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Cap L esistenza di onde elettromagnetiche e loro caratteristiche fondamentali 1 - Equazioni delle onde Un aspetto fondamentale delle equazioni di Maxwell per il campo elettromagnetico é l esistenza di soluzioni che rappresentano una propagazione ondosa, che trasporta con sé, da un punto all altro del mezzo, energia elettromagnetica, con una velocitá di propagazione misurabile É possibile infatti ottenere, dalle equazioni di Maxwell, delle equazioni d onda per i vettori del campo indipendentemente dalla conoscenza delle caratteristiche delle sorgenti che producono l onda stessa Dal punto di vista matematico ci si chiede con quale tipo di funzione é possibile rappresentare una propagazione ondosa Anzitutto occorre precisare che la descrizione di un onda é caratterizzata dal comportamento spazio-temporale di una grandezza ad essa associata per esempio, nel caso di propagazione elettromagnetica, del vettore campo elettrico o del vettore campo magnetico Consideriamo una propagazione ondosa nel verso dell asse x Una qualunque funzione del tipo f(x vt) descrive il comportamento di una grandezza fisica che si propaga lungo l asse x con velocitá v Per visualizzare tale comportamento consideriamo, a titolo di esempio e solo per comoditá grafica, la funzione impulso delta di Dirac δ(x vt) Essa é cosí definita: { per w = 0 δ(w) = (11) 0 per w 0 Consideriamo quindi un onda elettromagnetica il cui campo elettrico impulsivo é descritto dalla (11) All istante t = 0 esso esiste soltanto nel punto x = 0 ed é inesistente altrove All aumentare del tempo, esso esiste soltanto nei punti x soddisfacenti l equazione: oppure: x vt = 0 ossia x = vt (1) x + vt = 0 ossia x = vt (13) Questo significa che l impulso si é propagato verso la direzione positiva dell asse x nell ipotesi dell equazione (1) e verso la direzione negativa dell asse x nell ipotesi della equazione (13) In figura é riportata la propagazione nel verso positivo dell asse x t=0-1 x

t=t 1 t=t x Supporremo per ora che il mezzo sia omogeneo e isotropo e di estensione illimitata Supporremo inoltre che le relazioni costitutive siano lineari e che quindi il mezzo possa essere caratterizzato, dal punto di vista elettromagnetico, dalle costanti ɛ, µ e σ Se la conduttivitá non é nulla, una qualsiasi distribuzione iniziale di cariche libere nel mezzo deve annullarsi spontaneamente; comunque, nel seguito, porremo ρ = 0 sia nei dielettrici che nei conduttori Riscriviamo le prime due equazioni di Maxwell: x E = B t H = J + D t (14) (15) Applichiamo vettorialmente l operatore alla seconda equazione ( H) = J + D t Invertendo l ordine di derivazione al secondo termine del secondo membro e ricordando che J = σ E e D = ɛ E, essendo il mezzo omogeneo e isotropo, si ha: ( H) = σ( E) + ɛ t ( E) (16) Per una relazione di analisi vettoriale, possiamo scrivere: ( H) = H H Poiché nel nostro caso H = B µ e ricordando che B = 0, la (16) diventa: H = σ( E) + ɛ t ( E) -

Sostituendo al posto di E il secondo membro della prima equazione di Maxwell si ha: B B B = σµ t ɛµ t cioé: B ɛµ B t σµ B t = 0 (17) Il vettore E soddisfa ad una analoga equazione d onda, come é facilmente verificabile, applicando vettorialmente l operatore alla prima equazione di Maxwell ( E) = B t E E = t ( B) Posto E = 0 per quanto abbiamo detto all inizio e sostituendo al posto di B il secondo membro della seconda equazione di Maxwell, si ha: cioé: E E E = σµ t ɛµ t E ɛµ E t σµ E t = 0 (18) Le equazioni d onda (17) e (18) sopra ricavate, regolano il comportamento del campo elettromagnetico in un mezzo lineare in cui la densitá di carica é zero, nel caso generale che questo mezzo sia conduttore Tuttavia non é sufficiente che queste equazioni siano soddisfatte; devono essere pure soddisfatte le equazioni di Maxwell É chiaro che le equazioni (17) e (18) sono una necessaria conseguenza delle equazioni di Maxwell, ma non é vero l opposto Nella risoluzione delle equazioni d onda, si deve porre particolare attenzione per ottenere soluzioni delle equazioni di Maxwell Vogliamo adesso, trovare delle soluzioni delle equazioni (17) e (18) Prendiamo come esempio la (18) e scriviamola in coordinate cartesiane ortogonali: E x + E y + E z = ɛµ E t Essa é equivalente alle seguenti tre equazioni scalari: + σµ E t (19) E j x + E j y + E j z = ɛµ E j t + σµ E j t (j = x, y, z) (110) Le piú semplici soluzioni delle equazioni del campo sono quelle che dipendono soltanto dal tempo e da una sola coordinata spaziale; ammettiamo cioé che E = E(z, t) e H = H(z, t) - 3

Le (110) conseguentemente diventano: E j z = ɛµ E j t + σµ E j t (j = x, y, z) (111) Anzitutto vediamo l importante conseguenza derivante dalle equazioni di Maxwell, nell imporre la dipendenza solo da z Risulta: E = ẑ E ; H = ẑ H z z Le equazioni di Maxwell, pertanto, per campi dipendenti solo da z e da t, si scrivono: ẑ E z + µ H t = 0; ẑ H z ɛ E t σ E = 0; B z z = 0; E z z = 0 (11) Moltiplicando le prime due scalarmente per ẑ si ha: ẑ H t = 0 e ẑ (ɛ E t + σ E) = 0 (113) La prima delle (113) unitamente alla B z z = 0 ci informa che la componente di B lungo la direzione z é costante sia nello spazio che nel tempo e poiché ci vogliamo interessare soltanto a campi variabili nel tempo, possiamo supporre B z = 0 Analogamente dalla seconda delle (113) si ottiene: E z t + σ ɛ E z = 0 (114) la cui soluzione é: E z = E z0 e t τ dove E z0 é la componente longitudinale per t=0 e τ = ɛ σ é il tempo di rilassamento Se la conduttivitá é finita, la componente longitudinale di E tende esponenzialmente a zero Se σ = 0 cioé il mezzo é un dielettrico perfetto E z = E z0 Poiché siamo interessati a campi variabili nel tempo, possiamo supporre E z0 = 0 Se ne deduce che: i vettori E e H di ogni campo elettromagnetico dipendente solo dal tempo e da una sola coordinata spaziale giacciono nei piani normali all asse della coordinata di dipendenza Questa proprietá prende il nome di trasversalitá del campo Consideriamo, adesso, una delle equazioni (111) e cerchiamo una soluzione particolare: Imponiamo: E x z = ɛµ E x t + σµ E x t (115) E x = f 1 (z)f (t) (116) Sostituendo si ha: d f 1 f dz = ɛµf d f 1 dt + σµf df 1 dt - 4 (117)

Dividiamo ambo i membri per f 1 f ; si ha: 1 d f 1 f 1 dz = ɛµ 1 d f f dt + σµ 1 df f dt (118) Poiché il primo membro é una funzione solo di z ed il secondo membro una funzione solo di t l uguaglianza é soddisfatta se e solo se entrambi i membri sono eguali ad una costante che indichiamo con k La equazione (118), quindi, é equivalente alle: 1 d f 1 f 1 dz = k ɛµ 1 f d f dt + σµ 1 f df dt = k (119) La soluzione generale dell equazione in f 1 é: f 1 (z) = Ae ikz + Be ikz (10) dove A e B sono costanti complesse Per quanto riguarda la f prendiamo la soluzione particolare: Allora p deve soddisfare l equazione caratteristica: f (t) = Ce pt (11) p σ ɛ p + k ɛµ = 0 (1) Esiste una relazione fissa fra p e la costante di separazione k ; fissando il valore dell una l altra risulta determinata Mediante le (10) e (11) possiamo costruire una soluzione particolare per le componenti del campo della forma: E x = E 1x e ikz pt + E x e ikz pt (13) E y = E 1y e ikz pt + E y e ikz pt (14) cioé: E = E 1 e ikz pt + E e ikz pt (15) con E 1, E costanti complesse Introduciamo questo vettore soluzione della equazione d onda (111) nelle equazioni di Maxwell per ricavare il vettore magnetico associato H Dato che H deve avere la stessa dipendenza funzionale da z e t in quanto soddisfa una analoga equazione d onda, possiamo scrivere: H = H 1 e ikz pt + H e ikz pt (16) e poi determinare le costanti H 1 e H in funzione di E 1 e di E - 5

