o un protesto, 2007 trimestre anno (scala dx) 60.000 mila) e non troppo distanti da quelli del 2007 20.000 50.000 (102 mila nell ultimo anno che non ha risentito 40.000 della crisi). Viceversa, nelle forme di impresa 15.000 30.000 più strutturate, i dati indicano il perdurare della situazione di difficoltà. Nel sono state 10.000 2007 20.000 4 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

protestate 43 mila società: il valore, pur segnando un calo del 4,2% rispetto all anno precedente, risulta ancora del 33% superiore rispetto a quello del 2007. I dati trimestrali evidenziano che nella seconda parte del si è arrestato il lento processo di ritorno dei protesti verso una situazione di normalità: in particolare, nel quarto trimestre sono più di 20 mila le aziende protestate, per un aumento del 3,3% rispetto allo stesso periodo del (+6,9% in termini di importi). I dati evidenziano marcate differenze settoriali. Prosegue il recupero nella manifattura, in cui il numero di società protestate risulta in calo del 5,5% rispetto al quarto trimestre del, rimanendo comunque del 9,9% superiore al periodo precrisi 1. Anche nell ambito dell industria, i dati evidenziano una forte eterogeneità: molto diffusi i protesti con un perdurare di uno stato di grave difficoltà nel sistema casa (la percentuale di società con almeno un protesto ha toccato l 1,2% nel quarto trimestre, contro lo 0,9% osservato prima della crisi), nei mezzi di trasporto (1% contro lo ), nel largo consumo (0,9%); viceversa è in miglioramento la situazione nel sistema moda (0,7%), settore in cui la congiuntura era negativa già prima dell arrivo 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 1,6% 1,4% 1,2% 0,4% 0,2% 0,0% 450 400 350 300 250 200 150 100 50 1,4% 1,2% 0,4% 0,2% 0,9% 0,7% largo consumo 1,2% Società protestate per macrosettore imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale industria costruzioni servizi altri settori Incidenza dei protesti per macrosettore imprese non individuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative 1,5% 0,7% precrisi industria costruzioni servizi altri settori sistema moda Industria: società protestate per settore società cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale sistema casa mezzi trasporto Industria: incidenza dei protesti per settore imprese non invidivuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative 0,9% 0,9% 0,9% 0,7% 0,7% metalli meccanica pr. intermedi 0,7% 0,5% 0,5% hi tech altri b. consumo 0,3% 0,5% precrisi precrisi chimica precrisi 0,3% 0,2% 1 I valori precrisi si riferiscono alla media calcolata nei sei trimestri tra il primo gennaio del 2007 e il secondo trimestre del. 0,0% sistema casa mezzi trasporto largo consumo pr. intermedi sistema moda metalli altri b. meccanica chimica consumo hi tech 5 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

della crisi, e nella meccanica (0,5%). Nei settori non manifatturieri, la situazione è in peggioramento, con dati molto allarmanti nel settore delle costruzioni: nel quarto trimestre si conta un numero di società edilizie cui è stato levato almeno un protesto in crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del, e del 63% superiore rispetto al livello precrisi. L incidenza dei protesti ha raggiunto l 1,5%, aumentando di mezzo punto rispetto a quanto osservato in media nel 2007 e nella prima parte del. Anche nel terziario la situazione è in peggioramento: le imprese protestate sono in aumento del 6,4% rispetto alla fine del e il livello dei protesti rimane del 35,6% superiore 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 1,6% 1,4% 1,2% 0,4% 0,2% 0,0% distribuzione 1,4% Servizi: società protestate per settore aziende cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale servizi non finanziari Servizi: incidenza dei protesti per settore imprese non invidivuali con almeno un protesto sul numero di imprese operative 0,9% logistica e trasporti 0,7% logistica e trasporti distribuzione servizi non finanziari immobiliari 0,5% informazione, comunicazione e intrattenimento 0,1% 0,3% immobiliari precrisi informazione, servizi finanziari e comunicazione e assicurativi intrattenimento precrisi 0,1% 0,1% servizi finanziari e assicurativi rispetto al periodo precrisi. Soffrono soprattutto le società che operano nel campo della logistica e dei trasporti (l incidenza dei protesti ha toccato l 1,4% nel quarto trimestre, contro l 1% osservato prima della crisi) e nella distribuzione (1%). Pur con una diffusione dei protesti significativamente minore, in netto 9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 precrisi Società protestate per macroarea imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole peggioramento anche la situazione per le società immobiliari: la diffusione dei protesti triplica tra il periodo precrisi (0,1%) e il quarto trimestre del (0,3%). Dal punto di vista territoriale, i protesti risultano in calo nel Nord Est, in lieve 2,0% 1,5% 0,5% precrisi 0,4% Incidenza dei protesti per macroarea imprese con almeno un protesto sul numero di imprese operative 0,5% 0,5% 1,1% 1,3% diminuzione nel Nord Ovest ma ancora in forte 0,0% Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole 6 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

