La cartografia geomorfologica

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Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di Scienze della Terra La cartografia geomorfologica Prof. Massimiliano FAZZINI AA..AA..2015/16

1. Fondamenti della Cartografia Geomorfologica Le carte geomorfologiche costituiscono lo strumento principale di rappresentazione delle caratteristiche dell ambiente fisico e dei processi che ne regolano l evoluzione. Esse definiscono e descrivono in modo obiettivo e completo le forme del rilievo ed i depositi ad esse connessi (MORFOGRAFIA), fornendo altresì adeguate informazioni sulle loro dimensioni (MORFOMETRIA), sulla loro origine in rapporto agli agenti morfogenetici: endogeni ed esogeni ed all influenza dell assetto lito-strutturale del substrato roccioso(morfogenesi), sulla loro collocazione cronologica (MORFOCRONOLOGIA) e sulla loro attività (MORFODINAMICA). M.Fazzini

5 sono le capacità specifiche che un rilevatore/geomorfologo deve possedere: 1. capacità di pensare in termini spaziali, di valutare le posizioni nello spazio e di trattare molti fenomeni contemporaneamente; 1. capacità di individuare correlazioni spaziali; 2. capacità di cambiare la propria scala di ragionamento in funzione della natura del problema; 3. capacità di comprendere il significato della dimensione temporale; 4. capacità di trattare riproduzioni bidimensionali della realtà tridimensionale ( carte, piante,immagini telerilevate).

Le carte geomorfologiche e geomorfologico-tematiche sono elaborati particolarmente complessi la cui realizzazione richiede notevoli capacità scientifiche e professionali da parte del geomorfologo. Brunsden et al. (1978) Il Geomorfologo nella produzione dei documenti cartografici deve svolgere un lavoro di interfaccia tra problematiche e metodologie geografico/fisiche (che prendono in considerazione i fenomeni che si manifestano nell atmosfera, idrosfera e sulla superficie terrestre) e geologiche (tettonica, caratteristiche del substrato roccioso e delle formazioni superficiali), cogliendone le mutue interazioni ed implicazioni.

2. La rappresentazione cartografica: 2.1 Le Scale di rappresentazione cartografica Esistono diverse classificazioni delle carte geomorfologiche in funzione della riduzione operata nella rappresentazione grafica: Demek & Embleton (1978) carte geomorfologiche a grande scala <1:100.000 carte geomorfologiche a media scala 1:100.000 e 1:1.000.000 carte geomorfologiche a piccola scala >1:1.000.000 Panizza (1972) carte geomorfologiche a grande scala tra 1:25.000 e 1:50.000; carte geomorfologiche a media scala tra 1:50.000 e 1:250.000 carte geomorfologiche a piccola scala maggiore di 1:250.000

Carta Geomorfologica della Valle del Vaiolet Scala 1:10.000

Carta Geomorfologica dell Alpago (BL) Scala 1.25.000

F Belluno. Carta Geomorfologica Scala 1:50.000

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Le carte geomorfologiche prodotte in Italia seguono nel complesso, sia pure con alcune aggiunte e variazioni, la legenda elaborata da Panizza (1972) per documenti a grande scala, basata a sua volta sulle esperienze di Tricart (1965) e di Klimaszewski (1956), in cui le caratteristiche del substrato vengono poste in risalto attraverso l uso di tinte piene e le forme sono rappresentate con appositi simboli il cui colore fornisce informazioni sulla morfogenesi.

La Carta Geomorfologica d Italia Colori per la rappresentazione delle forme, depositi e processi Colori per la rappresentazione delle unità litologiche del substarto

La Carta Geomorfologica d Italia

La scala: qualora non sia possibile rappresentare le forme in scala, a causa delle dimensioni troppo piccole, vengono cartografate le aree interessate dai relativi processi morfogenetici ( ad es: superficie interessata frane non fedelmente cartografabili, da soliflusso generalizzato ecc.) o vengono utilizzati appositi simboli non in scala.

La dinamica: i diversi stati fondamentali di attività : Attivo, Quiescente, Inattivo; vengono indicati tramite sfumature differenti del colore indicativo dell agente morfogenetico principale.

La cronologia: per evitare di appesantire troppo la carta, rendendola quindi poco leggibile, si prevede di fornire solo indicazioni relative ai gruppi di forme e depositi legati agli intervalli principali come ad es. ordini di terrazi o generazioni successive di morene.

La morfometria: vengono presi in considerazione solo quelli relativi alle altezze delle scarpate, rappresentati per classi mediante appositi simboli, tenuto conto che a partire da una base topografica a curve di livello, come quella usata per la carta geomorfologia di dettaglio, è possibile ricavare una grande quantità di queste informazioni.

I Depositi Superficiali, vengono rappresentati su fondo bianco o sul colore delle sottostanti litologie (in relazione agli spessori, di solito se inferiori a 50 cm, oppure se inferiori di spessore ma di particolare interesse morfodinamico), mediante retini e campiture, la cui grafica dipende dal tipo di corpo sedimentario, diversamente colorati in funzione della collocazione cronologica.

La Litologia del Substrato,i terreni affioranti ( copertura dei Depositi superficiali inferiore ai 50 cm) vengono classificati sulla base delle loro caratteristiche Litotecniche e rappresentati cartograficamente mediante colori pieni, piuttosto chiari.