Dalle (15) e (16), si ha: E z = ik E 1 e ikz pt ik E e ikz pt ; H t = p H (17) Introducendo queste derivate nelle equazioni di Maxwell scritte per campi dipendenti da z e da t ed in particolare nella prima delle (11), si ottiene: (ikẑ E 1 pµ H 1 )e ikz pt (ikẑ E + pµ H )e ikz pt = 0 (18) Affinché questa eguaglianza sia soddisfatta, per ogni z e t, i coefficienti degli esponenziali devono annullarsi e quindi avere: H 1 = ik pµ ẑ E 1, H = ik pµ ẑ E (19) Moltiplicando scalarmente la prima per E 1, la seconda per E si ottiene E 1 H 1 = E H = 0 (130) I vettori elettrico e magnetico di una singola onda piana cioé di un campo elettromagnetico i cui vettori dipendono solo da una coordinata e dal tempo sono ortogonali sia alla direzione di propagazione che fra di loro Per questo motivo tale onda viene denominata onda TEM (trasversa elettromagnetica) - Onde piane armoniche nel tempo Vi sono ora due casi da considerare, dipendenti dalla scelta di p e k Sará bene trattarli separatamente Si supponga dapprima che p sia puramente immaginario cioé il campo sia armonico nel tempo (del resto p reale negativo comporterebbe una esaltazione del campo con il tempo che é assurda e p reale positivo porterebbe all annullamento del campo nel tempo) Poniamo quindi p = iω e calcoliamo k dalla equazione caratteristica: k = µɛω + iµσω (1) In un mezzo conduttore, k, e quindi k stesso é complesso Il segno della radice sará scelto in modo che la parte immaginaria di k sia sempre positiva: k = β + iα Le ampiezze E 1x, E x, E 1y, E y sono anch esse complesse, e si scriveranno nella forma: E 1x = a 1 e iθ 1 ; E x = a e iθ () E 1y = b 1 e iψ 1 ; E y = b e iψ (3) - 6

dove le nuove costanti a 1, a, b 1, b, θ 1, θ, ψ 1, e ψ sono reali In virtú di queste definizioni, si ha per le componenti di E: E x = a 1 e αz e i(ωt βz θ 1) + a e +αz e i(ωt+βz θ ) E y = b 1 e αz e i(ωt βz ψ 1) + b e +αz e i(ωt+βz ψ ) (4) Dato che le (4) sono soluzioni di equazioni lineari a coefficienti reali, sono anche soluzioni delle stesse sia le coniugate delle (4), sia le loro parti reali che quelle immaginarie Tuttavia la soluzione ottenuta considerando solo la parte immaginaria (o la complessa coniugata) non é una soluzione indipendente da quella reale a causa dell arbitrarietá di θ 1, ψ 1, θ e ψ e pertanto poiché hanno significato fisico le grandezze reali, prendiamo le parti reali delle (4): E x = a 1 e αz cos(ωt βz θ 1 ) + a e αz cos(ωt + βz θ ) E y = b 1 e αz cos(ωt βz ψ 1 ) + b e αz cos(ωt + βz ψ ) (5) Le componenti del campo magnetico associato si calcolano per mezzo delle (19) che in componenti si scrivono: H 1x = ik pµ E 1y H x = ik pµ E y H 1y = ik pµ E 1x H y = ik pµ E x (6) Si ha ora: ik pµ = β + iα ωµ = β + α ωµ e iγ γ = arctan α β (7) Cosí le componenti di H si scrivono: β + α H x = b 1 e αz cos(ωt βz ψ 1 γ)+ ωµ β + α + b e +αz cos(ωt + βz ψ γ) ωµ β + α H y = a 1 e αz cos(ωt βz θ 1 γ)+ ωµ β + α a e +αz cos(ωt + βz θ γ) ωµ (8) É importante osservare che queste soluzioni per E e per H corrispondono a onde piane che si propagano lungo l asse z sia nella direzione positiva che nella direzione negativa - 7

3 - Propagazione nei mezzi dielettrici perfetti Consideriamo un caso particolare Supponiamo che il mezzo sia un dielettrico perfetto cioé sia σ = 0 e che in esso si propaghi un onda elettromagnetica piana solo nella direzione positiva dell asse z Supponiamo inoltre che il campo elettrico abbia soltanto la componente lungo l asse x cioé per l arbitrarietá delle costanti, poniamo b 1 = 0 In queste condizioni il campo elettromagnetico é dato da: E x = a 1 cos(ωt βz θ 1 ) H y = β µω a 1 cos(ωt βz θ 1 ) (31) Il campo é periodico sia nello spazio che nel tempo La frequenza é ν = ω π ed il periodo lungo l asse dei tempi é T = π La costante β prende il nome di costante di ω propagazione e risulta β = ω ɛµ L argomento φ 1 = ωt βz θ 1 della funzione periodica é chiamato fase e l angolo θ 1, che sará determinato dalle condizioni iniziali, é l angolo di fase Se un osservatore viaggia lungo la direzione dell asse z in modo tale da osservare lo stesso valore del campo, ossia lo stesso valore dell ampiezza e della fase, egli deve muoversi in modo tale che la sua posizione z(t) deve soddisfare la condizione: φ 1 = ωt βz θ 1 = costante (3) dove la costante arbitraria determina il valore del campo osservato dall osservatore L equazione (3) determina un piano normale al vettore d onda k per ogni istante t Questo piano é chiamato piano di fase costante La condizione (3) puó equivalentemente avere il significato di come va spostato questo piano lungo l asse z affinché la sua fase sia invariante al variare di t Differenziando la (3) si ha: dφ 1 = ωdt βdz = 0 (33) cioé dz dt = ω che rappresenta quindi la velocitá con la quale si deve muovere il piano lungo β l asse z perché la fase dell onda rimanga costante Questa velocitá viene chiamata velocitá di fase dell onda Essa rappresenta semplicemente la velocitá di propagazione di una fase o stato e non coincide necessariamente con la velocitá con cui si propaga l energia di un onda o segnale come vedremo in seguito In un dielettrico perfetto, quindi: Poiché v f = ω β = 1 ɛr µ r 1 ɛ0 µ 0 (34) 1 ɛ0 µ 0 é la velocitá dell onda nel vuoto che coincide con la velocitá della luce, la (34) si puó scrivere: v f = c ɛr µ r In ottica il rapporto n = c v = ɛ r µ r é chiamato indice - 8