crescita nel CentroSud. Nel Nord Est si contano più di 2 mila società protestate negli ultimi tre mesi del, un valore del 9,8% inferiore rispetto a quello del, ma ancora del 21,3% maggiore rispetto ai livelli precrisi. Il calo è diffuso a tutte le regioni dell area, ma mentre in Friuli e in Trentino Alto Adige il numero dei protesti risulta già inferiore rispetto al periodo precrisi, in Veneto e in Emilia Romagna il ritorno alla normalità è ancora lontano. Nel Nord Ovest le società protestate sono più di 4 mila, per una diminuzione dell 1,8% rispetto agli ultimi tre mesi del. Il calo è più marcato in Piemonte e in Liguria (rispettivamente, 4% e 5,6%), rispetto a quanto osservato in Lombardia (1,4%), regione in cui si concentra la grande maggioranza di protesti e che rimane anche quella con il numero di aziende in difficoltà più lontano dal periodo precrisi. Nell Italia Centrale, le società protestate risultano in aumento del 7,2%, per gli incrementi a due cifre osservati in Umbria (+1) e nel Lazio (+10%), per la dinamica comunque elevata della Toscana (+7,6%) e nonostante il miglioramento delle Marche (8,6%). I valori precrisi sono molto lontani per quanto riguarda la Toscana (+35,5%), il Lazio (+38,5%) e soprattutto l Umbria (+65,9%), mentre per le Marche la situazione è meno 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 Nord Est: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale precrisi Emilia Romagna Friuli Trentino AA Veneto Nord Ovest: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale Liguria Lombardia Piemonte Valle d'aosta Centro: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale Lazio Marche Toscana Umbria Sud e Isole: società protestate per regione imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale precrisi precrisi precrisi Abruzzo Basilicata Calabria Campania Molise Puglia Sardegna Sicilia 7 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

grave (+12,8%). Nel Sud e nelle Isole si contano più di 8 mila società con un assegno o una cambiale protestata, in aumento rispetto all anno precedente del 7,7%. A parte l Abruzzo, che fa registrare un calo dell 1,4% rispetto allo scorso anno, sono in aumento i soggetti protestati in tutto il Mezzogiorno, con un incremento addirittura del 30% in Calabria. Sono proprio le regioni meridionali ad evidenziare nel quarto trimestre una maggiore diffusione dei protesti: la Calabria, con il 2% delle società operative nella regione con almeno un assegno o una cambiale protestata, la Campania (1,4%), Basilicata (1,3%), Puglia (1,3%), Abruzzo (1,3%) e Sicilia (1,2%). Incidenza dei protesti tra le società per regione imprese individuali cui è stato levato almeno un protesto o una cambiale, Trentino AA Friuli Veneto Valle d'aosta Liguria Piemonte Emilia Romagna Lombardia Sardegna Toscana Marche Molise Umbria Lazio Sicilia Abruzzo Puglia Basilicata Campania Calabria 0,0% 0,5% 1,5% 2,0% 2,5% 8 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

I pagamenti Il deterioramento del quadro congiunturale osservato nella seconda metà del è confermato dai dati relativi alle abitudini di pagamento delle imprese degli ultimi tre mesi dell anno: si allungano i tempi di pagamento e aumentano i ritardi rispetto agli accordi presi con i fornitori, proseguendo il trend negativo già emerso nel terzo trimestre. In base ai dati di Payline, il database di Cerved Group che monitora le abitudini di pagamento di 2,2 milioni di imprese italiane, i pagamenti tra aziende sono stati regolati nel quarto trimestre in 88,9 giorni, quattro in più rispetto al trimestre precedente 2. L allungamento è in parte dipeso da condizioni di pagamento meno rigide (in media, i termini concordati per liquidare le fatture sono aumentati di quasi un giorno, passando da 64,6 a 65,5) e in misura maggiore da crescenti ritardi (23,3 del quarto trimestre contro i 20,2 di quello precedente). Complessivamente, nel i ritardi sono stati inferiori a quelli osservati nell anno precedente (in media 20,4 contro i 20,7 del ), ma la tendenza degli ultimi due trimestri è decisamente negativa. 90,7 20,9 27,6 69,5 66,2 30 25 20 15 10 5 0 45,1% 94,1 20,9 43,8% 90,5 27,9 25,3 62,2 61,5 27,6 27,9 87,1 91,5 Giorni di pagamento tra le imprese medie ponderate, 26,0 22,1 19,8 65,2 65,2 67,1 25,3 giorni di ritardo 87,6 86,8 26,0 22,1 19,8 82,2 19,6 19,8 22,9 19,3 18,7 20,2 23,3 62,6 65,8 64,4 64,6 64,2 64,6 65,5 giorni concordati 85,6 19,6 19,8 87,3 Giorni di ritardo nei pagamenti tra le imprese medie ponderate, valori trimestrali 42,5% 41,8% 41,9% 41,7% medie annue 22,9 83,9 82,9 19,3 18,7 Le imprese puntuali percentuale di imprese che saldano le fatture entro i termini concordati 43,5% 84,8 20,2 88,9 23,3 42,6% 42,0% 42,1% 42,0% 41,6% 40,7% 40,2% 2 I dati sui pagamenti si riferiscono a campioni chiusi annuali a scorrimento (v. nota metodologica): di conseguenza, i dati possono subire lievi scostamenti rispetto a quelli pubblicati nel precedente Osservatorio. I giorni di pagamento sono ponderati in base ai ricavi delle imprese. 9 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

