Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica



Documenti analoghi
Metodologia. 5 rapporto sull energia

Analisi per vettore energetico

Quadro dei consumi energetici

ANALISI PER VETTORE ENERGETICO

Emissioni di CO 2. 6 rapporto sull energia

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006

2.7 GLI INDICATORI ENERGETICI

Lo scenario energetico in Italia

Il presenta capitolo analizza alcuni dei dati provinciali relativi al tema energia. Gli indicatori proposti sono in sintesi:

3.7 Consumi energetici

MUSEK WP N. 2. ENERGY BASELINE ASSESSMENT AND TARGET-SETTING Sec status for local community.

Bilancio energetico dell'ente Provincia di Torino

Energia. RSA Provincia di Milano. Energia

CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI

Allegato C - Procedura di stima dei consumi termici ed elettrici del settore pubblico.

BILANCIO Incidenza produzione/consumi

RELAZIONE DI SINTESI

Dati statistici sull energia elettrica in Italia Nota di sintesi CALO DELLA DOMANDA DI ELETTRICITA NEL 2014: -2,5%

CONSUMI ENERGETICI 09

13. Consumi di energia elettrica

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

AA Corso di impianti elettrici. Lezione 1 - Introduzione

"OSSERVATORIO SUL COMPORTAMENTO DEI CONSUMATORI TUTELATI NEL SETTORE ELETTRICO E DEL GAS"

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

La Provincia di Torino alle prese con l Inventario delle Emissioni

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

1. BILANCIO ENERGETICO PROVINCIALE

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

Dall analisi dei consumi energetici, censiti al 2006, nel territorio comunale risulta l impiego di : MW/anno

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio Allegato D10

9. Energia Introduzione

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Una lettura di genere del mercato del lavoro in Provincia di Bolzano

Produzione: crescono le rinnovabili (+11,1%), si conferma primato del gas nella produzione termica (67,1%)

INDICATORI DI EFFICIENZA ENERGETICA E PREVISIONE DEI

Il parco veicolare di Bologna al

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

DISPONI- BILITÀ COPERTURA TEMPORALE DATI

COGENERAZIONE DIFFUSA

L efficienza nei processi industriali e nei prodotti

LA DOMANDA DI ENERGIA IN ITALIA

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

Assessorato al Lavoro e alle Attività di Orientamento per il mercato del lavoro

Richiamiamo di seguito le principali ipotesi assunte, rimandando alla Tab. 4-6 il dettaglio dei valori numerici.

LA DOMANDA DI ENERGIA IN ITALIA

Tavola Situazione impianti di produzione energia elettrica in Puglia al 31 dicembre 2003

La nuova bolletta Due Energie. Chiara, semplice e facile da consultare.

COMMERCIO ALL INGROSSO DI PRODOTTI PETROLIFERI E LUBRIFICANTI PER AUTOTRAZIONE, DI COMBUSTIBILI PER RISCALDAMENTO. Luglio 2011

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

Il Ministero dello Sviluppo Economico

Programma di risparmio energetico

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

Investimenti fissi lordi per branca proprietaria, stock di capitale e ammortamenti Anni

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

Documento non definitivo

ALTRE MODALITA DI PRODUZIONE DI ENERGIA

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

Indice; p. 1. Introduzione; p. 2. Evoluzione del mercato libero dell energia elettrica e del gas dalla liberalizzazione: p. 2

QUADRO DI PROGRAMMAZIONE PER UNA POLITICA ENERGETICA REGIONALE

I Piani di Azione per l Energia Sostenibile: rassegna di metodologie ed esperienze

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

AGGIORNAMENTO DEL FATTORE DI CONVERSIONE DEI KWH IN TEP CONNESSO AL MECCANISMO DEI TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA

Febbraio, Lo scenario energetico 2014

Il parco veicolare di Bologna al Ottobre 2013

STUDIO DI SETTORE UK27U ATTIVITÀ EDIZIONE DI GIOCHI PER COMPUTER ATTIVITÀ EDIZIONE DI ALTRI SOFTWARE A

fiscalità imposte erariali sull energia elettrica (accise), dell IVA e degli oneri generali del sistema elettrico*,

Estratto Bilancio Energetico Comunale

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

SEZIONE II LE IMMATRICOLAZIONI TOTALI ALL UNIVERSITA DI LECCE

Appendice 4. Glossario

Il parco veicolare di Bologna al

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

Il Management Consulting in Italia

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO

Il risparmio energetico: priorità economica ed ambientale

15. Consumi energetici

GAUDI. Gli adempimenti degli Operatori Elettrici per la Gestione dell Anagrafica Unica Degli Impianti