di rifrazione Dato che in tutti i materiali eccetto quelli ferromagnetici µ r é molto prossimo all unitá, l indice di rifrazione é uguale alla radice quadrata di ɛ r Questo risultato fu stabilito per la prima volta da Maxwell e fu la base della predizione che la luce é un fenomeno elettromagnetico La costante dielettrica dipende, come vedremo, dalla frequenza e ad alta frequenza si discosta notevolmente dai valori in condizioni statiche Ad una data frequenza la lunghezza d onda é determinata dalle proprietá del mezzo λ = v ν = λ 0 n dove λ 0 é la lunghezza d onda nel vuoto alla stessa frequenza In tutti i mezzi non ionizzati n > 1, e quindi la velocitá di fase é piú piccola della velocitá della luce nel vuoto e la lunghezza d onda piú corta di quella relativa al vuoto Il vettore magnetico si propaga nella stessa direzione con eguale velocitá e in un mezzo non conduttore é esattamente in fase con il vettore elettrico Si ha anche: H y = β ωµ E x = ɛ µ E x = ɛ0 µ 0 ɛr µ r E x (35) µɛ Il rapporto prende il nome di impedenza caratteristica del mezzo, o impedenza d onda Esso infatti ha le dimensioni di una impedenza (é un rapporto fra V/m e A/m) e viene misurato in Ohm Nel vuoto si ha: Z 0 = Quindi la (35) si scrive: µ0 ɛ 0 = 4π10 7 377 Ohm (36) 885 10 1 H y = 1 Z 0 ɛr µ r E x (37) Se, ora nelle equazioni (5) e (8) si pongono tutte le ampiezze eccetto a uguali a zero, si trova un altra particolare soluzione, che per σ = 0 (cioé nei mezzi dielettrici perfetti) si riduce a: E x = a cos(ωt + βz θ ), H y = a ɛ µ cos(ωt + βz θ ) (38) Questo campo differisce dal precedente soltanto nel verso di propagazione La fase é φ = ωt + βz θ e le superfici di fase costante si propagano con velocitá v f = ω β nella direzione negativa dell asse z Le due soluzioni particolari di ampiezza b 1 e b rappresentano una seconda coppia di onde progressive e regressive, entrambe caratterizzate dal vettore elettrico parallelo all asse y Si tolga ora la restrizione di mezzi dielettrici perfetti e si esamini l effetto di una conducibilitá finita 4 - Propagazione in un mezzo conduttore - 9

Risulta anzitutto che i vettori sia elettrici che magnetici si attenuano esponenzialmente lungo la direzione di propagazione Le onde che viaggiano nella direzione positiva vengono moltiplicate per il fattore e αz, mentre quelle che viaggiano nella direzione negativa vengono moltiplicate per il fattore e +αz ma dato che z decresce nella direzione di propagazione anche in questo caso si ha attenuazione La conducibilitá del mezzo non soltanto causa una attenuazione dell onda, ma anche influenza la sua velocitá Calcoliamo, ora, esplicitamente le costanti α e β in funzione dei parametri ɛ, µ e σ k = µɛω + iµσω = (β + iα) = β α + iαβ (41) Eguagliando le parti reali e le parti immaginarie si ha: β α =µɛω Dividendo membro a membro si ottiene: αβ = µσω β α α β = ωɛ σ (4) Moltiplicando ambo i membri per β α si ha: ( ) β ωɛ α σ ( ) β 1 = 0 (43) α Essendo α positivo, dalla seconda delle (4) segue che anche β é positivo quindi dobbiamo prendere solo la soluzione positiva della (43): β α = ωɛ [ ] ( ωɛ ) σ + ωɛ + 1 = 1 + 1 + σ (44) σ σ ɛ ω Moltiplichiamo la (44) per la seconda equazione delle (4): [ β = ω µɛ ] 1 + 1 + σ ɛ ω (45) da cui: [ β = ω µɛ ] 1 + 1 + σ ɛ ω (46) Dalla prima equazione delle (4), si ha: [ α = β µɛω = ω µɛ ] 1 + 1 + σ ω ɛµ = ω µɛ ɛ ω [ ] 1 + σ ɛ ω 1 (47) - 10

da cui: La velocitá di fase é: [ ] α = ω µɛ 1 + σ ɛ ω 1 (48) v f = ω β = 1 µɛ 1 + 1 + σ ɛ ω = µ rɛ r c 1 + 1 + σ ɛ ω (49) Osserviamo che per σ = 0 le formule (46), (48), e (49) si riducono a: α = 0; β = ω ɛµ; v = c n come nel caso dei dielettrici perfetti Sia l attenuazione di ampiezza che la velocitá di fase crescono con la frequenza Le formule (46), (48), e (49) sono di non agevole impiego Ci proponiamo di studiare l effetto della frequenza e della conduttivitá sulla propagazione di onde piane considerando due casi limite L esame delle (46), (48), e (49) dimostra che il comportamento dei fattori α, β e v é essenzialmente determinato dalla grandezza σ ɛ di cui ω ci proponiamo di analizzare il significato fisico Consideriamo il secondo membro della seconda equazione di Maxwell Esso, in un mezzo omogeneo ed isotropo si scrive: J + D t = σ E + ɛ E t (410) Assumendo per E la parte progressiva delle (4) si ha: quindi, si scrive: E t = iω E La (410), J + D t = (σ iωɛ) E (411) dalla quale segue che σ é uguale al rapporto fra i moduli delle densitá delle correnti di ωɛ conduzione e della corrente di spostamento Caso 1: σ ɛ ω 1 La corrente di spostamento é molto maggiore della corrente di conduzione Questa situazione puó nascere sia in un mezzo soltanto debolmente conduttore, che in un mezzo relativamente buon conduttore, come l acqua di mare, in cui si propaghi un onda ad altissima frequenza - 11

Posto δ = σ ɛ ω e sviluppando in serie la funzione 1 + δ essendo δ 1 si ha: 1 + δ = 1 + 1 δ 1 8 δ + (41) per cui, fermandoci al termine lineare, risulta: [ µɛ α ω 1 + 1 ] σ µσ ɛ ω 1 = ω 4ɛω = σ µ ɛ che per la (36) si puó scrivere: Analogamente per β risulta: µɛ β ω [ 1 + 1 + 1 (413) α = Z 0 σ µr (414) ɛ r ] σ = ω µɛ 1 + 1 ω ɛ 4 σ ɛ ω (415) Sviluppando ancora una volta la radice quadrata della (415) si ha: β ω ( µɛ 1 + 1 σ ) 8 ɛ ω (416) da cui é facile ricavare la velocitá di fase: v f c ( µr ɛ r 1 + 1 σ ) (417) 8 ɛ ω É importante osservare che nella approssimazione che abbiamo fatto il fattore di attenuazione α é indipendente dalla frequenza ed il suo valore corrisponde a quello a cui l espressione (48) tende asintoticamente al crescere della frequenza; infatti: [ ] lim ω µɛ 1 + σ ω ɛ ω 1 µɛ ω 4 + σ ω ɛ ω 4 = lim ω ω 4 + σ ω ɛ + ω = lim ω = lim ω µɛ ω 4 + σ ω ω ɛ = µɛσ ɛ 1 1 + σ ɛ ω + 1 = σ µ ɛ (418) Caso : σ ɛ ω 1-1

La corrente di conduzione é molto maggiore della corrente di spostamento Questo é invariabilmente il caso dei metalli dove σ é dell ordine di 10 7 S/m e, come si puó vedere facilmente, la nostra approssimazione é verificata fino a frequenze di 10 16 Hz che giacciono nel dominio dei fenomeni atomici In questo caso per α e β si ottiene la formula approssimata: α β ωµσ (419) ω La velocitá di fase é data da v f = Osserviamo che, nell approssimazione da µσ noi fatta, l attenuazione aumenta con la frequenza La velocitá di fase aumenta con la frequenza, ma decresce all aumentare di σ Da quanto abbiamo visto un onda elettromagnetica che si propaga in un mezzo conduttore presenta uno smorzamento esponenziale nell ampiezza con legge e αz Dopo una distanza percorsa pari a 1 α l ampiezza dei campi si é ridotta a 1 del valore iniziale Questa e particolare distanza viene indicata con δ e prende il nome di profonditá di penetrazione In un mezzo buon conduttore, per la (419), si ha: δ = ωµσ (40) Per un conduttore come il rame δ é uguale a 086 cm per la frequenza di 60 Hz e 067 10 3 cm per 100 MHz Per l alluminio (σ = 354 10 7 S/m) la penetrazione (δ) é di solo 8, 4 mm a 100 Hz e a 10 GHz si riduce a 084µ Nei metalli, quindi, solo la parte esterna (superficiale) viene interessata al fenomeno elettromagnetico (ω 0) Questo giustifica la denominazione effetto pelle (o skin effect) Nel caso dell acqua di mare (σ = 3 S/m) per ν = 10 5 Hz risulta: δ = 09 m Questo risultato spiega perché nella radiotelegrafia sottomarina si usano le onde lunghe; infatti se supponiamo che le onde si propaghino in profonditá con la legge ora descritta, esse possono raggiungere alcuni metri sotto la superficie solo se, come abbiamo visto, ν é sufficientemente bassa In figura (4-1) riportiamo l andamento del coefficiente di attenuazione α, calcolato con la formula esatta (48), in funzione della frequenza, per i due importanti casi: rame e acqua di mare É da fare molta attenzione che all aumentare della frequenza le costanti ɛ e σ variano notevolmente, come vedremo in seguito; non si spiegherebbe altrimenti la trasparenza dell acqua di mare alla luce - 13