L allungamento dei tempi di pagamento e dei ritardi dell ultima parte dell anno è coinciso con una maggiore polarizzazione dei comportamenti delle imprese: sono aumentate sia quelle puntuali, passando dal 40,7% al 42,6%, sia quelle in grave ritardo: la percentuale di quelle che saldano le fatture dopo oltre due mesi rispetto alle scadenze concordate è aumentata dal 6% al 7,2%, tornando sui massimi osservati nella fase più acuta della crisi del. Nell ultima parte del è anche aumentata la percentuale di aziende non segnalate : si tratta di imprese per cui non sono più aggiornate le posizioni in Payline, in molti casi perché le controparti non sono più disposte a concedere un credito commerciale. Analisi sui dati storici dimostrano che queste imprese denotano una frequenza dei default più che doppia rispetto a quelle che continuano ad essere segnalate in Payline. L allungamento dei tempi di pagamento e dei ritardi ha riguardato le micro, le PMI e le grandi imprese. Le aziende maggiori (fatturato oltre 50 milioni) liquidano le fatture in media in 95,7 giorni (in crescita rispetto ai 90,8 del trimestre precedente), le aziende nella fascia 1050 milioni in 80,8 giorni (78,1), le PMI con ricavi 2 10 milioni in 77,5 giorni (75,2) e le 5,0% 6,7% 9,1% 9,1% Le imprese in grave ritardo imprese che hanno accumulato oltre due mesi di ritardo rispetto alla scadenze concordate 6,6% 6,4% 11,9% 7,2% 7,2% 9,3% 6,6% 8,7% 6,2% 10,2% 6,7% 7,0% 6,2% 5,7% 6,0% 7,1% 8,3% Le imprese non più segnalate percentuale di imprese che nell'ultimo trimestre non sono più segnalate in Payline (e che in precedenza erano regolarmente segnalate) 71,8 14,1 57,7 5,9% 9,7% 5,4% 5,4% 7,5% Giorni di pagamento per dimensione dell'impresa medie ponderate, 7,1% 77,5 14,5 ritardi termini Gravi ritardi per dimensione dell'impresa percentuale di imprese con ritardi di oltre due mesi 6,7% 6,8% senza bilancio 02 mil 210 mil 1050 mil oltre 50 mil 8,4% 63,0 64,9 67,3 02 mil 210 mil 1050 mil oltre 50 mil 80,8 15,9 95,7 28,4 7,2% 7,2% 8,5% 9,3% 10 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