OSSERVAZIONI il settore industriale

STUDIO DI SETTORE VK03U ATTIVITÀ ATTIVITÀ TECNICHE SVOLTE DA GEOMETRI

Metodologie Contabili

Piano d Azione per l Energia Sostenibile Comune di Livorno

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

STUDIO DI SETTORE TK30U ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ DI CARTOGRAFIA E AEROFOTOGRAMMETRIA

TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE DISTRIBUITA NAPOLI 9 MARZO 2007

Documento non definitivo

Osservatorio sul Mercato Immobiliare, Novembre 2014 NOTA CONGIUNTURALE SUL MERCATO IMMOBILIARE A OTTOBRE Genova Evoluzione delle compravendite

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

Programma Energetico Provinciale L Efficienza Energetica. Milano 7 novembre 2005

9. CONSUMI ENERGETICI

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030

La contabilità delle emissioni gas serra comunali: Approccio metodologico

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

STUDIO DI SETTORE UK16U ATTIVITÀ ATTIVITÀ AMMINISTRAZIONE DI CONDOMINI E GESTIONE DI BENI IMMOBILI PER CONTO TERZI

EvoluzionE E cifre sull agro-alimentare CredIto I trimestre 2014

Capitolo 4 - Prezzi Annuario Statistico 2011

L Italia delle fonti rinnovabili

Il contatore degli oneri delle fonti rinnovabili

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

Transcript:

Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67

Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati successivi al 2000) Figura 3.25 Evoluzione usi finali di energia elettrica nel settore civile e trasporti Figura 3.26 Evoluzione usi finali di energia elettrica nel settore produttivo 68

Figura 3.27 Evoluzione consumi totali (numeri indice) Figura 3.28 Ripartizione consumi totali di energia elettrica 69

Figura 3.29 Ripartizione usi finali di energia elettrica Figura 3.30 Consumi totali di energia elettrica nei circondari Figura 3.31 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica nei circondari 70

3.2.4. Considerazioni 3.2.4.1. Dinamica temporale dei consumi Esaminando l evoluzione a partire dal 1990, si osserva che i consumi totali di energia elettrica in Provincia di Torino hanno registrato una crescita del 15% circa. Dal 2000 il dato sembra assestarsi intorno a 1.000 ktep (circa 11.500 GWh). Tra il 2000 e il 2003 il dato complessivo registra un lieve calo medio annuo pari a circa lo 0,5%. Gli usi finali coincidono sostanzialmente con quelli complessivi, a meno dei consumi propri della distribuzione elettrica. Tra gli usi finali, nel periodo 20002003 i consumi degli usi civili mostrano un aumento medio annuo dell 2,6% circa; i consumi del terziario fanno registrare una forte crescita media annua pari al 4,6%, con un aumento complessivo del 14,4% nei quattro anni considerati. Stabili i consumi del domestico che crescono dell 0,6% medio annuo e complessivamente dell 1,8%. Questi risultati sono del tutto simili a quelli ottenuti per il gas naturale e mostrano come sia il terziario a guidare la crescita dei consumi per usi civili. I consumi per usi produttivi coincidono quasi interamente con quelli dell industria, i quali tra il 2000 e il 2003 sono in calo con una riduzione media annua del 3,0% circa e totale dell 8,8%. La ripartizione dei consumi tra prelievi da rete e consumi diretti per autoproduzione consente di apprezzare la differente dinamica delle due componenti. I primi registrano un leggero calo con una riduzione media annua del 0,9 % (complessivamente 2,5%). Fortemente ridimensionato l utilizzo diretto dell autoproduzione, che subisce una riduzione complessiva del 41,2%. Esaminando quest ultimo dato unitamente ai relativi consumi di gas naturale, si evince che le centrali termoelettriche degli autoproduttori continuano ad operare, ma si sono ridotti i consumi delle attività industriali alle quali erano dedicate comportando una sempre maggiore immissione in rete dell energia elettrica generata. I trasporti mostrano una crescita moderata con un +1,8% medio annuo e +5,4% totale. 3.2.4.2. Ripartizione per usi dei consumi Nel 2003 più di metà dell intero quantitativo di energia elettrica consumata in Provincia di Torino è stata destinata ad usi produttivi (52,6%) di cui la quasi totalità per industria (di cui circa il 10% come consumi diretti per autoproduzione). Gli usi civili coprono il 44% e sono sostanzialmente ripartiti a metà tra domestico e terziario. I trasporti rappresentano il 3,2% del totale mentre l incidenza dell agricoltura è trascurabile. 3.2.4.3. Ripartizione territoriale dei consumi Nel 2003 più dei 3/4 dei consumi totali di energia elettrica è avvenuta nel circondario di Torino (il 32,6% nel solo capoluogo). Agli altri circondari (Ivrea, Pinerolo, Susa) sono invece riferibili quote pari al 68% circa, ad eccezione di Lanzo che rappresenta meno del 3%. La suddivisione in usi dei consumi nel 2003 evidenzia alcune aspetti: i consumi della Città di Torino sono ripartiti in parti simili tra domestico, terziario (la quota più elevata pari al 36,4%) e industria; nel resto del territorio provinciale l incidenza dell industria varia tra il 50 e il 70%, mentre le quote del domestico e del terziario (ad eccezione di Lanzo) sono confrontabili tra loro e in alcuni casi molto vicine. 71