6 α/10 5 [m 1 ] 4 Rame: σ = 57 10 7 S/m, ɛ r = 1 6 α/10 [m 1 ] 4 Acqua di mare: σ = 3 S/m, ɛ r = 81 0 0 4 6 8 10 0 0 4 6 8 10 ν/10 8 [Hz] ν/10 8 [Hz] fig4-1 Osserviamo che il coefficiente di attenuazione α si misura in (m 1 ) o Neper per metro (N p /m), mentre il coefficiente β si misura in (rad/m) Nell ambito delle Telecomunicazioni il coefficiente di attenuazione α é spesso espresso in decibels per metro (db/m) La conversione fra Neper per metro e decibels per metro é cosí ottenuta: db = 0 log 10 (e αz) = 0 ( αz) log 10 (e) = 0 ( αz) (0434) = 868 (αz) (41) Ne segue, quindi: α ( m 1) = α (N p /m) = 1 α (db/m) (4) 868 Le ampiezze dei vettori elettrico e magnetico di un onda piana sono legate fra loro dalla relazione: H α + β = E ωµ (43) dove α + β ωµ = ) ɛ (1 1 + σ 4 µ ɛ ω - 14 (44)

Nei mezzi poco conduttori la (44) si puó scrivere: ( α + β ɛ = 1 + 1 σ ) ωµ µ 4 ɛ ω mentre nei buoni conduttori si ha: α + β ωµ = ɛ σ σ µ ɛω = µω (45) (46) In un dielettrico perfetto i vettori elettrico e magnetico oscillano in fase; se il mezzo é conduttore, il vettore magnetico ritarda di un angolo γ dato da: 1 tan γ = α β = 1 + σ ɛ ω 1 1 + σ ɛ ω + 1 (47) Per buoni conduttori questo rapporto si riduce all unitá; quindi il vettore magnetico di un onda piana che penetra in un metallo ritarda rispetto al vettore elettrico di 45 0 5 - Onde piane armoniche nello spazio Supponiamo, adesso, che la costante di propagazione k sia reale Allora p é una grandezza complessa che si ricava dall equazione caratteristica ottenendo: p = σ ɛ ± i k µɛ σ (51) 4ɛ k Posto q = µɛ σ, il campo elettrico assume la forma: 4ɛ o la coniugata E = E 1 e σ ɛ t + i(kz qt) + E e σ ɛ t i(kz + qt) (5) Se ora σ 4ɛ < k, la grandezza iq é un immaginario puro, e il campo puó essere µɛ interpretato come un onda piana propagantesi lungo l asse z con velocitá di fase v = ± q k L ampiezza di oscillazione in un punto qualsiasi decresce esponenzialmente con t, e la rapiditá di diminuzione é determinata essenzialmente dal tempo di rilassamento τ = ɛ σ 4ɛ > k la grandezza iq é reale e allora non si ha propagazione nel senso prima µɛ considerato Non vi é spostamento lungo l asse spaziale di una forma d onda iniziale Il campo é periodico in z ma decresce monotonamente col tempo Il fenomeno ondulatorio é degenerato in un fenomeno di diffusione Se σ - 15

6 - Espressione delle onde piane che si propagano in direzione diversa dall asse z Abbiamo supposto finora (per semplicitá di calcolo) che le onde si propaghino lungo l asse z di un sistema di riferimento; é importante, tuttavia, considerare una direzione di propagazione generica Vediamo, quindi, come si modificano le formule quando la direzione e il verso di propagazione sono individuati dal versore n che forma con gli assi i coseni n x, n y, n z Conviene, allora, introdurre un sistema di assi (O x y z ) con z parallelo a n e con la stessa origine Detti x, ŷ, ẑ i versori di questi tre assi, sará ẑ = n, quindi: z = n x x + n y y + n z z = n r (61) z z y n O y x x fig6-1 Poiché l onda si propaga nel verso di n, essa si propagherá nel verso di z, quindi possiamo scrivere, per esempio, per la componente progressiva E x : E x = a 1 e αz e i (ωt βz ) Per comoditá conviene scriverla in funzione di k: avendo posto θ 1 = 0 (6) E x = a 1 e i (ωt kz ) = a1 e i (ωt k n r) (63) - 16

In generale si usa porre k n = k e scrivere: ( E = E 0 e i ωt ) k r propaga- k prende il nome di vettore d onda e k di numero d onda o costante di zione (64) - SBarbarino - Appunti di Campi elettromagnetici - - 17

7 - Soluzione generale dell equazione d onda unidimensionale Abbiamo finora studiato solo alcune soluzioni particolari del campo che dipendono da una sola variabile spaziale e dal tempo Dato il carattere lineare delle equazioni, queste soluzioni particolari possono essere moltiplicate per delle costanti arbitrarie e sommate, per formare una soluzione generale, di cui ora ci si vuole occupare Per facilitarci il compito ci proponiamo di trovare una soluzione generale dell equazione d onda in un mezzo non conduttore Indichiamo con Ψ la componente lungo l asse x o lungo l asse y di un qualsiasi vettore elettromagnetico che si propaghi lungo la direzione dell asse z; allora si ha: Ψ z 1 v Ψ t = 0 (71) Secondo quanto abbiamo studiato una particolare soluzione della (71) é rappresentata dalla: ( Ψ = Ae iω v z + Be iω v z) e iωt (7) I coefficienti A e B sono arbitrari e in generale dipendono da ω La soluzione generale della (71) si ottiene sommando le soluzioni particolari In generale si ha: Ψ(z, t) = + [ A(ω)e iω v z + B(ω)e iω v z] e iωt dω (73) Supponiamo, ora, che nel piano z = 0 i valori della funzione Ψ e delle sue derivate in direzione della propagazione siano funzioni assegnate del tempo: ( ) Ψ Ψ(0, t) = f(t) = F (t) (74) z Il problema consiste nel trovare i coefficienti A(ω) e B(ω) tali da soddisfare a queste condizioni, e cosí dimostrare che basta assegnare la funzione e la sua derivata in un dato punto dello spazio per determinare Ψ(z, t) in ogni punto Se si suppone provvisoriamente che l integrale a secondo membro della (73) é uniformemente convergente, esso puó essere derivato sotto il segno di integrale rispetto al parametro z e si ottiene cosí: z=0 Ψ z = i [ + ω A(ω)e iω v z B(ω)e iω v z] e iωt dω (75) v Ponendo z = 0 nella (73) e nella (75) si ottiene: f(t) = + [A(ω) + B(ω)] e iωt dω (76) - 18

F (t) = i v + ω [A(ω) B(ω)] e iωt dω (77) Risulta evidente che i coefficienti del fattore e iωt negli integrandi della (76) e della (77) sono trasformate di Fourier: iω v A + B = 1 + f(t)e iωt dt (78) π 1 + [A B] = F (t)e iωt dt (79) π Risolvendo simultaneamente queste due relazioni rispetto ad A e B e sostituendo la variabile d integrazione t con α si ha: La (73) quindi si scrive: A(ω) = 1 + [f(α) ivω ] 4π F (α) e iωα dα (710) B(ω) = 1 + [f(α) + ivω ] 4π F (α) e iωα dα (711) Ψ(z, t) = 1 + + dω [f(α) ivω ] ( 4π F (α) e iω α + z ) v t dα+ + 1 4π + Ψ(z, t) = 1 + + dω 4π dω + 1 + + iv dω 4π ω F (α) [f(α) + ivω F (α) ] e iω ( α z v t ) dα ( f(α) e iω α + z ) v t [ + e iω ( α z v t ) e iω v z e iω v z] e iω(α t) dα dα (71) - 19