microimprese in 57,7 giorni (56,2). I maggiori tempi di pagamento delle grandi imprese dipendono soprattutto dai ritardi, che sono utilizzati spesso come uno strumento per gestire la liquidità aziendale, facendo leva sul proprio potere negoziale. In ogni caso, la presenza di imprese in grave ritardo risulta in crescita in tutte le fasce di fatturato, toccando il 9,3% proprio tra le società con ricavi oltre i 50 milioni di euro. Nel quarto trimestre, i tempi di pagamento si allungano in tutti i settori economici, con aumenti particolarmente rilevanti nelle costruzioni (103,4 giorni contro i 98,5 dei tre mesi precedenti) e nei servizi (88,1 contro 85,2), comparti su cui pesano soprattutto i maggiori ritardi (che passano, rispettivamente, da 20,5 giorni a 23,9 e da 23,4 a 26,1). Nella manifattura, la presenza di imprese in grave ritardo risulta più elevata (e in crescita) nel sistema moda (6,4%), nel largo consumo (6,2%), nella filiera auto (5,7%) e nel sistema casa (5%). Nel terziario, le aziende ritardatarie sono particolarmente presenti nella distribuzione (8,7%), nella logistica e nei trasporti (7,8%) e nei servizi non finanziari (7,8%). Dal punto di vista territoriale, il peggioramento delle condizioni di pagamento osservato nello 4,9% 8,6% 6,4% sistema moda 7,5% 83,3 31,7 51,6 Giorni di pagamento per macrosettore medie ponderate, 103,4 23,9 79,6 altri costruzioni industria servizi 10,0% 4,3% 5,4% 3,8% 16,5 72,5 ritardi termini 89,0 88,1 Gravi ritardi per macrosettore di attività percentuale di imprese che salda le fatture oltre due mesi dopo i termini concordati 5,0% 6,9% altri settori costruzioni industria servizi 5,6% 6,2% largo consumo 8,7% distribuzione Industria: gravi ritardi per settore percentuale di imprese che saldano oltre due mesi dopo rispetto ai termini concordati 4,2% 5,7% mezzi trasporto 5,0% 4,9% 4,5% 4,1% 3,6% 3,6% sistema casa pr. intermedi chimica 4,3% 3,1% 3,0% altri b.cons 4,1% Servizi: gravi ritardi per settore percentuale di imprese che saldano oltre due mesi dopo rispetto ai termini concordati 7,8% 7,8% 6,9% 6,6% logistica e trasporti servizi non finanziari 4,7% 5,9% immobiliari 26,1 62,1 4,0% 8,1% 2,7% 2,7% 3,8% metalli meccanica hi tech 4,8% 3,8% 3,1% 3,0% informazione, servizi finanziari e comunicazione e assicurativi intrattenimento 11 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

scorso trimestre è confermato negli ultimi tre mesi del in tutta la Penisola. Il 92,6 Giorni di pagamento per area geografica medie ponderate, 90,5 92,9 ritardi termini deterioramento è particolarmente marcato nel Mezzogiorno (da 86,4 a 92,9 giorni), che risulta 25,0 78,9 15,3 26,6 27,9 l area in cui le imprese devono attendere di più per la liquidazione delle proprie fatture. Segue 67,6 63,6 63,9 65,0 a breve distanza il Nord Ovest, con 92,6 giorni Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole (88,2 nel trimestre precedente), il Centro con 90,5 giorni (85,5) e più staccato il Nord Est (78,9), in cui i ritardi sono nettamente inferiori rispetto a quanto osservato nelle altre aree (15,3 contro ritardi tra i 25 e i 28 giorni). I ritardi sono comunque in crescita ovunque: di 5,5 giorni nel Mezzogiorno, di 3,8 nel Centro, di 3,4 nel Nord Ovest e di 1 giorno nel Nord Est. La presenza di imprese in grave ritardo risulta Imprese in grave ritardo per regione % di imprese con ritardi di oltre due mesi, in crescita in tutte le regioni, con livelli allarmanti soprattutto nel Mezzogiorno: hanno superato i due mesi di ritardo il 14,9% delle aziende sicilaine, il 13,3% delle Calabresi, il 12,6% delle Campane, l 11,8% delle Molisane, l 11,3% della Basilicata, l 11,2% della Puglia e il Trentino a.a. Emilia romagna Veneto Lombardia Marche Piemonte Friuli Valle d'aosta Toscana Liguria Sardegna Abruzzo Umbria Lazio Puglia Basilicata Molise Campania Calabria Sicilia 3,5% 4,6% 4,9% 5,1% 5,6% 5,7% 6,2% 6,7% 7,1% 7,5% 8,2% 8,3% 9,2% 10,5% 11,2% 11,3% 11,8% 12,6% 13,3% 14,9% 10,5% nel Lazio. 12 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

Nota metodologica L Osservatorio trimestrale sui protesti e sui pagamenti delle imprese italiane analizza i protesti levati verso l universo delle aziende italiane e le abitudini di pagamento di insiemi estesi di imprese monitorate in Payline, il database di Cerved Group che contiene 26 milioni di informazioni sulle esperienze di pagamento delle aziende italiane (circa 2,2 milioni di imprese censite), fornite dagli aderenti alla business community sulle abitudini dei loro clienti nelle transazioni commerciali. I dati sui protesti si riferiscono all universo delle imprese italiane e sono ottenuti selezionando tra i protesti quelli che si riferiscono a codici fiscali di persone fisiche titolari di imprese individuali e a codici fiscali che corrispondono a persone giuridiche. Le statistiche sulle abitudini di pagamento si riferiscono a insiemi di imprese chiusi a un anno che devono rispettare alcuni criteri di qualità e di continuità nella disponibilità dei dati. In base all aggiornamento dei campioni, in ogni nuovo numero si aggiornano i valori relativi agli ultimi trimestri esposti nel precedente Osservatorio. Il campione di imprese relativo agli ultimi quattro trimestri comprende circa 473 mila imprese. 13 2012 Cerved Group Spa Tutti i diritti riservati Riproduzione vietata

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