3.2.5. Carte Figura 3.32 Energia elettrica procapite nel settore civile 72

Figura 3.33 Energia elettrica nel settore industriale 73

Figura 3.34 Energia elettrica totale 74

3.2.6. Fonti informative Fonte GRTN Enel Distribuzione (Gruppo Enel) AEM Torino Distribuzione (Gruppo AEM Torino) Ruolo gestore della Rete di Trasmissione Nazionale consegna a distributori locali e grandi utenti industriali distributore distributore 3.3. Prodotti petroliferi 3.3.1. Contesto Nei sistemi a rete la fornitura del vettore energetico all utente finale viene effettuata in continuo, pertanto è prevista una rilevazione dei quantitativi erogati a mezzo di un gruppo di misura disposto in corrispondenza del punto di consegna. Nel settore degli altri combustibili per riscaldamento e/o usi industriali (gasolio, olio combustibile, GPL, carbone, legna, ecc.), la fornitura all utente avviene invece in modo discontinuo, a partite discrete, consegnate spesso a mezzo trasporto stradale. La misurazione dei quantitativi erogati è effettuata volta per volta in base all entità della partita consegnata. Il numero di operatori della distribuzione è decisamente elevato ed il legame tra utente e fornitore non è vincolato ma può esaurirsi con ogni singolo carico. Questi fattori rendono difficoltosa la raccolta dei dati sul consumo. 3.3.2. Raccolta ed elaborazione dati La fase di raccolta ed elaborazione dei dati è stata orientata in primo luogo alla determinazione dei consumi a partire dalle vendite di prodotti petroliferi. Si è quindi proceduto ad un analisi finalizzata a distinguere i consumi degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento ed a individuare i consumi per usi finali. 3.3.2.1. Raccolta dati di vendita Le caratteristiche del settore rendono estremamente complessa la realizzazione di un sistema di rilevazione che sia in grado di ricostruire con preciso dettaglio temporale e territoriale i consumi di tali combustibili. L unica fonte disponibile è costituita dalle statistiche redatte periodicamente dalla Direzione Generale dell Energia e delle Risorse Minerarie del Ministero delle Attività Produttive, le quali forniscono con dettaglio provinciale le vendite di prodotti petroliferi distinte in: olio combustibile; gas di petrolio liquefatto (GPL), con il dettaglio della quota per uso autotrazione; gasolio, con la suddivisione per usi motori, riscaldamento e agricolo; benzina con il dettaglio (fino al 2001) della quota senza piombo. Le vendite di combustibili sono quindi state ripartite secondo gli usi finali. Per l olio combustibile sono stati seguiti i criteri seguenti: la quota per domestico è stata stimata pari al 2% (in termini di energia primaria) dei corrispondenti consumi di gas naturale 1 ; 1) Tale quota è stata definita in base a confronti svolti per alcuni comuni del territorio provinciale tra i dati della dichiarazioni degli impianti termici e i consumi di gas naturale. Si tratta di una valutazione di massima, da approfondire una volta disponibili i dati relativi alle abitazioni del censimento ISTAT 2001. 75