8 - Polarizzazione delle onde elettromagnetiche - Composizione di onde della stessa frequenza vibranti su piani ortogonali Come abbiamo visto le equazioni (5) delle componenti del campo elettrico (per esempio) sono fra di loro indipendenti, conseguentemente le costanti di integrazione che figurano nelle soluzioni sono indipendenti e determinate dalle condizioni iniziali Questo comporta che l orientamento spaziale del vettore campo elettrico risultante dipende da queste costanti di ampiezza e di fase La classe di onde che abbiamo fin qui studiato é costituita da onde monocromatiche cioé da onde i cui campi vibrano tutti con la stessa singola frequenza Per questa classe di campi ci proponiamo di analizzare lo stato di orientamento spaziale del vettore campo elettrico cioé il luogo di E nel piano z=costante Questo orientamento spaziale dei vettori del campo prende il nome di polarizzazione Poiché le proprietá delle onde progressive e regressive differiscono soltanto nel verso di propagazione, limiteremo l attenzione soltanto alle onde progressive Inoltre, dato che l effetto di attenuazione dovuto alla conduttivitá finita di un mezzo omogeneo ed isotropo entra come un fattore esponenziale comune a tutte le componenti del campo, esso non ha parte alcuna nella polarizzazione, e non sará pertanto considerato Consideriamo le componenti del campo elettrico che come sappiamo sono: E x = a 1 cos(φ + θ), E y = b 1 cos(φ + ψ), E z = 0 (81) dove φ = ωt βz Poniamo ψ = θ + δ e riscriviamo le (81): E x a 1 = cos(φ + θ) E y b 1 cos(φ + θ) cos δ = sin(φ + θ) sin δ (8) Elevando a quadrato ciascun membro della seconda equazione e sostituendo la prima equazione nella seconda si ottiene: ( ) Ey + cos (φ + θ)cos δ E y cos(φ + θ) cos δ = sin (φ + θ)sin δ b 1 b 1 ( Ey b 1 ) + ( Ex a 1 che, in definitiva, si puó scrivere: ( ) Ex + a 1 ) cos δ E y b 1 E x a 1 cos δ = sin δ ( Ey b 1 ( Ex a 1 ) sin δ ) E x a 1 E y b 1 cos δ = sin δ (83) L invariante quadratico di questa forma quadratica (a 11 a a 1) risulta: 1 a 1 b 1 cos δ a 1 b 1-0 0 (84)

quindi il luogo del vettore di componenti E x, E y é una ellisse nel piano xy In questo caso si dice che l onda é polarizzata ellitticamente Il centro dell ellisse rappresenta il punto E x = E y = 0 Geometricamente il significato della polarizzazione ellittica é che il vettore E ruota in un piano perpendicolare a ẑ e il suo estremo descrive una ellisse nel tempo di un periodo T b 1 η b y E α Ψ ξ x a a 1 fig8-1 Distinguiamo due tipi di polarizzazione a seconda che il vettore E ruoti nel piano xy in un senso o nell altro La polarizzazione si dice destrogira quando un osservatore che guarda nella direzione dalla quale proviene l onda vede l estremo del vettore E descrivere l ellisse in senso orario La polarizzazione si dice levogira quando lo stesso osservatore vede l estremo del vettore E descrivere l ellisse in senso antiorario Dimostriamo che se la polarizzazione é destrogira si ha sin δ > 0; se é levogira si ha sin δ < 0 Sia α l angolo che l estremo del vettore E forma, istante per istante, con l asse x (fig8-1) Si ha: tan α = E y = b 1 cos(φ + ψ) (85) E x a 1 cos(φ + θ) da cui: α = arctan b 1 cos(φ + ψ) a 1 cos(φ + θ) + π (86) dα dt = 1 1 + b 1 cos (φ + ψ) a 1 cos (φ + θ) b1 a 1 [ sin(φ + ψ) cos(φ + θ) + sin(φ + θ) cos(φ + ψ) cos (φ + θ) a 1 cos (φ + θ) = a 1 cos (φ + θ) + b 1 cos (φ + ψ) b1 sin [(φ + θ) (φ + ψ)] ω = a 1 cos (φ + θ) a 1 b 1 ω sin( δ) = a 1 cos (φ + θ) + b 1 cos (φ + ψ) - 1 ] dφ dt = (87)

In definitiva: dα dt = ω a 1b 1 sin δ E (88) Dalla (88) si deduce che se sin δ é < 0, l angolo α é una funzione crescente del tempo e quindi la polarizzazione é levogira; viceversa, se sin δ é > 0, l angolo α é una funzione decrescente del tempo e quindi la polarizzazione é destrogira, come dovevamo dimostrare É fortemente istruttivo verificare graficamente quanto dimostrato, per alcuni valori di delta Per questo, scriviamo le componenti del campo elettrico: E x = a 1 cos(ωt kz); E y = b 1 cos(ωt kz + δ) (89) avendo posto, senza ledere le generalitá θ = 0 Valutiamo il valore delle componenti del campo, al variare del tempo, nel piano z = 0 Introducendo il periodo T, le componenti (89) si scrivono: ( E x = a 1 cos π t ) ; E y = b 1 cos (π tt ) T + δ (810) Poniamo τ = t : Al variare di τ da 0 a 1, il vettore campo elettrico le cui componenti T sono date dalle (89), descriverá l ellisse di polarizzazione in un verso o nell altro a seconda della fase δ Assumiamo: a 1 = 1 e b 1 = 05 e costruiamo le seguente tabelle per quattro valori di δ δ = π 3 δ = 5 6 π τ E x E y τ E x E y 0 1 05 0 1-0433 01 0809-0053 01 0809-04973 0 0309-03346 0 0309-03716 03-0309 -04891 03-0309 -01040 04-0809 -04568 04-0809 0034 05-1 -05 05-1 04330 06-0809 0053 06-0809 04973 07-0309 03346 07-0309 03716 08 0309 04891 08 0309 01040 09 0809 04568 09 0809-0034 1 1 05 1 1-0433 δ = π 3 δ = 5 6 π τ E x E y τ E x E y -

0 1 05 0 1-0433 01 0809 04568 01 0809-0034 0 0309 04891 0 0309 01040 03-0309 03346 03-0309 03716 04-0809 0053 04-0809 04973 05-1 -05 05-1 04330 06-0809 -04568 06-0809 0034 07-0309 -04891 07-0309 -01040 08 0309-03346 08 0309-03716 09 0809-0053 09 0809-04973 1 1 05 1 1-0433 00 δ = π/3 (destrogira) 05 τ=8 τ=9 05 τ=7 E y τ=0 E y τ=6 τ=5 τ= 05 τ=4 τ=3 10 05 00 05 10 E x τ=1 00 τ=6 τ=5 τ=4 δ = 5 6 π (destrogira) τ=7 τ=3 τ=8 τ= τ=0 05 τ=1 10 05 00 05 10 E x τ=9 00 δ = π/3 (levogira) 05 τ= τ=1 05 τ=3 E y τ=0 E y τ=4 τ=5 τ=8 05 τ=6 τ=7 10 05 00 05 10 Le prime due tabelle E x τ=9 00 τ=4 τ=5 τ=6 δ = 5 6 π (levogira) τ=3 τ=7 τ= τ=8 τ=0 05 τ=9 10 05 00 05 10 fig8- E x τ=1 ( δ = π ) e (δ = 56 ) 3 π si riferiscono al caso sin δ > 0; tracciando i - 3