per il terziario sono stati assunti i consumi complessivi di alcune utenze di grandi dimensioni di cui sono stati reperiti i dati 2 ; i consumi per l industria sono stati ottenuti per differenza, noti quelli per produzione elettrica e teleriscaldamento (punto 3.3.2.2). Analogamente, per il gasolio e il GPL si è operato come segue: le vendite per autotrazione e uso agricolo sono state attribuite rispettivamente ai trasporti e all agricoltura; noti i consumi per produzione elettrica e teleriscaldamento (punto 3.3.2.2), la quota restante è stata attribuita agli usi civili 3, la suddivisione tra domestico e terziario è state effettuata assumendo le medesime proporzioni rilevate sui consumi di gas naturale. Infine le vendite di benzina rientrano interamente alla voce trasporti. 3.3.2.2. Raccolta dati di consumo degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento L analisi condotta sugli impianti di autoproduzione, produzione elettrica e teleriscaldamento (illustrata al punto 4.1) ha consentito di approfondire la conoscenza delle relative voci di consumo e determinare per ciascuno degli impianti energetici considerati i quantitativi annui di prodotti petroliferi consumati. 3.3.2.3. Determinazione dei consumi per usi finali Dai dati raccolti sono stati determinati i quantitativi di prodotti petroliferi complessivamente destinati ad usi finali suddivisi per anno e tipologia d uso. Non risultano consumi per autoproduzione, per cui i dati riportati nei precedenti rapporti provinciali per industria e produzione termoelettrica sono confrontabili con quelli ottenuti con la nuova metodologia proposta. 3.3.3. Presentazione dei risultati La presentazione dei risultati ottenuti è organizzata come segue: consumi provinciali; dettaglio consumi provinciali per prodotto. 3.3.3.1. Consumi provinciali I consumi totali di prodotti petroliferi sul territorio provinciale sono riepilogati in Tabella 3.5. In Figura 3.35 sono riportati gli andamenti degli usi finali e dei consumi complessivi. In Figura 3.36, in Figura 3.37 e in Figura 3.38 vengono evidenziate le quote di consumo dei vari utilizzi. Grazie alla nuova metodologia di raccolta dei dati dal 2000 in poi è stato possibile distinguere negli usi civili i consumi per il domestico e per il terziario. La voce industria dettagliata nella Figura 3.39 coincide con gli usi termici. In Figura 3.40 si analizza l evoluzione delle diverse componenti di consumo. La Figura 3.41 e la Figura 3.42 riportano le ripartizioni nelle diverse quote di utilizzo rispettivamente dei consumi complessivi e degli usi finali. 2) In genere, a causa delle problematiche impiantistiche e gestionali connesse con il suo utilizzo, l olio combustibile è impiegato in generatori di calore di medie e grandi dimensioni quali quelli tipicamente presenti in centrali termiche di grandi utenze del terziario. In base a informazioni avute da operatori del settore, le utenze di questo tipo nell area torinese si limitano a poche strutture sanitarie; per le principali di queste sono stati ottenuti i dati di consumo. 3) Si trascurano eventuali usi industriali. 76

Tabella 3.5 Riepilogo consumi di prodotti petroliferi BILANCIO PROD. PETROLIFERI tipologia prodotto Consumi 2000 [kt] Consumi 2001 [kt] Consumi 2002 [kt] Consumi 2003 [kt] Provincia di Torino olio combustibile di cui: domestico terziario industria prod. elettrica e teleriscaldamento gas di petrolio liquefatto di cui: domestico terziario trasporti gasolio di cui: domestico terziario agricoltura trasporti prod. elettrica e teleriscaldamento benzina di cui: trasporti: senza piombo trasporti: super totale consumi 104,8 21,0 6,5 13,3 64,0 80,6 46,4 7,5 26,7 897,5 195,1 31,5 45,5 619,7 5,6 645,6 502,7 142,9 1.728,5 97,0 20,0 6,5 40,8 29,8 85,7 50,5 8,7 26,4 956,5 196,3 33,8 34,0 688,2 4,3 628,7 541,9 86,8 1.767,9 122,9 21,0 6,5 48,0 47,4 87,1 54,7 9,5 22,8 818,2 123,5 21,5 40,0 627,7 5,5 585,8 585,8 1.613,9 87,0 21,0 6,5 39,9 19,6 81,4 53,0 9,6 18,9 761,3 95,6 17,3 38,6 604,8 5,1 558,9 558,9 1.488,7 BILANCIO PROD. PETROLIFERI tipologia uso Consumi 2000 [ktep] Consumi 2001 [ktep] Consumi 2002 [ktep] Consumi 2003 [ktep] Provincia di Torino domestico terziario tot. usi civili industria di cui: autoproduzione elettrica usi termici agricoltura tot. usi produttivi trasporti totale usi finali prod. elettrica e teleriscaldamento totale consumi 270,6 46,8 317,4 13,0 13,0 46,4 59,5 1.339,3 1.716,2 68,5 1.784,7 275,4 50,4 325,8 40,0 40,0 34,7 74,6 1.391,1 1.791,5 33,5 1.825,1 206,7 38,7 245,5 47,0 47,0 40,8 87,8 1.280,4 1.613,7 52,1 1.665,8 176,4 34,5 210,8 39,1 39,1 39,4 78,5 1.224,5 1.513,8 24,4 1.538,2 77