punti sui grafici al variare in modo crescente di τ ci si accorge che l ellisse di polarizzazione viene percorsa in modo orario e quindi la polarizzazione é destrogira (fig8-) Le seconde due tabelle (δ = π 3 ) e (δ = 5 π) si riferiscono al caso sin δ < 0; tracciando i punti sui grafici al variare in modo crescente di τ ci si accorge che l ellisse di pola- 6 rizzazione viene percorsa in modo antiorario e quindi la polarizzazione é levogira (fig8-) Per meglio visualizzare l onda polarizzata, in figura 8-3 riportiamo alcuni grafici in forma tridimensionale δ=π/3 (destrogira) δ=5/6 π (destrogira) t/t 1 t/t 1 05 0 0 Ey 05 1 0 Ex 1 05 0 0 Ey 05 1 0 Ex 1 δ= π/3 (levogira) δ= 5/6 π (levogira) t/t 1 t/t 1 05 0 0 Ey 05 1 0 Ex 1 05 0 0 Ey 05 1 0 Ex 1 fig8-3 In generale gli assi dell ellisse non coincidono con le direzioni O x e O y Sia Oξ, O η, una nuova coppia di assi lungo gli assi dell ellisse e sia Ψ (0 Ψ < π) l angolo fra O x e la direzione Oξ dell asse maggiore Allora le componenti E ξ e E η sono correlate a E x e E y da: E ξ =E x cos Ψ + E y sin Ψ (811) E η = E x sin Ψ + E y cos Ψ Se a e b (a b) sono le lunghezze degli assi dell ellisse, le equazioni parametriche dell ellisse riferita agli assi O ξ, O η, sono: E ξ =a cos θ 0 E η = ± b sin θ 0 (81) con 0 θ 0 < π I due segni distinguono i due possibili versi di rotazione del vettore campo elettrico: + per rotazione levogira, per rotazione destrogira - 4

Per determinare a e b confrontiamo le (811) con le (81) utilizzando le (81) Per comoditá poniamo θ 0 = φ + δ 0, in modo che le (81) si scrivono: E ξ = a cos(φ + δ 0 ) E η = ±b sin(φ + δ 0 ) (813) Eguagliando i secondi membri delle (813) con i secondi membri delle (811), si ha: a [cos φ cos δ 0 sin φ sin δ 0 ] =a 1 [cos φ cos θ sin φ sin θ] cos Ψ+ +b 1 [cos φ cos ψ sin φ sin ψ] sin Ψ ±b [sin φ cos δ 0 + cos φ sin δ 0 ] = a 1 [cos φ cos θ sin φ sin θ] sin Ψ+ +b 1 [cos φ cos ψ sin φ sin ψ] cos Ψ (814) (815) Eguagliando i coefficienti di cos φ e sin φ si ottiene: a cos δ 0 = a 1 cos θ cos Ψ + b 1 cos ψ sin Ψ (816) a sin δ 0 = a 1 sin θ cos Ψ + b 1 sin ψ sin Ψ (817) ±b cos δ 0 = a 1 sin θ sin Ψ b 1 sin ψ cos Ψ (818) ±b sin δ 0 = a 1 cos θ sin Ψ + b 1 cos ψ cos Ψ (819) Quadrando e sommando le (816) e (817) nonché le (818) e (819) si ha: a = a 1 cos Ψ + b 1 sin Ψ + a 1 b 1 cos Ψ sin Ψ cos δ (80) b = a 1 sin Ψ + b 1 cos Ψ a 1 b 1 cos Ψ sin Ψ cos δ (81) Ne segue: a + b = a 1 + b 1 (8) Moltiplicando la (816) per la (818) e la (817) per la (819) e sommando si ha: ±ab cos δ 0 =a 1 sin θ cos θ sin Ψ cos Ψ a 1 b 1 sin ψ cos θ cos Ψ+ +a 1 b 1 sin θ cos ψ sin Ψ b 1 sin ψ cos ψ sin Ψ cos Ψ ±ab sin δ 0 = a 1 sin θ cos θ sin Ψ cos Ψ + a 1 b 1 sin θ cos ψ cos Ψ a 1 b 1 sin ψ cos θ sin Ψ + b 1 sin ψ cos ψ cos Ψ sin Ψ ±ab = a 1 b 1 [sin θ cos ψ sin ψ cos θ] cioé: ab = a 1 b 1 sin δ (83) - 5

Dividendo la (818) per la (816) e la (819) per la (817) si ha: ± b a = a 1 sin θ sin Ψ b 1 sin ψ cos Ψ a 1 cos θ cos Ψ + b 1 cos ψ sin Ψ = a 1 cos θ sin Ψ + b 1 cos ψ cos Ψ a 1 sin θ cos Ψ + b 1 sin ψ sin Ψ (84) Dal secondo e terzo membro si ricava: a 1 sin θ sin Ψ cos Ψ b 1 sin ψ sin Ψ cos Ψ + a 1 b 1 sin θ sin ψ sin Ψ a 1 b 1 sin θ sin ψ cos Ψ = a 1 cos θ sin Ψ cos Ψ + b 1 cos ψ sin Ψ cos Ψ+ +a 1 b 1 cos θ cos ψ cos Ψ a 1 b 1 cos θ cos ψ sin Ψ Semplificando: a 1 sin Ψ cos Ψ b 1 sin Ψ cos Ψ + a 1 b 1 sin Ψ cos δ a 1 b 1 cos Ψ cos δ = 0 che si puó scrivere: ( a1 b 1 ) sin Ψ = a 1 b 1 cos δ cos Ψ da cui: Definiamo, adesso, un angolo ausiliario χ definito da: tan Ψ = a 1b 1 cos δ (85) a 1 b 1 tan χ = b a ( π 4 χ π ) 4 (86) Il segno ( di χ distingue i due versi di polarizzazione; il segno + per la polarizzazione destrogira 0 χ π ), il segno - per la polarizzazione levogira ( π ) 4 4 χ 0 L equazione (86) si puó anche scrivere in funzione dei parametri dell ellisse nel sistema Oxy Dividendo la (83) per la (8) si ha: D altra parte: Ne segue dalla (87): sin χ = ab a + b = a 1b 1 sin δ (87) a 1 + b 1 b tan χ 1 + tan χ = a 1 + b a = ab a + b sin χ = a 1b 1 sin δ (88) a 1 + b 1 Da quanto abbiamo visto si deduce che per determinare l ellisse di un onda monocromatica, é necessaria una terna di tre quantitá indipendenti Una di tali terne é data dalle - 6

ampiezze a 1, b 1 e la differenza di fase δ Un altra terna é data dal semiasse maggiore a, dal semiasse minore b e dall angolo Ψ di orientazione fra l asse maggiore dell ellisse e l asse x del sistema di coordinate Tali terne sono correlate fra di loro, cosicché si puó passare facilmente dall una all altra Esaminiamo, ora, alcuni casi particolari di polarizzazione Se δ = ψ θ = mπ (m = 0, ±1, ±, ) l equazione (83) degenera in una retta di equazione: E y E x = ( 1) m b 1 a 1 (89) Si dice, allora, che l onda é polarizzata linearmente cioé il campo elettrico risultante vibra sulla retta di equazione (89) Se scegliamo l asse x come retta di vibrazione del campo, la sola componente che rimane é la componente E x Poiché i vettori E e H sono ortogonali e giacciono in un piano ortogonale alla direzione di propagazione, anche H é linearmente polarizzata lungo la direzione y L altro caso speciale é quello di onda polarizzata circolarmente cioé l ellisse degenera in una circonferenza Chiaramente, la condizione necessaria per questo é che: a 1 = b 1 = a ed inoltre δ = ψ θ = m π (m = ±1, ±3, ±5, ) L equazione (83) si riduce, allora, all equazione di una circonferenza: Se la polarizzazione é destrogira (sin δ > 0) si ha: E x + E y = a (830) δ = π + mπ (m = 0, ±1, ±, ) e quindi: E x =a cos(φ + θ) E y =a cos(φ + θ + π ) = a sin(φ + θ) (831) Se la polarizzazione é levogira (sin δ < 0) si ha: δ = π + mπ (m = 0, ±1, ±, ) e quindi: E x =a cos(φ + θ) E y =a cos(φ + θ π ) = a sin(φ + θ) (83) Se invece della rappresentazione reale, viene usata quella complessa, in generale si ha: E y E x = b 1 a 1 e iδ (833) - 7

Dal valore di questo rapporto si puó immediatamente determinare la natura della polarizzazione Per l onda polarizzata linearmente: E y E x Per l onda polarizzata circolarmente destra: Per l onda polarizzata circolarmente sinistra: E y E x = ( 1) m b 1 a 1 (834) E y = e i π = i (835) E x E y = e i π = i (836) E x Piú in generale, per un onda polarizzata ellitticamente destra il rapporto ha una parte immaginaria negativa, mentre per un onda polarizzata ellitticamente sinistra la parte immaginaria é positiva Per luce naturale, o non polarizzata intendiamo radiazione che é emessa da molecole che sono state eccitate in modo random (cioé termicamente, o per mezzo di una scarica elettrica), e che non sono in una regione dello spazio dove grandi campi esterni forniscono una direzione privilegiata Assumeremo che il fascio di luce in considerazione é monocromatica nel senso che la sua larghezza di riga é piccola rispetto alla frequenza centrale ν 0 Un fascio di luce monocromatica non polarizzata apparirá, se osservata su un intervallo di tempo corto rispetto al reciproco della larghezza della riga spettrale, ellitticamente polarizzato Ma il tipo di polarizzazione varia continuamente cosicché in ogni esperimento che richiede un piú lungo periodo di osservazione si misura soltanto la media di una larga varietá di differenti polarizzazioni In altre parole, in un fascio di luce monocromatica non polarizzata il vettore campo elettrico in un punto traccia un ellisse la cui forma, eccentricitá ed orientazione cambia gradualmente Dopo un tempo piú grande del reciproco della larghezza di riga la nuova ellisse é completamente scorrelata a quella originale 9 - Parametri di Stokes 1) e sfera di Poincaré ) Per caratterizzare lo stato di polarizzazione di un onda é conveniente utilizzare dei parametri aventi tutti le stesse dimensioni fisiche che furono introdotti da GG Stokes nel 185 per descrivere la luce parzialmente polarizzata 1) George Gabriel Stokes: Skreen, County Sligo (Ireland), 1819 - Cambridge, 1903 ) Jules Henri Poincaré: Nancy (France), 1854 - Paris, 191-8

Questi parametri chiamati parametri di Stokes, per un onda piana monocromatica sono le seguenti quattro quantitá: s 0 =a 1 + b 1 s 1 =a 1 b 1 s =a 1 b 1 cos δ s 3 =a 1 b 1 sin δ (91) Solo tre di essi sono indipendenti poiché sussiste la relazione: s 0 = s 1 + s + s 3 (9) Il parametro s 0 é evidentemente proporzionale alla intensitá dell onda I parametri s 1, s e s 3 sono correlati in modo semplice all angolo Ψ (0 Ψ π) che specifica l orientazione dell ellisse e all angolo χ ( π 4 χ π 4 ) che caratterizza l ellitticitá e il verso di rotazione dell estremo del vettore elettrico Queste relazioni sono: s 1 = s 0 cos χ cos Ψ (93) s = s 0 cos χ sin Ψ (94) s 3 = s 0 sin χ (95) Calcoliamo la relazione (95) Dalla (88), tenendo conto delle definizioni di s 0 ed s 3, segue: s 3 = s 0 sin χ Calcoliamo la relazione (93) Dalla (85), tenendo conto delle definizioni di s 1 ed s segue: s = s 1 tan Ψ (96) Sostituendo quest ultima relazione insieme alla (95) nella (9) si ha: da cui si ha: ne segue: s 0 = s 1 + s 1 tan Ψ + s 0 sin χ s 0 (1 sin χ) = s 1 (1 + tan Ψ) Calcoliamo la relazione (94) Sostituendo la (93) nella (96) si ha: s 1 = s 0 cos χ cos Ψ (97) s = s 0 cos χ sin Ψ (98) - 9

É importante osservare che, noti i parametri di Stokes, l ellisse di polarizzazione é immediatamente individuata, essendo dalle (91): e dalle (93) (95): a 1 = s 0 + s 1, b 1 = s 0 s 1, tan δ = s 3 (99) s tan Ψ = s s 1, sin χ = s 3 s 0 (910) Le relazioni (93) (95) indicano una semplice rappresentazione geometrica di tutti i diversi stati di polarizzazione: s 1, s ed s 3 possono essere considerati come le coordinate cartesiane di un punto P su una sfera Σ di raggio s 0, e Ψ e χ sono le coordinate angolari sferiche di questo punto (vfigura 9-1) Sfera di Poincaré s 3 s 0 χ Ψ Σ s s 1 fig9-1 Cosí ad ogni possibile stato di polarizzazione di un onda piana monocromatica di data intensitá (s 0 =costante) corrisponde un punto su Σ Poiché χ é positivo o negativo a seconda che la polarizzazione é destrogira o levogira, segue dalla (95) che la polarizzazione destrogira é rappresentata da punti su Σ che giacciono al di sopra del piano equatoriale (piano s 1 s ) mentre la polarizzazione levogira é rappresentata da punti su Σ che giacciono al di sotto di questo piano Per radiazione linearmente polarizzata la differenza di fase δ é zero o un multiplo intero di π; secondo le (91) il parametro di Stokes s 3 é nullo, cosicché la polarizzazione lineare é rappresentata da punti nel piano equatoriale Per polarizzazione circolare a 1 = b 1 e δ = π o π a seconda che la polarizzazione é circolare destra o circolare sinistra; quindi la polarizzazione circolare destra é rappresentata - 30

dal polo Nord (s 1 = s = 0, s 3 = s 0 ) e la polarizzazione circolare sinistra dal polo Sud (s 1 = s = 0, s 3 = s 0 ) Questa rappresentazione geometrica di punti individuanti diversi stati di polarizzazione su una sfera é dovuta a Poincaré ed é molto utile nell ottica dei cristalli per determinare l effetto di mezzi cristallini sullo stato di polarizzazione della luce che li attraversa La sfera Σ é chiamata sfera di Poincaré 10 - Espressione del teorema dell energia di Poynting per campi armonici nel tempo Il vettore di Poynting complesso Se indichiamo con h = u + w la densitá di energia elettromagnetica in un certo istante e con Q = 1 σ J E J la densitá di potenza dissipata per effetto Joule piú quella spesa dai generatori, entrambe per unitá di volume, il teorema di Poynting per un campo esente da effetti di isteresi si puó scrivere nella forma: S + h t + Q = 0 (101) In un campo statico h é indipendente dal tempo, sicché la (101) si riduce a: S + Q = 0 (10) Q puó essere positivo o negativo, a seconda che il lavoro fatto dalle forze elettromotrici impresse E é minore o maggiore della energia dissipata in calore Le sorgenti e i loro campi nella maggior parte delle applicazioni pratiche della teoria elettromagnetica sono funzioni periodiche del tempo Ne segue che anche la densitá di energia é una funzione periodica del tempo La derivata di una funzione periodica ha h certamente media nulla su un periodo, ossia: = 0 Nel caso di campi periodici t la (101) si scrive, allora: S + Q = 0, oppure S nda + Q dv = 0 che si esprime dicendo che quando non vi sono sorgenti entro V, l energia dissipata in calore dentro il volume é eguale al valore medio del flusso che entra attraverso la superficie S Vediamo, adesso, di esprimere la (10) in notazione complessa, ricordando di prendere qualche precauzione quando si tratta di prodotti e di quadrati Sia A una grandezza complessa del tipo A = A 0 e iωt Si ha: A = A 0 e iωt = (a 01 + ia 0 )e iωt = (a 01 + ia 0 )(cos ωt i sin ωt) (103) dove a 01 e a 0 sono funzioni reali delle coordinate x, y, z Benché sia conveniente impiegare delle quantitá complesse nel corso delle varie operazioni analitiche, le quantitá fisiche devono alla fine essere rappresentate da funzioni reali - 31 V

Se A soddisfa un equazione a coefficienti reali, allora sia la parte reale che la parte immaginaria sono possibili soluzioni, e l una o l altra possono essere scelte alla fine del calcolo per rappresentare lo stato fisico Tuttavia, nel caso dei quadrati e dei prodotti, si deve prendere la parte reale dei fattori e poi moltiplicare, perché il prodotto delle parti reali di due quantitá complesse non é eguale alla parte reale del loro prodotto Si ha: R(A) = a 01 cos ωt + a 0 sin ωt = A + A (104) I(A) = a 0 cos ωt a 01 sin ωt (105) Consideriamo adesso il prodotto di due quantitá complesse A 1 e A e facciamo il prodotto delle loro parti reali R(A 1 ) R(A ) = 1 4 (A 1 + A 1 )(A + A ) = 1 4 (A 1A + A 1 A + A A 1 + A 1 A ) (106) Per la (103), si ha: A 1 A = [(a 11 + ia 1 )(cos ωt i sin ωt)] [(a 1 + ia )(cos ωt i sin ωt)] = =(a 11 + ia 1 )(a 1 + ia )(cos ωt i sin ωt cos ωt sin ωt) = =(a 11 + ia 1 )(a 1 + ia )(cos ωt i sin ωt cos ωt) A 1 A = [(a 11 ia 1 )(cos ωt + i sin ωt)] [(a 1 ia )(cos ωt + i sin ωt)] = =(a 11 ia 1 )(a 1 ia )(cos ωt + i sin ωt cos ωt sin ωt) = =(a 11 ia 1 )(a 1 ia )(cos ωt + i sin ωt cos ωt) A 1 A = [(a 11 + ia 1 )(cos ωt i sin ωt)] [(a 1 ia )(cos ωt + i sin ωt)] = =(a 11 + ia 1 )(a 1 ia )(cos ωt + sin ωt) = =(a 11 + ia 1 )(a 1 ia ) A 1 A = [(a 11 ia 1 )(cos ωt + i sin ωt)] [(a 1 + ia )(cos ωt i sin ωt)] = =(a 11 ia 1 )(a 1 + ia )(cos ωt + sin ωt) = =(a 11 ia 1 )(a 1 + ia ) (107) (108) (109) (1010) Ricordando che la media nel tempo di una funzione periodica A é definita da: A = 1 τ τ Adt (1011) dove τ é il periodo e che, quindi, il valor medio di funzioni come cos ωt e sin ωt cos ωt é nullo anch esso, si ha: 0 R(A 1 ) R(A ) = 1 4 (A 1A + A A 1 ) = 1 4 [ A1 A + (A 1 A ) ] = 1 R(A 1A ) (101) - 3

Ne segue quindi che, per campi armonici, si ha: S = R( E) R( H) = 1 R( E H ) (1013) cioé l intensitá media del flusso di energia in un campo elettromagnetico armonico é la parte reale del vettore complesso 1 ( E H ) Le proprietá di questo vettore di Poynting complesso sono interessanti Esso sará indicato con S c = 1 ( E H ) Si supponga che il mezzo sia definito dalle costanti ɛ, σ e µ Le equazioni di Maxwell in una regione esente da forze elettromotrici impresse E sono: E = +iωµ H, H = (σ iωɛ) E (1014) La complessa coniugata della seconda equazione é: H = (σ + iωɛ) E (1015) Procediamo come abbiamo fatto per il teorema di Poynting cioé moltiplichiamo la prima delle (1014) scalarmente per H e la (1015) scalarmente per E, ottenendo: H ( E) = +iωµ H H Sottraendo la seconda dalla prima si ha: E ( H ) = (σ + iωɛ) E E H ( E) E ( H ) = iωµ H H σ E E iωɛ E E ottenendo: ( E H ) = σ E E + iω(µ H H ɛ E E ) (1016) Dividendo per due si ottiene: S c = 1 σ E E + iω ( 1 µ H H 1 ) ɛ E E (1017) Per la (101) si ha: 1 H H = R( H) R( H) = w µ 1 E E = R( E) R( E) = u ɛ (1018) (1019) dove w = 1 4 µ H H e u = 1 4 ɛ E E sono i valori medi delle densitá di energia rispettivamente magnetica ed elettrica - 33

La (1017) si scrive: S c = Q + iω( w u ) (100) La divergenza della parte reale di S c determina l energia dissipata in calore per unitá di volume per secondo, mentre la divergenza della parte immaginaria é eguale a ω volte la differenza del valore medio delle densitá di energia rispettivamente magnetica ed elettrica É importante osservare che nel caso di onde elettromagnetiche piane viaggianti in un mezzo dielettrico perfetto la densitá media di energia elettrica é uguale alla densitá media di energia magnetica Infatti, nel caso di onde elettromagnetiche piane, risulta: H = essendo n il vettore unitario lungo la direzione di propagazione Pertanto: w = µ 4 H = µ 4 k ωµ n E (101) k ω µ E = µ ω ɛµ 4 ω µ E = ɛ 4 E = u (10) Segue in tal caso: S c = 0 (103) 11 - Effetto Doppler e aberrazione della luce Se un sistema di riferimento S é a riposo rispetto ad un mezzo omogeneo, le equazioni di Maxwell in S ammettono soluzioni della forma: E( r, t) = R B( r, t) = R [ E0 e i ( k r ωt )] [ B0 e i ( k r ωt )] (111) dove E 0 é una costante e B 0, che é correlato a E 0 dalla formula B 0 = 1 ω k E 0, é pure costante Le espressioni (111) rappresentano in S i vettori elettrici e magnetici di un onda piana di frequenza angolare ω e vettore d onda k Consideriamo, adesso, un sistema di riferimento S che si muove di velocitá uniforme v rispetto a S - 34

Poiché le equazioni di Maxwell sono invarianti in forma per trasformazioni di Lorentz, anche le equazioni d onda e, quindi, le loro soluzioni sono invarianti in forma rispetto a un osservatore solidale al sistema S, cioé rispetto a tale sistema si deve avere: [ ( k E 0 ei r ω t ) ] E ( r, t ) = R B ( r, t ) = R [ B 0 ei ( k r ω t )] (11) É conveniente, come vedremo dai risultati, considerare trasformazioni di Lorentz generali cioé supporre che i due sistemi di riferimento si muovano l uno rispetto all altro di moto rettilineo uniforme lungo una direzione qualunque, che non sia cioé l asse x o l asse z, e che inoltre i loro assi siano comunque orientati Le trasformazioni di Lorentz, nella loro forma generale, in notazione vettoriale, sono: r = r + γ vt + (γ 1) r v v v ( t = γ t + r ) (113) v c Vogliamo vedere come le (11) sono correlate alle (111) in ampiezza e in fase Per quanto riguarda la correlazione delle ampiezze, essa é stata giá studiata nel Cap1 nei casi particolari di moto lungo gli assi coordinati; ci proponiamo, quindi, di studiare la correlazione delle fasi Sia k r ωt la fase dell onda relativa ad un osservatore solidale al sistema S Applicando le trasformazioni (113) essa cosí si trasforma rispetto ad un osservatore solidale ad S : k r ωt k r + γ k vt + (γ 1) k v r v v ωγt ωγ r v c (114) che si puó ancora scrivere: [ k r ωt k + (γ 1) v k v v ωγ v ] ( r + γ c ) k v ωγ t (115) Per il principio della relativitá ristretta, la fase trasformata deve essere eguale alla fase osservata nel sistema S, cioé si deve avere: [ k r ω t = k + (γ 1) v k v v ωγ v ] ( c r + γ ) k v ωγ t (116) L equazione (116) ci permette di comparare il vettore k e la pulsazione ω al vettore k e alla pulsazione ω; infatti, perché la (116) sia soddisfatta qualunque sia r e t deve essere: k = k γ ω c v + (γ 1) k v v v Aberrazione della luce (117) - 35